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TIAFORT
Una compressa rivestita con film contiene eprosartan mesilato equivalente a 600 mg di eprosartan e 12,5 mg di idroclorotiazide.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compressa rivestita con film, di forma allungata, di colore giallo chiaro.
La compressa riporta la dicitura 5147 su un lato e SOLVAY sull’altro.
Ipertensione essenziale. TIAFORT 600 mg/12,5 mg è indicato nel trattamento dei pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dall’eprosartan utilizzato da solo.
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La dose raccomandata è di una compressa di TIAFORT 600 mg/12,5 mg una volta al giorno, da assumere alla mattina. Il passaggio dalla monoterapia con eprosartan alla combinazione fissa può essere preso in considerazione 8 settimane dopo la stabilizzazione della pressione arteriosa.
TIAFORT 600 mg/12,5 mg può essere somministrato durante o lontano dai pasti.
Anziani
Nessun aggiustamento del dosaggio è richiesto nei pazienti anziani, anche se per questa popolazione sono disponibili solo informazioni limitate.
Bambini
L’uso di TIAFORT 600 mg/12,5 mg non è raccomandato nei bambini e adolescenti al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza ed efficacia.
Compromissione epatica
Dal momento che l’esperienza con eprosartan mesilato in pazienti con insufficienza epatica è limitata, nei pazienti con insufficienza epatica da lievea moderata l’uso di TIAFORT non è raccomandato. TIAFORT è controindicato nei pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafo 4.3 e 4.4).
Compromissione renale
Nessun aggiustamento di dosaggio è richiesto nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ³ 30 ml/min).
TIAFORT è controindicato nei pazienti con compromissione renale grave (vedere paragrafo 4.3 e 4.4).
- Ipersensibilità all’eprosartan, ai sulfonamidici (idroclorotiazide), o ad uno qualsiasi degli eccipienti di TIAFORT.
- Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
- Allattamento.
- Compromissione epatica grave.
- Compromissione renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min).
- Ipokaliemia o ipercalcemia resistenti alla terapia.
- Colestasi e disordini biliari di tipo ostruttivo.
- Iponatremia refrattaria.
- Iperuricemia sintomatica/gotta.
Eprosartan
Ipertensione nefrovascolare
Nei pazienti con tono vascolare e funzione renale che dipendono in maniera preponderante dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone, es. in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale e con un singolo rene funzionante, la funzionalità renale deve essere strettamente monitorata in relazione ad un aumento del rischio di grave ipotensione e di insufficienza renale in questi pazienti.
Iperkaliemia
Durante il trattamento con altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone può insorgere iperkaliemia, specialmente in presenza di compromissione renale e/o cardiaca. Si raccomanda cautela ed un adeguato monitoraggio dei livelli sierici di potassio e dell’equilibrio acido-base nei pazienti a rischio di iperkaliemia ossia pazienti con insufficienza renale, diabete mellito, o che utilizzano in concomitanza diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri farmaci che possono aumentare i livelli di potassio (vedere paragrafo 4.5).
Stenosi della valvola aortica e mitralica; cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
Come per altri vasodilatatori, i pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, devono essere trattati con cautela.
Iperaldosteronismo primario
I pazienti con iperaldosteronismo primario non rispondono sufficientemente agli antipertensivi che agiscono attraverso l’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. Di conseguenza, il trattamento con TIAFORT 600 mg/12,5 mg in questi pazienti non è raccomandato.
Informazioni generali
Il trattamento con ACE-inibitori o con antagonisti del recettore dell’Angiotensina-II, nei pazienti con tono vascolare e funzione renale che dipendono in maniera preponderante dall’attività del sistema renina–angiotensina-aldosterone (es. pazienti con insufficienza cardiaca grave o con nefropatia in atto, compresa la stenosi dell’arteria renale), influenzerà questo sistema, inducendo ipotensione acuta, uremia, oliguria e raramente insufficienza renale acuta.
Come osservato per tutti gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’Angiotensina II, l’eprosartan è apparentemente meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nei soggetti di razza nera rispetto a quelli non di razza nera.
