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TORASEMIDE TEVA 10 mg
Ogni compressa contiene 10 mg di torasemide.
Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Compressa.
Compressa bianco-biancastra, di forma ovale, con linea di frattura ed incisa con “9” e “3” su ogni lato della linea di frattura; sull’altro lato è incisa la scritta “7128”.
Edema causato da insufficienza cardiaca congestizia.
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Adulti
Edema causato da insufficienza cardiaca congestizia
Il dosaggio abituale è di 5 mg una volta al giorno per via orale. Generalmente questa è la dose di mantenimento.
Se necessario la dose può essere aumentata gradatamente fino a 20 mg una volta al giorno.
Pazienti anziani
Non esistono informazioni su aggiustamenti di dosaggio nei pazienti anziani.
Comunque i dati disponibili sono insufficienti per stabilire raccomandazioni generali (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Bambini (< 12 anni)
Non ci sono dati riguardanti l’uso di torasemide nei bambini (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Insufficienza epatica e renale
Non esistono dati sufficienti per stabilire aggiustamenti di dosaggio in pazienti con insufficienza epatica e renale.
I pazienti con insufficienza epatica devono essere monitorati con particolare attenzione dato che le concentrazioni plasmatiche possono risultare aumentate (vedere paragrafo 5.2 Proprietà farmacocinetiche).
Via di somministrazione
Uso orale.
Le compresse devono essere assunte al mattino, senza masticarle, con una piccola quantità di liquido.
La torasemide è normalmente usata per trattamenti a lungo termine.
Insufficienza renale con anuria.
Coma epatico e pre-coma.
Ipotensione.
Gravidanza e allattamento.
Ipersensibilità alla torasemide e alle sulfoniluree.
Aritmie cardiache.
Trattamento simultaneo con aminoglicosidi o cefalosporine o disfunzione renale dovuta a medicinali che provocano danno renale.
Ipokaliemia, iponatremia, ipovolemia e disturbi della minzione devono essere corretti prima di iniziare il trattamento.
Per trattamenti a lungo termine con torasemide si raccomanda il monitoraggio regolare dell’equilibrio elettrolitico, della glicemia, dell’acido urico, della creatinina e del livello lipidico nel sangue.
Si raccomanda un monitoraggio accurato dei pazienti con tendenza all’iperuricemia e gotta. Il metabolismo dei carboidrati in pazienti con diabete mellito latente o manifesto deve essere monitorato.
Come indicato per altri farmaci che causano cambiamenti della pressione sanguigna, i pazienti in trattamento con torasemide devono essere avvertiti di non guidare veicoli o utilizzare macchinari se riscontrano vertigini o sintomi correlati.
Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento glucosio-galattosio non devono assumere tale farmaco.
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Se usato in concomitanza con glicosidi cardiaci può verificarsi una carenza di potassio e/o magnesio con conseguente maggiore sensibilità del muscolo cardiaco verso tali farmaci. L’effetto caliuretico dei mineralo- e glucocorticoidi e dei lassativi può risultare potenziato.
L’effetto di farmaci antiipertensivi, in particolare gli ACE-inibitori, somministrati in concomitanza può essere potenziato.
Il trattamento sequenziale o combinato, o l’inizio di una nuova co-somministrazione con un ACE-inibitore, può provocare una severa ipotensione.
Questo può essere minimizzato dalla riduzione della dose di inizio dell’ACE-inibitore e/o dalla riduzione o interruzione temporanea della dose di Torasemide, 2 o 3 giorni prima del trattamento con ACE-inibitori.
La torasemide può indurre una diminuzione della risposta arteriosa ad agenti pressori, come per esempio adrenalina e noradrenalina.
La torasemide può ridurre l’effetto di farmaci antidiabetici.
La torasemide, specialmente ad alti dosaggi, può potenziare gli effetti nefrotossici e ototossici degli antibiotici aminoglicosidici, la tossicità delle preparazioni a base di cisplatino, gli effetti nefrotossici delle cefalosporine. L’azione del curaro contenuto nei miorilassanti e della teofillina può essere potenziata.
Farmaci antinfiammatori non steroidei (per es. indometacina) possono ridurre l’effetto diuretico e ipotensivo di torasemide probabilmente attraverso l’inibizione della sintesi prostaglandinica.
Probenecid può ridurre l’efficacia di torasemide con l’inibizione della secrezione tubulare.
