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TALOXA COMPRESSE
Ogni compressa di TALOXA 400 mg contiene 400 mg di felbamato.
Ogni compressa di TALOXA 600 mg contiene 600 mg di felbamato.
Ogni compressa di TALOXA 400 mg contiene 40 mg di lattosio monoidrato
Ogni compressa di TALOXA 600 mg contiene 60 mg di lattosio monoidrato.
Eccipienti
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1.
Compresse:
- (400 mg) compresse bianche a forma di capsula, con una tacca che divide verticalmente in due parti l’asse longitudinale.
Su un lato della tacca c’è il marchio Schering Plough e sull’altro “400”.
- (600 mg) compresse bianche a forma di capsula, con una tacca che divide verticalmente in due parti l’asse longitudinale.
Su un lato della tacca c’è il marchio Schering Plough e sull’altro “600”.
La linea di incisione sulla compressa serve per agevolarne la rottura al fine di ingerire la compressa più facilmente e non per dividerla in dosi uguali.
TALOXA non è indicato come trattamento antiepilettico di prima scelta. L’uso di TALOXA è raccomandato nelle indicazioni di seguito riportate, dopo un’accurata valutazione del rapporto rischio-beneficio in relazione alla discrasia ematica, in particolar modo alla anemia aplastica ed alla grave epatotossicità. Il rischio potenziale associato all’uso di TALOXA deve essere valutato nei confronti dell’assenza di trattamenti medici alternativi
Terapia aggiuntiva per il trattamento di adulti e bambini di età pari o superiore a 4 anni portatori di sindrome di Lennox-Gastaut e che siano refrattari a tutti gli altri medicinali antiepilettici.
Un’accurata valutazione dell’efficacia di TALOXA deve essere eseguita dopo 2 o 3 mesi di trattamento. Solo i pazienti che hanno ottenuto significativi miglioramenti clinici nelle convulsioni (per esempio una notevole riduzione nella frequenza delle convulsioni oppure nella loro gravità) durante tale periodo di tempo devono continuare il trattamento con TALOXA (vedere sezione 4.4).
I pazienti devono essere informati prima dell’inizio del trattamento dei potenziali rischi associati all’uso di TALOXA (vedere sezione 4.4).
I pazienti devono essere informati del fatto che l’uso di TALOXA è stato associato ad anemia aplastica e insufficienze epatiche, entrambe condizioni potenzialmente fatali (vedere sezione 4.4).
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Taloxa deve essere usato solo sotto la sorveglianza di un neurologo oppure di un pediatra con esperienza nel trattamento dell’epilessia.
SINDROME DI LENNOX - GASTAUT
Dosaggio negli adulti e negli adolescenti di età uguale o superiore ai 14 anni:
Terapia aggiuntiva con altri farmaci antiepilettici: TALOXA somministrato in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital o acido valproico può aumentare l'incidenza delle loro reazioni avverse caratteristiche (vedere sezione 4.5). Iniziare il trattamento con TALOXA alla dose dai 600 mg/die ai 1200 mg/die, suddivisa in 2 o 3 somministrazioni. All'inizio della somministrazione di TALOXA, ridurre le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrate congiuntamente, inizialmente del 20-30 %. La dose di TALOXA può essere aggiustata con incrementi da 600 mg/die a 1200 mg/die ad intervalli di circa una settimana fino ad un massimo di 3600 mg/die suddivisi in 3 o 4 somministrazioni giornaliere. È necessario considerare l'aggiustamento delle dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e valproato a seguito di incrementi della dose di TALOXA. Tuttavia le interazioni sono dose-dipendenti e soggette a variabilità individuale. Pertanto tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti devono basarsi non solo sulla concentrazione plasmatica allo steady-state, ma anche sulle osservazioni cliniche.
Dosaggio pediatrico: Bambini da 4 a 11 anni e adolescenti da 12 a 14 anni
Terapia aggiuntiva con altri antiepilettici: TALOXA in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital od acido valproico può aumentare l'incidenza delle loro caratteristiche reazioni avverse (vedere sezione 4.5). Iniziare il trattamento con TALOXA alla dose di 7,5 mg/kg/die fino a 15 mg/kg/die, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. All'inizio della terapia con TALOXA, ridurre la dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrati congiuntamente, inizialmente del 20-30 %.
