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TIARTAN
Una compressa rivestita con film contiene 600 mg di Eprosartan (come mesilato), e 12.5 mg di Idroclorotiazide.
Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compressa rivestita con film, di forma allungata, di colore giallo chiaro.
La lunghezza è di circa 19,6 mm, e lo spessore di circa 8,4 mm. La compressa riporta la dicitura 5147 su un lato e SOLVAY sull’altro.
Ipertensione essenziale. Tiartan 600 mg/12.5 mg è indicato nel trattamento dei pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dall’eprosartan utilizzato da solo.
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La dose raccomandata è di una compressa di Tiartan 600 mg/12.5 mg una volta al giorno, da assumere la mattina. Si raccomanda di iniziare il trattamento utilizzando separatamente i due principi attivi (eprosartan 600 mg e idroclorotiazide 12.5 mg).
Se clinicamente accettabile, può essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia con eprosartan alla combinazione fissa.
Tiartan 600 mg/12.5 mg può essere somministrato durante o lontano dai pasti.
Anziani:
Nessun aggiustamento del dosaggio è richiesto nei pazienti anziani, anche se per questa popolazione sono disponibili solo informazioni limitate.
Bambini:
Poiché la sicurezza e l’efficacia di Tiartan 600 mg/12.5 mg nei bambini non sono state studiate, la somministrazione sotto i 18 anni deve essere evitata.
Insufficienza epatica:
L’esperienza in pazienti con insufficienza epatica è limitata.
Tiartan 600 mg/12.5 mg non va somministrato ai pazienti con insufficienza epatica grave (vedi Sezione 4.3 Controindicazioni e 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego).
Insufficienza renale:
Nessun aggiustamento di dosaggio è richiesto nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥ 30 ml/min).
Tiartan 600 mg/12.5 mg non va somministrato ai pazienti con insufficienza renale grave (vedi Sezione 4.3 Controindicazioni e 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego).
Accertata ipersensibilità all’eprosartan, all’idroclorotiazide, alle sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gravidanza e allattamento (vedi Sezione 4.6 Gravidanza e allattamento). Insufficienza epatica grave. Insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). Ipokaliemia o ipercalcemia resistenti alla terapia.
Disordini biliari di tipo ostruttivo. Iperuricemia sintomatica/gotta.
Eprosartan:
Ipertensione nefrovascolare
Nei pazienti con tono vascolare e funzione renale che dipendono in maniera preponderante dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone, es. in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale e con un singolo rene funzionante, la funzionalità renale deve essere strettamente monitorata in relazione ad un aumento del rischio di grave ipotensione e di insufficienza renale in questi pazienti.
Iperkaliemia:
Durante il trattamento con altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone può insorgere iperkaliemia, specialmente in presenza di insufficienza renale e/o cardiaca. Si raccomanda un adeguato monitoraggio dei livelli sierici di potassio nei pazienti a rischio.
Sulla base dell’esperienza acquisita con altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, l’uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri farmaci che possono aumentare i livelli di potassio (es. eparina) può portare ad un aumento dei livelli sierici di potassio; perciò tali prodotti devono essere usati con cautela in associazione con l’eprosartan.
Stenosi della valvola aortica e mitralica; Cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
Come per altri vasodilatatori, i pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitralica o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, devono essere trattati con cautela.
Iperaldosteronismo primario:
I pazienti con iperaldosteronismo primario non rispondono sufficientemente agli antipertensivi che agiscono attraverso l’inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. Di conseguenza, il trattamento con Tiartan 600 mg/12.5 mg in questi pazienti deve essere evitato.
Informazioni generali:
Il trattamento con ACE-inibitori o con antagonisti del recettore dell’Angiotensina-II, nei pazienti con tono vascolare e funzione renale che dipendono in maniera preponderante dall’attività del sistema renina–angiotensina-aldosterone (es. pazienti con insufficienza cardiaca grave o con nefropatia in atto, compresa la stenosi dell’arteria renale), influenzerà questo sistema, inducendo ipotensione acuta, uremia, oliguria e raramente insufficienza renale acuta.
