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TEVETENZ 600 MG
Ogni compressa rivestita con film contiene eprosartan mesilato equivalente a 600 mg di Eprosartan.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Tevetenz 600 mg è una compressa rivestita con film di forma oblunga, di colore bianco con il marchio “5046” su un lato e “SOLVAY” sull’altro lato.
Eprosartan è indicato per il trattamento dell’ipertensione arteriosa essenziale.
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La dose consigliata è di 600 mg di Eprosartanuna volta al giorno.
Il raggiungimento della massima riduzione della pressione arteriosa nella maggior parte dei pazienti può richiedere 2 o 3 settimane di trattamento.
Eprosartan può essere utilizzato come monoterapia o in associazione con altri antipertensivi. In particolare, l’aggiunta di un diuretico tiazidico come l’idroclorotiazide o un bloccante dei canali del calcio quale la nifedipina a rilascio prolungato, ha dimostrato di avere un effetto additivo con Eprosartan.
Eprosartan può essere somministrato durante o lontano dai pasti.
Non ci sono limitazioni alla durata del trattamento.
Pazienti anziani
Nessun aggiustamento di dosaggio è richiesto nei pazienti anziani.
Dosaggio in pazienti con insufficienza epatica
L’esperienza in pazienti con insufficienza epatica è limitata (vedere paragrafo 4.3) .
Dosaggio in pazienti con insufficienza renale
In pazienti con insufficienza renale moderata o grave (clearance della creatinina < 60 ml/min), la dose giornaliera non deve superare i 600 mg.
Pazienti pediatrici
L’uso di Tevetenz non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia.
Ipersensibilità nota all’Eprosartan o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Insufficienza epatica grave.
Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6 ).
Malattia nefrovascolare bilaterale significativa dal punto di vista emodinamico o stenosi severa di un solo rene funzionante.
Insufficienza epatica
L’esperienza nei pazienti con insufficienza epatica è limitata (vedere paragrafo 4.3 ).
Insufficienza renale
Nessun aggiustamento della dose è richiesto nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (clearance della creatinina ³ 30 ml/min.) Si raccomanda cautela nel trattamento di pazienti con clearance della creatinina < 30 ml/min o di pazienti sottoposti a dialisi.
Pazienti dipendenti dal sistema renina–angiotensina–aldosterone (vedere paragrafo 4.3)
Pazienti la cui funzionalità renale dipende dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (ad es.: pazienti con insufficienza cardiaca grave (classificazione NYHA: classe IV), stenosi bilaterale dell’arteriarenale, o stenosi dell’arteria renale di un singolo rene), durante la terapia con inibitoridell’enzima convertente l’angiotensina (ACE) hanno sviluppato oliguria e/o azotemia progressiva e raramente insufficienza renale acuta. Poiché attualmente non è disponibile una adeguata esperienza clinica nei pazienti con insufficienza cardiaca grave o stenosi dell’arteria renale, non si può escludere che la funzionalità renale in questi pazienti possa essere ridotta dal trattamento con Eprosartan, a seguito della inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. Quando Eprosartan viene utilizzato in pazienti con insufficienza renale, deve essere valutata la funzionalità renale prima di iniziare il trattamento con Eprosartan e ad intervalli regolari durante il corso della terapia. In caso di peggioramento della funzionalità renale osservata in corso di terapia, il trattamento con Eprosartan deve essere rivalutato.
Sulla base dell’esperienza con altri farmaci di questa classe, e anche con ACE inibitori, sono state incluse le seguenti precauzioni:
Iperkaliemia
Durante il trattamento con altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone può insorgere iperkaliemia, specialmente in presenza di insufficienza renale e/o cardiaca. Si raccomanda un monitoraggio adeguato dei livelli sierici di potassio nei pazienti a rischio.
Sulla base dell’esperienza acquisita con altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri farmaci che possono aumentare i livelli di potassio (ad es. eparina) può indurre iperkaliemia e perciò questi farmaci devono essere usati con cautela in associazione con Tevetenz.
Iperaldosteronismo primario
In pazienti affetti da iperaldosteronismo primario il trattamento con Eprosartannon è raccomandato.
Riduzione del sodio e/o ipovolemia
Può verificarsi ipotensione sintomatica in pazienti con grave riduzione del sodio e/o ipovolemia (ad es.: terapia con diuretici a dosi elevate).
