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TERBINAFINA EG 250 mg - Compresse
Ogni compressa contiene 250 mg terbinafina (come cloridrato).
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Compressa.
Compresse bianche o quasi bianche, rotonde e biconvesse, con una linea di separazione su un lato e la dicitura 250 sull’altro.
1. Trattamento delle infezioni micotiche sensibili alla terbinafina quali Tinea corporis, Tinea crucis e Tinea pedis, (causate da Dermatofiti, vedere sezione 5.1) ove si consideri appropriata la terapia orale in ragione della zona, gravità ed estensione dell’infezione.
2. Trattamento dell’onicomicosi (infezione micotica delle unghie sensibile alla terbinafina) causato da dermatofiti. N.B. Le compresse di Terbinafina somministrate per via orale sono inefficaci contro la Pityriasis versicolor. Dovranno essere prese in considerazione le linee guida ufficiali emanate a livello nazionale sull’uso appropriato degli agenti antimicotici (antifungini).
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Modo di somministrazione
Per via orale. La durata del trattamento varia a seconda dell’indicazione e della severità dell’infezione.
Adulti
250 mg una volta/die.
Pazienti con diminuita funzionalità renale (clearance della creatinina < di 50 ml /min o creatinina sierica > a 300 micromol/L) devono assumere metà della dose.
Infezioni cutanee
La durata media del trattamento per Tinea pedis, Tinea crucis, Tinea corporis è compresa tra 2 e 4 settimane. Per Tinea pedis (intradigitale, plantare/”a mocassino”): si raccomandano periodi di trattamento fino a 6 settimane.
La completa remissione dei sintomi dell’infezione può non verificarsi prima di alcune settimane dopo l’eradicazione micologica.
Onicomicosi
Per gran parte dei pazienti la durata del trattamento va da 6 a 12 settimane. Onicomicosi delle mani: nella maggior parte dei casi un trattamento fino a 6 settimane è sufficiente nelle infezioni delle unghie delle mani.
Onicomicosi dell’unghia dell’alluce: normalmente è sufficiente un periodo di 12 settimane per il trattamento delle infezioni a carico dell’unghia nell’alluce, sebbene per alcuni pazienti possa essere necessario un trattamento fino a 6 mesi. La scarsa crescita dell’unghia nelle prime settimane di trattamento potrebbe consentire di identificare quei pazienti che richiederanno terapia più lunga. È possibile che la completa risoluzione dei segni e dei sintomi dell’infezione non si verifichi prima di varie settimane dopo l’eradicazione micologica ed è riscontrabile solo alcuni mesi dopo la cessazione del trattamento, che coincide col tempo di crescita dell’unghia sana.
Bambini
Non vi sono dati sull’uso orale di Terbinafina nei bambini, pertanto l’uso di Terbinafina non è raccomandato.
Uso neqli anziani
Non vi sono prove che suggeriscano la necessità di posologie diverse negli anziani.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Grave insufficienza renale.
Grave insufficienza epatica.
In rari casi si sono riferite colestasi ed epatite, che normalmente insorgono entro due mesi dall’inizio della terapia. Se un paziente presenta segni e sintomi che suggeriscono una disfunzione epatica, come prurito, nausea persistente di ignota eziologia, anoressia, spossatezza, ittero, vomito, fatica, dolore addominale, o urine scure, o feci chiare, l’eziologia epatica deve essere verificata e la terapia con terbinafina deve essere sospesa (vedere 4.8 Effetti indesiderati).
Pazienti in cura con terbinafina che hanno sviluppato febbre alta o mal di gola devono essere esaminati per possibili complicazioni ematologiche.
Studi farmacocinetici a dose singola su pazienti con preesistente epatopatia dimostrarono che la clearance della terbinafina può ridursi del 50% (vedere sezione 5.2). L’uso terapeutico della terbinafina in pazienti con epatopatia cronica o attiva non è stato studiato in studi clinici prospettivi, e perciò non è raccomandato.