Così come per tutti gli agenti antipertensivi, una riduzione eccessiva della pressione arteriosa in pazienti con cardiomiopatia ischemica o malattia cerebrovascolareischemica può causare infarto miocardico o ictus.
Idroclorotiazide
Compromissione renale e trapianto renale
Nei pazienti con funzionalità renale ridotta viene raccomandato un controllo regolare delle concentrazioni sieriche di potassio, creatinina e acido urico.
In pazienti con compromissione renale può manifestarsi uremia causata dall’idroclorotiazide.
Compromissione epatica
L’idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da insufficienza epatica lieve o moderata dal momento che può indurre colestasi intraepatica.
Alterazioni dell’equilibrio idrosalino possono portare al coma epatico.
Disturbi metabolici ed endocrini
L’idroclorotiazide può ridurre la tolleranza al glucosio e richiedere quindi un aggiustamento del trattamento antidiabetico. Il diabete latente può diventare manifesto durante il trattamento con TIAFORT 600 mg/12,5 mg.
L’idroclorotiazide alla dose di 12,5 mg nella formulazione del TIAFORT 600 mg/12,5 mg, ha provocato solo lievi effetti indesiderati di tipo metabolico ed endocrino (aumento del colesterolo sierico e dei trigliceridi).
In alcuni pazienti l’idroclorotiazide può causare iperuricemia o gotta.
In pazienti con compromissione renale può manifestarsi uremia da idroclorotiazide.
Squilibrio elettrolitico
L’idroclorotiazide può causare squilibrio idrosalino (ipokaliemia, iponatremia, ipercalcemia, ipomagnesiemia e alcalosi ipocloremica).
Come per qualsiasi paziente in trattamento con diuretici, deve essere effettuato un controllo periodico degli elettroliti sierici.
I diuretici tiazidici possono ridurre l’escrezione renale di calcio e causare temporaneamente un aumento delle concentrazioni sieriche di calcio anche in pazienti senza disturbi noti del metabolismo del calcio.
Una ipercalcemia marcata può essere la prima manifestazione di un latente iperparatiroidismo. La somministrazione dei diuretici tiazidici deve essere interrotta prima di effettuare le prove di funzionalità paratiroidea.
I diuretici tiazidici aumentano l’escrezione urinaria di magnesio che può indurre ipomagnesiemia.
Reazioni di ipersensibilità all’idroclorotiazide possono manifestarsi in pazienti con o senza storia di allergia o asma bronchiale, ma sono più probabili in soggetti con una storia simile.
I diuretici tiazidici possono esacerbare o attivare il lupus eritematoso sistemico.
L’idroclorotiazide può indurre risultati positivi nei tests antidoping.
Associazione eprosartan/idroclorotiazide
Compromissione renale e trapianto renale
TIAFORT 600 mg/12,5 mg non deve essere somministrato a pazienti affetti da grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere anche paragrafo 4.3).
Non si ha esperienza con TIAFORT 600 mg/12,5 mg in pazienti sottoposti a trapianto renale.
Litio
Come per altri prodotti contenenti antagonisti del recettore dell’Angiotensina-II usati in associazione con farmaci tiazidici, TIAFORT non deve essere somministrato in concomitanza con il litio (vedere paragrafo 4.5).
Compromissione epatica
TIAFORT è controindicato in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafoo 4.3).
Ipotensione
Può verificarsi ipotensione sintomatica in pazienti con deplezione di sodio o di liquidi, ad es. come risultato di dosi elevate di diuretici, restrizione di sale nella dieta, diarrea o vomito. La deplezione di sodio e/o di liquidi deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con TIAFORT 600 mg/12,5 mg.
