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TRINITRINA compresse
Ogni compressa rivestita contiene:
Principio attivo:
nitroglicerina 0,3 mg
Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse rivestite
Trattamento dell’attacco acuto di angina pectoris.
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Generalmente una compressa è sufficiente a risolvere la sintomatologia dolorosa o a prevenire la crisi d'angina. Se necessario una seconda compressa può essere assunta dopo qualche minuto.
Le compresse vanno frantumate con i denti e lasciate sciogliere sotto la lingua. La deglutizione delle compresse non è dannosa, ma annulla l'effetto terapeutico.
- shock
- shock cardiogeno, a meno che sia mantenuta un’adeguata pressione diastolica aortica
- stato ipotensivo in corso di infarto miocardico acuto con bassa pressione di riempimento
- grave ipotensione (< 90 mmHg di pressione sistolica)
- grave ipovolemia
- aumento della pressione intracranica, trauma cranico e emorragia cerebrale
- insufficienza miocardica dovuta ad ostruzione (per es. in presenza di stenosi aortica o mitrale o di pericardite costrittiva)
- cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva
- edema polmonare tossico
- grave anemia
- glaucoma ad angolo chiuso
- generalmente controindicato in gravidanza e nell’allattamento e in età pediatrica
- in associazione con sildenafil (vedi paragrafo “Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione”)
- ipersensibilità ai nitrati organici e/o ad uno degli eccipienti
L’efficacia della nitroglicerina assunta per via sublinguale in pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia non è stata stabilita. Pertanto, in tali pazienti va effettuato un attento monitoraggio clinico o emodinamico per la possibilità di insorgenza di ipotensione e tachicardia.
Può verificarsi, dopo assunzione anche di piccole dosi di nitroglicerina, una ipotensione severa, specie ortostatica. Il farmaco, pertanto, deve essere usato con cautela nei pazienti con ipovolemia o preesistente ipotensione. L’ipotensione causata dalla nitroglicerina può essere accompagnata da bradicardia paradossa ed aumento del dolore anginoso.
La terapia con nitrati può aggravare l’angina in pazienti affetti da cardiomiopatia ipertrofica.
Usare con cautela nei pazienti con ipossiemia da anemia grave, poiché in tali pazienti la biotrasformazione della nitroglicerina è ridotta.
L’assunzione di Trinitrina compresse rivestite dovrebbe essere interrotta se compaiono disturbi della visione (visione sfocata), o secchezza delle fauci. Un dosaggio eccessivo di nitroglicerina può causare una cefalea severa.
Deve essere assunta solo la minima dose necessaria per alleviare l’attacco anginoso acuto. Un uso eccessivo di nitroglicerina può condurre all’insorgenza di intolleranza al farmaco.
Trinitrina compresse rivestite deve essere assunta per via sublinguale e non deglutita. La deglutizione delle compresse non è dannosa, ma annulla l'effetto terapeutico.
Trinitrina compresse rivestite contiene glucosio anidro, lattosio e saccarosio. I pazienti affetti da rare forme di malassorbimento di glucosio-galattosio, da rari disordini ereditari di intolleranza al galattosio o al fruttosio, da deficit di lattasi o sucrasi isomaltasi non dovrebbero assumere il medicinale.
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In pazienti che assumono farmaci antipertensivi, bloccanti b-adrenergici, fenotiazine e nitrati si possono osservare effetti additivi di tipo ipotensivo. Una ipotensione ortostatica marcata è stata notata quando vengono somministrati insieme farmaci calcio-bloccanti e nitrati organici, come la nitroglicerina.
L’uso concomitante di alcool e di nitrati può causare ipotensione.
Gli effetti vasodilatatori ed emodinamici della nitroglicerina possono essere aumentati dalla concomitante somministrazione di aspirina.
La vasodilatazione periferica della nitroglicerina viene ostacolata dalla concomitante somministrazione dell’anti-infiammatorio indometacina.
Gli antidepressivi triciclici (amitriptilina, desipramina, doxepina e altri) e i farmaci anticolinergici possono causare secchezza delle fauci e diminuita secrezione salivare. Ciò può rendere difficoltosa la dissoluzione della nitroglicerina sublinguale. Un aumento della salivazione con prodotti di saliva artificiale può risultare utile in tali casi.
La somministrazione orale di nitroglicerina diminuisce in maniera spiccata il metabolismo di primo passaggio dell’ergotamina e quindi aumenta la biodisponibilità orale di quest’ultima. L’ergotamina è nota per scatenare crisi anginose. Pertanto, i pazienti che assumono nitroglicerina sublinguale non dovrebbero assumere ergotamina e farmaci correlati, o venire monitorati attentamente per l’insorgere di sintomi di ergotismo se non è possibile evitare l’assunzione di derivati dell’ergot.