La terbinafina deve essere somministrata con cautela nei pazienti psoriasici, poiché in rari casi è stata riferita esacerbazione della psoriasi.
Terbinafina è un potente inibitore dell’isoenzima CYP 2D6, la qual cosa deve essere presa in considerazione qualora terbinafina venga associata a medicinali metabolizzati da questo isoenzima che sono titolati individualmente (vedere sezione 4.5). Può essere necessario l’adeguamento della dose.
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La clearance plasmatica della Terbinafina può essere accelerata da farmaci che sono induttori metabolici (come la rifampicina) e può essere inibita da farmaci che inibiscono il citocromo P450 (come la cimetidina). Pertanto, nei casi in cui è richiesta la somministrazione concomitante di questi agenti potrebbe essere necessario adattare di conseguenza la posologia di terbinafina.
Studi in vitro hanno dimostrato che la terbinafina inibisce il metabolismo mediato dalla CYP 2D6. Per questo motivo, è importante monitorare i pazienti che sono simultaneamente trattati con farmaci metabolizzati principalmente da questo enzima quali antidepressivi triciclici, agenti beta1-bloccanti, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, inibitori delle monoammino-ossidasi di tipo B, se la co-somministrazione ha un indice terapeutico stretto.
Altri studi in vitro e clinici suggeriscono che la terbinafina mostra una minima capacità di inibire o indurre la clearance di farmaci che sono metabolizzati da altri enzimi del citocromo P450 (ad esempio ciclosporina, tolbutamina, terfenadina, triazolam, contraccettivi orali). Si sono riferiti alcuni casi di disturbi mestruali come sanguinamento e ciclo irregolare nelle pazienti che assumevano simultaneamente terbinafina e contraccettivi orali.
Gli studi sulla tossicità fetale e sulla fertilità in animali non indicano effetti indesiderati.
Gravidanza
Non si dispone di adeguati dati per l’uso di terbinafina nelle donne in gravidanza, dunque il medicinale non va somministrato durante la gravidanza - a meno che i potenziali vantaggi non compensino i possibili rischi.
Allattamento
La terbinafina viene escreta nel latte materno, pertanto le madri non dovranno ricevere terbinafina durante l’allattamento.
La terbinafina ha un effetto minimo o nullo sulla capacità di guidare o di adoperare i macchinari.
a) Generalmente, gli eventi avversi sono di intensità da lieve a moderata e di natura transitoria.
Frequenza | Comune (>1/100 <1/10) | Non comune (>1/1.000 <1/100) | Raro (>1/10.000 <1/1.000) | Molto raro (<1/10.000) |
Classe d’organo/Sistema primario (MedDRA 7.1) |
Alterazioni del sangue e del sistema linfatico | | | | Agranulocitosi; neutropenia (diminuzione dei globuli bianchi); trombocitopenia (diminuzione delle piastrine) |
Alterazioni del sistema immunitario | | | Reazioni anafilattiche; reazioni tipo malattia del siero (LLT) | Manifestazione o peggioramento del lupus eritematoso sistemico o cutaneo (LLT) |
Alterazione del metabolismo e della nutrizione | Perdita dell’appetito (LLT) | | | |
Disturbi psichiatrici | | | | Ansia; depressione |
Alterazioni del sistema nervoso | Emicrania | Assenza o alterazione del gusto | Capogiro; alterazioni o diminuzione della sensibilità | |
Alterazioni dell’apparato gastrointestinale | Distensione addominale; dolore addominale; diarrea; dispepsia; nausea | | | |
Alterazioni del sistema epatobiliare | | | Colestasi*; funzionalità epatica anormale*; epatite*; ittero* | |
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea; orticaria | | Edema angioneurotico | Fotosensibitità; aggravarsi della psoriasi (LLT)*; sindrome di Stevens-Johnson; necrolisi epidermica tossica; perdita dei capelli (LLT) |
Alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo | Dolori ossei; dolori muscolari | | | |
Disordini del sistema riproduttivo | | | | Irregolarità mestruali; sanguinamento (LLT) |
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione | Fatica; malessere | | | |
Analisi biochimiche | | | Aumento degli enzimi epatici* | |
* Vedere 4.4 Speciali avvertenze Sono stati riferiti disturbi muscolo-scheletrici, comprese artralgia e mialgia. Detti disturbi possono insorgere nel contesto di una reazione di ipersensibilità in associazione a reazioni cutanee allergiche. Reazioni cutanee gravi: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, fotosensibilità. Manifestazione o peggioramento del Lupus eritematoso sistemico (LE) o cutaneo. Si sono riportati alcuni casi di disturbi mestruali (sanguinamento e ciclo irregolare) nelle pazienti che assumevano simultaneamente terbinafina e contraccettivi orali (vedere 4.5 Interazioni).