Pazienti con problemi ereditari rari quali intolleranza al galattosio, deficienza di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Interazioni potenziali relative sia ad eprosartan e sia ad idroclorotiazide:
Uso concomitante non raccomandato
Litio:
Aumenti reversibili dei livelli sierici di litio e tossicità sono stati riportati in relazione all’uso concomitante di litio con inibitori dell’enzima che converte l’angiotensina e raramente con antagonisti dell’Angiotensina-II. Inoltre, la clearance renale del litio viene ridotta da tiazidici con conseguente possibile aumento del rischio di tossicità da litio. Perciò TIAFORT non deve essere somministrato in concomitanza con il litio (vedere paragrafo 4.4).
I livelli sierici di litio devono essere attentamente monitorati nei pazienti in cui l’utilizzo dell’associazione risulti necessario.
Uso concomitante da considerare con cautela
Baclofen:
si può verificare un potenziamento dell’effetto antipertensivo.
Farmaci antinfiammatori non steroidei:
I FANS [ad es. acido acetilsalicilico (> 3g/giorno), gli inibitori delle COX-2 e i FANS non selettivi] possono ridurre l’effetto antipertensivo dei diuretici tiazidici e degli antagonisti dell’Angiotensina-II.
In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad es. pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa), la somministrazione concomitante di antagonisti dell’Angiotensina-II e di sostanze che inibiscono la ciclossigenasi può indurre una ulteriore compromissione della funzione renale che può comprendere anche l’insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Pertanto, la combinazione deve essere utilizzata con cautela soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere eseguito un accurato monitoraggio della funzione renale dopo l’inizio del trattamento concomitante e successivamente in maniera periodica.
Uso concomitante da tenere in considerazione
Amifostina:
Si può verificare un potenziamento dell’effetto antipertensivo.
Altri antipertensivi:
L’effetto antipertensivo di TIAFORT può essere aumentato dall’uso concomitante di altri farmaci antipertensivi.
Alcool, barbiturici,narcotici e antidepressivi:
Si può verificare un potenziamento dell’ipotensione ortostatica.
Potenziali interazioni correlate all’uso di eprosartan:
Uso concomitante non raccomandato
Farmaci che influenzano i livelli di potassio:
In base all’esperienza relativa all’utilizzo di altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina, l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio ed altri farmaci che possono aumentare i livelli sierici di potassio (es. eparina, ACE inibitori) può indurre iperkaliemia.
E’ consigliato il monitoraggio dei livelli plasmatici del potassio quando un farmaco che influenza i livelli di potassio deve essere prescritto insieme a TIAFORT (vedere paragrafo 4.4).
Potenziali interazioni correlate all’uso dell’idroclorotiazide:
Uso concomitante non raccomandato
Farmaci che influenzano i livelli di potassio:
l’effetto di riduzione della potassiemia indotto dall’idroclorotiazide può essere potenziato dall’uso concomitante di farmaci che determinano perdita di potassio e ipokaliemia (es. altri diuretici kaliuretici, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica o derivati dell’acido salicilico). L’utilizzo concomitante di tali farmaci non è pertanto raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Uso concomitante da considerare con cautela
Sali di calcio:
i diuretici tiazidici possono provocare un aumento della concentrazione sierica di calcio come risultato di una sua diminuita escrezione. I livelli sierici di calcio vanno attentamente monitorati e il dosaggio di calcio aggiustato conseguentemente se devono essere prescrittiintegratori di calcio.
Colestiramina e resine a base di colestipol:
L’assorbimento dell’idroclorotiazide viene ridotto in presenza di resine a scambio anionico.
Glicosidi digitalici:
L’ipokaliemia o l’ipomagnesemia da tiazidici possono favorire l’insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale.
Farmaci influenzati da alterazioni del potassio sierico:
Si raccomanda un monitoraggio periodico del potassio sierico e dell’elettrocardiogramma quando TIAFORT viene somministrato insieme a farmaci influenzati da alterati livelli di potassiemia (ad esempio glicosidi digitalici e antiaritmici) e farmaci (inclusi alcuni antiaritmici) che inducono la torsione di punta (tachicardia ventricolare), essendo l’ipokaliemia di per sé un fattore predisponente la torsione di punta (tachicardia ventricolare):
Antiaritmici classe I (es. chinidina, idrochinidina, disopiramide).