Come osservato per tutti gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’Angiotensina II, l’eprosartan è apparentemente meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nei soggetti di colore rispetto a quelli non di colore.
Così come per tutti gli agenti antipertensivi, una riduzione eccessiva della pressione arteriosa in pazienti con cardiomiopatia ischemica o malattia cardiovascolare ischemica può causare infarto miocardico o ictus.
Idroclorotiazide:
Insufficienza renale e trapianto renale:
Nei pazienti con funzionalità renale ridotta, viene raccomandato un controllo regolare delle concentrazioni sieriche di potassio, creatinina e acido urico.
In pazienti con insufficienza renale può manifestarsi uremia da idroclorotiazide.
Insufficienza epatica:
L’idroclorotiazide deve essere somministrata con cautela in pazienti affetti da insufficienza epatica lieve o moderata dal momento che può indurre colestasi intraepatica.
Alterazioni dell’equilibrio idrosalino possono portare al coma epatico.
Disturbi metabolici ed endocrini:
L’idroclorotiazide può ridurre la tolleranza al glucosio e richiedere quindi un aggiustamento del trattamento antidiabetico. Il diabete latente può diventare manifesto durante il trattamento con Tiartan 600 mg/12.5 mg.
L’idroclorotiazide alla dose di 12.5 mg nella formulazione del Tiartan 600 mg/12.5 mg, ha provocato solo lievi effetti indesiderati di tipo metabolico ed endocrino (aumento del colesterolo sierico e dei trigliceridi).
In alcuni pazienti l’idroclorotiazide può causare iperuricemia o gotta.
In pazienti con insufficienza renale può manifestarsi uremia da idroclorotiazide.
Squilibrio elettrolitico:
L’idroclorotiazide può causare squilibrio idrosalino (ipokaliemia, iponatremia, ipercalcemia, ipomagnesiemia e alcalosi ipocloremica).
Come per qualsiasi paziente in trattamento con diuretici, deve essere effettuato un controllo periodico degli elettroliti sierici.
Va usata molta cautela in pazienti a rischio di iperkaliemia: pazienti con insufficienza renale, diabete mellito, che assumano contemporaneamente diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, o altri farmaci che possono aumentare i livelli di potassio (es. eparina) (vedi sezione 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione).
I diuretici tiazidici possono ridurre l’escrezione renale di calcio e causare temporaneamente un aumento delle concentrazioni sieriche di calcio anche in pazienti senza disturbi noti del metabolismo del calcio.
Una ipercalcemia marcata può essere la prima manifestazione di un latente iperparatiroidismo. La somministrazione dei diuretici tiazidici deve essere interrotta prima di effettuare le prove di funzionalità paratiroidea.
I diuretici tiazidici aumentano l’escrezione urinaria di magnesio che può indurre ipomagnesiemia.
Reazioni di ipersensibilità all’idroclorotiazide possono manifestarsi in pazienti con o senza una storia di allergia o asma bronchiale, ma sono più probabili in soggetti con una storia simile.
I diuretici tiazidici possono esacerbare o attivare il lupus eritematoso sistemico.
L’idroclorotiazide può indurre risultati positivi nei test antidoping.
Associazione Eprosartan/Idroclorotiazide:
Insufficienza renale e trapianto renale:
Tiartan 600 mg/12.5 mg non deve essere somministrato a pazienti affetti da grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedi anche Sezione 4.3 Controindicazioni).
Non si ha esperienza con Tiartan 600 mg/12.5 mg in pazienti sottoposti a trapianto renale.
Insufficienza epatica:
Tiartan 600 mg/12.5 mg non va somministrato in pazienti con insufficienza epatica grave (vedi Sezione 4.3 Controindicazioni).
Ipotensione:
Può verificarsi ipotensione sintomatica in pazienti con deplezione di sodio o di liquidi, ad es. come risultato di dosi elevate di diuretici, restrizione di sale nella dieta, diarrea o vomito. La deplezione di sodio e/o di liquidi deve essere corretta prima di iniziare il trattamento con Tiartan 600 mg/12.5 mg.
Pazienti con problemi ereditari rari quali intolleranza al galattosio, deficienza di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Altri antipertensivi, barbiturici, narcotici o alcool: l’effetto antipertensivo di Tiartan 600 mg/12.5 mg può essere potenziato dall’uso concomitante di tali sostanze.