Ad intervalli di almeno 1 settimana, la dose di TALOXA può essere aggiustata con incrementi da 7,5 mg/kg a 15 mg/kg fino ad un massimo di 45 mg/kg/die (non eccedere la dose giornaliera di 3600 mg) suddivisi in 3 o 4 somministrazioni. Con l'aumentare delle dosi di TALOXA è necessario considerare aggiustamenti della dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o valproato. Tuttavia, le interazioni sono dose dipendenti e soggette a variabilità individuale. Perciò tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti non devono essere basati esclusivamente sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state, ma anche su osservazioni cliniche.
Uso in pazienti geriatrici: basandosi sui dati clinici limitati in pazienti di età superiore ai 65 anni trattati con TALOXA, non sono necessarie restrizioni riguardo al trattamento dei pazienti anziani.
Tuttavia, in generale, l'aggiustamento della dose nel paziente anziano deve essere cauto.
Uso pediatrico: la sicurezza e l'efficacia di TALOXA nei bambini di età inferiore ai 4 anni non è ancora stata definita.
Trattamento in pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con valori di clearance della creatinina <50 ml/min., le dosi iniziali di TALOXA devono essere dimezzate e il successivo aggiustamento della dose deve essere eseguito con cautela.
Il cibo non influenza la velocità ed il grado di assorbimento del felbamato.
TALOXA è controindicato nei pazienti con:
anamnesi di discrasia ematica o disfunzioni epatiche
ipersensibilità a felbamato o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Informazioni per i pazienti: Prima di iniziare la terapia, i pazienti devono essere informati del fatto che l’uso di TALOXA è stato associato ad anemia aplastica e insufficienze epatiche, entrambe condizioni potenzialmente fatali.
Discrasie ematiche: In concomitanza con l’uso di TALOXA sono stati riscontrati numerosi gravi effetti secondari di tipo ematologico, tra cui trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia, anemia e anemia aplastica.
La più grave di queste è l’anemia aplastica, che è stata fatale nel 30 % dei casi. L’incidenza è stata valutata all’incirca un caso su 4000 pazienti trattati, che rappresenta un importante incremento (100 volte maggiore) rispetto alla quota attesa (da 2 a 5 casi per un milione di persone all’anno). Di conseguenza, TALOXA dovrebbe essere usato solo in pazienti con sindrome di Lennox Gastaut refrattaria, quando non sono disponibili trattamenti medici alternativi.
I casi di anemia aplastica sono stati osservati dai 2 ai 12 mesi dopo l’inizio del trattamento con TALOXA. Tuttavia, il danno alle cellule del midollo osseo che è ritenuto essere il responsabile dell’aplasia può essere presente da settimane a mesi prima. Di conseguenza, anche i pazienti che hanno sospeso la terapia con TALOXA permangono a rischio di sviluppo di anemia aplastica ancora per alcuni mesi dopo la sospensione del trattamento. Non è ancora certo se il rischio di sviluppo dell’anemia aplastica cambi con la durata dell’esposizione. Perciò, non può essere escluso che un paziente, che sia stato trattato con TALOXA senza segni di anormalità ematologiche per lunghi periodi di tempo, sia a rischio.
Un emocromo completo con formula leucocitaria deve essere effettuato prima dell’inizio del trattamento con TALOXA ed ogni 2 settimane durante il trattamento.
Se il risultato dell’emocromo mostra neutropenia (neutrofili < 1500/mm³) e/o trombocitopenia (piastrine < 150000/mm³) TALOXA deve essere sospeso e il paziente deve essere esaminato attentamente per una possibile anemia aplastica.
Deve essere effettuato un accurato monitoraggio dei sintomi clinici quali ecchimosi, petecchie, sanguinamento o segni di infezione e/o anemia (stanchezza, debolezza, ecc...). Se questi sintomi sono presenti, deve essere effettuato immediatamente un emocromo completo.
Epatotossicità : casi gravi di insufficienza epatica acuta (con esito fatale nel 30 % dei casi) sono stati riportati in pazienti che assumevano TALOXA.
I test di funzionalità epatica (AST, ALT, bilirubina) devono essere effettuati prima del trattamento con TALOXA. I pazienti che presentano un anormale livello di funzionalità epatica non devono essere trattati con TALOXA.
Durante il trattamento con TALOXA, test di funzionalità epatica devono essere effettuati ogni 2 settimane. I pazienti che sviluppano disfunzioni epatiche clinicamente significative devono sospendere il trattamento con TALOXA.
I pazienti che mostrano sintomi quali ittero, anoressia, nausea, vomito e dolori addominali devono effettuare immediatamente i test di funzionalità epatica.