Antiaritmici classe III (es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide).
Alcuni antipsicotici (es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo).
Altri farmaci (es. bepridil, cisapride, difenamil, eritromicina i.v., alofantrina, mizolastina, pentamidina, terfenadina, vincamina i.v.).
Miorilassanti della muscolatura scheletrica che non inducono depolarizzazione (es. tubocurarina):
Gli effetti dei miorilassanti che non inducono depolarizzazione possono essere potenziati dall’idroclorotiazide.
Farmaci anticolinergici (es. atropina, biperidene):
Aumento della biodisponibilità dei diuretici tiazidici tramite la riduzione della motilità gastrointestinale e della velocità di svuotamento gastrico.
Farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali, insulina):
Il trattamento con un tiazidico può influenzare la tolleranza al glucosio. Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici (vedere paragrafo 4.4).
Metformina:
La metformina deve essere usata con cautela per il rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale legata all’utilizzo dell’idroclorotiazide.
Beta-bloccanti e diazossido:
L’ effetto iperglicemizzante dei beta bloccanti e del diazossido può essere potenziato dai tiazidici.
Amine pressorie (es. noradrenalina):
L’effetto delle amine pressorie può risultare ridotto.
Farmaci impiegati per il trattamento della gotta (probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo):
Considerato che l’idroclorotiazide può indurre un aumento della concentrazione sierica di acido urico, può rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci uricosurici. Può risultare necessario un aumento del dosaggio di probenecid o sulfinpirazone. La somministrazione concomitante di un tiazidico può aumentare l’incidenza delle reazioni di ipersensibilità all’allopurinolo.
Amantadina:
I tiazidici possono aumentare il rischio di effetti indesiderati indotti dall’amantadina.
Sostanze citotossiche (es.ciclofosfamide, metotrexato):
I diuretici tiazidici possono ridurre l’escrezione renale dei farmaci citotossici e aumentare il loro effetto mielosoppressivo.
Tetracicline:
La somministrazione concomitante di diuretici tiazidici e tetracicline aumenta il rischio di incremento della concentrazione di urea indotto dalle tetracicline. Questa interazione è probabile non si verifichi con la doxiciclina.
Gravidanza:
A scopo precauzionale, TIAFORT non deve essere impiegato durante il primo trimestre di gravidanza. Si deve effettuare il passaggio ad un trattamento alternativo opportuno prima di pianificare una gravidanza. Qualora venisse accertato lo stato di gravidanza, la somministrazione di TIAFORT deve essere sospesa il più presto possibile.
Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso dell’associazione eprosartan/idroclorotiazide in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post natale (vedere paragrafo 5.3), sebbene per l’eprosartan venga documentata fetotossicità (vedere paragrafo 5.3).
TIAFORT è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina possono causare danno (ipotensione, compromissione della funzione renale, oliguria e/o anuria, oligoidramnios, ipoplasia cranica, ritardo di crescita intrauterina) e mortalità fetale e del neonato, quando somministrati durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Sono stati inoltre riportati casi di ipoplasia polmonare, anomalie facciali e contrazioni degli arti.
I tiazidici attraversano la barriera placentare e sono rilevabili nel sangue del cordone ombelicale. Possono causare alterazioni elettrolitiche fetali e probabilmente anche altre reazioni già riscontrate nell’adulto. Dopo assunzione di tiazidici da parte della madre, sono stati riportati casi di trombocitopenia neonatale e ittero fetale o neonatale.
Se la gravidanza viene accertata in corso di trattamento, la somministrazione di TIAFORT 600 mg/12,5 mg deve essere sospesa il più presto possibile. Le funzioni cerebrale e renale del feto dovranno inoltre essere monitorate tramite ecografia, se, inavvertitamente, fosse stato effettuato un trattamento prolungato (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento:
Non è noto se l’eprosartan venga escreto nel latte materno.
Livelli significativi di eprosartan sono stati rinvenuti nel latte di ratto.
