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UMAN COMPLEX
Fattore IX della coagulazione del plasma umano (fattore di Christmas).
Fattore II della coagulazione del plasma umano (protrombina).
Fattore X della coagulazione del plasma umano (fattore di Stuart-Prower).
UMAN COMPLEX si presenta come polvere e solvente per soluzione per infusione contenente complesso protrombinico umano. Il prodotto contiene nominalmente le UI dei fattori della coagulazione umana come mostrato nella seguente tabella:
Fattore IX della coagulazione del plasma umano | 500 UI/flaconcino |
Fattore IX della coagulazione del plasma umano ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili | 25 UI/ml (500 UI/ 20 ml) |
Fattore II della coagulazione del plasma umano | 500 UI/flaconcino |
Fattore II della coagulazione del plasma umano ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili | 25 UI/ml (500 UI/ 20 ml) |
Fattore X della coagulazione del plasma umano | 400 UI/flaconcino |
Fattore X della coagulazione del plasma umano ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili | 20 UI/ml (400 UI/ 20 ml) |
Volume solvente | 20 ml |
Fattore IX titolato secondo lo standard Internazionale.
Il contenuto totale di proteine nel flaconcino è ≤ 300 mg. L’attività specifica del prodotto è superiore a 0,6 UI di fattore IX/mg di proteine.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Polvere e solvente per soluzione per infusione.
Il medicinale si presenta come una polvere molto igroscopica o solido friabile, bianca o leggermente colorata.
Trattamento delle emorragie e profilassi perioperatoria delle emorragie nella deficienza acquisita dei fattori della coagulazione del complesso protrombinico, come ad esempio nella deficienza causata dal trattamento con antagonisti della vitamina K, o in caso di sovradosaggio di antagonisti della vitamina K, quando è richiesta una rapida correzione della deficienza.
Trattamento delle emorragie e profilassi perioperatoria nella deficienza congenita di alcuni dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti, quando il prodotto purificato dello specifico fattore della coagulazione non sia disponibile.
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Posologia
Di seguito sono date solo delle linee guida generali per la posologia. Il trattamento deve iniziare sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento dei disordini della coagulazione. Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità del disordine della funzione emostatica, dalla sede e dall’entità dell’emorragia e dalla condizione clinica del paziente.
La quantità da somministrare e la frequenza delle applicazioni devono essere sempre calcolate sulla base della risposta individuale.
Gli intervalli terapeutici devono essere adattati alla differente emivita dei diversi fattori della coagulazione del complesso protrombinico (vedere sezione 5.2). Le dosi individuali richieste possono essere identificate solo sulla base di determinazioni regolari dei livelli plasmatici individuali dei fattori della coagulazione interessati o su analisi globali dei livelli del complesso protrombinico (tempo di protrombina, INR), e sul monitoraggio continuo della condizione clinica del paziente.
Nel caso di interventi chirurgici importanti, è indispensabile controllare accuratamente la terapia sostitutiva per mezzo di analisi della coagulazione (dosaggio del fattore della coagulazione specifico e/o test globali per i livelli del complesso protrombinico).
Emorragie e profilassi perioperatoria delle emorragie durante il trattamento con antagonisti della vitamina K:
La dose dipenderà dall’INR prima del trattamento e dall’INR che deve essere raggiunto. La correzione del danno dell’emostasi indotto dall’antagonista della vitamina K persiste per circa 6-8 ore. Comunque, gli effetti della vitamina K, se somministrata simultaneamente, sono di solito raggiunti entro 4-6 ore. Quindi, il trattamento ripetuto con complesso protrombinico umano di solito non è richiesto quando la vitamina K è stata somministrata.
Dato che queste raccomandazioni sono empiriche e che il recupero e la durata dell’effetto possono variare, è obbligatorio il controllo dell’INR durante il trattamento.
