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TAMESAD 0,15% COLLIRIO, SOLUZIONE
1 ml di soluzione contiene:
Desametasone Sodio Fosfato 1,5 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere par. 6.1
Collirio, soluzione.
Congiuntiviti primaverili, allergiche. Blefariti e blefarocongiuntiviti allergiche. Cheratocongiuntiviti allergiche; scleriti, episcleriti; uveiti.
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Una goccia di collirio da instillare nel fornice congiuntivale tre - quattro volte al dì o secondo prescrizione medica.
Istruzioni per l’uso:
Collirio, soluzione in flacone multidose:
Rimuovere la capsula
Togliere il tappo dal flacone
In caso di uso di lenti a contatto, queste devono essere rimosse prima dell’instillazione del collirio e possono essere riapplicate dopo 15 minuti
Capovolgere il flacone ed instillare premendo; evitare che l’estremità del contenitore venga a contatto con l’occhio o altre superfici.
Collirio, soluzione in contenitori monodose
Assicurarsi che la monodose sia intatta.
Staccare la monodose dalla strip.
Aprire ruotando l’aletta fino ad apertura del contenitore.
Capovolgere il contenitore ed instillare premendo.
Ipersensibilità individuale accertata verso il principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Ipertensione endooculare.
Herpes simplex.
Infezione da virus della cornea in fase ulcerativa acuta.
Congiuntivite con cheratite ulcerativa anche in fase iniziale (test positivo alla fluoresceina).
Tubercolosi e micosi dell'occhio.
Oftalmie purulente acute.
Congiuntiviti purulente
Blefariti purulente ed erpetiche.
Orzaiolo.
Lesioni o abrasioni corneali.
Bambini di età inferiore ai tre anni.
Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento.
L'uso, soprattutto se prolungato, di corticosteroidi può determinare un aumento della pressione intraoculare. Si consiglia pertanto di controllare la pressione intraoculare qualora si utilizzino corticosteroidi per più di due settimane. Poiché i corticosteroidi favoriscono anche l'insorgenza di cataratta, è consigliabile non farne uso per lunghi periodi di tempo. Particolare attenzione occorre prestare alle patologie accompagnate da assottigliamento corneale.
In presenza di infezioni virali, i corticosteroidi possono favorire l’aggravamento della malattia con opacizzazione irreversibile della cornea (vedere par.4.3).
Nelle cheratiti erpetiche se ne sconsiglia l’uso che può essere eventualmente consentito sotto stretta sorveglianza dell’oculista.
La somministrazione locale di corticosteroidi a pazienti affetti da congiuntivite batterica, virale o fungina, può mascherare i segni della progressione dell'infezione.
L’uso di corticosteroidi in presenza di lesioni ritarda la guarigione dei tessuti lesi, favorendo l’insorgenza e la diffusione di eventuali infezioni.
Nei bambini da 3 a 12 anni il medicinale va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
TAMESAD collirio, soluzione in flacone multidose contiene benzalconio cloruro che di solito viene utilizzato come conservante nei prodotti oftalmici. È stato riportato che il benzalconio cloruro è causa di cheratopatia puntata e/o cheratopatia ulcerativa tossica, può causare irritazione oculare ed una alterazione del colore delle lenti a contatto morbide. Si richiede un attento monitoraggio nei pazienti affetti da secchezza oculare che utilizzano TAMESAD frequentemente o per periodi prolungati, o nei casi in cui la cornea sia compromessa. Poiché le lenti a contatto possono assorbire il benzalconio cloruro, queste devono essere rimosse prima dell’applicazione di TAMESAD e possono essere riapplicate dopo 15 minuti (vedere par.4.2).
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Non note.
Nelle donne in gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del medico.
TAMESAD non influisce sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Possibili effetti indesiderati dovuti al corticosteroide sono:
Aumento della pressione intraoculare dopo 15-20 giorni di applicazione topica in pazienti predisposti o glaucomatosi.
