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TOVIAZ 4 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene 4 mg di fesoterodina fumarato corrispondenti a 3,1 mg di fesoterodina.
Eccipienti:
Ogni compressa a rilascio prolungato da 4 mg contiene 0,525 mg di lecitina di soia e 91,125 mg di lattosio monoidrato.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse a rilascio prolungato
Le compresse da 4 mg sono di colore azzurro, ovali, biconvesse, rivestite con film e con impressa la sigla ‘FS’ su un lato.
Trattamento dei sintomi (aumento della frequenza urinaria e/o dell’urgenza della minzione e/o incontinenza da urgenza) che possono manifestarsi in pazienti affetti da sindrome della vescica iperattiva.
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Adulti (inclusi gli anziani)
La dose iniziale raccomandata è di 4 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 8 mg una volta al giorno in base alla risposta individuale. La dose massima giornaliera è di 8 mg.
L’effetto completo del trattamento è stato osservato tra 2 e 8 settimane. Pertanto, si raccomanda di rivalutare l’efficacia per il singolo paziente dopo 8 settimane di terapia.
Le compresse devono essere assunte una volta al giorno con un po’ di liquido ed inghiottite intere.
TOVIAZ può essere somministrato con o senza cibo.
Nei soggetti con normale funzionalità renale ed epatica sottoposti ad un trattamento concomitante con inibitori potenti del CYP3A4, la dose massima giornaliera di TOVIAZ deve essere di 4 mg una volta al giorno (vedere paragrafo 4.5). Quando è in corso un trattamento concomitante con un inibitore moderato del CYP3A4, un incremento della dose a 8 mg deve essere preceduto da una valutazione della risposta e della tollerabilità del singolo paziente (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Insufficienza renale ed epatica
Nella seguente tabella sono riportate le raccomandazioni posologiche per i soggetti con insufficienza renale ed epatica in assenza e in presenza di una terapia concomitante con inibitori moderati e potenti del CYP3A4 (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.2).
| Inibitori moderati(3) o potenti(4) del CYP3A4 |
Nessuno | Moderati | Potenti |
Insufficienza renale(1) | Lieve | 4 → 8 mg(2) | 4 mg | Deve essere evitata |
Moderata | 4 → 8 mg(2) | 4 mg | Controindicata |
Grave | 4 mg | Deve essere evitata | Controindicata |
Insufficienza epatica | Lieve | 4 → 8 mg(2) | 4 mg | Deve essere evitata |
Moderata | 4 mg | Deve essere evitata | Controindicata |
(1) VFG lieve = 50-80 ml/min; VFG moderato = 30-50 ml/min; VFG grave = <30 ml/min |
(2) L’incremento della dose deve essere effettuato con cautela. Vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.2 |
(3) Non sono stati condotti studi con inibitori moderati del CYP3A4. Vedere paragrafo 4.5 |
(4) Inibitori potenti del CYP3A4. Vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.5 |
TOVIAZ è controindicato in soggetti con insufficienza grave della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3).
Popolazione pediatrica
L’impiego di TOVIAZ non è raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e sull’efficacia (vedere paragrafo 5.2).
· Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, alle arachidi o alla soia
· Ritenzione urinaria
· Ritenzione gastrica
· Glaucoma ad angolo chiuso non controllato
· Miastenia grave
· Insufficienza epatica grave (Child Pugh C)
· Uso concomitante di inibitori potenti del CYP3A4 in soggetti con insufficienza epatica o renale da moderata a grave
· Colite ulcerosa grave
· Colon ingrandito.
TOVIAZ deve essere utilizzato con cautela in pazienti con:
· Ostruzione clinicamente significativa del deflusso vescicale a rischio di ritenzione urinaria (ad es. ingrossamento della prostata clinicamente significativo dovuto a iperplasia prostatica benigna, vedere paragrafo 4.3)
· Disturbi gastrointestinali ostruttivi (ad es. stenosi pilorica)
· Reflusso gastroesofageo e/o assunzione concomitante di medicinali (quali bisfosfonati orali) che possono causare o esacerbare l’esofagite
· Riduzione della motilità gastrointestinale
· Neuropatia autonomica
· Glaucoma ad angolo chiuso controllato
Si deve usare cautela nel prescrivere fesoterodina o nell’aumentarne la dose in pazienti in cui si prevede un aumento dell’esposizione al metabolita attivo (vedere paragrafo 5.1):
- Insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2)
- Insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2)
- Somministrazione concomitante di inibitori potenti o moderati del CYP3A4 (vedere paragrafi 4.2 e 4.5)
- Somministrazione concomitante di un inibitore potente del CYP2D6 (vedere paragrafi 4.5 e 5.2).
