Pubblicità
TRITTICO soluzione iniettabile
Ogni fiala da 5 ml contiene:
Principio attivo: trazodone cloridrato 50 mg. Per gli eccipienti, vedere 6.1
Soluzione iniettabile per uso intramuscolare e endovenoso.
Disturbi depressivi con o senza componente ansiosa. Coadiuvante nella terapia del dolore. Potenziamento dell'anestesia.
Pubblicità
Psichiatria (terapia intensiva della depressione): 100-200 mg (2-4 fiale da mg 50) in 250-500 ml di soluzione fisiologica per infusione endovenosa lenta (30-50 gocce al minuto) due volte al giorno, secondo il parere del medico.
Durante il periodo di infusione e nell'ora successiva è opportuno che il paziente conservi la posizione clinostatica. La dose ottimale da infondere (200 mg due volte al giorno) viene comunemente raggiunta in terza-quarta giornata. I risultati ottenuti con 10-14 giorni di terapia per infusione endovenosa possono essere consolidati proseguendo il trattamento per via orale alla dose giornaliera di mg 300-500 suddivisa in 4-5 somministrazioni.
Terapia complementare del dolore: mg 25-50 (½ - 1 fiala) per via endovenosa (iniettare molto lentamente), intramuscolare o per infusione una, due volte al giorno, secondo il parere del medico.
Anestesia - ½ - 1mg/kg per bolo e per infusione una o più volte nel corso dell'intervento in funzione della sua durata. In preanestesia: mg 25-50 (½ - 1 fiala) per via endovenosa (iniettare molto lentamente), intramuscolare o per infusione.
Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare se impiegare i dosaggi minimi consigliati.
Assunzione da parte dei bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni:
Trittico non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (vedere 4.6).
Trittico fiale deve essere somministrato sotto il diretto controllo medico in pazienti con insufficienza epatica o renale di rilevanza clinica o pazienti cardiopatici, specie se affetti da disturbi della conduzione o da blocco A-V di diverso grado o dopo infarto del miocardio.
Anche se il trazodone non produce gli effetti caratteristici dei triciclici sulla funzione cardiaca, tuttavia, in funzione della sua attività adrenolitica, può provocare bradicardia e ipotensione, specie ortostatica, seguita da eventuale tachicardia compensatoria. Un eventuale trattamento concomitante anti-ipertensivo può richiedere una riduzione nel dosaggio del farmaco anti-ipertensivo impiegato.
Attenzione dovrà essere posta nella somministrazione di trazodone ai pazienti epilettici, evitando in particolare bruschi incrementi o riduzioni di dosaggio.
In rare occasioni, è stata riportata con l'uso di trazodone la comparsa di discrasie ematiche, incluse agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. Sempre raramente, sono state riportate alterazioni della funzione epatica, talora severe, incluso ittero e danno epatocellulare. Nei casi suddetti il trattamento con trazodone deve essere interrotto immediatamente (vedere 4.8).
L'uso di dosaggi giornalieri crescenti, secondo il giudizio del medico, sino al raggiungimento delle dosi consigliate, diminuisce l'incidenza di effetti indesiderati correlati al farmaco.
Gli effetti indesiderati possono essere più frequenti durante l'uso contemporaneo di preparazioni a base di Hypericum perforatum.
Il medicinale contiene sorbitolo quindi non è adatto per i soggetti con intolleranza ereditaria al fruttosio.
Assunzione da parte di bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni:
Trittico non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilità (essenzialmente aggressività, comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini a adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Per di più, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto concerne la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale.
Ideazione/comportamento suicidario :
Suicidio/Ideazione suicidaria:
La depressione è associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (suicidio/eventi correlati). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa. Poiché possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. È esperienza clinica in generale che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del miglioramento.
Altre patologie psichiatriche per le quali Trittico è prescritto possono anche essere associate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con disturbi depressivi maggiori si devono, pertanto, osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con altre patologie psichiatriche.
Pazienti con anamnesi positiva per comportamento o pensieri suicidari, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Una metanalisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore a 25 anni dei pazienti trattati con antidepressivi rispetto al placebo.
La terapia farmacologia con antidepressivi deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti (o chi si prende cura di loro) dovrebbero essere avvertiti della necessità di monitorare e di riportare immediatamente al proprio medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l'insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali.
Links sponsorizzati
Sebbene non siano stati riportati effetti indesiderati il trazodone può potenziare gli effetti dei miorilassanti e degli anestetici volatili. Il trazodone è ben tollerato in pazienti schizofrenici depressi trattati con la terapia fenotiazinica standard, nonché in depressi parkinsoniani trattati con levodopa.
Il trattamento con trazodone può potenziare, inoltre, l'effetto dell'alcool, dei barbiturici e di altre sostanze deprimenti il S.N.C..
Sono stati riportati occasionalmente casi di interazione con inibitori della monoamino ossidasi (IMAO). Sebbene alcuni clinici siano soliti prescrivere questi farmaci contemporaneamente, non si raccomanda la somministrazione concomitante di trazodone con IMAO, o entro le due settimane successive all'interruzione del trattamento con una di queste sostanze. Non è altresì raccomandata la somministrazione di IMAO nella settimana successiva all'interruzione del trattamento con trazodone.