L’idroclorotiazide viene escreta nel latte materno. A causa dei potenziali effetti avversi sul lattante, TIAFORT è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3). Si dovrà di conseguenza decidere se sospendere l’allattamento al seno piuttosto che il trattamento a seconda dell’importanza dell’assunzione del farmaco per la madre.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari, tuttavia, sulla base delle sue proprietà farmacodinamiche, è improbabile che TIAFORT 600 mg/12,5 mg possa interferire con questa capacità. Durante la guida di veicoli o l’uso di macchinari, si deve tener presente che, in corso di trattamento dell’ipertensione, possono occasionalmente verificarsi capogiri o affaticamento.
In studi clinici controllati verso placebo, effettuati su 628 pazienti, 268 dei quali venivano trattati con eprosartan in combinazione con idroclorotiazide, sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati alle frequenze di seguito descritte: molto comune (>1/10); comune (>1/100, < 1/10); non comune (>1/1000, <1/100); raro (>1/10000, <1/1000); molto raro (< 1/10000), compresi i casi isolati.
Disturbi psichiatrici:
Comuni: irrequietezza, insonnia, depressione
Non comuni: ansia, nervosismo
Patologie del sistema nervoso
Comuni: vertigini, cefalea, nevralgia, parestesia, affaticamento
Patologie cardiache
Non comuni: aritmia
Patologie vascolari
Molto rari: ipotensione, inclusa ipotensione ortostatica
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comuni: bronchite
Non comuni: tosse, epistassi, faringite, rinite, infezioni del tratto respiratorio superiore
Patologie gastrointestinali
Comuni: dolore addominale
Non comuni: gastroenterite, nausea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non comuni: rash
Molto rari: prurito
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:
Comuni: osteoartrite, dolore alla schiena
Non comuni: artralgia, artrite
Patologie renali e urinarie
Comuni: albuminuria, infezioni del tratto urinario
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Non comuni: edema periferico, febbre, secchezza delle fauci, iperidrosi.
Esami diagnostici
Comuni: aumento delle transaminasi sieriche, iperkaliemia, iperglicemia, leucocitosi
Eprosartan
I seguenti effetti sono stati osservati durante la monoterapia con eprosartan.
In studi controllati verso placebo gli eventi avversi osservati durante il trattamento con eprosartan avevano una frequenza comparabile a quelli indotti dal placebo.
Gli effetti indesiderati sono stati solitamente di intensità lieve e di natura transitoria e hanno portato alla sospensione del trattamento, per reazioni avverse, nel 4.1% dei casi durante trattamento con eprosartan rispetto al 6.5% verificatosi con il trattamento con placebo.
In studi controllati, durante il trattamento con eprosartan, l’1,2% dei pazienti ha manifestato dispnea (placebo 0,6%). In studi clinici controllati verso placebo è stato osservato un aumento significativo dei livelli sierici di potassio nello 0,9% dei pazienti trattati con eprosartan e nello 0.3.% dei pazienti trattati con placebo. E’ stata osservata ipertrigliceridemia nel 1,2% dei pazienti trattati con eprosartan (placebo 0%).
Sono stati comunemente riportati dolore toracico e palpitazioni.
In rari casi, durante il trattamento con eprosartan, è stato riportato un aumento della concentrazione sierica di urea. Aumenti dei valori dei parametri di funzionalità epatica sono stati osservati raramente, ma non sono stati considerati correlati al trattamento con eprosartan.
Sono stati riportati raramente cefalea, vertigini, irrequietezza ed effetti cutanei (rash, prurito, orticaria).
Sono stati riportati molto raramente ipotensione, compresa ipotensione ortostatica, edema facciale e/o angioedema.