Queste condizioni devono essere corrette prima dell’inizio della terapia.
Malattia coronarica
L’esperienza nei pazienti con malattie coronariche è al momento limitata.
Stenosi della valvola aortica e mitralica/Cardiomiopatia ipertrofica
Come tutti i vasodilatatori, Eprosartan deve essere usato con cautela in pazienti con stenosi della valvola aortica e mitralica o cardiomiopatia ipertrofica.
Trapianto renale
Non si ha esperienza in pazienti recentemente sottoposti a trapianto renale.
Altre avvertenze e precauzioni
Come osservato per gli inibitori dell’enzima convertente l’angiotensina, l’Eprosartan e gli altri antagonisti dell’angiotensina risultano apparentemente meno efficaci nel ridurre la pressione arteriosa nei soggetti di colore rispetto ai soggetti non di colore, probabilmente per una piu’ alta prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione di colore con ipertensione.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficienza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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L’uso di Eprosartan non ha mostrato effetti sulle proprietà farmacocinetiche della digossina e sulle proprietà farmacodinamiche del warfarin o gliburide (glibenclamide). Analogamente la ranitidina, il ketoconazolo o il fluconazolo hanno dimostrato di non influenzare le proprietà farmacocinetiche di eprosartan.
Eprosartan può essere usato insieme con diuretici tiazidici (ad es. idroclorotiazide) e calcio antagonisti (ad es. nifedipina a rilascio prolungato) senza evidenza di interazioni indesiderate clinicamente rilevanti.
Dato che sono stati osservati, in studi clinici controllati verso placebo, livelli sierici di potassio significativamente elevati e sulla base dell’esperienza acquisita con altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, l’uso concomitantedi diureticirisparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri farmaci che possono aumentare i livelli sierici di potassio (ad es. eparina) può indurre iperkaliemia.
L’effetto antipertensivo può essere potenziato da altri antipertensivi.
Tossicità e un aumento reversibile delle concentrazioni sieriche di litio sono state osservate durante la contemporanea terapia con preparati a base di litio e ACE inibitori. Non può essere esclusa la possibilità di un effetto simile dopo terapia con eprosartan, e si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio in caso di uso concomitante.
Eprosartan ha mostrato in vitro di non inibire gli enzimi CYP1A, 2A6, 2C9/8, 2C19, 2D6, 2E e 3A del citocromo P450 umano.
Gravidanza:
L’esperienza sull’uso diEprosartan in gravidanza è limitata. Farmaci che agiscono direttamente sul sistema renina-angiotensina-aldosterone possono causare morbosità e mortalità fetale e neonatalequando somministrati durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Come per altri farmaci che modificano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, Eprosartannon deve essere usato in gravidanza e, qualora venga accertato lo stato di gravidanza, la sua somministrazione deve essere sospesa il più presto possibile.
Allattamento:
Non è noto se Eprosartan viene escreto nel latte materno, ma si sa che è escreto in quello di ratto. Eprosartan non deve essere usato in donne che allattano (vedere paragrafo 4.3 ).
L’effetto di Eprosartan sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari non è stato studiato; tuttavia, sulla base delle sue proprietà farmacodinamiche, è improbabile che il farmaco possa interferire con questa capacità. Durante la guida di veicoli o l’uso di macchinari, si deve tener presente che, in corso di trattamento dell’ipertensione, possono occasionalmente verificarsi capogiri o affaticamento.
In studi clinici controllati verso placebo, l’incidenza complessiva di eventi avversi riportati con Eprosartanè stata comparabile a quella rilevata con placebo. Gli eventi avversi sono stati generalmente lievi e transitori ed hanno portato all’interruzione del trattamento soltanto nel 4,1% dei pazienti trattati con Eprosartan in studi controllati verso placebo (6,5% nel gruppo placebo).