Formazione di cataratta sub-capsulare posteriore in seguito a trattamenti prolungati.
Sviluppo o aggravamento di infezioni da Herpes simplex o fungine.
Ritardo della cicatrizzazione.
In tutti questi casi è opportuno sospendere il trattamento e ricorrere ad una terapia adeguata.
Occasionalmente il prodotto può determinare lieve prurito o bruciore.
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Non sono stati segnalati casi di sovradosaggio.
Il prodotto, se accidentalmente ingerito o se impiegato per lungo periodo a dosi eccessive, può determinare fenomeni tossici.
Codice ATC: S01BA01 Categoria farmaco terapeutica: Antinfiammatori, corticosteroidi non associati.
Il Desametasone sodio fosfato è un corticosteroide dotato di una intensa attività antinfiammatoria pari a 25 volte quella dell'Idrocortisone. Come tutti i farmaci corticosteroidi l'attività antiflogistica si esplica principalmente per inibizione della liberazione dell'acido arachidonico precursore dei più importanti mediatori della flogosi, le prostaglandine ed i leucotrieni. Lo steroide agisce inducendo la sintesi di una proteina, la lipomodulina che inibisce a sua volta l'azione dell'enzima deputato alla liberazione dell'acido arachidonico, la fosfolipasi A2.
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I corticosteroidi raggiungono in genere concentrazioni intraoculari terapeutiche dopo instillazione nel sacco congiuntivale. Il grado di penetrazione dipende comunque dalle caratteristiche molecolari e dalla forma chimica dello steroide.
In studi sugli animali, desametasone è stato ben tollerato dopo applicazione locale per periodi fino a 6 mesi su conigli e ratti. I sintomi principali di tossicità trovati in tutte le specie animali dopo somministrazione per via orale sono correlate agli effetti adrenocorticosteroidei e includono alterazione dell’asse ipofisi – surrene e una leggera anemia. I principali segni di tossicità si sono verificati nello stomaco, fegato surrene, ipofisi, polmoni e milza.
Negli studi condotti dopo applicazione locale la maggior parte di questi effetti erano o assenti o considerevolmente bassi.
Collirio soluzione in flacone multidose:
Sodio citrato tribasico diidrato, Sodio fosfato monobasico diidrato, Disodio fosfato diidrato, Benzalconio cloruro, Acqua per preparazioni iniettabili.
Collirio soluzione in contenitori monodose:
Sodio citrato tribasico diidrato, Sodio fosfato monobasico diidrato, Disodio fosfato diidrato, Acqua per preparazioni iniettabili.
Nessuna nota.
2 anni.
Il collirio in flacone multidose deve essere utilizzato entro 28 giorni dalla prima apertura del flacone; trascorso tale periodo il medicinale residuo deve essere eliminato.
Il collirio in contenitori monodose deve essere utilizzato immediatamente dopo l’apertura del contenitore; il medicinale residuo deve essere eliminato.
Dopo l’apertura della bustina di alluminio i contenitori devono essere utilizzati entro 28 giorni: trascorso tale periodo i contenitori residui devono essere eliminati.
Non conservare a temperatura superiore a 25°C
Natura e contenuto del contenitore
Collirio soluzione in flacone multidose:
Flacone in polietilene a bassa densità, con contagocce di polietilene a bassa densità e capsula a vite con sistema di sicurezza in polipropilene, contenente 5 ml di soluzione.
Collirio soluzione in contenitori monodose:
Contenitori in polietilene a bassa densità, contenenti 0,3 ml di soluzione.
Confezione da 20 contenitori. Strip da 5 contenitori sono confezionate in buste di alluminio.
Nessuna particolare.
Genetic S.p.A., Via Della Monica n. 26, 84083 Castel San Giorgio (SA)
TAMESAD 0,15% collirio, soluzione – flacone 5 ml
AIC: 039730015
TAMESAD 0,15% collirio, soluzione – 20 contenitori monodose da 0,3 ml
AIC: 039730027
24/01/2011