Emorragie e profilassi perioperatoria nella deficienza congenita di qualche fattore della coagulazione vitamina K-dipendente quando il prodotto del fattore di coagulazione specifico non è disponibile:
Il calcolo della dose terapeutica necessaria si basa sull’ osservazione empirica che approssimativamente 1 UI di fattore IX per Kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore IX plasmatico di 0,01 UI/ml; 1 UI di fattore II o di fattore X per Kg di peso corporeo aumenta rispettivamente l’attività del fattore II o del fattore X plasmatici di 0,02 e 0,017 UI/ml.
La dose somministrata di uno specifico fattore è espressa in Unità Internazionali (UI), che sono correlate allo standard attuale dell’OMS per ogni fattore. L’attività di uno specifico fattore della coagulazione nel plasma è espressa o come percentuale (relativa al plasma umano normale) o in Unità Internazionali (relative ad uno standard internazionale per lo specifico fattore della coagulazione).
L’attività di una Unità Internazionale (UI) di un fattore della coagulazione è equivalente a quella della quantità del fattore contenuto in un millilitro di plasma umano normale.
Per esempio, il calcolo della dose di fattore X necessaria si basa sulla osservazione empirica che 1 Unità Internazionale (UI) di fattore X per Kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore X plasmatico dello 0,017 UI/ml.
La dose necessaria è determinata usando la seguente formula:
Unità necessaria = peso corporeo (Kg) x aumento desiderato di fattore X (UI/ml) x 60dove 60 (ml/Kg) è il reciproco del recupero osservato.
Se il recupero individuale è noto quel valore deve essere usato per il calcolo.
Modo di somministrazione
Sciogliere il preparato come descritto al punto 6.6 ed iniettare o infondere lentamente per via endovenosa.
Si raccomanda di non somministrare dosi superiori a 100 UI/Kg di peso corporeo pro die.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualunque degli eccipienti.
Reazioni allergiche note all’eparina o anamnesi di trombocitopenia indotta da eparina.
Dovrebbe essere sentito il parere di uno specialista nella cura dei disordini della coagulazione.
Nei pazienti con deficienza acquisita dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti (ad es. se indotta da trattamenti con antagonisti della vitamina K), UMAN COMPLEX deve essere usato solo quando è necessaria una rapida correzione dei livelli del complesso protrombinico, come nelle emorragie maggiori o in chirurgia di emergenza. In altri casi, la riduzione della dose dell’antagonista della vitamina K e/o la somministrazione di vitamina K sono di solito sufficienti.
I pazienti che ricevono antagonisti della vitamina K possono avere un sottostante stato di ipercoagulabilità ed un’infusione di complesso protrombinico umano potrebbe inasprire questa situazione.
Nelle deficienze congenite di un fattore vitamina K–dipendente, deve essere usato il prodotto specifico se disponibile.
Se si manifestano ipersensibilità o reazioni di tipo anafilattico, l’iniezioni/infusione deve essere interrotta immediatamente.
In caso di shock, devono essere seguite le linee guida specifiche attuali della terapia dello shock.
Sicurezza virale
Misure standard per prevenire le infezioni conseguenti all’uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle donazioni individuali e dei pool plasmatici per specifici marcatori di infezione e l’inclusione di step di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione dei virus.
Ciò nonostante, quando si somministrano specialità medicinali preparate da sangue o plasma umano non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche a virus e altri patogeni emergenti o sconosciuti.
Le misure prese sono considerate efficaci per i virus con involucro lipidico come HIV, HBV e HCV e per il virus senza involucro lipidico come HAV. Le misure prese possono avere un effetto limitato contro i virus senza involucro lipidico come il parvovirus B19. L’infezione da parvovirus B19 può essere grave in gravidanza (infezione fetale) ed in individui con immunodeficienza o eritropoiesi aumentata (es. anemia emolitica).
Una vaccinazione appropriata (epatite A e B) dovrebbe essere presa in considerazione per i pazienti che ricevono complesso protrombinico umano regolarmente.
