Tamsulosina Aurobindo
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

TAMSULOSINA AUROBINDO


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ciascuna capsula rigida a rilascio prolungato, contiene: 0,4 mg di tamsulosina cloridrato

Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Capsule rigide a rilascio prolungato.

Contenuto della capsula: granuli bianchi o quasi bianchi

Involucro della capsula: grandezza N. 2: capsula: marrone standard opaco, corpo: beige opaco


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Sintomi delle basse vie urinarie (LUTS- Lower Urinary Tract Symptoms) associati a iperplasia prostatica benigna (IPB)



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Una capsula al giorno da assumere dopo la colazione o dopo il primo pasto della giornata.

La capsula deve essere ingerita intera, e non deve essere spezzata o masticata, poiché si potrebbe modificare il rilascio prolungato del principio attivo.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità a tamsulosina, compreso l’angioedema indotto da farmaco, o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Ipotensione ortostatica osservata in precedenza (storia di ipotensione ortostatica).

Grave insufficienza epatica.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Come con altri alfa-1 bloccanti, durante il trattamento con tamsulosina può verificarsi in singoli casi una riduzione della pressione sanguigna, che può portare, anche se raramente, a sincope. Ai primi sintomi di ipotensione ortostatica (capogiri, debolezza), il paziente deve sedersi o sdraiarsi finché tali sintomi non siano scomparsi.

Prima di iniziare la terapia con tamsulosina, si deve esaminare il paziente al fine di escludere la presenza di altre condizioni che possano causare gli stessi sintomi dell’iperplasia prostatica benigna.

Prima del trattamento e, successivamente, ad intervalli regolari, si deve eseguire l’esame rettale digitale e, quando necessario, si devono determinare i livelli dell’antigene specifico prostatico (PSA).

Il trattamento di pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min) deve essere eseguito con cautela, poiché non si ha esperienza in questo tipo di pazienti.

Raramente, a seguito dell’utilizzo di tamsulosina, è stata riportata la comparsa di angioedema. In questo caso, il trattamento deve essere sospeso immediatamente, il paziente deve essere tenuto sotto controllo fino alla scomparsa dell’edema e il medicinale non deve essere somministrato di nuovo.

Durante intervento chirurgico di cataratta, in alcuni pazienti, in corso di trattamento o precedentemente trattati con tamsulosina, è stata osservata la “Intraoperative Floppy Iris Syndrome" (IFIS, una variante della sindrome della pupilla piccola). IFIS può portare ad aumentate complicazioni procedurali durante l’operazione. Non è raccomandato di iniziare la terapia con tamsulosina nei pazienti per i quali è programmato un intervento chirurgico di cataratta.

L’interruzione del trattamento con tamsulosina 1-2 settimane prima dell’intervento chirurgico di cataratta è annedotticamente considerato utile, tuttavia, non sono stati ancora stabiliti il beneficio e la durata della sospensione della terapia prima dell’intervento.

Durante la valutazione pre-operatoria, l’oftalmologo ed il team chirurgico devono considerare se i pazienti in attesa dell’intervento chirurgico di cataratta sono in trattamento o sono stati trattati con tamsulosina in modo da assicurare che, durante l’intervento, siano utilizzate misure appropriate per la gestione della IFIS.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Non si è osservata alcuna interazione quando tamsulosina è stato somministrato in associazione ad atenololo, enalapril, nifedipina o teofillina.

L’uso concomitante di cimetidina porta ad un aumento dei livelli plasmatici di tamsulosina, mentre l’uso concomitante di furosemide porta ad una riduzione dei livelli plasmatici di tamsulosina; tuttavia, poiché in entrambi i casi tali livelli si mantengono nel range di normalità, non è necessaria una modifica della posologia.

Durante studi in vitro con frazioni microsomiali epatiche (indicative degli enzimi del citocromo P450) non sono state osservate interazioni con amitriptilina, salbutamolo, glibenclamide e finasteride.

Diclofenac e warfarin, tuttavia, possono aumentare la velocità di eliminazione di tamsulosina.

Esiste il rischio teorico di un aumento dell’effetto ipotensivo di tamsulosina, quando somministrato in associazione con sostanze attive che possono ridurre la pressione sanguigna, come gli anestetici e gli altri antagonisti degli adrenorecettori alfa-1.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Non pertinente, poiché tamsulosina è indicato solo per il trattamento di pazienti maschi.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono stati eseguiti studi sugli effetti di tamsulosina sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Tuttavia, i pazienti devono essere a conoscenza del fatto che possono verificarsi capogiri.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

  Comuni (> 1/100, < 1/10) Meno comuni (> 1/1000, < 1/100) Rari (>1/10000, < 1/1000) Molto rari (< 1/10000)
Patologie del sistema nervoso Capogiri Cefalea Sincope  
Patologie cardiache   Tachicardia    
Patologie vascolari   Ipotensione ortostatica    
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Rinite    
Patologie gastrointestinali   Stipsi, diarrea, nausea, vomito    
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Rash, prurito, orticaria Angioedema  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Eiaculazione anormale   Priapismo
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Astenia    

Durante interventi chirurgici di cataratta, nel corso del periodo di sorveglianza post-marketing, una variante della sindrome della pupilla piccola, nota come Intraoperative Floppy Iris Sindrome (IFIS), è stata associata alla terapia con tamsulosina (vedere anche paragrafo 4.4).