Nei pazienti con una combinazione di questi fattori, si prevedono ulteriori incrementi dell’esposizione al farmaco. E’ probabile che si verifichino effetti indesiderati antimuscarinici dose-dipendenti. Nelle popolazioni di pazienti in cui la dose può essere aumentata ad 8 mg una volta al giorno, l’aumento della dose deve essere preceduto da una valutazione della risposta individuale e della tollerabilità.
Come con tutti i medicinali indicati per il trattamento della vescica iperattiva, prima di considerare qualsiasi trattamento con farmaci antimuscarinici devono essere escluse eventuali cause organiche. La sicurezza e l’efficacia del farmaco non sono state ancora accertate in pazienti con iperattività del detrusore di origine neurogena.
Altre cause di minzione frequente (trattamento dello scompenso cardiaco o malattia renale) devono essere valutate prima di iniziare il trattamento con fesoterodina. In presenza di infezione delle vie urinarie, deve essere adottato un approccio medico adeguato/deve essere avviata una terapia antibatterica.
L’uso concomitante di fesoterodina e di un induttore potente del CYP3A4 (ad es. carbamazepina, rifampicina, fenobarbital, fenitoina, erba di S. Giovanni) non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Come per altri antimuscarinici, la fesoterodina deve essere impiegata con cautela in pazienti a rischio di un prolungamento dell’intervallo QT (ad es. ipokaliemia, bradicardia e somministrazione concomitante di medicinali che prolungano l’intervallo QT) e con storia di malattie cardiache preesistenti correlate (ad es. ischemia miocardica, aritmia, scompenso cardiaco congestizio) (vedere paragrafo 4.8). Questo si applica in particolare in caso di assunzione di inibitori potenti del CYP3A4 (vedere paragrafi 4.2, 4.5 e 5.1).
Lattosio
Le compresse di TOVIAZ a rilascio prolungato contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o con malassorbimento di glucosiogalattosio, non devono assumere questo medicinale.
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Interazioni farmacologiche
Si deve usare cautela in caso di somministrazione concomitante di fesoterodina con altri agenti antimuscarinici e medicinali con proprietà anticolinergiche (ad es. amantadina, antidepressivi triciclici, alcuni neurolettici) poiché ciò può comportare effetti terapeutici ed effetti indesiderati più pronunciati (ad es. stipsi, secchezza della bocca, sonnolenza, ritenzione urinaria).
Fesoterodina può ridurre l’effetto dei medicinali che stimolano la motilità del tratto gastrointestinale, come ad esempio la metoclopromide.
Interazioni farmacocinetiche
I dati in vitro dimostrano che, a concentrazioni plasmatiche clinicamente rilevanti, il metabolita attivo di fesoterodina non inibisce il CYP1A2, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 o 3A4 e non induce il CYP1A2, 2B6, 2C9, 2C19 o 3A4. È pertanto improbabile che fesoterodina alteri la clearance dei medicinali che vengono metabolizzati da questi enzimi.
Inibitori del CYP3A4
Inibitori potenti del CYP3A4
A seguito di inibizione del CYP3A4 per somministrazione concomitante di ketoconazolo 200 mg due volte al giorno, i valori di Cmax e AUC del metabolita attivo di fesoterodina sono aumentati rispettivamente di 2,0 e 2,3 volte nei metabolizzatori rapidi del CYP2D6, e di 2,1 e 2,5 volte nei metabolizzatori lenti del CYP2D6. Pertanto la dose massima di fesoterodina deve essere limitata a 4 mg se somministrata contemporaneamente agli inibitori potenti del CYP3A4 (ad es. atazanavir, claritromicina, indinavir, itraconazolo, ketoconazolo, nefazodone, nelfinavir, ritonavir (e tutti i trattamenti con inibitori delle proteasi potenziati con ritonavir), saquinavir e telitromicina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Inibitori moderati del CYP3A4
Non sono stati eseguiti studi per valutare gli effetti di un inibitore moderato del CYP3A4 (ad es. amprenavir, aprepitant, diltiazem, eritromicina, fluconazolo, fosamprenavir, succo di pompelmo, verapamil) sulla farmacocinetica di fesoterodina. Si prevede comunque un aumento dell’esposizione al metabolita attivo di fesoterodina, sebbene un aumento inferiore a quello osservato con un inibitore potente del CYP3A4 (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Induttori del CYP3A4
A seguito dell’induzione del CYP3A4 per somministrazione concomitante di rifampicina 600 mg una volta al giorno, i valori di Cmax e AUC del metabolita attivo di fesoterodina sono diminuiti rispettivamente di circa il 70% e 75% dopo somministrazione orale di fesoterodina 8 mg.