TALOXA compresse contiene lattosio monoidrato. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit di Lapp-lattasi o con malassorbimento di lattosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, pertanto è essenzialmente privo di sodio.
I pazienti devono essere ben idratati durante l’assunzione di Taloxa, per ridurre le probabilità di cristalluria, che è stata riportata molto raramente.
Ipersensibilità :
TALOXA deve essere utilizzato con cautela in pazienti che hanno dimostrato reazioni da ipersensibilità ad altri carbamati.
Reazioni da ipersensibilità grave, compresi shock anafilattico, sindrome di Stevens-Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi epidermica sono state riportate con la somministrazione di felbamato. Queste reazioni sono state osservate tipicamente da 2 a 3 settimane dopo l'inizio del trattamento. I sintomi comprendevano rash, febbre, gonfiori delle mucose ed anafilassi, leucopenia, trombocitopenia, valori aumentati dei test di funzionalità epatica, artralgia, mialgia e faringite. Nel caso di ipersensibilità a TALOXA, interrompere il trattamento ed iniziare una terapia sintomatica adatta.
Interruzione di TALOXA : i farmaci antiepilettici compreso TALOXA generalmente non devono essere mai sospesi bruscamente a causa di un possibile aumento della frequenza delle crisi. Tuttavia, se la gravità degli effetti collaterali giustifica una sospensione immediata la si deve effettuare sotto un’attenta supervisione del medico. In pazienti in cui è stato interrotto per gravi effetti collaterali, TALOXA non deve essere risomministrato.
Aumento della frequenza delle convulsioni: come descritto per altri farmaci antiepilettici, alcuni pazienti possono andare incontro ad un aumento della frequenza delle convulsioni o all'insorgenza di nuovi tipi di convulsioni (vedere sezione 4.8). Questi fenomeni possono essere la conseguenza di un sovradosaggio, di una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di un farmaco antiepilettico concomitante od un effetto paradosso.
Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con medicinali antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi clinici controllati randomizzati verso placebo con medicinali antiepilettici ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario.
Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con Taloxa compresse.
Pertanto i pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deve essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) devono essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.
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Felbamato altera le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico e/o dei loro metaboliti. Per ridurre la probabilità di possibili reazioni indesiderate dovute ad interazioni farmacologiche, le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico devono essere ridotte come necessario, basandosi sulle osservazioni cliniche e se possibile sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state (vedere sezione 4.2)
Effetti di felbamato su altri farmaci antiepilettici
Carbamazepina : Felbamato diminuisce la concentrazione plasmatica di Carbamazepina allo "steady state" di circa il 25 %, mentre si osservano livelli crescenti di carbamazepina epossido di circa il 50 %.
Fenitoina : Felbamato inibisce la clearance di fenitoina in modo dose-dipendente. La concentrazione plasmatica di fenitoina può aumentare dal 20 % al 60 %.
Fenobarbital : Felbamato alla dose di 1200 mg BID aumenta l'AUC del fenobarbital del 25 % circa.
Acido valproico : Felbamato a dosi di 600 mg o 1200 mg BID aumenta la concentrazione plasmatica allo steady state di valproato in modo dose-dipendente, lineare. Con la dose inferiore di Felbamato, la AUC e la concentrazione minima allo steady-state di valproato aumentavano rispettivamente del 28 % e del 18 %; questi valori aumentavano in modo proporzionale alla dose più elevata di felbamato.
Clonazepam, oxcarbazepina, vigabatrin e lamotrigina : Sebbene felbamato a dosi di 1200 mg ogni 12 ore produceva variazioni statisticamente significative nella farmacocinetica di clonazepam, lamotrigina e vigabatrin, queste modifiche erano minime e potevano non essere clinicamente rilevanti. Non è stata osservata nessuna variazione della farmacocinetica del metabolita attivo monoidrossilato della oxcarbazepina. Poiché una interazione farmacodinamica di felbamato con ognuno di questi farmaci non può essere esclusa, gli aggiustamenti posologici devono essere basati sempre su risposta clinica e tollerabilità.
Effetti di altri farmaci antiepilettici su felbamato
Carbamazepina/Fenitoina/Fenobarbital : Quando carbamazepina o fenitoina vengono co-somministrati con felbamato, la riduzione nella concentrazione plasmatica allo steady state di felbamato può avvicinarsi al 20 %. La somministrazione contemporanea di fenobarbitale provoca la riduzione del 35 % delle concentrazioni minime di felbamato allo steady-state.