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Si sono riferiti alcuni casi di sovradosaggio (fino a 5g), con cefalea, nausea, dolore epigastrico e capogiri. Il trattamento raccomandato per il sovradosaggio consiste nell’ eliminazione del medicinale, principalmente mediante somministrazione di carbone attivo e, se necessario, dando terapia sintomatica di supporto.
Gruppo farmacoterapeutico: dermatologici; antimicotici per uso sistemico
Codice ATC: D01BA02
Terbinafina è un allilamina, caratterizzato da attività antifungina a largo spettro. A basse concentrazioni Terbinafina è fungicida contro dermatofiti, muffe e alcuni fungi dimorfi. L’attività nei confronti dei lieviti è fungicida o fungistatica a seconda della specie.
La terbinafina interferisce selettivamente con la biosintesi degli steroli allo stadio iniziale fungini tramite inibizione dell’enzima squalene-epossidasi. Ciò comporta deficienza di ergosterolo e, un accumulo intracellulare di squalene nella membrana cellulare micotica. Sia la deficienza di ergosterolo che l’accumulo di squalene sono responsabili dell’attività fungicida.
Se somministrata per via orale, la sostanza si concentra in sede cutanea, ungueale e follicolare, a livelli associati con l’attività fungicida. Concentrazioni misurabili di principio attivo sono ancora evidenti 15-20 giorni dopo la sospensione del trattamento.
Terbinafina è usata nel trattamento delle infezioni fungine (micosi) a carico di cute e unghie, causate da Tricophyton (es. T. rubrum, T. mentagrophytes, T. verrucosum, T. violaceum), Microsporum canis e da Epidermophyton floccosum. La seguente tabella riporta gli intervalli di concentrazioni minime inibenti MIC per i dermatofiti.
Microrganismo | MIC (mcg/ml) |
Trichophyton rubrum | 0.001 - 0.15 |
Trichophyton mentagrophytes | 0.0001 - 0.05 |
Trichophyton verrucosum | 0.001 - 0.006 |
Trichophyton violaceum | 0.001 - 0.1 |
Microsporum canis | 0.0001 - 0.1 |
Epidermorphyton floccosum | 0.001 - 0.05 |
La terbinafina ha una attività scarsa contro molti lieviti della specie Candida.
Le compresse di terbinafina, contrariamente al trattamento locale, non hanno alcuna efficacia nel trattamento della Pityriasis (Tinea) versicolor.
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Una singola dose orale di 250 mg di terbinafina porta a concentrazioni plasmatiche medie di 0,97 mcg/ml entro 2 ore dalla somministrazione. L’emivita di assorbimento è 0,8 ore, e quella di distribuzione è 4,6 ore.
La terbinafina si lega ampiamente alle proteine plasmatiche (99%).
Terbinafina si diffonde rapidamente nella pelle e si concentra nello strato corneo lipofilico. Terbinafina viene anche secreta nel sebo, raggiungendo così alte concentrazioni nei follicoli piliferi, nei capelli e nelle aree cutanee ricche di ghiandole sebacee. V’è anche evidenza che Terbinafina si distribuisca nel letto-ungueale entro le prime settimane di terapia.