Sali di litio: Tiartan 600 mg/12.5 mg può aumentare in maniera reversibile i livelli sierici di litio, aumentando così il rischio di tossicità da litio. I livelli sierici di litio devono essere attentamente monitorati nei pazienti che assumono contemporaneamente Tiartan 600 mg/12.5 mg e sali di litio.
Farmaci la cui azione viene influenzata da alterati livelli della potassiemia:
Devono essere eseguiti un monitoraggio periodico del potassio sierico e l’elettrocardiogramma quando Tiartan 600 mg/12.5 mg viene somministrato insieme a farmaci la cui azione viene influenzata da alterati livelli di potassiemia (glicosidi digitalici, antiaritmici) e farmaci che inducono la torsione di punta (inclusi alcuni antiaritmici), essendo l’ipokaliemia di per sé un fattore predisponente la torsione di punta.
Sono note le seguenti interazioni per i principi attivi eprosartan e idroclorotiazide:
Eprosartan:
Potassio, diuretici risparmiatori di potassio o altri farmaci che possono aumentare i livelli di potassio sierico (es. eparina): l’uso concomitante può indurre iperkaliemia e relativi effetti indesiderati.
Idroclorotiazide :
Kaliuretici, lassativi, corticosteroidi e ACTH: l’idroclorotiazide aumenta il rischio di ipokaliemia se usata insieme ad altri farmaci che aumentano l’escrezione di potassio.
Glicosidi cardiaci: l’ipokaliemia o l’ipomagnesiemia da tiazidici favoriscono l’insorgenza di aritmie cardiache da digitale.
Integratori di calcio o farmaci risparmiatori di calcio: i diuretici tiazidici possono provocare un aumento della concentrazione sierica di calcio come risultato di una sua diminuita escrezione. I livelli sierici di calcio vanno attentamente monitorati se si rende necessario l’uso concomitante di questi farmaci .
Beta-bloccanti e diazossido: l’effetto iperglicemizzante può essere potenziato dai diuretici tiazidici: si può rendere necessario un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici (vedi Sezione 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego).
Trattamento della gotta: considerato che l’idroclorotiazide può indurre un aumento della concentrazione sierica di acido urico, può risultare necessario un aggiustamento del dosaggio.
I farmaci anticolinergici (es: atropina, biperiden) possono aumentare la biodisponibilità dei diuretici tiazidici riducendo la motilità gastrointestinale e prolungando il tempo di svuotamento gastrico.
Farmaci simpaticomimetici (es: noradrenalina): gli effetti possono risultare ridotti ma non in misura tale da sconsigliarne la somministrazione.
Amantadina: i diuretici tiazidici possono aumentare il rischio di effetti indesiderati .
Resine a scambio anionico (es: colestiramina e colestipol): l’assorbimento dell’ idroclorotiazide viene ridotto.
Sostanze citotossiche (quali ciclofosfamide, metotrexato): i diuretici tiazidici possono ridurre l’escrezione renale dei farmaci citotossici e aumentare il loro effetto mielosoppressivo.
I farmaci antiinfiammatori non steroidei possono ridurre l’effetto antipertensivo dell’idroclorotiazide.
Miorilassanti della muscolatura scheletrica che non inducono depolarizzazione (tipo curaro): l’idroclorotiazide può aumentarne gli effetti.
Tetracicline: la somministrazione concomitante di diuretici tiazidici e tetracicline aumenta il rischio di incremento della concentrazione di urea indotto dalle tetracicline. Questa interazione è probabile non si verifichi con la doxaciclina.
Gravidanza::
Così come per gli altri farmaci che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone, Tiartan 600 mg/12.5 mg non deve essere impiegato in gravidanza (vedi sezione 4.3 Controindicazioni).
Farmaci che agiscono direttamente sul sistema renina-angiotensina-aldosterone possono causare morbidità e mortalità fetale quando somministrati durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza.