Studi condotti in animali di laboratorio suggeriscono che il trazodone possa inibire gran parte delle azioni acute della clonidina.
Anche se non sono riportati casi di interazione clinica con altri farmaci anti-ipertensivi, dovrà comunque essere presa in considerazione la possibilità di un effetto di potenziamento.
L'associazione di trazodone con digossina e fenitoina può portare ad un incremento dei livelli ematici di questi ultimi .
I risultati di studi in vitro sul metabolismo del farmaco, suggeriscono una potenziale interazione farmacologica in caso di co-somministrazione di trazodone con inibitori del citocromo P4503A4 (CYP3A4), quali il ketoconazolo, ritonavir e indinavir. Gli inibitori del CYP3A4 possono causare un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di trazodone, con un rischio potenziale di eventi avversi. Pertanto, in caso di somministrazione concomitante di trazodone con un potente inibitore del CYP3A4, è necessario ridurre il dosaggio di trazodone.
Al contrario, la somministrazione di carbamazepina in associazione con trazodone ne riduce la concentrazione plasmatica. Per questo motivo, i pazienti che assumono trazodone in associazione con carbamazepina dovrebbero essere attentamente monitorati.
La sicurezza d'impiego del trazodone nella donna gravida non è stata verificata. Nelle donne che allattano, si deve considerare la possibilità che il trazodone venga escreto con il latte.
Pertanto, l'uso di trazodone durante il primo trimestre di gravidanza è sconsigliato, mentre nei due trimestri successivi e durante l'allattamento deve essere limitato ai casi di effettiva necessità, dopo aver attentamente valutato con il medico il rapporto rischio-beneficio.
Come tutti gli altri farmaci ad azione sul S.N.C., trazodone può influire sulla capacità di attenzione e sulle condizioni psicofisiche richieste per la guida di autoveicoli, per l'esecuzione di lavori rischiosi e per l'impiego di macchinari complessi.
Trittico fiale è un antidepressivo con proprietà sedative che, nei primi giorni di trattamento, può causare sonnolenza. Tale effetto tende a scomparire dopo le prime somministrazioni.
Occasionalmente sono stati riportati casi di cefalea, senso di astenia, vertigini, ipotensione ortostatica, bradicardia e tachicardia, disturbi gastrici quali nausea, vomito e diarrea, insonnia e diminuzione della concentrazione, perdita di peso, tremore, stato confusionale e rash cutaneo.
L'impiego di trazodone, generalmente in associazione con altri psicofarmaci, ha portato alla segnalazione di rari casi di sindrome serotoninergica e convulsioni.
Come per gli altri antidepressivi, è stata segnalata la comparsa in rari casi di ideazione/comportamento suicidiario (vedi sezione 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego).
Raramente sono stati riportati disturbi del ritmo cardiaco, alterazioni della crasi ematica, quali agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia e della funzione epatica, quali ittero e danno epatocellulare. In questi casi il trattamento deve essere immediatamente interrotto (vedi sezione 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego).
Come con altri farmaci dotati di effetti alfa adrenolitici, in corso di trattamento con trazodone sono stati segnalati rari casi di priapismo. In tale evenienza, il paziente deve interrompere il trattamento immediatamente.
Links sponsorizzati
I sintomi più frequentemente osservati sono sonnolenza, vertigine e vomito. In caso di sovradosaggio in acuto da trazodone iniettabile il paziente deve essere attentamente seguito e trattato con terapia sintomatica, mantenendo una adeguata idratazione.
Categoria farmacoterapeutica: Psicoanalettici, antidepressivi
Codice ATC: N06AX05
Trazodone è un derivato triazolpiridinico efficace nel trattamento di tutti i disturbi depressivi, compresa la depressione associata ad ansia ed i disturbi del sonno (codice ATC: N06AX05), caratterizzato da una da una breve latenza dell'effetto terapeutico (circa una settimana).
Trazodone è un inibitore della ricaptazione della serotonina e un antagonista dei recettori 5-HT2, la cui attivazione è comunemente associata ad insonnia, ansia, agitazione psicomotoria ed alterazioni della funzione sessuale.
La positiva azione del trazodone sul dolore presuppone che esso possa influenzare le strutture nervose deputate alla sua integrazione e quindi modificarne l'abnorme amplificazione emotiva.
A differenza di altri psicofarmaci il trazodone non è controindicato nel glaucoma e nei disturbi della minzione e non produce fenomeni di tipo extrapiramidale, inoltre, non potenziando la trasmissione adrenergica ed essendo sprovvisto di effetti anti-colinergici, esso non presenta gli effetti caratteristici degli antidepressivi triciclici sulla conduzione cardiaca.
Links sponsorizzati
In seguito a somministrazione intravenosa il trazodone raggiunge concentrazioni plasmatiche di picco nei minuti immediatamente successivi all'iniezione. Successivamente alla fase di distribuzione il prodotto è eliminato con emivita ( ) di circa 6-8 ore.