Il sildenafil potenzia gli effetti ipotensivi dei nitrati e, pertanto, la sua co-somministrazione con nitrati organici, come la nitroglicerina, è controindicata (vedi paragrafo “Controindicazioni”).
Una diminuzione dell’effetto terapeutico della nitroglicerina sublinguale si può osservare in pazienti che assumono nitrati a lunga durata d’azione.
Interazioni con i test di laboratorio
I nitrati possono interferire con il saggio colorimetrico di Zlatkis/Zak causando un falso risultato di diminuito colesterolo plasmatico.
Non vi sono adeguati dati clinici ed epidemiologici circa l’impiego della nitroglicerina in gravidanza. Gli studi condotti sull’animale sono insufficienti a stabilire gli effetti della nitroglicerina sublinguale sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale e/o post-natale, e sul parto (vedi paragrafo “Dati preclinici di sicurezza”). Il rischio potenziale nell’uomo non è conosciuto.
Trinitrina compresse rivestite non dovrebbe essere usata in gravidanza, specialmente nei primi tre mesi, a meno che non sia strettamente necessario.
Non è noto se la nitroglicerina venga escreta nel latte materno. Dato che questa possibilità non può essere esclusa, si deve porre particolare cautela quando la nitroglicerina venga assunta da una paziente che allatta al seno.
Trinitrina compresse rivestite, a causa di alcuni effetti collaterali (ipotensione ortostatica, nausea, vertigini), può avere una notevole influenza sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Tali effetti indesiderati possono attenuare la capacità di reazione del soggetto.
Una cefalea, anche grave e persistente causata da vasodilatazione cerebrale, può insorgere immediatamente dopo l’assunzione di nitroglicerina.
Vertigine, confusione, debolezza, palpitazioni ed altre manifestazioni di ipotensione posturale possono essere avvertite occasionalmente ed in particolare in soggetti in posizione ortostatica immobile.
In soggetti particolarmente sensibili agli effetti ipotensivi dei nitrati, a dosi terapeutiche si possono manifestare nausea, vomito, diaforesi, pallore e lipotimia.
Solo raramente la nitroglicerina può invece indurre bradicardia e segni di ipervagotonia.
Inoltre, in pazienti in terapia con nitrati, è possibile l’insorgere di arrossamento cutaneo e dermatite esfoliativa.
Gli effetti indesiderati come vampate, cefalea e ipotensione posturale possono costituire un limite alla terapia, specialmente nelle fasi iniziali o quando l’angina è grave o quando i pazienti sono ipersensibili agli effetti dei nitrati. La cefalea in genere scompare durante il trattamento.
Gli eventi avversi riportati sono elencati di seguito, per classe di apparato.
Disturbi del sangue e del sistema linfatico:
Rari: metaemoglobinemia.
Disturbi del sistema nervoso:
vertigini, cefalea.
Disturbi dell’occhio:
visione confusa.
Disturbi cardiaci:
tachicardia, palpitazioni, bradicardia paradossa, sincope.
Disturbi vascolari:
ipotensione posturale.
Disturbi gastrointestinali:
nausea, disturbi digestivi.
Disturbi cutanei e sottocutanei:
rash.
Disturbi generali ed alterazioni del sito di somministrazione:
Disturbi generali: vampate di calore con eritema, debolezza, sudorazioni;
Molto rari: cianosi.
Alterazione del sito di somministrazione:
Bruciore, eritema
La metaemoglobinemia è stata associata a trattamenti prolungati o con dosaggi elevati.
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Segni e sintomi sono dovuti soprattutto alla marcata vasodilatazione e alla metaemoglobinemia. Le manifestazioni sono le seguenti: ipotensione e tachicardia riflessa, cute fredda e pallida, mal di testa, vertigini, confusione mentale, disturbi visivi, nausea e vomito con dolori addominali a carattere colico eventualmente associati a diarrea acquosa. Palpitazioni, sincope e collasso cardio-circolatorio.
Il trattamento dei sintomi dovuti all’ipotensione marcata e generalizzata richiedono il posizionamento del paziente intossicato in posizione di Trendelenburg (sdraiato e facendo movimenti passivi dell’estremità) con somministrazione dei fluidi per via endovenosa. Se necessario somministrare agonisti alfa-adrenergici (i.e. metossamina o fenilefrina). L’adrenalina e sostanze analoghe sono inefficaci sull’ipotensione marcata dovuta a sovradosaggio.