I tiazidici attraversano la barriera placentare e sono rilevabili nel sangue del cordone ombelicale. Possono causare alterazioni elettrolitiche fetali e probabilmente anche altre reazioni già riscontrate nell’adulto. Dopo assunzione di tiazidici da parte della madre, sono stati riportati casi di trombocitopenia neonatale e ittero fetale o neonatale.
Qualora venisse accertato lo stato di gravidanza, durante la somministrazione di Tiartan 600 mg/12.5 mg, la somministrazione del farmaco deve essere sospesa il più presto possibile. Le funzioni cerebrale e renale del feto dovranno inoltre essere monitorate ecograficamente, se, inavvertitamente, fosse stato effettuato un trattamento prolungato (vedi sezione 4.3 Controindicazioni).
Allattamento::
Non è noto se eprosartan viene escreto nel latte materno.
Livelli significativi di eprosartan sono stati rinvenuti nel latte di ratto.
L’idroclorotiazide viene escreta nel latte materno. A causa dei potenziali effetti avversi sul lattante, Tiartan 600 mg/12.5 mg non va assunto durante l’allattamento (vedi sezione 4.3 Controindicazioni). Si dovrà di conseguenza decidere se sospendere l’allattamento al seno piuttosto che il trattamento a seconda dell’importanza dell’assunzione del farmaco per la madre.
L’effetto di Tiartan 600 mg/12.5 mg sulla capacità di guidare e di usare macchinari non è stato studiato; tuttavia, sulla base delle sue proprietà farmacodinamiche, è improbabile che il farmaco possa interferire con questa capacità. Durante la guida di veicoli o l’uso di macchinari, si deve tener presente che, in corso di trattamento dell’ipertensione, possono occasionalmente verificarsi capogiri o affaticamento.
In studi clinici controllati verso placebo, effettuati su 628 pazienti, 268 dei quali venivano trattati con esprosartan in combinazione con idroclorotiazide, sono stati evidenziati i seguenti effetti indesiderati alle frequenze di seguito descritte: molto comune (>1/10); comune (>1/100, <1/10); non comune (>1/1000, <1/100); raro (>1/10000, </1000); molto raro (< 1/10000), comprese segnalazioni isolate.
Sistema nervoso, disturbi psichiatrici:
Comune: vertigini, cefalea, nevralgia, parestesia, insonnia, affaticamento, irrequietezza e depressione
Non comune: ansia, nervosismo
Tratto respiratorio superiore:
Comune: bronchite
Non comune: tosse, emorragia nasale, faringite, rinite, infezioni del tratto respiratorio superiore
Tratto gastro-intestinale:
Comune: dolore addominale
Non comune: gastroenterite, nausea
Tratto urogenitale:
Comune: albuminuria, infezioni del tratto urinario
Sistema muscoloscheletrico:
Comune: artrosi, dolore alla schiena
Non comune: dolore alle articolazioni, artrite
Cute ed annessi cutanei:
Non comune: rash
Molto raro: prurito
Altri:
Non comune: edema delle caviglie, febbre, secchezza delle fauci, sudorazione, aritmie cardiache
Molto raro: ipotensione, inclusa ipotensione ortostatica
Esami clinici di laboratorio:
Comune: aumento delle transaminasi sieriche, iperkaliemia, iperglicemia, leucocitosi
Eprosartan:
I seguenti effetti sono stati osservati durante la monoterapia con eprosartan.
In studi controllati verso placebo gli eventi avversi osservati durante il trattamento con eprosartan avevano una frequenza comparabile a quelli indotti dal placebo.
Gli effetti indesiderati sono stati solitamente di intensità lieve e di natura transitoria e hanno portato alla sospensione del trattamento, per reazioni avverse, nel 4.1% dei casi durante trattamento con eprosartan rispetto al 6.5% verificatosi con il placebo.
In studi controllati, durante il trattamento con eprosartan, l’1.2% dei pazienti ha manifestato dispnea (placebo 0.6%). In studi clinici controllati verso placebo è stato osservato un aumento significativo nei livelli sierici di potassio nello 0.9% dei pazienti trattati con eprosartan e nello 0.3.% dei pazienti trattati con placebo. E’ stata osservata ipertrigliceridemia nel 1.2% dei pazienti trattati con eprosartan (placebo 0%).