Acido valproico : Valproato sembra dotato di effetti minimi sulla clearance di felbamato; tuttavia in uno studio si sono rilevate concentrazioni minime allo steady-state di felbamato circa del 50% più elevate di quelle ottenute con TALOXA in monoterapia.
Interazioni fra felbamato e farmaci non-antiepilettici:
Contraccettivi orali : Il Felbamato riduceva del 42 % l'AUC del gestodene e del 13 % l'AUC dell'etinilestradiolo nelle donne trattate con un'associazione a basso dosaggio di contraccettivi orali. L’efficacia e la tollerabilità di contraccettivi orali può essere alterata. Altre combinazioni non sono state studiate.
Effetti di felbamato sul citocromo P450:
Il felbamato è sia un inibitore sia un leggero induttore del citocromo P-450 nell’uomo . Pertanto, si possono prevedere interazioni con i farmaci metabolizzati da questi enzimi epatici. E’ stato dimostrato che il felbamato è un substrato per CYP3A4 e CYP2E1, ma l’inibizione di queste vie di metabolizzazione minori non fa prevedere conseguenze sulla farmacocinetica.
Gravidanza: La sicurezza d'uso di questo prodotto in gravidanza non è stata stabilita. Gli studi di riproduzione nei ratti e nei conigli non hanno evidenziato alcuna alterazione della fertilità o danni fetali imputabili al farmaco, tuttavia si è osservato passaggio placentare di felbamato. Poiché gli studi di riproduzione negli animali non sono sempre predittivi della risposta negli esseri umani, e data la potenziale soppressione del midollo osseo fetale, TALOXA non deve essere utilizzato nel corso della gravidanza.
Allattamento: Il felbamato viene escreto nel latte materno. Pertanto, a causa del potenziale rischio di soppressione del midollo osseo indotta da TALOXA, nei bambini che ricevono latte materno, TALOXA non deve essere somministrato a donne in allattamento.
Non vi sono studi relativi agli effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Si devono avvisare i pazienti che lamentano vertigini e sonnolenza di evitare attività potenzialmente pericolose.
TALOXA è associato ad un'aumentata incidenza di discrasie ematiche (vedere sezione 4.4), compresa l’anemia aplastica. Altri effetti indesiderati gravi di tipo ematologico includono rari casi di trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia o combinazioni delle stesse, inclusa la pancitopenia. Alcuni di questi sono stati riportati come parte di una reazione di ipersensibilità acuta (vedere sezione 4.4). Con l'uso di felbamato sono stati riportati alcuni casi di epatite grave, inclusa insufficienza epatica acuta con esito fatale (vedere sezione 4.4).
Gli effetti indesiderati riportati durante gli studi clinici nei pazienti adulti trattati con TALOXA come terapia aggiuntiva e considerati correlati alla terapia sono elencati nella tabella seguente, suddivisi per classe sistemica-organica e frequenza.
Tabella 1. Effetti indesiderati correlati al trattamento Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) (CIOMS III ) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Raro: | Trombocitopenia, leucopenia , neutropenia, anemia, o loro combinazioni, compresa pancitopenia, discrasie ematiche (vedere sezione 4.4), compresa anemia aplastica |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro: | Shock anafilattico (vedere sezione 4.4) |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Comune: | Diminuzione di peso, anoressia |
Non comune: | Ipofosfatemia |
Disturbi psichiatrici | |
Non comune: | Difficoltà di parola, depressione, stupor, ansia |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune: | Insonnia, sonnolenza, atassia, vertigini, cefalea |
Raro: | Aumento della frequenza delle crisi epilettiche (vedere sezione 4.4) |
Patologie dell’occhio | |
Comune: | Diplopia, anomalie della visione |
Patologie gastrointestinali | |
Comune: | Nausea, vomito, dispepsia, dolore addominale |
Molto raro: | Costipazione |
Patologie epatobiliari | |
Molto raro | Epatite grave, insufficienza epatica acuta (a volte con esito fatale) (vedere sezione 4.4) |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non comune: | Rash |
Raro: | Reazioni da ipersensibilità (comprese sindrome di Stevens-Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi tossica epidermica) (vedere sezione 4.4) |
Patologie renali e urinarie | |
Molto raro: | Cristalluria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Non comune: | Andatura anormale |
Comune: | Affaticamento |
Nei pazienti pediatrici si sono osservati effetti collaterali simili. Inoltre si sono osservate frequentemente infezioni delle vie aeree superiori. Tuttavia, la relazione con il trattamento non è probabile.
