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Varilrix Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso sottocutaneo
Ogni flacone da una dose di vaccino contiene:
Virus della varicella vivi attenuati (ceppo OKA) non meno di 2000 UFP Una dose di vaccino ricostituito è pari a 0,5 ml.
Varilrix risponde a quanto richiesto dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per le sostanze biologiche e per i vaccini contro la varicella.
Soluzione di vaccino per uso sottocutaneo ottenuta sciogliendo la pastiglia di vaccino liofilizzato con il solvente contenuto nella siringa preriempita.
Varilrix è indicato per l´immunizzazione attiva contro la varicella dei soggetti sani, a partire dall´età di 12 mesi.
Varilrix può essere utilizzato per profilassi post-esposizione, se somministrato a soggetti suscettibili esposti a varicella entro 72 ore dal contatto.
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Posologia La dose immunizzante è pari a 0,5 ml di vaccino ricostituito.
Dall´età di 12 mesi fino all´età di 12 anni compresa:
1 dose.
Dai 13 anni in poi:
2 dosi con un intervallo minimo tra le dosi di 6 settimane.
Modo di somministrazione Varilrix deve essere iniettato per via sottocutanea.
La parte alta del braccio (regione deltoide) è il sito preferito di iniezione.
Non iniettare per via endovenosa o intradermica.
Varilrix non deve essere somministrato contemporaneamente a intense terapie immunosoppressive come nella fase di induzione del trattamento della leucemia o durante un ciclo di radioterapia.
Varilrix non deve essere somministrato a pazienti gravemente immunodepressi.
Questi pazienti hanno generalmente meno di 1200 linfociti/mm3 e non evidenziano ipersensibilità cutanea ritardata a una serie di allergeni.
Se si sospetta che un paziente possa presentare uno stato immunodepressivo acuto, prima della vaccinazione, devono essere eseguiti una conta linfocitaria e/o un test cutaneo per ipersensibilità ritardata.
Varilrix è controindicato nei soggetti con accertata ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi dei suoi componenti (vedi punti 2, 6.1); una anamnesi di dermatite da contatto alla neomicina non costituisce controindicazione.
Soggetti affetti da AIDS o che presentino altre manifestazioni sintomatiche da infezione da HIV (classe 2 o superiori, criteri CDC).
Come per altri vaccini, la somministrazione di Varilrix deve essere rimandata nei soggetti affetti da malattie febbrili acute gravi.
La presenza di infezioni lievi, tuttavia, non costituisce controindicazione per la vaccinazione.
Gravidanza (vedere anche punto 4.6).
Varilrix è solo per uso sottocutaneo; non somministrare per via endovenosa o intradermica.
Nei pazienti che possono essere immunocompromessi, al fine di accertarne lo stato immunitario, devono essere eseguiti un conteggio totale di linfociti e/o un test cutaneo di ipersensibilità ritardata.
La terapia immunosoppressiva deve essere interrotta almeno una settimana prima e una settimana dopo la vaccinazione.
In soggetti che hanno ricevuto gammaglobuline umane (incluse quelle specifiche anti-varicella zoster, VZIG) o trasfusioni di sangue, la vaccinazione deve essere rimandata di almeno tre mesi a causa della probabilità di insuccesso del vaccino dovuto ad anticorpi verso varicella, acquisiti passivamente.
1 - 6 Come per tutti i vaccini iniettabili, una soluzione di adrenalina 1:
1000 deve essere sempre a disposizione per somministrazione immediata in caso di eventuali reazioni anafilattiche.
Per questa ragione, il vaccinato deve rimanere disponibile per 30 minuti dopo la vaccinazione.
Il virus del vaccino è velocemente inattivato a temperatura ambiente; Varilrix deve quindi essere somministrato immediatamente dopo la ricostituzione.
Il virus del vaccino è anche velocemente inattivato da etere, alcool e detergenti, quindi deve essere fatta molta attenzione al fine di evitare il contatto con queste sostanze.
Varilrix non deve mai essere somministrato per via endovenosa o intradermica.
La somministrazione del vaccino per via intradermica in un piccolo numero di pazienti ha causato un´alta incidenza di reazioni.
La trasmissione del virus vaccino, dimostrata sierologicamente (fluido vescicolare positivo al test PCR/RFLP), ha avuto luogo in due casi di stretto contatto con un vaccinato che presentava eruzione vescicolare, su più di 10 milioni di dosi somministrate I pazienti che presentano uno stato immunodepressivo in seguito a malattia o per terapie specifiche rischiano di sviluppare una infezione varicellosa severa.