Dolore toracico e palpitazioni sono stati comunemente evidenziati.
In rari casi, durante il trattamento con eprosartan, è stato evidenziato un aumento della concentrazione sierica di urea. Aumenti nei valori dei parametri di funzionalità epatica sono stati osservati raramente, ma non sono stati considerati correlati al trattamento con eprosartan.
Sono stati evidenziati raramente cefalea, vertigini, irrequietezza ed effetti cutanei (rash, prurito, orticaria).
Sono stati evidenziati molto raramente l’ipotensione, compresa l’ipotensione ortostatica, edema facciale e/o angioedema.
Idroclorotiazide:
I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati in pazienti trattati unicamente con diuretici tiazidici (inclusa l’idroclorotiazide), per lo più a dosi più alte rispetto a quella presente in Tiartan 600 mg/12.5 mg: perdita di appetito, irritazione gastrica, nausea, vomito, crampi addominali, diarrea, stipsi, ittero (colestasi intraepatica), pancreatite, sonnolenza, vertigini, disturbi della vista, parestesia, cefalea, irrequietezza, disturbi del sonno, ipotensione inclusa ipotensione ortostatica, aritmie, leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, anemia emolitica, iperglicemia, iperuricemia, gotta, iponatremia, ipokaliemia, ipocloremia, ipercalcemia, ipomagnesiemia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, disfunzione renale, nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta, polmonite, edema polmonare, fotosensibilizzazione, rash cutaneo, vasculite, necrosi epidermica tossica, lupus eritematoso sistemico, spasmi muscolari, debolezza, disturbi sessuali e/o alterazioni della libido, febbre, reazioni anafilattiche.
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Sono disponibili dati limitati circa il sovradosaggio di Tiartan 600 mg/12.5 mg nell’uomo e sul suo trattamento.
La manifestazione più probabile di sovradosaggio dovrebbe essere l’ipotensione.
Altri sintomi che si presentano per lo più come nausea e sonnolenza potrebbero essere dovuti alla disidratazione e alla perdita di elettroliti (ipokaliemia, ipocloremia, iponatremia).
Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto.
In funzione del tempo trascorso dall’ingestione, si potrà procedere a induzione del vomito, lavanda gastrica e/o utilizzo di carbone attivo.
Qualora si verificasse ipotensione, il paziente deve essere mantenuto in posizione supina con reintegro di sali e liquidi. Eprosartan non viene eliminato attraverso l’emodialisi. Non si conosce quanta idroclorotiazide venga escreta attraverso l’emodialisi.
Classe farmacoterapeutica: Antagonisti del recettore dell’angiotensina II, in associazione con i diuretici: codice ATC: C09DA02.
Eprosartan
Eprosartan è un antagonista dei recettori per l’angiotensina II; è una sostanza non-peptidica, non-tetrazolica, non-difenilica, attiva per via orale che si lega selettivamente al recettore AT1.
L’angiotensina II gioca un ruolo importante nella fisiopatologia dell’ipertensione.
E’ il principale ormone attivo del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed ha una potente azione vasocostrittrice.
Eprosartan antagonizza nell’uomo l’effetto dell’angiotensina II sulla pressione arteriosa, sul flusso ematico renale e sulla secrezione di aldosterone.
Il controllo della pressione arteriosa si mantiene per 24 ore senza indurre ipotensione posturale da prima dose o tachicardia riflessa. La sospensione del trattamento con eprosartan non comporta un brusco incremento della pressione arteriosa.
Eprosartan non compromette i meccanismi di autoregolazione renale. In soggetti maschi adulti sani l’eprosartan ha mostrato di aumentare il flusso plasmatico renale medio. Eprosartan non potenzia gli effetti indotti dalla bradichinina (mediati dall’ACE) come ad es. la tosse.
Idroclorotiazide
L’idroclorotiazide è un noto diuretico tiazidico. I tiazidici agiscono sul meccanismo di riassorbimento degli elettroliti a livello dei tubuli renali, aumentando l’escrezione di acqua, sodio e cloro. L’azione diuretica dell’idroclorotiazide riduce il volume plasmatico, aumenta l’attività reninica plasmatica, aumenta la secrezione dell’aldosterone con conseguente aumento della eliminazione urinaria di potassio e bicarbonato e diminuzione della concentrazione sierica di potassio.
