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TERBINAFINA HEXAL
Compresse da 125 mg: 1 compressa contiene 125 mg di terbinafina come terbinafina cloridrato.
Compresse da 250 mg: 1 compressa contiene 250 mg di terbinafina come terbinafina cloridrato.
Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Compresse.
Compresse da 125 mg: | Compresse bianche o tendenti al bianco, rotonde, con linea di frattura, convesse, incise su un lato con la sigla TER 125. |
Compresse da 250 mg: | Compresse bianche o tendenti al bianco, rotonde, con linea di frattura, convesse, incise su un lato con la sigla TER 250. |
Il trattamento con terbinafina delle infezioni micotiche sensibili quali tinea corporis, tinea cruris e tinea pedis (causate da dermatofiti, cfr. 5.1, Proprietà farmacodinamiche) è considerato appropriato in ragione della localizzazione, della gravità e dell’estensione dell’infezione.
Trattamento dell’onicomicosi (infezioni micotiche delle unghie sensibili alla terbinafina) causata da dermatofiti.
Dovranno essere prese in considerazione le raccomandazioni sull’uso appropriato e sulla prescrizione emanate a livello nazionale per gli agenti antimicrobici.
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Adulti
250 mg una volta al dì.
La durata del trattamento dipende dall’indicazione e dal grado di gravità dell’infezione.
Infezioni cutanee
La durata media del trattamento per tinea pedis, tinea corporis e tinea cruris è compresa fra 2 e 4 settimane. Per la tinea pedis (interdigitale, plantare o “a mocassino”), il periodo di trattamento raccomandato può raggiungere le 6 settimane.
Onicomicosi
La durata del trattamento (unghie delle dita delle mani e dei piedi), per la maggioranza dei pazienti, oscilla fra le 6 settimane e i 3 mesi. Nel trattamento di infezioni delle unghie dei piedi, di solito 3 mesi di trattamento sono sufficienti, sebbene alcuni pazienti possano necessitare di un trattamento di 6 mesi o più. Una scarsa crescita dell’unghia durante le prime settimane di trattamento può permettere l’individuazione di quei pazienti per i quali si renderà necessaria una terapia di maggiore durata.
La completa scomparsa dei segni e sintomi di infezione potrebbe non verificarsi prima che siano trascorse diverse settimane dalla eradicazione micologica, ed è osservabile soltanto alcuni mesi dopo aver completato il trattamento, il che costituisce il tempo necessario per la ricrescita di un’unghia sana.
Bambini ed adolescenti (< 18 anni)
L’esperienza relativa all’uso di terbinafina nei bambini è limitata, pertanto tale farmaco non è raccomandato in questo gruppo d’età.
Anziani
Non sono necessari aggiustamenti della dose.
In questo gruppo d’età (cfr. 4.4, Speciali avvertenze e opportune precauzioni d’impiego), andrà tenuta in considerazione l’eventuale presenza di insufficienza epatica o renale.
Insufficienza epatica
La somministrazione di terbinafina non è raccomandata in presenza di insufficienza epatica grave (cfr. 4.4., Speciali avvertenze e opportune precauzioni d’impiego).
Insufficienza renale
Nei pazienti con alterazione della funzionalità renale (clearance della creatinina minore di 50 ml/min o creatinina sierica maggiore di 300 mcmol/l) la dose normale somministrata dovrà essere dimezzata.
Modo di somministrazione
Uso orale.
Ipersensibilità nei confronti della terbinafina o di uno qualsiasi degli eccipienti.
Grave insufficienza epatica.
Grave insufficienza renale.
Insufficienza epatica
Raramente, sono stati riportati casi di colestasi ed epatite. Ciò si verifica solitamente entro i primi due mesi di trattamento.
I pazienti dovranno essere informati della necessità di riferire immediatamente l’eventuale presenza di tali sintomi.
Qualora i pazienti si presentino con segni o sintomi che suggeriscano una insufficienza epatica, quali prurito, nausea persistente e inspiegabile, anoressia o stanchezza, ittero, vomito, affaticamento, dolore addominale, urine scure o feci chiare, dovrà essere verificata l’esistenza di un’eventuale origine epatica di tali alterazioni, la terapia con terbinafina dovrà essere immediatamente interrotta (cfr. 4.8, Effetti indesiderati).
Gli studi farmacocinetici sulla somministrazione di dosi singole, condotti in pazienti affetti da epatopatia preesistente, hanno dimostrato che la clearance della terbinafina può risultare ridotta di circa il 50%.
L’uso terapeutico di terbinafina nei pazienti affetti da epatopatia cronica o attiva non è stato studiato mediante sperimentazioni cliniche prospettiche, e non è pertanto raccomandato.
Insufficienza renale
Iniziare il trattamento con il dosaggio più basso, a motivo della modificazione della clearance del prodotto (cfr. 4.2, Posologia e modo di somministrazione).