L’induzione del CYP3A4 può portare a livelli plasmatici subterapeutici. L’uso concomitante di induttori del CYP3A4 (ad es. carbamazepina, rifampicina, fenobarbital, fenitoina, erba di S. Giovanni) non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Inibitori del CYP2D6
L’interazione con inibitori del CYP2D6 non è stata testata clinicamente. I valori medi di Cmax e AUC del metabolita attivo sono rispettivamente 1,7 e 2,0 volte superiori nei metabolizzatori lenti del CYP2D6 rispetto ai metabolizzatori rapidi. La somministrazione concomitante di un inibitore potente del CYP2D6 può portare ad un aumento dell’esposizione al farmaco e ad un incremento degli eventi avversi. Può essere necessaria una riduzione della dose a 4 mg (vedere paragrafo 4.4).
Contraccettivi orali
Fesoterodina non pregiudica la soppressione dell’ovulazione indotta dalla contraccezione ormonale per uso orale. In presenza di fesoterodina non si verificano cambiamenti nelle concentrazioni plasmatiche di contraccettivi orali di tipo combinato contenenti etinilestradiolo e levonorgestrel.
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di fesoterodina in donne in gravidanza. Gli studi sulla tossicità riproduttiva eseguiti con fesoterodina su animali evidenziano una embriotossicità minima (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. L’impiego di TOVIAZ non è raccomandato durante la gravidanza.
Allattamento
Non è noto se fesoterodina venga escreta nel latte umano; pertanto, si raccomanda di non allattare durante il trattamento con TOVIAZ.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Come per altri agenti antimuscarinici, si deve usare cautela durante la guida di veicoli o l’uso di macchinari perché potrebbero verificarsi effetti indesiderati come visione offuscata, capogiro e sonnolenza (vedere paragrafo 4.8).
La sicurezza di fesoterodina è stata valutata in studi clinici controllati con placebo su un totale di 2.859 pazienti con vescica iperattiva, 780 dei quali avevano assunto placebo.
Per effetto delle proprietà farmacologiche di fesoterodina, il trattamento può indurre effetti antimuscarinici da lievi a moderati, quali secchezza della bocca, secchezza oculare, dispepsia e stipsi.
Episodi di ritenzione urinaria possono verificarsi con una frequenza non comune.
La secchezza della bocca, l’unico evento molto comune, si è verificato con una frequenza del 28,8% nel gruppo di trattamento con fesoterodina rispetto all’8,5% nel gruppo placebo. La maggior parte degli eventi avversi si è verificata nel primo mese di trattamento ad eccezione di quei casi, classificati come ritenzione urinaria o volume residuo di urina maggiore di 200 ml, che possono verificarsi dopo trattamenti a lungo termine e che sono stati più frequenti nei soggetti di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile.
La tabella sottostante riporta la frequenza delle reazioni avverse emerse in corso di trattamento in studi clinici controllati con placebo. Le reazioni avverse riportate in questa tabella si riferiscono agli eventi che si sono verificati con una frequenza molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10) o non comune (≥ 1/1.000, < 1/100).
Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Clasisficazione per sistemi e organi | Molto comune | Comune | Non comune* |
Patologie cardiache | | | Tachicardia |
Patologie del sistema nervoso | | Capogiro | Disgeusia |
Cefalea | Sonnolenza |
Patologie dell’occhio | | Secchezza oculare | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | | | Vertigini |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | Secchezza della gola | Dolore faringolaringeo |
| Tosse |
Secchezza nasale |
Patologie gastrointestinali | Secchezza della bocca | Dolore addominale | Fastidio addominale |
| Diarrea | Flatulenza |
Dispepsia | Reflusso gastroesofageo |
Stipsi | |
Nausea |
Patologie renali e urinarie | | Disuria | Ritenzione urianria (inclusi sensazione di ritenzione di urina; disturbi della minzione) |
| Minzione ritardata |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | | Rash |
Secchezza cutanea |
Infezioni e infestazioni | | | Infezioni delle vie urinarie |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | | Astenia |
Patologie epatobiliari | | | Aumento di ALT |
Aumento di GGT |
Disturbi psichiatrici | | Insonnia | |
* 5 casi o più
In studi clinici condotti con fesoterodina, sono stati riportati aumenti elevati degli enzimi epatici con una frequenza di insorgenza non diversa da quella del gruppo trattato con placebo. La relazione con il trattamento a base di fesoterodina non è chiara.