Eventi avversi in pazienti trattati con eprosartan partecipanti a studi clinici
Classificazione Organo Sistema (MedDRA) | Comuni ≥1/100, < 1/10 | Non comuni ≥1/1.000, < 1/100 | Rari ≥1/10.000, < 1/1.000 | Molto rari ≤1/10.000 incluse segnalazioni isolate | Non nota |
Infezioni e infestazioni | infezioni virali | | | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ipertrigliceridemia | iperkaliemia | | | |
Patologie del sistema nervoso | mal di testa, vertigini, affaticamento, depressione | | | | |
Patologie cardiache | dolore toracico, palpitazioni | | | | |
Patologie vascolari | | | | | ipotensione, inclusa l’ipotensione posturale |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | rinite, faringite, dispnea, infezioni del tratto respiratorio superiore, tosse | | | | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | | | | reazioni allergiche cutanee (ad es. rash, prurito, orticaria), gonfiore del viso, angioedema |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | mal di schiena, artralgia | | | | |
Patologie renali e urinarie | infezioni del tratto urinario | | | | |
Patologie gastrointestinali | nausea, vomito. diarrea,dolore addominale, disturbi gastrointestinali non specificati, dispepsia | | | | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Astenia, lesioni, dolore | | | | |
Esami diagnostici | | | Diminuzione dei livelli di emoglobina, aumento dei livelli di urea plasmatica | | |
Non sempre è stato possibile stabilire una correlazione con l’impiego di Eprosartan.
In aggiunta agli eventi avversi riportati durante gli studi clinici, i seguenti effetti indesiderati sono stati riportati spontaneamente dopo la commercializzazione di eprosartan. Non è stato possibile effettuare una stima della frequenza con i dati disponibili (non nota).
Patologie renali ed urinarie
Funzionalità renale compromessa compresa insufficienza renale in pazienti a rischio (ad es. stenosi dell’arteria renale)
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Sono disponibili dati limitati circa il sovradosaggio nell’uomo. Eprosartan è risultato essere ben tollerato dopo somministrazione orale (dose massima unitaria assunta nell’uomo 1200 mg). La manifestazione più probabile di sovradosaggio dovrebbe essere l’ipotensione. Qualora si verificasse ipotensione sintomatica, deve essere intrapreso un trattamento di supporto.
Classe farmacoterapeutica: Eprosartan: codice ATC: C09CA02.
Eprosartan è un antagonista dei recettori per l’angiotensina II, non-tetrazolico, non-bifenilico, di sintesi, attivo per via orale. L’angiotensina II è un potente vasocostrittore e un ormone attivo primario del sistema renina-angiotensina-aldosterone che gioca un ruolo importante nella fisiopatologia dell’ipertensione.
Eprosartan antagonizza nel volontario sano l’effetto dell’angiotensina II sulla pressione arteriosa, sul flusso ematico renale e sulla secrezione di aldosterone. Il controllo della pressione arteriosa si mantiene per 24 ore senza ipotensioneposturale o tachicardia riflessa. La sospensione del trattamento con eprosartan non comporta un brusco incremento (effetto rebound) della pressione arteriosa.
Eprosartan è stato valutato in pazienti affetti da ipertensione da lieve a moderata (pressione diastolica misurata in posizione seduta ≥95 mmHg e <115 mmHg) ed in pazienti con ipertensione grave (pressione diastolica misurata in posizione seduta ≥115 mmHg e ≤125 mmHg).
Nel corso di sperimentazioni cliniche è stato osservato che dosi fino a 1200 mg al giorno, per 8 settimane, sono efficaci senza apparente relazione tra dose ed incidenza di eventi avversi.
Nei pazienti con ipertensione la riduzione della pressione arteriosa non ha provocato modificazioni della frequenza cardiaca.