Le concentrazioni seriche del litio ed i suoi effetti cardio-neurotossici possono essere potenziati.
La torasemide inibisce l’escrezione renale di salicilati, aumentando il rischio di tossicità da salicilato in pazienti trattati con alte dosi di salicilati.
L’uso concomitante di torasemide e colestiramina non è stato studiato nell’uomo; tuttavia, in uno studio su animali la somministrazione concomitante di colestiramina ha diminuito l’assorbimento di torasemide per via orale.
Non esistono dati provenienti da studi sull’uomo riguardanti gli effetti di torasemide sull’embrione e sul feto. Mentre gli studi su ratti non hanno mostrato effetti teratogeni, sono state osservate malformazioni fetali e materne in seguito a dosi elevate in coniglie e ratte gravide.
La torasemide passa nel feto e causa disturbi elettrolitici. Esiste anche rischio di trombocitopenia neonatale.
Non sono disponibili dati sull’escrezione di torasemide nel latte materno umano e animale.
La torasemide non deve essere usata durante l’allattamento al seno.
Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, la torasemide deve essere somministrata durante la gravidanza solo dopo una attenta valutazione che i benefici superino chiaramente i rischi. Deve essere usata la più bassa dose possibile.
Come indicato per altri farmaci che causano cambiamenti della pressione sanguigna, i pazienti in trattamento con torasemide devono essere avvertiti di non guidare o utilizzare macchinari se riscontrano vertigini o sintomi correlati.
Ciò accade in particolare all’inizio della terapia, quando si aumenta il dosaggio, quando si cambia il farmaco o in caso di assunzione concomitante di alcool.
Disordini del metabolismo e della nutrizione
A seconda del dosaggio e della durata del trattamento, si possono verificare disordini nell’equilibrio idrico ed elettrolitico, specialmente in caso di assunzione marcatamente limitata di sale.
Si può verificare ipokaliemia (specialmente in presenza di dieta a basso contenuto di potassio, o in caso di vomito, diarrea e uso eccessivo di lassativi o in caso di insufficienza epatica).
Sintomi e segni di deplezione elettrolitica e ipovolemia, come cefalea, vertigine, ipotensione, debolezza, sonnolenza, stato confusionale, perdita dell’appetito e crampi possono insorgere in caso di marcata diuresi, specialmente all’inizio del trattamento e in pazienti anziani.
Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio.
Si può verificare un aumento dell’acido sierico, della glicemia e dei lipidi.
Si può manifestare un peggioramento dell’alcalosi metabolica.
Disordini cardiovascolari
In rari casi sono possibili complicanze tromboemboliche e disturbi circolatori a livello cardiaco e del Sistema Nervoso Centrale dovuti a emoconcentrazione (compresa ischemia cardiaca e cerebrale) che portano ad es. ad aritmie cardiache, angina pectoris, infarto miocardico acuto o sincope.
Disordini gastrointestinali
I pazienti possono riportare sintomi gastrointestinali (es. perdita dell’appetito, dolori allo stomaco, nausea, vomito, diarrea, costipazione).
Sono stati segnalati rari casi di pancreatite.
Disordini renali e urinari
In pazienti con ostruzione del deflusso urinario, la ritenzione di urina può essere aggravata.
È possibile un aumento dell’urea sierica e della creatinina.
Disordini epatobiliari
Aumento di alcuni enzimi epatici, per es. gamma-GT.
Disordini ematologici e del sistema linfatico
Sono stati segnalati casi isolati di riduzione eritrocitaria, linfocitaria e piastrinica.
Disordini della cute e del tessuto sottocutaneo
Si possono verificare casi sporadici di reazioni allergiche, quali prurito, rash e fotosensibilità. Molto raramente si possono verificare gravi reazioni cutanee (< 0,01%).
Disordini del Sistema nervoso
Sono stati segnalati casi isolati di disturbi della vista. Casi isolati di tinnito e perdita dell’udito. Raramente, parestesia degli arti (da ≥ 0,01 a < 0,1%).
Disordini generali
Secchezza delle fauci.
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Sintomi e segni
Un quadro tipico di intossicazione non è conosciuto.
In caso di sovradosaggio, ci può essere una diuresi marcata che può causare la perdita di fluidi ed elettroliti che può sfociare in sonnolenza e confusione, ipotensione e collasso circolatorio. Sono possibili disturbi gastrointestinali.