Sono stati eseguiti elettrocardiogrammi su 782 pazienti trattati con 4 mg di fesoterodina, 785 con 8 mg di fesoterodina, 222 con 12 mg di fesoterodina e 780 con placebo. Nei pazienti trattati con fesoterodina, l’intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca non differiva da quello rilevato nei pazienti trattati con placebo. I tassi di incidenza di QTc ≥ 500 ms successivi al basale o di aumento di QTc ≥ 60 ms sono pari a 1,9%, 1,3%, 1,4% e 1,5% rispettivamente per fesoterodina 4 mg, 8 mg, 12 mg e placebo. La rilevanza clinica di questi dati dipenderà dai fattori di rischio individuali e dalla suscettibilità del singolo paziente (vedere paragrafo 4.4.).
Nella fase post-marketing, sono stati descritti casi di ritenzione urinaria che hanno richiesto la cateterizzazione, generalmente nella prima settimana di trattamento con fesoterodina,. Questi casi hanno interessato principalmente soggetti anziani (età ≥ 65 anni) di sesso maschile con un’anamnesi che riconduceva ad iperplasia prostatica benigna (vedere paragrafo 4.4.).
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Il sovradosaggio con agenti antimuscarinici, compresa la fesoterodina, può dare luogo a gravi effetti anticolinergici. Il trattamento deve essere sintomatico e di supporto. In caso di sovradosaggio, si raccomanda di monitorare l’ECG; devono inoltre essere adottate misure standard di supporto per gestire il prolungamento dell’intervallo QT. Fesoterodina è stata somministrata in condizioni di sicurezza in studi clinici a dosaggi fino a 28 mg/die.
In caso di sovradosaggio da fesoterodina, i pazienti devono essere trattati con lavanda gastrica e carbone attivo. I sintomi devono essere trattati come segue:
- Gravi effetti anticolinergici centrali (ad es. allucinazioni, grave eccitazione): trattare con fisostigmina
- Convulsioni o marcata eccitazione: trattare con benzodiazepine
- Insufficienza respiratoria: trattare con respirazione artificiale
- Tachicardia: trattare con β-bloccanti
- Ritenzione urinaria: trattare con utilizzo di cateterizzazione
- Midriasi: trattare con collirio a base di pilocarpina e/o portando il paziente in una stanza buia.
Categoria farmacoterapeutica: antispastici urinari, codice ATC: G04B D11.
Fesoterodina è uno specifico antagonista competitivo del recettore muscarinico. Esso viene rapidamente e ampiamente idrolizzato da esterasi plasmatiche non-specifiche nel derivato 5-idrossimetile, il suo metabolita attivo primario, che rappresenta il principale principio attivo farmacologico di fesoterodina.
L’efficacia di dosi fisse di fesoterodina 4 mg e 8 mg è stata valutata in due studi randomizzati di fase 3 in doppio cieco e controllati verso placebo della durata di 12 settimane, in pazienti di sesso femminile (79%) e maschile (21%) e con età media di 58 anni (range compreso tra 19 e 91 anni). Il 33% dei pazienti era di età ≥ 65 anni e l’11% ≥ 75 anni.
Al termine del trattamento, i pazienti trattati con fesoterodina presentavano, rispetto al placebo, riduzioni medie statisticamente significative del numero di minzioni nelle 24 ore e del numero di episodi di incontinenza da urgenza nelle 24 ore. Analogamente, la percentuale di risposta (% di pazienti che hanno riportato le proprie condizioni come “sensibilmente migliorate” o “migliorate” utilizzando una Scala di valutazione dei Benefici Terapeutici di 4 punti) è stata significativamente superiore con fesoterodina rispetto al placebo. Inoltre, fesoterodina ha migliorato la variazione media del volume urinario vuotato per minzione e la variazione media del numero di giorni con normale continenza a settimana (vedere di seguito la Tabella 1).