È fortemente consigliato che ogni volta che si somministra UMAN COMPLEX ad un paziente, siano registrati sia il nome che il numero di lotto del prodotto, in modo tale da mantenere la tracciabilità tra il paziente ed il lotto del prodotto.
È stato segnalato che l’uso di concentrato di complesso protrombinico plasmatico è associato ad un incremento del rischio di coagulazione intravascolare disseminata, di complicanze tromboemboliche e di infarto miocardico. I pazienti che ricevono concentrato di complesso protrombinico plasmatico devono essere attentamente osservati per individuare segni o sintomi di coagulazione intravascolare disseminata o trombosi.
Per il rischio potenziale di complicanze trombotiche, una sorveglianza clinica per individuare i primi segni di coagulopatie trombotiche e da consumo deve essere iniziata con appropriati test biologici quando questo prodotto è somministrato a pazienti con anamnesi positiva per coronaropatie o infarto miocardico, a pazienti con epatopatie, a pazienti in fase post-operatoria, ai neonati o a pazienti a rischio per fenomeni tromboembolici o coagulazione intravascolare disseminata. In ognuna di queste condizioni, il beneficio potenziale del trattamento con UMAN COMPLEX deve essere valutato nei confronti del rischio di queste complicanze.
Non ci sono dati disponibili riguardo all’uso di UMAN COMPLEX in caso di emorragia perinatale dovuta a deficienza di vitamina K nel neonato.
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Il complesso protrombinico umano neutralizza l’effetto del trattamento degli antagonisti della vitamina K. Non è nota nessuna interazione con altri medicinali.
Interferenza con i test biologici
Quando, in pazienti che ricevono alte dosi di complesso protrombinico umano, vengono eseguite analisi della coagulazione sensibili all’eparina, deve essere presa in considerazione l’eparina contenuta nel prodotto somministrato.
La sicurezza dell’uso del concentrato di complesso protrombinico plasmatico durante la gravidanza non è stata stabilita da studi clinici controllati.
Gli studi sperimentali sull’animale sono insufficienti per sostenere la sicurezza riguardo alla riproduzione, sviluppo dell’embrione e del feto, decorso della gestazione e sviluppo peri e post-natale.
Pertanto il complesso protrombinico umano può essere usato durante la gravidanza e l’allattamento soltanto in caso di documentata necessità.
Non è stato condotto nessuno studio sull’effetto sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Disturbi del sistema immunitario:
La terapia sostitutiva può raramente condurre alla formazione di anticorpi circolanti che inibiscono uno o più fattori del complesso protrombinico umano. La presenza di questi inibitori si manifesta con una insufficiente risposta clinica.
In rari casi si osservano ipersensibilità o reazioni di tipo anafilattico.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
In rari casi è stata osservata piressia.
Patologie vascolari:
In seguito alla somministrazione di concentrato di complesso protrombinico umano c’è il rischio potenziale di embolia e trombosi, coagulazione intravasale disseminata e infarto miocardico (vedere anche la sezione 4.4).
Non ci sono dati consistenti sulla frequenza degli effetti indesiderati ricavati da studi clinici.
I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati:
Classificazione per sistemi ed organi secondo MedDRA | Effetti indesiderati (MedDRA PT) |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità , reazioni di tipo anafilattico *, formazione di inibitori di uno o più fattori del complesso protrombinico umano * |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia |
Patologie vascolari | Embolia e Trombosi, Coagulazione intravasale disseminata, infarto miocardico |
* termine non incluso nel dizionario MedDRA
Per la sicurezza nei confronti di agenti trasmissibili, vedere la sezione 4.4.
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L’uso di alte dosi di concentrato di complesso protrombinico plasmatico è stato associato con casi di infarto miocardico, coagulazione intravascolare disseminata, trombosi venosa ed embolia polmonare. Pertanto, in caso di sovradosaggio, il rischio dello sviluppo di complicanze tromboemboliche o di coagulazione intravascolare disseminata è aumentato.