L’effetto antipertensivo dell’idroclorotiazide sembra dovuto alla combinazione del meccanismo d’azione diuretico e vascolare diretto (riduzione delle resistenze vascolari).
Tiartan 600 mg/12.5 mg
In uno studio clinico controllato verso placebo della durata di 8 settimane eseguito su 473 pazienti con ipertensione essenziale si è visto che la combinazione di eprosartan, alla dose di 600 mg e di idroclorotiazide alla dose di 12.5 mg, è ben tollerata ed efficace.
Tiartan 600 mg/12.5 mg ha ridotto la pressione sistolica e diastolica in maniera clinicamente significativa ed è risultato statisticamente superiore ai due componenti somministrati singolarmente.
La tollerabilità è risultata equivalente per entrambe le associazioni eprosartan/idroclorotiazide 600 mg /12.5 mg, eprosartan e placebo.
In un altro studio clinico, pazienti con pressione diastolica compresa tra 98 e 114 mmHg, che non avevano sufficientemente risposto al trattamento con eprosartan 600 mg utilizzato da solo, sono stati trattati con eprosartan/idroclorotiazide 600 mg/12.5 mg o eprosartan 600 mg da solo per 8 settimane.
L’associazione ha provocato una diminuzione ulteriore della pressione sistolica e diastolica statisticamente significativa e clinicamente rilevante in pazienti che non avevano sufficientemente risposto all’eprosartan in monoterapia.
La tollerabilità è risultata ugualmente buona sia per l’associazione che per la monoterapia.
Sono disponibili informazioni limitate nei pazienti con più di 80 anni .
Gli effetti dell’associazione eprosartan/idroclorotiazide sulla morbidità e mortalità non sono stati studiati. Studi epidemiologici hanno mostrato che il trattamento a lungo termine con idroclorotiazide riduce il rischio di mortalità e morbidità cardiovascolare.
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Eprosartan
La biodisponibilità assoluta a seguito di somministrazione orale di eprosartan è di circa il 13%. Il picco di concentrazione plasmatica di eprosartan è raggiunto da 1 a 2 ore dopo la sua somministrazione a digiuno. L’emivita di eliminazione terminale di eprosartan è tipicamente compresa tra 5 e 9 ore.
Un lieve accumulo (14%) si verifica in relazione all’utilizzo cronico di eprosartan. La somministrazione di eprosartan durante i pasti ne ritarda l’assorbimento, ma non ne riduce la biodisponibilità.
Il legame di eprosartan con le proteine plasmatiche è del 98% e non influenzato dal sesso, dall’età, da disfunzioni epatiche o dall’insufficienza renale lieve o moderata.
Il legame con le proteine plasmatiche diminuisce in un ristretto numero di pazienti con grave insufficienza renale.
Il volume di distribuzione di eprosartan è di circa 13 litri. La clearance plasmatica totale è di circa 130 ml/min.
Dopo somministrazione orale di eprosartan marcato [14C] circa il 90% della radioattività viene recuperata nelle feci. Circa il 7% della dose è escreta nelle urine, l’80% della quale come eprosartan.
Sia il valore di AUC che quello di Cmax di eprosartan sono più alti nell’anziano (mediamente di circa due volte), ma ciò non richiede modifiche di dosaggio.
I valori di AUC (ma non di Cmax) di eprosartan aumentano, mediamente, di circa il 40% in pazienti con insufficienza epatica, ma ciò non richiede modifiche di dosaggio.
Rispetto ai valori osservati in soggetti con funzionalità renale normale, i valori medi di AUC e di Cmax sono risultati di circa il 30% più elevati in pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina tra 30 – 59 ml/min) e di circa il 50% più elevati in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina tra 5 – 29 ml/min).
Non vi è differenza nella farmacocinetica tra uomini e donne.
E’ stato evidenziato che eprosartan non inibisce, in vitro, gli isoenzimi del citocromo P450 umano CYP1A, 2A6, 2C9/8, 2C19, 2D6, 2E e 3A.