Tabella 1: Variazioni medie dal basale al termine del trattamento per gli endpoint primari e secondari selezionati
| Studio 1 | Studio 2 |
Parametro | Placebo | Fesoterodina 4 mg | Fesoterodina 8 mg | Farmaco di confronto attivo | Placebo | Fesoterodina 4 mg | Fesoterodina 8 mg |
Numero di minzioni nelle 24 ore# |
| N=279 | N=265 | N=276 | N=283 | N=266 | N=267 | N=267 |
Basale | 12,0 | 11,6 | 11,9 | 11,5 | 12,2 | 12,9 | 12,0 |
Variazione dal basale | -1,02 | -1,74 | -1,94 | -1,69 | -1,02 | -1,86 | -1,94 |
Valore di p | | <0,001 | <0,001 | | | 0,032 | <0,001 |
Percentuale di responder (risposta al trattamento)# |
| N=279 | N=265 | N=276 | N=283 | N=266 | N=267 | N=267 |
Percentuale di risposta | 53,4% | 74,7% | 79,0% | 72,4% | 45,1% | 63,7% | 74,2% |
Valore p | | <0,001 | <0,001 | | | <0,001 | <0,001 |
Numero di episodi di incontinenza da urgenza nelle 24 ore |
| N=211 | N=199 | N=223 | N=223 | N=205 | N=228 | N=218 |
Basale | 3,7 | 3,8 | 3,7 | 3,8 | 3,7 | 3,9 | 3,9 |
Variazione dal basale | -1,20 | -2,06 | -2,27 | -1,83 | -1,00 | -1,77 | -2,42 |
Valore p | | 0,001 | <0,001 | | | 0,003 | <0,001 |
Numero di giorni con normale continenza a settimana |
| N=211 | N=199 | N=223 | N=223 | N=205 | N=228 | N=218 |
Basale | 0,8 | 0,8 | 0,6 | 0,6 | 0,6 | 0,7 | 0,7 |
Variazione dal basale | 2,1 | 2,8 | 3,4 | 2,5 | 1,4 | 2,4 | 2,8 |
Valore p | | 0,007 | <0,001 | | | <0,001 | <0,001 |
Volume urinario vuotato per minzione (ml) |
| N=279 | N=265 | N=276 | N=283 | N=266 | N=267 | N=267 |
Basale | 150 | 160 | 154 | 154 | 159 | 152 | 156 |
Variazione dal basale | 10 | 27 | 33 | 24 | 8 | 17 | 33 |
Valore p | | <0,001 | <0,001 | | | 0,150 | <0,001 |
# endpoint primari
Elettrofisiologia cardiaca: L’effetto di fesoterodina 4 mg e 28 mg sull’intervallo QT è stato accuratamente valutato in uno studio in doppio cieco randomizzato condotto su gruppi paralleli controllato verso placebo e controllo positivo (moxifloxacina 400 mg) in 261 soggetti di sesso maschile e femminile di età compresa tra 45 e 65 anni con trattamento giornaliero per un periodo di 3 giorni. Le variazioni del QTc rispetto al basale valutate con il metodo di correzione di Fridericia non hanno evidenziato alcuna differenza tra il trattamento attivo ed il gruppo placebo.
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Assorbimento
A causa della rapida ed ampia idrolisi da parte delle esterasi plasmatiche non-specifiche, non è stata rilevata la presenza di fesoterodina nel plasma dopo somministrazione orale.
La biodisponibilità del metabolita attivo è del 52%. Dopo somministrazione orale di dosi singole o multiple da 4 mg a 28 mg di fesoterodina, le concentrazioni plasmatiche del metabolita attivo sono proporzionali alla dose. I livelli plasmatici massimi vengono raggiunti dopo circa 5 ore. I livelli plasmatici terapeutici si raggiungono dopo la prima somministrazione di fesoterodina. Dopo la somministrazione di dosi multiple non si verifica alcun accumulo.
Distribuzione
Il legame alle proteine plasmatiche del metabolita attivo è basso, con circa il 50% legato all’albumina e alla glicoproteina acida alfa-1. Il volume medio di distribuzione allo steady-state a seguito di infusione per via endovenosa del metabolita attivo è pari a 169 l.