Trattamento della cianosi dovuta a metaemoglobinemia: a partire da un livello di 0,8 g/100 ml di metaemoglobina, il trattamento consisterà in una somministrazione endovenosa all’1% di blu di metilene (1-2 mg/kg). In casi meno gravi, la dose di 50 mg/kg dovrebbe essere somministrata per via orale. Si raccomanda il trattamento in un centro specializzato.
Categoria farmacoterapeutica: Vasodilatatori usati nelle malattie cardiache, nitrati organici; codice ATC: C01 DA 02
La nitroglicerina ha un effetto rilassante sulla muscolatura liscia dell’organismo umano. Nel comparto vascolare essa agisce principalmente sul sistema venoso e sulle grandi arterie coronariche, con maggior effetto sul primo.
Nell’angina pectoris il principale meccanismo d’azione della nitroglicerina è rappresentato dall’aumento della capacitanza venosa che determina un diminuito ritorno ematico al cuore. Pertanto, la pressione del ventricolo sinistro a fine diastole (pre-carico) ed il volume di riempimento diminuiscono, determinando una ridotta domanda d’ossigeno del miocardio. Tale riduzione del consumo di ossigeno è accompagnata dal miglioramento della perfusione miocardica che risulta dall’azione antispastica sui rami epicardici coronarici e dalla ridistribuzione del flusso a favore degli strati subepicardici del muscolo cardiaco.
Inoltre, la nitroglicerina dilata le stenosi aterosclerotiche in caso di ateroma eccentrico e produce rilasciamento del vasospasmo sia spontaneo che indotto da ergonovina.
A livello sistemico, la nitroglicerina esercita un effetto dilatante dose-dipendente sul sistema vascolare arterioso; ciò determina la riduzione delle resistenze vascolari periferiche (post-carico) e della tensione sistolica della parete del ventricolo sinistro, eventi che contribuiscono entrambi alla diminuzione del consumo di ossigeno del miocardio.
Correlati clinici
In correlazione con il miglioramento clinico dell’angina pectoris, la pletismografia digitale rivela che l’inizio dell’effetto vasodilatatorio avviene circa dopo 1 minuto dalla somministrazione sublinguale di nitroglicerina e raggiunge il suo massimo dopo circa 5 minuti dalla somministrazione. Tale effetto persiste per almeno 25 minuti dopo l’assunzione.
Meccanismo d’azione
La nitroglicerina origina il radicale libero NO (ossido nitrico) che attiva la guanil ciclasi, con un conseguente aumento del GMP ciclico a livello del muscolo liscio e di altri tessuti. Ciò conduce ad una defosforilazione delle catene leggere della miosina, che regola lo stato di contrazione del muscolo liscio, a cui consegue vasodilatazione.
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Assorbimento:
La nitroglicerina viene assorbita rapidamente dopo somministrazione sublinguale di Trinitrina compresse rivestite. Le concentrazioni plasmatiche di picco si repertano dopo 6-7 minuti dall’assunzione (vedi Tabella). La concentrazione plasmatica massimale (Cmax) e l’area sotto la curva concentrazione-tempo (AUC) aumentano in maniera proporzionale alla dose. La biodisponibilità assoluta della nitroglicerina dopo assunzione di Trinitrina compresse rivestite è di circa il 40% e tende a variare in rapporto a fattori che influenzano l’assorbimento del farmaco, come l’idratazione sublinguale ed il metabolismo a livello della mucosa buccale.
Tabella |
Valori medi di Nitroglicerina (SD) |
2 x 0,3 mg |
Parametro | Trinitrina compresse rivestite |
Cmax, ng/mL | 2.3 (1.7) |
tmax, min | 6.4 (2.5) |
AUC (0-W), min | 14.9 (8.2) |
t½ | 2.8 (1.1) |
Distribuzione:
Il volume di distribuzione (Vd) della nitroglicerina dopo somministrazione endovenosa è pari a 3.3 L/Kg.
A concentrazioni plasmatiche comprese tra 50 e 500 ng/ml, il legame della nitroglicerina con le proteine plasmatiche è di circa il 60%, mentre quello della 1,2- e della 1,3-dinitroglicerina (i due principali metaboliti della nitroglicerina) è del 60% e del 30%, rispettivamente.