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Durante il programma clinico i pazienti che sono stati trattati inavvertitamente con sovradosaggi di felbamato variabili da 4000 a 12000 mg/die come parte di terapia aggiuntiva o come monoterapia hanno riportato eventi avversi di gravità da lieve a moderata. Questi comprendevano vertigini, stipsi, porpora, cefalea, nausea, vomito, diminuzione del peso corporeo, febbre, otite media, sonnolenza e leggera tachicardia (100 bpm).
Dopo la commercializzazione, sono stati riportati casi di sovradosaggio fino a 40000 mg di felbamato. La maggior parte dei pazienti è guarita completamente. Gli eventi avversi comprendevano atassia, nistagmo, diplopia, agitazione, cristalluria o coma. Morti sono state segnalate in pazienti che avevano assunto dosi eccessive di più farmaci contemporaneamente, incluso il TALOXA.
In caso di sovradosaggio si devono impiegare misure di supporto generale. Non è noto se felbamato sia eliminabile con la dialisi.
Categoria farmacoterapeutica: Sistema nervoso, antiepilettici, Codice ATC N03AX10
Felbamato è un farmaco antiepilettico nuovo dal punto di vista chimico e farmacologico. Si tratta di un dicarbamato distinto dal punto di vista strutturale da altri dicarbamati conosciuti. Il suo preciso meccanismo d'azione è sconosciuto.
Studi in vitro di binding recettoriale indicano che felbamato presenta uno scarso o nessun effetto inibitorio sul legame GABA-recettore e sul legame benzodiazepina-recettore. Felbamato, inoltre, non presenta alcun effetto eccitotossico e non antagonizza gli effetti neurotossici di NMDA, cainato o quisqualato in vitro, supportando quindi il fatto che felbamato non è un NMDA-antagonista.
Negli studi di farmacologia preclinica, l'attività anticonvulsivante di felbamato è stata dimostrata in un ampio spettro di modelli di crisi convulsive. Felbamato è efficace sia nel test da elettroshock massimale nel topo sia nel test da convulsioni da pentilentetrazolo sottocutaneo. È ugualmente efficace sulle crisi indotte da picrotossina e bicucullina. L'efficacia di felbamato nei modelli convulsivi indotti da elettroshock massimale o indotti chimicamente suggerisce che il farmaco esercita la sua attività antiepilettica aumentando la soglia convulsiva e prevenendo la diffusione della convulsione.
Felbamato si è dimostrato efficace in 5 studi controllati in pazienti con crisi ad insorgenza parziale con o senza generalizzazione secondaria ed in uno studio nella sindrome di Lennox-Gastaut. Quest'ultimo studio comprendeva pazienti con crisi atoniche, crisi di assenza atipiche e convulsioni tonico-cloniche generalizzate. I risultati dello studio, in cui venivano impiegate dosi fino a 45 mg/kg/die o di 3600 mg/die, se non minori, evidenziavano una relazione tra la concentrazione plasmatica ed il controllo delle crisi.
Felbamato era somministrato a dosi singole fino a 1200 mg o in somministrazioni multiple da 200 a 600 mg b.i.d. fino a 28 giorni in volontari sani. In soggetti epilettici (crisi parziali) dosi multiple di 800 mg bid e 1200 mg bid erano somministrate, rispettivamente, fino a 28 giorni e 6 settimane. Questi studi non evidenziavano alcuna reazione indesiderata clinicamente significativa a livello del sistema nervoso centrale e degli apparati cardiovascolare, ematopoietico, renale, epatico e respiratorio.
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Biodisponibilità: a seguito della somministrazione per via orale di 14 C felbamato a volontari sani, circa il 90 % di ogni dose era recuperata nelle urine con meno del 5 % nelle feci. La biodisponibilità sistemica assoluta non è stata valutata. Felbamato sembra comunque essere bene assorbito.
Metabolismo: in base ai confronti sulle AUC, più dell'85% della radioattività plasmatica era associata con felbamato immodificato.
In aggiunta al felbamato immodificato, i metaboliti identificati nell'urina umana comprendevano p-idrossifelbamato, 2-idrossifelbamato, derivati monocarbamati di felbamato, e metaboliti polari di felbamato (compresi i coniugati del felbamato).
Negli studi per somministrazione singola o ripetuta in soggetti sani ed epilettici il tempo per ottenere la concentrazione plasmatica massimale (T max) variava da 2 a 6 ore dopo la somministrazione. L'emivita di eliminazione terminale di felbamato era da 15 a 23 ore.