Nello studio MOSES (morbidità e mortalità a seguito di ictus, eprosartan verso nitrendipina per la prevenzione secondaria) 1405 pazienti ipertesi con storia di eventi cerebrovascolari sono stati trattati con eprosartan o nitrendipina. Nel gruppo eprosartan, il 78 % dei pazienti ha ricevuto 600 mg una volta al giorno; il 12 % fino a 800 mg al giorno; nel gruppo nitrendipina, il 47 % ha ricevuto 10 mg e il 42 % 20 mg al giorno (l’11 % fino a 40 mg) in uno studio in aperto prospettico randomizzato con valutazione degli endpoint in cieco. L’endpoint composito primario comprendeva tutte le cause di mortalità, eventi cerebrovascolari (TIA, PRIND, ictus) ed eventi cardiovascolari (angina instabile, infarto miocardico, scompenso cardiaco, embolia polmonare e aritmia cardiaca mortale) compresi gli eventi ricorrenti. I target di pressione arteriosa sono stati raggiunti e mantenuti in entrambi i bracci di trattamento nel corso dello studio. L’endpoint primario ha mostrato un risultato significativamente superiore nel gruppo eprosartan (riduzione del rischio del 21%). Nell’analisi del primo evento la riduzione numerica del rischio è stata del 12% per gli endpoint cerebrovascolari e del 30% per gli endpoint cardiovascolari. Questi risultati sono stati principalmente dovuti ad una riduzione dell’incidenza del TIA/PRIND, dell’angina instabile e dello scompenso cardiaco. Nel complesso la mortalità è stata numericamente favore inferiore nel gruppo trattato con nitrendipina; nel gruppo eprosartan sono morti 57 pazienti su 681 contro 52 su 671 pazienti nel gruppo nitrendipina (rischio relativo 1.07, 95 % CI 0.73 -1.56, p= 0.725). L’infarto miocardico mortale o non mortale si è verificato in 18 contro 20 pazienti e l’ictus in 36 contro 42 pazienti, cioè numericamente a favore dell’eprosartan. Per l’endpoint primario, l’effetto dell’eprosartan è sembrato essere più evidente in pazienti che non assumevano beta-bloccanti.
Eprosartan non compromette i meccanismi di autoregolazione renale. In soggetti maschi adulti normali ha dimostrato di aumentare il flusso plasmatico renale effettivo medio. Eprosartan non compromette la funzionalità renale in pazienti con ipertensione essenziale ed in pazienti con insufficienza renale; non riduce il tasso di filtrazione glomerulare in soggetti maschi normali, in pazienti con ipertensione o in pazienti con vari gradi di insufficienza renale. Eprosartan ha un effetto natriuretico in soggetti normali sottoposti a dieta iposodica e può essere somministrato senza problemi a pazienti con ipertensione essenziale ed a pazienti con vari gradi di insufficienza renale, senza causare ritenzione di sodio o deterioramento della funzionalità renale.
Eprosartan non influenza significativamente l’escrezione urinaria di acido urico.
Eprosartan non potenzia gli effetti correlati alla bradichinina (mediati dall’ACE), come la tosse. In uno studio specifico per comparare l’incidenza della tosse in pazienti trattati con eprosartan e con un ACE inibitore, l’incidenza di tosse secca persistente in pazienti trattati con eprosartan (1,5%) è risultata significativamente più bassa (p<0,05) di quella osservata in pazienti trattati con un ACE inibitore (5,4%). In un ulteriore studio effettuato per valutare l’incidenza della tosse in pazienti con precedenti di tosse a seguito di trattamento con ACE inibitori, l’incidenza di tosse secca persistente è stata del 2,6% con eprosartan, del 2,7% con placebo e del 25,0% con un ACE inibitore (p<0,01% eprosartan verso ACE inibitore).
L’effetto di eprosartan sulla riduzione della pressione arteriosa, valutato in tre studi clinici (pazienti totali=791), è risultato almeno sovrapponibile a quello osservato con l’ACE inibitore enalapril. In uno di questi studi, condotto su pazienti affetti da ipertensione grave, è stata riportata una riduzione statisticamente significativa della pressione arteriosa sistolica per eprosartan rispetto ad enalapril, misurata sia in posizione seduta che eretta.
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La biodisponibilità assoluta a seguito di singola somministrazione orale di 300 mg di eprosartan è di circa il 13% dovuta ad un limitato assorbimento orale. Il picco di concentrazione plasmatica di eprosartan somministrato a digiuno per via orale è raggiunto tra 1 e 2 ore. Le concentrazioni plasmatiche sono proporzionali alle dosi tra 100 e 200 mg, ma meno proporzionali tra 400 e 800 mg. L’emivita di eprosartan somministrato per via orale è tipicamente compresa tra 5 e 9 ore. Eprosartan non dà luogo a significativi fenomeni di accumulo a seguito di uso cronico. La somministrazione di eprosartan assieme al cibo ritarda l’assorbimento con lievi modifiche (<25%) della Cmax e dell’AUC, senza rilevanza clinica.
Il legame di eprosartan con le proteine plasmatiche è elevato (circa il 98%) e costante per le concentrazioni raggiungibili alle dosi terapeutiche. L’entità del legame con le proteine plasmatiche non è influenzata da sesso, età, insufficienza epatica o renale lieve/moderata, ma è stata osservata una sua riduzione in un limitato numero di pazienti con insufficienza renale grave.