Gruppo farmacoterapeutico: antiemorragico, fattori della coagulazione del sangue IX, II e X in combinazione. Codice ATC B02BD01.
I fattori della coagulazione II, VII, IX e X, che sono sintetizzati dal fegato con l’aiuto della vitamina K, sono comunemente chiamati il Complesso Protrombinico.
Il fattore VII è lo zimogeno della serina proteasi fattore VIIa attiva, attraverso la quale parte la via estrinseca della coagulazione del sangue. Il complesso fattore tissutale-fattore VIIa attiva i fattori della coagulazione X e IX, che formano il fattore IXa e Xa. Con l’ulteriore attivazione della cascata coagulativa la protrombina (fattore II) è attivata e trasformata in trombina. Con l’azione della trombina, il fibrinogeno è convertito in fibrina, con conseguente formazione di un coagulo. La normale creazione di trombina è anche di vitale importanza per la funzione delle piastrine come parte della emostasi primaria.
La deficienza isolata grave di fattore VII porta ad una ridotta formazione di trombina e ad una tendenza all’emorragia causate da una minore formazione di fibrina e a una emostasi primaria danneggiata. La deficienza isolata di fattore IX è una delle classiche emofilie (emofilia B). Le deficienze isolate di fattore II o di fattore X sono molto rare, ma in forme gravi causano una tendenza all’emorragia simile a quella vista nell’emofilia classica.
La deficienza acquisita dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti si manifesta durante il trattamento con antagonisti della vitamina K. Se la deficienza diventa grave, ne risulta una forte tendenza all’emorragia, caratterizzata da sanguinamenti retroperitoneali o cerebrali piuttosto che emorragie muscolari e articolari. Anche l’insufficienza epatica grave porta a livelli marcatamente ridotti dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti ed a una tendenza all’emorragia clinica che, comunque, è spesso complessa a causa di uno sviluppo simultaneo di coagulazione intravascolare di basso grado, di bassi livelli di piastrine, di deficienza degli inibitori della coagulazione e di disturbi della fibrinolisi.
La somministrazione del complesso protrombinico umano produce un aumento dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti e può correggere temporaneamente i difetti della coagulazione in pazienti con deficienza di uno o più di questi fattori.
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Fattore della coagulazione emi-vita
Fattore II 40 – 60 ore
Fattore IX 16 – 30 ore
Fattore X 30 – 60 ore
I fattori del concentrato di complesso protrombinico sono normali costituenti del plasma umano ed agiscono come i fattori endogeni.
Il controllo della tossicità della singola dose non è rilevante in quanto dosi maggiori causano un sovraccarico.
Il controllo della tossicità di dosi ripetute nell’animale è impraticabile per l’interferenza dello sviluppo di anticorpi verso la proteina eterologa.
Anche dosi diverse volte più grandi di quelle consigliate per Kg di peso corporeo nell’uomo non mostrano effetti tossici negli animali da esperimento.
Dato che l’esperienza clinica non fornisce alcuna indicazione di effetti oncogeni e mutageni dei fattori del complesso protrombinico plasmatico, non vengono considerati imperativi gli studi sperimentali, con particolare riguardo a quelli su specie eterologhe.
Flaconcino di polvere:
sodio cloruro 162,0 mg, sodio citrato 51,6 mg, glicina 92,6 mg, eparina ≤ 250 UI (≤ 12,5 UI/ml), antitrombina III ≤ 2,5 UI (≤ 0,125 UI/ml).
Flaconcino di solvente:
Acqua per preparazioni iniettabili.
Il concentrato di complesso protrombinico plasmatico non deve essere mescolato con altri prodotti medicinali.
Devono essere usati solo dispositivi per l’iniezione/infusione acclusi alla confezione in quanto si può avere inefficacia del trattamento per assorbimento dei fattori della coagulazione alle pareti interne di alcuni dispositivi da iniezione/infusione.
3 anni.
Una volta ricostituito il prodotto va usato immediatamente.