Idroclorotiazide
I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati in pazienti trattati unicamente con diuretici tiazidici (inclusa l’idroclorotiazide), nella maggio parte dei casi a dosi più alte rispetto a quelle presenti in TIAFORT 600 mg/12,5 mg: perdita di appetito, irritazione gastrica, nausea, vomito, crampi addominali, diarrea, stipsi, ittero (colestasi intraepatica), pancreatite, sonnolenza, vertigini, disturbi della vista, parestesia, cefalea, irrequietezza, disturbi del sonno, ipotensione inclusa ipotensione ortostatica, aritmia, leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, iperglicemia, iperuricemia, gotta, iponatremia, ipokaliemia, ipocloremia, ipercalcemia, ipomagnesiemia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, disfunzione renale, nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta, polmonite, edema polmonare, fotosensibilizzazione, rash cutaneo, vasculite, necrosi epidermica tossica, lupus eritematoso sistemico, spasmi muscolari, debolezza, disfunzione sessuale e/o alterazioni della libido, febbre, reazioni anafilattiche.
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Sono disponibili dati limitati circa il sovradosaggio di TIAFORT 600 mg/12,5 mg nell’uomo e sul suo trattamento.
La manifestazione più probabile da sovradosaggio dovrebbe essere l’ipotensione.
Altri sintomi che si presentano per lo più come nausea e sonnolenza potrebbero essere dovuti alla disidratazione e alla perdita di elettroliti (ipokaliemia, ipocloremia, iponatremia).
Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto.
In funzione del tempo trascorso dall’ingestione, si potrà procedere con l’induzione del vomito, lavanda gastrica e/o utilizzo di carbone attivo.
Qualora si verificasse ipotensione, il paziente deve essere mantenuto in posizione supina con reintegro di sali e liquidi. L’eprosartan non viene eliminato attraverso l’emodialisi. Non si conosce quanta idroclorotiazide venga escreta attraverso l’emodialisi.
Classe farmacoterapeutica: eprosartan in associazione con i diuretici: codice ATC: C09DA02.
Eprosartan
L’eprosartan è un antagonista dei recettori per l’angiotensina II, è una sostanza non-peptidica, non-tetrazolica, non-difenilica, attiva per via orale che si lega selettivamente al recettore AT1.
L’angiotensina II gioca un ruolo importante nella fisiopatologia dell’ipertensione.
E’ il principale ormone attivo del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed ha una potente azione vasocostrittrice.
L’eprosartan antagonizza nell’uomo l’effetto dell’angiotensina II sulla pressione arteriosa, sul flusso ematico renale e sulla secrezione di aldosterone.
Il controllo della pressione arteriosa si mantiene per 24 ore senza indurre ipotensione posturale da prima dose o tachicardia riflessa. La sospensione del trattamento con eprosartan non comporta un brusco incremento della pressione arteriosa.
L’eprosartan non compromette i meccanismi di autoregolazione renale. In soggetti maschi adulti sani l’eprosartan ha mostrato di aumentare il flusso plasmatico renale medio. L’eprosartan non potenzia gli effetti indotti dalla bradichinina (mediati dall’ACE) come ad es. la tosse.
Idroclorotiazide
L’idroclorotiazide è un noto diuretico tiazidico. I tiazidici agiscono sul meccanismo di riassorbimento degli elettroliti a livello dei tubuli renali, aumentando l’escrezione di acqua, sodio e cloro. L’azione diuretica dell’idroclorotiazide riduce il volume plasmatico, aumenta l’attività della renina nel plasma, aumenta la secrezione dell’aldosterone con conseguente aumento della eliminazione urinaria di potassio e bicarbonato e diminuzione della concentrazione sierica di potassio.
L’effetto antipertensivo dell’idroclorotiazide sembra dovuto alla combinazione del meccanismo d’azione diuretico e vascolare diretto (riduzione delle resistenze vascolari).
TIAFORT 600 mg/12,5 mg
In uno studio clinico controllato verso placebo della durata di 8 settimane eseguito su 473 pazienti con ipertensione essenziale si è visto che la combinazione di eprosartan, alla dose di 600 mg e di idroclorotiazide alla dose di 12,5 mg, è ben tollerata ed efficace.