Terbinafina viene rapidamente metabolizzata dagli isoenzimi CYP e principalmente da CYP2C9, CYP1A2, CYP3A4, e CYP2C19. La biotrasformazione porta alla formazione di metaboliti inattivi, che sono escreti principalmente dall’urina. L’emivita di eliminazione è di 17 ore circa.
Non vi sono segni di accumulo nel plasma. Non si sono osservate alterazioni età-dipendenti nei parametri farmacocinetici, tuttavia il tasso di eliminazione potrebbe ridursi in pazienti con insufficienza renale od epatica, con un conseguente maggiore livello ematico di terbinafina.
In pazienti con insufficienza epatica preesistente di grado da lieve a moderato, è stato dimostrato con studi farmacocinetici a dose singola che la clearance della terbinafina può ridursi del 50%.
La biodisponibilità risente solo in maniera minima dell’assunzione di alimenti e quindi non è richiesto l’adeguamento della dose.
Il valore approssimativo della LD50 per la terbinafina è superiore a 4 gr/Kg sia in topi che in ratti.
Dagli studi a lungo termine (fino a 1 anno) sui ratti e sui cani, non sono emersi effetti tossici di rilievo, con dosi orali fino a circa 100 mg/kg/die. Con la somministrazione di elevate dosi orali si sono identificati come potenziali organi bersaglio il fegato e possibilmente anche i reni.
Nei topi, dosi fino a 130 (maschi) e 156 (femmine) mg/kg/die non sono stati rilevati risultati di tipo neoplastico o altre anomalie attribuibili alla terbinafina, nel contesto di uno studio orale di due anni sulla carcinogenicità. In uno studio orale di due anni sulla carcinogenicità nei ratti si è osservato un’aumentata incidenza di neoplasie epatiche nei maschi in corrispondenza di dosi pari a 69 mg/kg/die, ai cui livelli l’esposizione sistemica era simile a quella clinica. Il meccanismo di sviluppo dei tumori non è stato stabilito. La rilevanza clinica di tale osservazione non è nota. Le alterazioni osservate che potrebbero essere associate alla proliferazione perossisomica, si sono dimostrate essere specifiche per questa specie, visto che non sono state osservate nello studio sulla carcinogenicità nei topi, nei cani o nelle scimmie.
Nel corso di studi con alte dosi sulle scimmie, si sono osservate irregolarità refrattive a carico della retina a dosi alte (livelli non tossici di 50mg/Kg). Queste irregolarità erano associate alla presenza di metaboliti della terbinafina nei tessuti oculari e sono scomparse dopo sospensione del medicinale. Non erano associate ad alterazioni istologiche.
I test standard in vitro e in vivo sulla genotossicità non hanno riportato prove di potenziale mutageno o clastogenico.
Gli studi sui ratti e sui conigli non hanno evidenziato effetti indesiderati sulla fertilità o su altri parametri riproduttivi.
Cellulosa microcristallina
Ipromellosa
Carbossimetilamido sodico
Silice colloidale anidra
Magnesio stearato
Non pertinente.
5 anni.
Conservare il contenitore nell’imballaggio esterno.
Blister in alluminio/PVC: 8, 14, 28, 30, 42, 56 e 98 compresse.
Non tutte queste confezioni verranno commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
EG SpA, Via D. Scarlatti, 31 - 20124 Milano
TERBINAFINA EG “250 mg Compresse” - 7 compresse AIC n. 036799017/M
TERBINAFINA EG “250 mg Compresse” - 8 compresse AIC n. 036799068/M
TERBINAFINA EG “250 mg Compresse” - 14 compresse AIC n. 036799029/M
TERBINAFINA EG “250 mg Compresse” - 28 compresse AIC n. 036799031/M
TERBINAFINA EG “250 mg Compresse” - 42 compresse AIC n. 036799043/M
TERBINAFINA EG “250 mg Compresse” - 98 compresse AIC n. 036799056/M
Dicembre 2005
Dicembre 2005