A motivo dell’inibizione del CYP2D6 ad opera della terbinafina, esiste un rischio di interazione con gli antidepressivi triciclici (TCA), i beta-bloccanti, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della monoamino-ossidasi di tipo B (MAO-B), pertanto i pazienti dovranno essere sottoposti a monitoraggio in caso la co-medicazione abbia una finestra terapeutica ristretta (cfr. 4.5, Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).
I pazienti dovranno immediatamente interrompere il trattamento e sottoporsi a visita medica se dovessero presentarsi i seguenti sintomi: febbre elevata o mal di gola, prurito, alterazioni cutanee diffuse od alterazioni cutanee con coinvolgimento della mucosa (cfr. 4.8, Effetti indesiderati).
La terbinafina dovrà essere utilizzata con cautela in pazienti con psoriasi, poiché sono stati riportati casi, sia pure rarissimi, di esacerbazione di questa patologia (cfr. 4.8, Effetti indesiderati).
La terbinafina somministrata oralmente non ha dimostrato efficacia nei confronti di pitiriasi versicolor e candidosi vaginale.
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Gli studi condotti in vitro hanno dimostrato che la terbinafina inibisce il metabolismo CYP2D6-mediato. I pazienti cui venga somministrato trattamento concomitante con medicinali che vengono metabolizzati principalmente da tale enzima e dispongono di un indice terapeutico limitato, quali il metoprololo nell’insufficienza cardiaca cronica e gli agenti antiaritmici (ad esempio, flecainide e propafenone), dovranno essere monitorati se l’indice terapeutico del farmaco concomitante è ristretto.
Di contro, gli induttori enzimatici (come la rifampicina) possono incrementare la clearance della terbinafina. Qualora si renda necessaria la somministrazione concomitante di tali agenti, il dosaggio di terbinafina dovrà essere aggiustato di conseguenza.
Gravidanza
Gli studi di fetotossicità e fertilità condotti sul modello animale non indicano la presenza di effetti indesiderati. Non si dispone di dati adeguati circa la somministrazione di terbinafina in gravidanza, pertanto tale farmaco non dovrà essere assunto nel corso della gravidanza a meno che ciò non risulti strettamente necessario.
Allattamento
La terbinafina è escreta nel latte materno; pertanto, il trattamento a base di terbinafina andrà sospeso durante l’allattamento.
La terbinafina non influisce o ha scarsa influenza sulla capacità di guidare veicoli o di manovrare macchinari.
Gli effetti indesiderati derivanti dalla terbinafina sono generalmente di grado da lieve a moderato e di natura transitoria.
| COMUNI (>1/100, <1/10) | NON COMUNI (>1/1000, <1/100) | RARI (>1/10000, <1/1000) | MOLTO RARI (<1/10000, inclusi i casi isolati) |
Alterazioni del sangue e del sistema linfatico | | | | Neutropenia |
Trombocitopenia |
Agranulocitosi (cfr. 4.4, “Speciali avvertenze e opportune precauzioni d’imipego”) |
Alterazioni del sistema immunitario | | | | Reazioni anafilattoidi |
Se si verifica rash progressivo, il trattamento con terginafina deve essere interrotto. |
Lupus eritematoso od aggravamento della malattia |
Alterazioni del metabolismo e della nutrizione | Diminuzione dell’appetito | | | |
In casi isolati, è stata riportata considerevole perdita di peso corporeo. |
Disturbi psichiatrici | | | | Depressione |
Ansia |
Alterazioni del sistema nervoso | Cefalea | | Parestesia | |
| Ipoestesia |
Capogiri |
Vertigine |
Alterazioni dell’apparato gastrointestinale | Dispepsia | Perdita o alterazioni del gusto riportati nello 0,6% circa dei pazienti trattati con terbinafina. | | |
Nausea | Tale effetto di solito scompare gradualmente all’interruzione del trattamento |
Dolore addominale di grado lieve | |
Diarea |
Flatulenza |
Alterazioni del sistema epato-biliare | | | Disfunzioni epatiche, compresi colestasi, ittero, epatite (cfr. 4.4, “Speciali avvertenze e opportune precauzioni d&rsuqo;impiego”). | Epatite di lunga durata |
Epatite severa, causa di trapianto del fegato o di morte. |
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash | | Fotosensibilità | Alopecia |
Orticaria | Edema angioneurotico | Pustolosi esantematosa generalizzata acuta |
| Eritema multiforme | Sindrome di Stevens-Johnson |
Se si verifica rash progressivo, il trattamento con terginafina deve essere interrotto | Esacerbazione della psoriasi |
| Necrolisi epidermica tossica (cfr. 4.4 “Speciali avvertenze e opportune precauzioni d’impiego”). |
Alterazioni dell’apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo e osseo | | | Artralgia | |
Mialgia |
Tali effetti possono manifestarsi nell’ambito di una reazione di ipersensibilità in associazione areazioni allergiche a livello cutaneo. |
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione | | | Senso di malessere | |
Affaticamento |
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Sono stati riportati pochi casi di sovradosaggio (fino a 5 g), che inducevano cefalea, nausea, dolore epigastrico e capogiri. Il trattamento raccomandato in caso di sovradosaggio consiste nell’eliminazione del farmaco, principalmente mediante somministrazione di carbone vegetale attivato, nonché di terapia sintomatica di supporto, laddove richiesto.