Il trazodone viene estensivamente metabolizzato nell'organismo e solo lo 0.1% della dose viene escreto come tale nelle urine. La principale via metabolica è rappresentata da prodotti di ossidazione (e loro coniugati) e di idrolisi. Trazodone presenta un legame con le proteine plasmatiche di circa il 95% ed un volume di distribuzione pari a di circa 0.8 litri per kg di peso corporeo.
Studi condotti in vitro su microsomi epatici umani indicano che trazodone viene principalmente metabolizzato dal citocromo P4503A4 (CYP3A4).
Tossicità acuta:
La DL50 del trazodone per via orale è 610 mg/kg nel topo, 486 mg/kg nel ratto e 560 mg/kg nel coniglio. Gli effetti osservati consistevano in sedazione, salivazione, ptosi palpebrale e convulsioni cloniche.
Tossicità ripetuta:
Sono stati condotti studi subcronici nel ratto, coniglio e cane e cronici nel ratto, cane e scimmia. Le dosi somministrate per via orale erano comprese tra 15 e 450 mg/kg/die nel ratto, tra 15 e 100 mg/kg/die nel coniglio, tra 3 e 100 mg/kg/die nel cane e tra 20 e 80 mg/kg/die nella scimmia. Nel ratto, il trattamento ha indotto ipertrofia degli epatociti e del reticolo endoplasmatico liscio con conseguente epatomegalia. Quest'ultimo effetto è il risultato di un meccanismo di detossificazione, che non può essere interpretato come un fenomeno patologico. Inoltre dosi provviste di effetti letali hanno indotto anche effetti già osservati negli studi di tossicità acuta. Il relativo NOEL (No Observed Adverse Effect Level) risulta essere pari a 30 mg/kg/die. Nel coniglio sono stati osservati solo effetti depressori a carico del sistema nervoso centrale e il relativo NOEL risulta essere 50 mg/kg/die. Nel cane, i sintomi già osservati con l'intossicazione acuta risultano aggravati con la somministrazione ripetuta e il relativo NOEL è pari a 10 mg/kg/die. La scimmia appare essere più resistente del cane e presenta solo disturbi farmacodinamici. Il NOEL risulta essere pari a 20 mg/kg/die.
Tossicità riproduttiva:
Non sono stati osservati effetti sulla fertilità nel ratto fino alla dose di 300 mg/kg/die. Gli studi di teratogenesi nel ratto hanno evidenziato un aumento dell'embrioletalità solo alle dosi provviste di effetti tossici sull'organismo materno (300-450 mg/kg/die). Nel coniglio sono stati osservati embrioletalità e rari casi di anomalie congenite solo a dosi tossiche sulle madri (210-450 mg/kg/die). L'assenza di effetti diretti sull'embrione è confermata dagli studi del passaggio del trazodone attraverso la barriera placentare nel ratto: le concentrazioni del farmaco nei tessuti embrionali e nel liquido amniotico sono risultate trascurabili. Gli studi peri-e postnatali nel ratto hanno evidenziato solo una riduzione dell'incremento ponderale dei neonati a dosi superiori a 30 mg/kg/die.
Mutagenicità.
I test di mutagenesi in vitro (nelle cellule batteriche, nelle cellule V77 di criceto cinese, nelle cellule di linfoma murino, di aberrazione cromosomica nelle cellule CHO, CHL/IU e nei linfociti umani) come pure i test di mutagenesi in vivo (del micronucleo nel topo e dell'analisi della metafase cromosomica nel ratto) non hanno evidenziato effetti mutageni.
Potenziale carcinogeno:
Sono stati condotti studi nel topo e nel ratto e non sono stati evidenziati potenziali rischi di tumori.
Antigenicità:
Il trazodone è risultato essere privo di attività antigenica.
Cardiotossicità.
Gli effetti cardiovascolari del trazodone sono stati studiati nel ratto, cavia, gatto e cane. Il farmaco è risultato essere praticamente privo di cardiotossicità in quanto non induce alterazioni del tracciato ECG a dosi non ipotensive.
Effetti ormonali:
Singole dosi superiori a 20 mg/kg per via intraperitoneale nel ratto femmina hanno indotto un lieve aumento della prolattina. Tale effetto scompariva con la somministrazione in cronico nella dieta.
Farmacodipendenza:
Due studi condotti nel ratto hanno permesso di escludere potenziali effetti di farmacodipendenza.
Sorbitolo, acqua per preparazioni iniettabili.
Il trazodone non presenta incompatibilità specifiche con altri farmaci o sostanze di comune impiego salvo quanto riportato alla sezione 4.5.
4 anni.
Non si rende necessaria alcuna precauzione particolare.
Fiale di vetro della capacità di 5 ml - scatola 3 fiale.
Nessuna istruzione.
Aziende Chimiche Riunite Angelini Francesco - A.C.R.A.F. S.p.A. - Viale Amelia, 70 - 00181 ROMA
Trittico 50 mg/5 ml soluzione iniettabile - 3 fiale 022323012
Trittico 50 mg/5 ml soluzione iniettabile - 3 fiale: 01.06.2005
09/07/2007