Metabolismo:
Il principio attivo viene rapidamente metabolizzato a livello epatico ad opera di una reduttasi di nitrati organici glutatione-dipendente. Inoltre, studi in vitro con eritrociti umani hanno dimostrato che anche il globulo rosso è sede di biotrasformazione della nitroglicerina mediante un processo enzimatico sulfidrile-dipendente ed una interazione con l’emoglobina ridotta.
La quantità di emoglobina ridotta presente negli eritrociti umani sembra esercitare un ruolo primario nella loro attività metabolica, pertanto si deve usare cautela nella assunzione di nitroglicerina in pazienti con anemia (vedi paragrafo “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego”). In studi condotti sull’animale è stato dimostrato che anche i tessuti vascolari extraepatici (vena femorale, vena cava inferiore, aorta) svolgono un ruolo importante nel metabolismo della nitroglicerina, ciò che spiega l’elevata clearance sistemica dei nitrati. È stato inoltre osservato in vitro che la biotrasformazione delle nitroglicerina si verifica contemporaneamente al rilasciamento della muscolatura vascolare liscia; questa osservazione è coerente con l’ipotesi che la biotrasformazione della nitroglicerina (in NO) sia il meccanismo della vasodilatazione indotta dal farmaco.
Eliminazione:
Le concentrazioni plasmatiche di nitroglicerina diminuiscono rapidamente dopo l’assunzione, con una emivita media di eliminazione di 2-3 minuti. La clearance (13.8 L/min) eccede di molto il flusso epatico sanguigno.
I dati preclinici rivelano assenza di rischi per gli esseri umani sulla base di studi convenzionali di farmacologia di sicurezza, tossicità per somministrazioni ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità riproduttiva.
Tossicità per somministrazione singola: La DL50 della nitroglicerina per via orale è di 105 mg/kg nel ratto e di 115 mg/kg nel topo.
Tossicità per somministrazioni ripetute: In studi di tossicità cronica nel ratto albino in accrescimento, una dose di 300 mg/kg somministrata per 6 mesi per via epicutanea non ha determinato alcuna significativa modificazione dell’accrescimento corporeo, né della crasi ematica, né di altri parametri biologici. Non è stata inoltre osservata alcuna alterazione istologica degli organi esaminati. Alla dose di 825 mg/kg somministrata per via intraperitoneale nel ratto per 33 giorni, si è assistito ad una diminuzione del peso corporeo.
Mutagenesi: Sebbene la nitroglicerina si sia dimostrata debolmente mutagena in test di Ames, non vi è stata evidenza di genotossicità in saggi in vivo (dominant lethal assay) in ratti maschi trattati con dosi orali fino a 363 mg/kg, o in test citogenetici ex vivo in tessuti murini e canini.
Carcinogenesi: Ratti trattati con dosi molto elevate di nitroglicerina (363 mg/kg/die nei maschi e 434 mg/kg/die nelle femmine) per 2 anni hanno evidenziato l’insorgere di carcinomi epatocellulari e di tumori delle cellule interstiziali del testicolo. Topi trattati con 1022 (maschi) o 1058 (femmine) mg/kg/die e ratti trattati con 31.5 (maschi) o 38.1 (femmine) mg/kg/die per lo stesso periodo non hanno evidenziato tumori in relazione al trattamento. La somministrazione con la dieta per tutto il ciclo vitale di 1058 mg/kg/die di nitroglicerina non ha causato alcun aumento nella incidenza di neoplasie.
Tossicità riproduttiva: Non sono stati condotti studi di tossicità riproduttiva e di teratogenicità con nitroglicerina somministrata per via sublinguale. Tuttavia, gli studi di teratogenesi condotti nel ratto e nel coniglio con nitroglicerina topica a dosi fino a 80 mg/kg/die e 240 mg/kg/die, rispettivamente, non hanno evidenziato alcun danno fetale.
Saccarosio, amido di mais, lattosio monoidrato, mannitolo, talco, cellulosa microcristallina, silice, titanio diossido, glucosio anidro, gomma arabica, amido di patata, magnesio carbonato, magnesio stearato, calcio stearato, gelatina, alcool polivinilico, vanillina, metile p-idrossibenzoato.
Non pertinente.
2 anni
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
Blister PVC/PVDC 60/ Alluminio
2 blister da 35 compresse.
Nessuna istruzione particolare.
ACARPIA Serviços Farmaceuticos LDA
Rua dos Murcas, 88
9000 Funchal (Portogallo)
Rappresentante per l’Italia:
PHARMAFAR S.r.l.
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Fax + 39 011 5637576
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006035063
Rinnovo: 01/06/2005
12/2007