Classe farmacoterapeutica: agenti dermatologici, antimicotici per uso sistemico.
Codice ATC: D01BA02.
La terbinafina è un’allilamina con azione antimicotica ad ampio spettro. A basse concentrazioni, la terbinafina ha efficacia fungicida nei confronti di dermatofiti, muffe e di taluni funghi dimorfici. L’azione contro i lieviti è specie-dipendente e può essere fungicida o fungistatica.
La terbinafina interferisce specificamente nella biosintesi degli steroli fungini allo stadio iniziale. Ciò comporta deficienza di ergosterolo ed accumulo intracellulare di squalene, con conseguente morte delle cellule fungine. La terbinafina agisce per inibizione dell’enzima squalene-epossidasi nella membrana cellulare dei funghi.
Quando viene somministrata per via orale, la terbinafina si concentra nella cute, nei capelli, nei peli e nelle unghie a livelli associati ad attività fungicida. E’ ancora presente in questi tessuti da 15 a 20 giorni dopo la sospensione del trattamento.
La terbinafina viene impiegata nel trattamento delle infezioni micotiche della pelle e delle unghie sostenute da tricofiti (ad esempio, T. rubrum, T. mentagrophytes, T. verrucosum, T. violaceum), microsporon (M. canis) e epidermofiti (E. floccosum). La tabella che segue delinea il range di concentrazioni minime inibenti (MIC) nei confronti dei dermatofiti.
Microorganismo Range delle MIC (mcg/ml) |
Trichophyton rubrum | 0,001 – 0,15 |
Trichophyton mentagrophytes | 0,0001 – 0,05 |
Trichophyton verrucosum | 0,001 – 0,006 |
Trichophyton violaceum | 0,001 – 0,1 |
Microsporum canis | 0,0001 – 0,1 |
Epidermophyton floccosum | 0,001 – 0,05 |
La terbinafina dimostra scarsa efficacia nei confronti di molti lieviti della specie Candida.
Le compresse di terbinafina, contrariamente a quanto accade in presenza di trattamento con terbinafina somministrata localmente, non sono efficaci nel trattamento della pitiriasi (tinea) versicolor.
L’enzima squalene-epossidasi non è legato al sistema del citocromo P450.
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Una dose singola di 250 mg di terbinafina dà luogo a concentrazioni-picco nel plasma pari a 0,97 mcg/ml entro 2 ore dalla somministrazione. La biodisponibilità della terbinafina può risultare lievemente alterata dall’assunzione di cibo, ma non in modo clinicamente significativo.
La terbinafina presenta un forte legame con le proteine plasmatiche (99%). Si diffonde rapidamente attraverso la cute per poi concentrarsi nello strato corneo lipofilo. Essendo secreta anche attraverso il sebo, la terbinafina raggiunge elevate concentrazioni nei follicoli piliferi, nei capelli e nelle zone cutanee ricche di ghiandole sebacee. Vi è inoltre evidenza che la terbinafina si distribuisca all’interno delle lamine ungueali entro poche settimane dall’inizio del trattamento.
La terbinafina viene metabolizzata rapidamente ed ampiamente da almeno sette isoenzimi CYP, fra i quali soprattutto gli enzimi CYP2C9, CYP1A2, CYP3A4, CYP2C8 e CYP2C19. Tale biotrasformazione genera metaboliti privi di attività antimicotica, che vengono escreti principalmente attraverso le urine. L’emivita di eliminazione è pari a 17 ore. Anche se non sono state osservate modificazioni correlate con l’età nelle concentrazioni plasmatiche di terbinafina allo steady-state, l’eliminazione del farmaco potrebbe risultare rallentata nei pazienti con alterata funzionalità renale o epatica.
Gli studi farmacocinetici condotti sulla somministrazione di dosi singole in pazienti con insufficienza epatica pregressa di grado da moderato a severo hanno dimostrato che la clearance della terbinafina può essere ridotta di circa il 50%.
Negli studi a lungo termine (fino ad 1 anno) condotti nel ratto e nel cane, non erano osservabili effetti tossici di rilievo per nessuna delle due specie in presenza di dosi orali che raggiungevano circa i 100 mg/kg giornalieri. A dosi orali elevate, quali potenziali organi bersaglio sono stati individuati il fegato e, probabilmente, anche i reni.