Se dopo ricostituzione il prodotto presenta depositi o torbidità non può essere usato.
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno, per proteggere il medicinale dalla luce.
Non congelare.
Un flaconcino in vetro di tipo I con tappo in elastomero di tipo I contenente la polvere corrispondente a 500 UI di complesso protrombinico; un flaconcino in vetro di tipo I con tappo in elastomero di tipo I contenente il solvente di 20 ml; un set sterile e apirogeno, monouso, costituito da un dispositivo a tripla via per la ricostituzione, da una siringa per iniezione e da un ago a farfalla con tubicino in PVC.
Ricostituzione della polvere con il solvente:
portare la polvere ed il solvente a temperatura ambiente;
togliere le capsule di protezione dei flaconcini di polvere e di solvente;
pulire con alcool le superfici dei tappi dei due flaconcini;
aprire la confezione del dispositivo togliendo la parte superiore; fare attenzione a non toccare l’interno (fig. A);
non rimuovere il dispositivo dalla confezione;
capovolgere la scatola del dispositivo ed inserire il puntale in plastica attraverso il tappo del flaconcino di solvente (fig. B);
afferrare il bordo della scatola del dispositivo e sfilarla liberando il dispositivo (fig. C);
tenere il dispositivo collegato al flaconcino del solvente; capovolgere il sistema in modo che il flaconcino del solvente si venga a trovare sopra il dispositivo;
inserire l’altro puntale in plastica attraverso il tappo del flaconcino con la polvere; il vuoto presente nel flaconcino di polvere farà sì che il solvente sia aspirato all’interno del flaconcino di polvere (fig. D);
agitare moderatamente fino a completa solubilizzazione (fig. E); assicurarsi che il prodotto sia disciolto completamente, altrimenti il principio attivo non passerà attraverso il filtro del dispositivo.
fig. A fig. B fig. C fig. D fig. E
Il liofilizzato può essere disciolto più rapidamente scaldando il solvente a bagnomaria e continuando a scaldare il flaconcino dopo la ricostituzione facendo attenzione a non superare mai la temperatura di 37°C.
Se la polvere non è interamente disciolta si ha una perdita di attività legata alla filtrazione. Facendo scendere il solvente lentamente lungo le pareti del flaconcino si evita la formazione di schiuma.
Tempo di ricostituzione mediamente inferiore a 3 minuti.
Somministrazione della soluzione
La soluzione si presenta limpida o lievemente opalescente.
Prima della somministrazione ispezionare visivamente il prodotto per individuare corpuscoli o alterazioni cromatiche. Non usare soluzioni torbide o che presentano depositi.
Abbassare la valvola del dispositivo verso il flaconcino contenente la soluzione ricostituita e rimuovere il cappuccio che la ricopre (fig. F);
riempire d’aria la siringa tirando indietro lo stantuffo, collegarla al dispositivo ed iniettare l’aria nei due flaconcini (fig. G);
tenendo fermo lo stantuffo, capovolgere il sistema in modo che il flaconcino della soluzione ricostituita si venga a trovare sopra il dispositivo ed aspirare il concentrato nella siringa tirando indietro lo stantuffo lentamente (fig. H);
riportare la valvola lateralmente, nella sua posizione originale e scollegare la siringa;
collegare l’ago a farfalla alla siringa ed infondere od iniettare lentamente per via endovenosa.
fig. F fig. G fig. H
Una volta che (il contenitore per l’infusione è stato aperto), i flaconcini sono stati aperti il contenuto deve essere usato immediatamente.
La soluzione ricostituita e trasferita nella siringa deve essere somministrata immediatamente.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Kedrion S.p.A. – Loc. Ai Conti, 55051 Castelvecchio Pascoli, Barga (Lucca).
UMAN COMPLEX 500 UI/20 ml polvere e solvente per soluzione per infusione + set per la ricostituzione e la somministrazione n° 023309103
Rinnovo: giugno 2005
Gennaio 2010