A seguito di somministrazioni singole o ripetute a volontari sani di sesso maschile e pazienti con epilessia, felbamato evidenziava un comportamento farmacocinetico lineare a dosi fino a 3600 mg/die, con aumenti dose-lineari nella AUC e nella C max.
Legame proteico: felbamato risultava legato reversibilmente per il 22 % - 25 % alle proteine plasmatiche, principalmente all'albumina.
Livelli plasmatici: studi clinici controllati di felbamato hanno evidenziato efficacia a concentrazioni medie plasmatiche tra 32 mcg/ml e 82 mcg/ml. In uno studio nella sindrome di Lennox-Gastaut, si è rilevato un effetto sulle crisi atoniche a concentrazioni medie di felbamato pari a 18 mcg/ml. In alcuni pazienti trattati con dosi entro il range raccomandato sono stati rilevati livelli di felbamato fino a 137 mg/ml, tali livelli erano ben tollerati.
Distribuzione: felbamato o i suoi metaboliti attraversano la barriera ematoencefalica.
Pazienti con insufficienza renale: in uno studio di farmacocinetica a dose singola, la clearance e l'eliminazione del felbamato erano diminuite e l'emivita aumentata in relazione al grado di insufficienza renale. L'esposizione al felbamato (come AUC) era aumentata del 100 % circa nei pazienti con clearance della creatinina < 50 ml/min. rispetto ai soggetti di controllo (vedere sezione 4.2).
Il cibo non influenza la velocità ed il grado di assorbimento del felbamato.
Studi condotti su microorganismi e su cellule di mammifero non hanno evidenziato alcuna attività di tipo mutageno. Gli studi di tossicità riproduttiva nei ratti e nei conigli hanno dimostrato che felbamato non presenta tossicità riproduttiva, non è teratogeno e non ha alcun effetto sul parto e sull'allattamento.
Studi di tossicità acuta sono stati condotti nei topi (p.o., i.p.), nei ratti (p.o., i.p.) e nei cani (p.o.). La DL 50 per via orale era superiore a 5 g/kg per i topi e nei ratti e superiore a 2 g/kg nei cani. Il modello di tossicità era caratterizzato principalmente da ptosi, atassia, tremore, ridotta attività e ridotto tono muscolare.
Negli studi di tossicità sull'animale di durata fino ad un anno, nel ratto, ma non nel cane, si evidenziavano modifiche a livello del fegato che possono far supporre una induzione enzimatica. In studi della durata di 2 anni, condotti in topi e ratti non si osservavano incrementi nella incidenza di tumori di origine benigna, maligna o nella incidenza globale di tumori. Una incidenza aumentata di tumori interstiziali dei testicoli nei ratti trattati con la dose elevata non è stata osservata nel gruppo trattato con la dose più bassa, o negli studi a un anno condotti nei ratti e nei cani o nel corso degli studi della durata di 2 anni nel topo. L'osservazione di questo tipo di tumore non é rara nel ratto; tuttavia, nell'uomo, i tumori delle cellule interstiziali dei testicoli sono rari. La rilevanza di questi risultati per il rischio nell'uomo non è certa.
Taloxa compresse 400 mg e 600 mg:
amido pregelatinizzato
cellulosa microcristallina
croscarmellosa sodica
lattosio monoidrato
magnesio stearato
Non pertinente.
5 anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare il blister/flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.
Conservare il blister/flacone nell’imballaggio esterno.
TALOXA 400 mg compresse
20, 40, 50, 60, 80, 90, 100, 180, 200, 400 compresse in blister (Aclar/PELD/PVC Alu)
20, 40, 50, 60, 80, 90, 100, 180, 200, 400 compresse in flacone (HDPE)
TALOXA 600 mg compresse
40, 50, 60, 90, 100, 120, 200, 400 compresse in blister (Aclar/PELD/PVC Alu)
40, 50, 60, 90, 100, 120, 200, 400 compresse in flacone (HDPE)
Non tutte le confezioni possono essere commercializzate
Nessuna istruzione particolare.
SCHERING-PLOUGH S.p.A.
Via F.lli Cervi snc
Centro Direzionale Milano Due – Palazzo Borromini
20090 SEGRATE (MI)
Tel. +39 02 21018.1
TALOXA 400 mg compresse AIC 030822023/M
TALOXA 600 mg compresse AIC 030822035/M
Data della prima autorizzazione: 16 Maggio 1994
Data dell’ultimo rinnovo: 16 Maggio 2008
Settembre 2009