Trattamento
Non è noto alcun antidoto specifico. In caso di comparsa di sintomi e segni di sovradosaggio, si consiglia di ridurre la dose o interrompere il trattamento con torasemide e ripristinare subito fluidi ed elettroliti.
Categoria farmacoterapeutica: sulfonamidi, non associate.
Codice atc: C03CA04.
La torasemide è un diuretico dell’ansa. Tuttavia, a basse dosi, il suo profilo farmacodinamico assomiglia a quello della classe dei tiazidici, per quanto riguarda il livello e la durata della diuresi. A dosi maggiori, torasemide induce una diuresi rapida dose-dipendente con un alto “effetto tetto”.
La torasemide ha il massimo effetto diuretico dopo 2-3 ore dalla somministrazione orale. Nei soggetti sani ai quali viene data una dose compresa tra 5 e 100 mg si ha un incremento logaritmico proporzionale dell’attività diuretica.
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Assorbimento
La torasemide è assorbita in modo rapido quasi totalmente dopo somministrazione orale. Il picco sierico viene raggiunto dopo 1-2 ore.
La biodisponibilità sistemica dopo somministrazione orale è dell’80-90%.
Legame alle proteine sieriche
Più del 99% della torasemide si lega alle proteine plasmatiche, mentre i metaboliti, M1, M3 e M5 si legano rispettivamente per l’86%, 95% e 97%.
Distribuzione
Il volume di distribuzione apparente è di 16 litri (Vz. 16 l).
Metabolismo
La torasemide è metabolizzata in tre metaboliti, M1, M3 e M5 attraverso processi graduali di ossidazione, idrossilazione od idrossilazione dell’anello. I metaboliti idrossilati hanno un’azione diuretica. I metaboliti M1 e M3 aumentano del 10% l’azione farmacodinamica, mentre M5 è inattivo.
Eliminazione
L’emivita terminale di torasemide e dei suoi metaboliti è di 3-4 ore in soggetti sani. La clearance totale di torasemide è di 40 ml/min e la clearance renale circa 10 ml/min. L’80% circa della dose somministrata viene escreta come torasemide e metaboliti nei tubuli renali - torasemide 24%, M1 12%, M3 3%, M5 41%.
In presenza di insufficienza renale, l’emivita di eliminazione di torasemide rimane invariata mentre l’emivita dei metaboliti M3 ed M5 risulta aumentata.
La torasemide ed i suoi metaboliti non sono rimossi in modo significativo dall’emodialisi o dalla emofiltrazione. In pazienti con danno epatico sono state osservati aumenti nelle concentrazioni plasmatiche di torasemide probabilmente dovuti ad un diminuito metabolismo epatico.
In pazienti con danno epatico o cardiaco l’emivita di torasemide e del metabolita M5 risultano leggermente aumentati ma l’accumulo è improbabile (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
I dati preclinici non rivelano particolari rischi per l’uomo per quanto riguarda la tossicità della dose singola, gli studi di carcinogenesi e genotossicità.
Nei topi la torasemide non ha rivelato alcun potenziale oncogeno.
Nei ratti è stato osservato un aumento statisticamente significativo di adenomi e carcinomi renali nel gruppo delle femmine ad alte dosi.
Ciò sembra non avere alcuna rilevanza per le dosi terapeutiche nell’uomo.
I cambiamenti nella tossicità osservati negli studi condotti su cani e ratti a dosi elevate sono attribuibili ad un’azione farmacodinamica eccessiva (diuresi). I cambiamenti osservati sono stati riduzione del peso, aumento del livello di creatinina e di urea, alterazioni renali quali dilatazione tubulare e nefrite interstiziale. Tutti i cambiamenti indotti dal farmaco sono risultati reversibili.
Tossicologia nella riproduzione
Studi nel ratto non hanno mostrato alcun effetto teratogeno, tuttavia sono state riscontrate tossicità fetale e materna in seguito alla somministrazione di dosi elevate in coniglie e ratte gravide. Non sono stati osservati effetti sulla fertilità.
La torasemide passa nel feto e causa disturbi elettrolitici.
Lattosio anidro
Crospovidone
Povidone (K30)
Cellulosa microcristallina
Magnesio stearato
Non pertinente.
3 anni.
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
Blister di PVC/Al/Al contenente 14 compresse.
Nessuna istruzione in particolare.
Teva Italia S.r.l. - Via Messina 38- 20154 Milano
AIC n. 036686121/M - 14 compresse 10 mg
04.08.2005
Febbraio 2010