Idroclorotiazide
L’assorbimento dell’idroclorotiazide dopo somministrazione orale è relativamente rapido. Quando viene somministrata a digiuno, l’emivita di eliminazione è di 5-15 ore.
L’idroclorotiazide non viene metabolizzata e viene rapidamente eliminata per via renale. Almeno il 61% di una dose orale viene eliminato immodificato entro 24 ore. L’idroclorotiazide attraversa la barriera placentare, ma non quella ematoencefalica e viene escreta nel latte materno.
Tiartan 600 mg/12.5 mg
La somministrazione di eprosartan e idroclorotiazide in associazione non produce effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di ciascuno dei due principi attivi. La biodisponibilità di eprosartan e idroclorotiazide non viene influenzata dal cibo, ma l’assorbimento risulta rallentato. Il picco di concentrazione plasmatica viene raggiunto dopo 4 ore per l’eprosartan e dopo 3 ore per l’idroclorotiazide.
La potenziale tossicità della combinazione eprosartan/idroclorotiazide dopo somministrazione orale è stata studiata nel ratto e nel cane in studi di durata fino a 3 mesi. Non sono emersi effetti tali da escludere l’uso di dosi terapeutiche nell’uomo.
Le valutazioni tossicologiche sono state fatte a livello del rene. L’associazione eprosartan/idroclorotiazide ha indotto modifiche della funzionalità renale (aumento dell’urea e della creatinina sierica). Inoltre, la degenerazione e la rigenerazione tubulare renale sono state indotte a dosi più alte nel topo e nel cane, probabilmente a causa di alterazioni dell’emodinamica renale (riduzione della perfusione renale come conseguenza dell’ipotensione che determina ipossia tubulare con degenerazione delle cellule tubulari).
Inoltre, l’associazione ha indotto iperplasia delle cellule juxtaglomerulari, riduzione dei parametri dei globuli rossi e riduzione del peso del cuore.
Tali effetti, che si verificano anche con gli ACE-inibitori, sembrano essere dovuti all’azione farmacologica di alte dosi di eprosartan. La rilevanza di tali effetti nell’uomo, in relazione all’utilizzo a dosi terapeutiche dell’associazione eprosartan/idroclorotiazide, non è nota.
I risultati di studi in vitro e in vivo con eprosartan e idroclorotiazide da soli o in associazione non evidenziano un potenziale genotossico rilevante.
Studi di carcinogenicità non sono stati eseguiti con l’associazione eprosartan/idroclorotiazide.
La carcinogenicità non è stata osservata in ratti ed in topi trattati per due anni con eprosartan alla dose di 600 o 2000 mg/kg/die. L’ampia esperienza d’uso nell’uomo di idroclorotiazide non ha mostrato associazioni tra l’utilizzo di questa sostanza e un aumento delle neoplasie.
Eprosartan, somministrato a coniglie gravide, ha provocato mortalità materna e fetale a 10 mg/kg/die solo durante la fase finale della gravidanza. L’idroclorotiazide non aumenta la embrio-feto tossicità di eprosartan. L’associazione eprosartan/idroclorotiazide somministrata per via orale a dosi fino a 3/1 mg/Kg/die (eprosartan/idroclorotiazide) non ha indotto effetti tossici materni o fetali.
I nuclei delle compresse contengono: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, crospovidone e magnesio stearato.
Il film di rivestimento contiene alcool polivinilico, talco, titanio diossido (E171), macrogol 3350 e ossido di ferro giallo (E172) e nero (E172).
Nessuna nota.
3 anni.
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
Confezionamento in blister opachi di PVC/Aclar /Alluminio
Compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg:
Blister: 28 – 56 – 98 – 280 (10x28) compresse rivestite con film
Nessuna istruzione particolare.
SOLVAY PHARMA SpA, Via della Libertà n. 30 – 10095 Grugliasco (TO).
28 compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg - AIC n. 036772010
56 compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg - AIC n. 036772022
98 compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg - AIC n. 036772034
280 compresse rivestite con film da 600 mg/12,5 mg - AIC n. 036772046
09/03/2006
01/03/2006