A seguito di somministrazione endovenosa di [14C]-eprosartan, circa il 61% della radioattività è recuperata nelle feci e il 37% circa nelle urine. Dopo somministrazione orale di [14C]-eprosartan, circa il 90% della radioattività è recuperata nelle feci e circa il 7% nelle urine.
A seguito di somministrazione orale ed endovenosa di [14C]-eprosartan nell’uomo, eprosartan è stato l’unico composto, correlabile al trattamento, ritrovato nel plasma e nelle feci. Nelle urine, circa il 20% della radioattività è escreta sotto forma di acilglucuronide dell’eprosartan, mentre il restante 80% viene eliminato come farmaco immodificato.
Il volume di distribuzione di eprosartan è di circa 13 litri; la clearance plasmatica totale è di circa 130 ml/min e all’eliminazione di eprosartan contribuiscono sia l’escrezione biliare che renale.
Sia il valore di AUC che quello di Cmax di eprosartan aumentano nell’anziano (mediamente di circa due volte), ma ciò non richiede modifiche di dosaggio.
Dopo somministrazione di 100 mg di eprosartan in dose singola, i valori di AUC (ma non di Cmax) aumentano, mediamente, di circa il 40% in pazienti con insufficienza epatica.
Rispetto ai valori osservati in soggetti con funzionalità renale normale, i valori medi di AUC e di Cmax sono stati circa il 30% più alti in pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina di 30 – 59 ml/min), circa il 50% più elevati in un numero limitato di pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina di 5 – 29 ml/min) e circa il 60% in pazienti sottoposti a dialisi.
I parametri farmacocinetici di eprosartan non differiscono nei due sessi.
Tossicologia generale:
a) Tossicità acuta:
Non sono stati osservati casi di mortalità nel ratto e nel topo a dosi fino a 3000 mg/kg di peso corporeo e nel cane fino a 1000 mg/kg di peso corporeo.
b) Tossicità cronica:
In studi di tossicità cronica, eprosartan (somministrato per via orale a dosaggi fino a 1000 mg/kg di peso corporeo/die, fino a sei mesi) non ha provocato alcun fenomeno tossico nel ratto.
Nel cane, eprosartan ha causato una riduzione dei parametri dei globuli rossi (conta eritrocitaria, emoglobina, ematocrito) a dosi di 30 mg/kg di peso corporeo/die o superiori a seguito di somministrazione orale fino a sei mesi; tuttavia i valori di tali parametri sono tornati alla normalità a un anno, nonostante la somministrazione del farmaco fosse proseguita.
c) Tossicità nel periodo riproduttivo e dello sviluppo:
Eprosartan, somministrato a coniglie gravide, ha indotto mortalità materna e fetale alla dose di 10 mg/kg di peso corporeo/die solo durante la fase finale della gravidanza.
Tale fenomeno è verosimilmente da attribuire all’azione sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Al dosaggio di 3 mg/kg di peso corporeo/die è stata osservata solo tossicità materna senza effetti a livello fetale.
d) Tossicità genetica:
Una serie di test in vitro ed in vivo non ha evidenziato fenomeni genotossici.
e) Cancerogenicità:
Nessuna osservazione relativa al potenziale cancerogenico del prodotto è stata rilevata in ratti ed in topi trattati per due anni rispettivamente a dosi di 600 e 2000 mg/kg di peso corporeo/die.
Nuclei della compressa:
Lattosio monoidrato,
Cellulosa microcristallina,
Amido pregelatinizzato,
Crospovidone
Magnesio stearato.
Acqua depurata
Film di rivestimento:
Ipromellosa (E464),
Titanio diossido (E171),
Macrogol 400
Polisorbato 80 (E433).
Non pertinente.
3 anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Confezionamento in blister opachi di PVC/Aclar/Al o flaconi in HDPE e tappo in polipropilene.
Confezionamento in blister: 14–28–56–98-280 (10x28) compresse rivestite con film
Confezionamento in flaconi: 100 compresse rivestite con film
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
SOLVAY PHARMA SpA, Via della Libertà n. 30 – 10095 Grugliasco (TO).
14-28-56-98-100-280 cpr rivestite con film da 600 mg - AIC n. 033331137
033331149
033331152
033331164
033331188
033331176
18/09/1997 – 17/04/2007 (rinnovo)
Aprile 2009