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non sono stati riportati casi di sovradosaggio acuto. Tuttavia, dopo sovradosaggio può teoricamente comparire ipotensione acuta, nel qual caso deve essere fornito un supporto cardiovascolare. La pressione sanguigna può essere regolarizzata ed la frequenza cardiaca può tornare a valori normali facendo sdraiare il paziente. Se questo non è sufficiente possono essere utilizzati plasma expanders e, quando necessario, vasopressori. La funzionalità renale deve essere tenuta sotto controllo e devono essere applicate misure generali di supporto.

È improbabile che la dialisi possa essere utile poiché tamsulosina ha un legame molto elevato con le proteine plasmatiche. Quando si è in presenza di quantità elevate di medicinale ingerito, si può effettuare una lavanda gastrica e si possono somministrare carbone attivato ed un lassativo osmotico, come il solfato di sodio.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: Antagonisti degli recettori alfa-1-adrenergici.

Codice ATC: G04CA02

Tamsulosina si lega in modo selettivo e competitivo con i recettori alfa-1-adrenergici postsinaptici, in particolare ai sottotipi alfa1A e alfa1D, con conseguente rilassamento della muscolatura liscia della prostata e dell’uretra, mentre la tensione viene ridotta.

Tamsulosina aumenta la velocità massima del flusso urinario riducendo la tensione della muscolatura liscia a livello della prostata e dell’uretra e, quindi, rimuovendone l’ostruzione.

Il medicinale migliora anche i sintomi irritativi ed ostruttivi, nel caso in cui la contrazione della muscolatura liscia a livello delle basse vie urinarie gioca un ruolo importante.

I bloccanti alfa-1-adrenergici possono ridurre la pressione sanguigna diminuendo le resistenze periferiche. Durante gli studi condotti con tamsulosina non è stata osservata alcuna riduzione della pressione sanguigna rilevante dal punto di vista clinico.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Assorbimento:

Tamsulosina è assorbito a livello intestinale ed ha una biodisponibilità quasi completa.

L’assorbimento di tamsulosina è ridotto se ingerito durante i pasti.

Una uniformità di assorbimento può essere promossa dal paziente assumendo sempre tamsulosina dopo la colazione o dopo il pranzo.

Tamsulosina mostra una cinetica di tipo lineare.

Dopo somministrazione di una dose singola a stomaco pieno, i livelli plasmatici di tamsulosina raggiungono il loro picco approssimativamente alla 6a ora e, allo stato stazionario, raggiunto dopo 5 giorni di somministrazioni ripetute, la Cmax nei pazienti è circa due terzi più elevata di quella raggiunta dopo somministrazione singola. Sebbene questo sia stato osservato nel paziente anziano,si suppone che questo possa avvenire anche nei pazienti più giovani.

Esiste una considerevole variazione interindividuale nei livelli plasmatici raggiunti dopo somministrazione singola o ripetuta.

Distribuzione:

Nell’uomo, tamsulosina ha un legame alle proteine plasmatiche pari circa al 99% ed il suo volume di distribuzione è piccolo (circa 0,2 l/Kg).

Biotrasformazione:

Tamsulosina ha un basso effetto di primo passaggio, essendo metabolizzato lentamente. La maggior parte del farmaco è presente a livello plasmatico in forma immodificata. Esso viene metabolizzato a livello epatico.

Nel ratto, difficilmente è stata osservata ogni qualsiasi tipo di induzione degli enzimi microsomiali epatici indotta da tamsulosina.

Nessuno dei metaboliti è più attivo del composto originario.

Nessun aggiustamento della dose è necessario nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.3).

Escrezione:

Tamsulosina ed i suoi metaboliti sono escreti principalmente nelle urine e circa il 9% della dose è presente come farmaco immodificato.

Dopo somministrazione di una dose singola a stomaco pieno e nei pazienti allo stato stazionario, è stata determinata una emivita di eliminazione di circa 10 e 13 ore, rispettivamente.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Studi di tossicità a dosi singole e ripetute sono state eseguite in topo, ratto e cane.

Inoltre, sono stati eseguiti studi sulla tossicità nella riproduzione in ratto e sono state valutate la carcinogenicità in topo e ratto e la genotossicità sia in vivo che in vitro. Il profilo di tossicità generale, quale osservato con dosi elevate di tamsulosina, è consistente con le note proprietà farmacologiche degli agenti bloccanti alfa-adrenergici. A livelli di dose molto elevati, l’ECG è risultato alterato in ratto. Questa risposta non è considerata essere clinicamente rilevante. Tamsulosina non ha dimostrato di possedere rilevanti proprietà genotossiche.

È stata riportata un’aumentata incidenza di alterazioni di tipo proliferativo della ghiandola mammaria in ratti e topi femmine. Questi risultati, che sono probabilmente legati ad iperprolattinemia e che si ottengono solo a dosi elevate, sono da considerarsi come irrilevanti.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Contenuto della capsula:

Cellulosa microcristallina (E460)

Copolimero dell’acido metacrilico –acrilato etilico 1:1 (comprendente: polisorbato 80, sodio laurilsolfato)

Talco

Citrato trietilico

Stearato di calcio

Guscio della capsula:

Ossido di ferro giallo (E172)

Ossido di ferro nero (E172)

Ossido di ferro rosso (E172)

Titanio diossido (E171)

Gelatina


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister in PVC/PVDC/Alluminio incolori, trasparenti

Confezioni: 20, 30, 50, 90, 100 o 5x100 capsule

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Aurobindo Pharma (Italia) Srl

Vicolo San Giovanni sul Muro 9

20121 - Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

TAMSULOSINA AUROBINDO 0,4 mg capsule rigide a rilascio modificato, 20 capsule

AIC N. 037427059/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

28/02/2008


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

01/2009