In uno studio di cancerogenicità orale della durata di due anni, condotto sui topi, non sono state riportate neoplasie o altre anomalie imputabili alla terapia, in presenza di dosi fino a 130 (maschi) e 156 (femmine) mg/kg giornalieri. In uno studio di cancerogenicità orale della durata di due anni condotto sui ratti, nei maschi esposti al livello più elevato di dose orale, pari a 69 mg/kg giornalieri – livello al quale, peraltro, l’esposizione sistemica era simile all’esposizione clinica – è stato osservato un incremento nell’incidenza di tumori epatici. Il meccanismo sotteso all’insorgenza del tumore non è stato individuato. La rilevanza clinica di tale dato non è nota. E’ stato dimostrato che tali modificazioni, che potrebbero essere associate alla proliferazione dei perossisomi, sono specie-specifiche, dal momento che non sono state osservate negli studi di cancerogenicità condotti sui topi, i cani o le scimmie.
Nel corso di studi sulla somministrazione di dosi elevate condotti nella scimmia, sono state osservate irregolarità della rifrazione nella retina alle dosi più alte (livello di dose non tossico, 50 mg/kg). Tali irregolarità sono state associate alla presenza di un metabolita della terbinafina nel tessuto oculare e sono scomparse una volta interrotta l’assunzione del farmaco. Inoltre, esse non erano associate a modificazioni istologiche.
Test standard di genotossicità condotti sia in vitro, sia in vivo, non hanno mostrato alcuna evidenza di potenziale mutageno o clastogenico.
Negli studi condotti su ratti o conigli, non è stato osservato alcun effetto avverso sulla fertilità o sugli altri parametri riproduttivi.
Carbossimetilamido sodico (tipo A); ipromellosa; silice colloidale anidra; amido di patata; magnesio stearato.
Non pertinente.
4 anni.
Contenitore per compresse: conservare nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce.
Blister: lasciare i blister all’interno della scatola in modo da proteggerli dalla luce.
Le compresse sono confezionate in blister Al/PVC o in contenitori per compresse in polietilene (HDPE) e chiusure antimanomissione.
Confezioni:
125 mg: 10, 14, 16, 20, 28, 30, 42, 98 e 100 compresse.
250 mg: 8, 10, 14, 20, 28, 30, 42, 56, 98 e 100 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
HEXAL SPA
Via Paracelso, 16
20041 Agrate Brianza (MI)
125 mg compresse 10 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761017/M
125 mg compresse 14 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761029/M
125 mg compresse 16 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761031/M
125 mg compresse 20 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761043/M
125 mg compresse 28 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761056/M
125 mg compresse 30 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761068/M
125 mg compresse 42 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761070/M
125 mg compresse 98 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761082/M
125 mg compresse 100 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761094/M
125 mg compresse 10 compresse in flacone PE AIC n. 036761106/M
125 mg compresse 14 compresse in flacone PE AIC n. 036761118/M
125 mg compresse 16 compresse in flacone PE AIC n. 036761120/M
125 mg compresse 20 compresse in flacone PE AIC n. 036761132/M
125 mg compresse 28 compresse in flacone PE AIC n. 036761144/M
125 mg compresse 30 compresse in flacone PE AIC n. 036761157/M
125 mg compresse 42 compresse in flacone PE AIC n. 036761169/M
125 mg compresse 98 compresse in flacone PE AIC n. 036761171/M
125 mg compresse 100 compresse in flacone PE AIC n. 036761183/M
250 mg compresse 8 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761195/M
250 mg compresse 10 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761207/M
250 mg compresse 14 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761219/M
250 mg compresse 20 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761221/M
250 mg compresse 28 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761233/M
250 mg compresse 30 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761245/M
250 mg compresse 42 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761258/M
250 mg compresse 56 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761260/M
250 mg compresse 98 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761272/M
250 mg compresse 100 compresse in blister AL/PVC AIC n. 036761284/M
250 mg compresse 8 compresse in flacone PE AIC n. 036761296/M
250 mg compresse 10 compresse in flacone PE AIC n. 036761308/M
250 mg compresse 14 compresse in flacone PE AIC n. 036761310/M
250 mg compresse 20 compresse in flacone PE AIC n. 036761322/M
250 mg compresse 28 compresse in flacone PE AIC n. 036761334/M
250 mg compresse 30 compresse in flacone PE AIC n. 036761346/M
250 mg compresse 42 compresse in flacone PE AIC n. 036761359/M
250 mg compresse 56 compresse in flacone PE AIC n. 036761361/M
250 mg compresse 98 compresse in flacone PE AIC n. 036761373/M
250 mg compresse 100 compresse in flacone PE AIC n. 036761385/M
Ottobre 2005.
Settembre 2008.