Metabolismo
Dopo somministrazione orale, fesoterodina viene rapidamente ed ampiamente idrolizzata nel suo metabolita attivo, a sua volta ulteriormente metabolizzato nel fegato nel proprio metabolita carbossile, carbossil-N-desisopropile e N-desisopropile, con coinvolgimento di CYP2D6 e CYP3A4. Nessuno di questi metaboliti contribuisce in misura significativa all’attività antimuscarinica di fesoterodina. I valori medi di Cmax e AUC del metabolita attivo sono rispettivamente 1,7 e 2,0 volte superiori nei metabolizzatori lenti del CYP2D6 rispetto ai metabolizzatori rapidi.
Eliminazione
Il metabolismo epatico e l’escrezione renale contribuiscono in misura significativa all’eliminazione del metabolita attivo. Dopo somministrazione orale di fesoterodina, il 70% circa della dose somministrata è stato rinvenuto nelle urine sotto forma di metabolita attivo (16%), metabolita carbossile (34%), metabolita carbossil-N-desisopropile (18%) o metabolita N-desisopropile (1%), e una quantità minore (7%) è stata rinvenuta nelle feci. A seguito di somministrazione orale l’emivita terminale del metabolita attivo è di circa 7 ore ed è limitata dalla velocità di assorbimento.
Età e sesso
Non si raccomanda alcun adeguamento di dosaggio in queste sottopopolazioni. La farmacocinetica di fesoterodina non è significativamente influenzata dall’età e dal sesso.
Pazienti pediatrici
La farmacocinetica di fesoterodina non è stata valutata nei pazienti pediatrici.
Insufficienza renale
In pazienti con insufficienza renale lieve o moderata (VFG 30-80 ml/min), i valori di Cmax e AUC del metabolita attivo sono rispettivamente aumentati fino a 1,5 e 1,8 volte rispetto ai soggetti sani. In pazienti con insufficienza renale grave (VFG < 30 ml/min), i valori di Cmax e AUC sono rispettivamente aumentati di 2,0 e 2,3 volte.
Insufficienza epatica
In pazienti con insufficienza epatica moderata (Child Pugh B), i valori di Cmax e AUC del metabolita attivo sono rispettivamente aumentati di 1,4 e 2,1 volte rispetto ai soggetti sani. La farmacocinetica di fesoterodina in pazienti con insufficienza epatica grave non è stata studiata.
In studi non clinici di safety pharmacology, tossicità generale, genotossicità e di carcinogenicità non sono stati osservati effetti clinicamente rilevanti, ad esclusione di quelli correlati all’effetto farmacologico del principio attivo.
Studi sulla riproduzione hanno evidenziato embriotossicità di entità minima a dosi simili a quelle tossiche per la madre (aumento dei casi di riassorbimento, perdite pre-impianto e post-impianto).
Concentrazioni del metabolita attivo di fesoterodina superiori a quelle terapeutiche hanno mostrato una inibizione della corrente di ioni K+ in canali clonati del gene umano ether-à-go-go-correlato (hERG) e un prolungamento della durata del potenziale d’azione (70% e 90% di ripolarizzazione) in fibre isolate del Purkinje di cane. Tuttavia, in cani coscienti dopo assunzione di fesoterodina 8 mg una volta al giorno il metabolita attivo non ha prodotto alcun effetto sugli intervalli QT e QTc a esposizioni plasmatiche di almeno 33 volte superiori rispetto al picco medio di concentrazione plasmatica libera rilevata in soggetti umani riconosciuti come metabolizzatori rapidi, e di 21 volte superiori rispetto a quelle misurate in soggetti riconosciuti come metabolizzatori lenti del CYP2D6.
Nucleo della compressa
Xilitolo
Lattosio monoidrato
Cellulosa microcristallina
Ipromellosa
Dibeenato di glicerina
Talco
Rivestimento
Alcol polivinilico
Diossido di titanio (E171)
Macrogol (3350)
Talco
Lecitina di soia
Lacca di alluminio, contenente indaco carminio (E132)
Non pertinente
2 anni
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere dall’umidità.
Le compresse di TOVIAZ da 4 mg sono confezionate in blister alluminio-alluminio in astucci di cartone contenenti 7, 14, 28, 56, 84, 98 o 100 compresse. Inoltre, le compresse di TOVIAZ da 4 mg sono confezionate in flaconi HDPE contenenti 30 o 90 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità con la normativa locale vigente.
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EU/1/07/386/013-014
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20/04/2007