TIAFORT 600 mg/12,5 mg ha ridotto la pressione sistolica e diastolica in maniera clinicamente significativa ed è risultato statisticamente superiore ai due componenti somministrati singolarmente e al placebo, malgrado una elevata risposta del placebo (p=0,08 tra eprosartan da solo e placebo).
La tollerabilità è risultata equivalente per entrambe le associazioni eprosartan/idroclorotiazide 600 mg/12,5 mg, eprosartan e placebo.
In un altro studio clinico, pazienti con pressione diastolica compresa tra 98 e 114 mmHg, che non avevano sufficientemente risposto ad un trattamento di 3 settimane con eprosartan 600 mg utilizzato da solo, sono stati trattati con eprosartan/idroclorotiazide 600 mg/12,5 mg o eprosartan 600 mg da solo per 8 settimane.
L’associazione ha provocato una diminuzione ulteriore della pressione sistolica e diastolica statisticamente significativa e clinicamente rilevante in pazienti che non avevano sufficientemente risposto all’eprosartan in monoterapia.
La tollerabilità è risultata ugualmente buona sia per l’associazione che per la monoterapia.
Sono disponibili informazioni limitate nei pazienti con oltre 80 anni di età.
Gli effetti dell’associazione eprosartan/idroclorotiazide sulla morbidità e mortalità non sono stati studiati. Studi epidemiologici hanno mostrato che il trattamento a lungo termine con idroclorotiazide riduce il rischio di mortalità e morbidità cardiovascolare.
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Eprosartan
La biodisponibilità assoluta a seguito della somministrazione orale dell’eprosartan è di circa il 13%. Il picco di concentrazione plasmatica dell’eprosartan è raggiunto da 1 a 2 ore dopo la sua somministrazione a digiuno. L’emivita di eliminazione terminale è tipicamente compresa tra 5 e 9 ore.
Un lieve accumulo (14%) si verifica in relazione all’utilizzo cronico di eprosartan. La somministrazione di eprosartan durante i pasti ne ritarda l’assorbimento, ma non ne riduce la biodisponibilità.
Nell’intervallo di dosaggio compreso tra 100 e 800 mg si registra un aumento nell’esposizione all’eprosartan leggermente inferiore ad un aumento proporzionale alla dose, probabilmente dovuto alle caratteristiche fisico-chimiche del farmaco.
Il legame dell’eprosartan alle proteine plasmatiche è del 98% e non è influenzato da sesso, età, disfunzioni epatiche o compromissione renale lieve o moderata.
Il legame con le proteine plasmatiche diminuisce in un ristretto numero di pazienti con grave insufficienza renale.
Il volume di distribuzione dell’eprosartan è di circa 13 litri. La clearance plasmatica totale è di circa 130 ml/min.
Dopo somministrazione orale di eprosartan marcato [14 C], circa il 90% della radioattività viene recuperata nelle feci. Circa il 7% della dose è escreta nelle urine, l’80% della quale come eprosartan.
Sia il valore di AUC che quello di Cmax di eprosartan sono più alti nell’anziano (mediamente di circa due volte), ma ciò non richiede modifiche di dosaggio.
I valori di AUC (ma non di Cmax) dell’eprosartan aumentano, mediamente, di circa il 40% in pazienti con compromissione epatica, ma ciò non richiede modifiche di dosaggio.
Rispetto ai valori osservati in soggetti con funzionalità renale normale, i valori medi di AUC e di Cmax sono risultati di circa il 30% più elevati in pazienti con compromissione renale moderata (clearance della creatinina tra 30 – 59 ml/min) e di circa il 50% più elevati in pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina tra 5 – 29 ml/min).
Non vi sono differenze farmacocinetiche tra uomini e donne.
E’ stato evidenziato che eprosartan non inibisce, in vitro, gli isoenzimi del citocromo P450 umano CYP1A, 2A6, 2C9/8, 2C19, 2D6, 2E e 3A.
Idroclorotiazide
L’assorbimento dell’idroclorotiazide dopo somministrazione orale è relativamente rapido. Quando viene somministrata a digiuno, l’emivita di eliminazione è di 5-15 ore.
L’idroclorotiazide non viene metabolizzata e viene rapidamente eliminata per via renale. Almeno il 61% di una dose orale viene eliminato immodificato entro 24 ore. L’idroclorotiazide attraversa la barriera placentare, ma non quella ematoencefalica e viene escreta nel latte materno.
TIAFORT 600 mg/12,5 mg
La somministrazione di eprosartan e idroclorotiazide in associazione non produce effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di ciascuno dei due principi attivi. La biodisponibilità di eprosartan e idroclorotiazide non viene influenzata dal cibo, ma l’assorbimento risulta rallentato. Il picco di concentrazione plasmatica viene raggiunto dopo 4 ore per l’eprosartan e dopo 3 ore per l’idroclorotiazide.
La potenziale tossicità della combinazione eprosartan/idroclorotiazide dopo somministrazione orale è stata studiata nel ratto e nel cane in studi di durata non superiore ai 3 mesi. Quanto emerso non esclude l’uso di dosi terapeutiche nell’uomo.
L’organo bersaglio dell’effetto tossicologico è risultato essere il rene. L’associazione eprosartan/idroclorotiazide ha indotto modifiche della funzionalità renale (aumento dell’urea e della creatinina sierica). Inoltre, la degenerazione e la rigenerazione tubulare renale sono state indotte a dosi più alte nel topo e nel cane, probabilmente a causa di alterazioni dell’emodinamica renale (riduzione della perfusione renale come conseguenza dell’ipotensione che determina ipossia tubulare con degenerazione delle cellule tubulari).
Inoltre, l’associazione ha indotto iperplasia delle cellule iuxtaglomerulari, riduzione dei parametri dei globuli rossi e riduzione del peso del cuore.
Tali effetti, che si verificano anche con gli ACE-inibitori, sembrano essere dovuti all’azione farmacologica di alte dosi di eprosartan. La rilevanza di tali effetti nell’uomo, in relazione all’utilizzo a dosi terapeutiche dell’associazione eprosartan/idroclorotiazide, non è nota.
I risultati di studi in vitro e in vivo con eprosartan e idroclorotiazide da soli o in associazione non hanno evidenziato un potenziale genotossico rilevante.
Studi di carcinogenicità non sono stati eseguiti con l’associazione eprosartan/idroclorotiazide.
Non sono stati osservati fenomeni di carcinogenicità in ratti ed in topi trattati per due anni con eprosartan alla dose di 600 o 2000 mg/kg/die. L’ampia esperienza d’uso nell’uomo non ha mostrato associazioni tra l’utilizzo di idroclorotiazide e un aumento delle neoplasie.
L’eprosartan, somministrato a coniglie gravide, ha provocato mortalità materna e fetale a 10 mg/kg/die solo quando il farmaco è stato somministrato durante la fase finale della gravidanza. L’idroclorotiazide non aumenta la tossicità embrio-fetale dell’eprosartan. L’associazione eprosartan/idroclorotiazide somministrata per via orale a dosi fino a 3/1 mg/Kg/die (eprosartan/idroclorotiazide) non ha indotto effetti tossici materni o fetali.
Nucleo:
lattosio monoidrato
cellulosa microcristallina,
amido pregelatinizzato (di mais),
crospovidone
magnesio stearato
acqua purificata.
Film di rivestimento:
alcool polivinilico
talco
titanio diossido (E171)
macrogol 3350
ossido di ferro giallo (E172)
ossido di ferro nero (E172).
Non pertinente
3 anni.
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
Confezionamento in blister opachi di PVC/Aclar /Alluminio
Compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg:
Blister: 28 – 56 – 98 – 280 (10x28) compresse rivestite con film
Campione: 14 compresse rivestite con film
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
SOLVAY PHARMA SpA, Via della Libertà n. 30 – 10095 Grugliasco (TO).
28 compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg - AIC n. 037530019
56 compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg - AIC n. 037530021
98 compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg - AIC n. 037530033
280 compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg - AIC n. 037530045
28/02/2008
Aprile 2008