L´infezione varicellosa è una situazione estremamente pericolosa per i pazienti affetti da leucemia acuta, quindi tali pazienti dovrebbero essere vaccinati se non hanno già contratto l´infezione in passato o se sono comunque sieronegativi.
In questo tipo di pazienti, lo stato di immunodepressione di base è ulteriormente aggravato dalla terapia con farmaci citotossici o dalla radioterapia, quindi si deve porre particolare attenzione nella somministrazione del vaccino al fine di evitare reazioni che assomigliano ai sintomi della varicella.
Solo i pazienti con remissione dei sintomi ematologici possono essere vaccinati.
Il numero totale dei linfociti deve essere almeno 1200/mm3.
E´ preferibile, prima di vaccinare questi pazienti, avere la risposta di altri test come ad esempio il test di ipersensibilità cutanea (derivato di proteina purificata DPP), candida, dinitroclorobenzene (o DNCB) o fitoemoagglutinina.
La chemioterapia di mantenimento deve essere interrotta almeno una settimana prima della vaccinazione e ripresa una settimana dopo.
I pazienti non devono essere vaccinati durante la radioterapia.
Il momento ideale per la vaccinazione di questi pazienti dovrebbe essere 6 mesi dopo l´inizio della remissione.
Tuttavia, in casi di emergenza, come per esempio quando un bambino leucemico suscettibile viene a contatto con un soggetto affetto da varicella e nell´impossibilità di reperire l´immunoglobuline zoster, la vaccinazione può essere presa in considerazione.
In queste circostanze, il rischio di contrarre la varicella selvaggia per un paziente altamente immunodepresso può essere giudicato più grave di quello di una possibile reazione al vaccino.
Il vaccino può essere somministrato in queste circostanze fino a 72 ore dopo il contatto.
Altre condizioni a rischio per la varicella sono i tumori solidi maligni e altre gravi malattie croniche (per esempio insufficienza renale cronica, malattie autoimmuni, malattie del collagene, asma bronchiale, etc.) che spesso sono trattate con farmaci immunodepressivi come ACTH, corticosteroidi, agenti alchilanti e antimetabolici.
Di fronte a queste patologie, devono essere prese le stesse precauzioni descritte per i pazienti leucemici, al fine di evitare la vaccinazione di individui immunodepressi in fase acuta.
Nei casi di trapianto d´organo, la vaccinazione deve essere eseguita alcune settimane prima della somministrazione della terapia immunosoppressiva.
La varicella si presenta con un quadro sintomatologico particolarmente grave anche in pazienti affetti da:
dismetabolismi cronici, endocrinopatie, malattie polmonari e cardiovascolari croniche, mucoviscidosi etc.
Al fine di ridurre ulteriormente il rischio di infezione nei pazienti ad alto rischio sopradescritti, le persone suscettibili a stretto contatto con questi dovrebbero a loro volta essere vaccinate.
In questa categoria di persone vengono inclusi i familiari ed il personale di assistenza medica e paramedica preposto alla loro cura.
TENERE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI
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Varilrix può essere somministrato contemporaneamente al vaccino virale vivo contro morbillo, parotite e rosolia o al vaccino DTPa (difterite, tetano e pertosse acellulare) utilizzando siti di iniezione e siringhe separate.
Dal momento che durante l´infezione naturale da varicella, la Sindrome di Reye è stata segnalata in seguito all´utilizzo di salicilati, chi riceve il vaccino deve evitare l´assunzione di salicilati nelle 6 settimane successive alla vaccinazione.
La chemioterapia di mantenimento deve essere interrotta almeno una settimana prima della vaccinazione e ripresa una settimana dopo.
I pazienti non devono essere vaccinati durante la radioterapia.
Nei casi di trapianto d´organo, la vaccinazione deve essere eseguita alcune settimane prima della 2 - 6 somministrazione della terapia immunosoppressiva.
In soggetti che hanno ricevuto gammaglobuline umane (incluse quelle specifiche anti-varicella zoster, VZIG) o trasfusioni di sangue, la vaccinazione deve essere rimandata di almeno tre mesi a causa della probabilità di insuccesso del vaccino dovuto ad anticorpi verso varicella, acquisiti passivamente.
Per considerazioni teoriche generali, è controindicato somministrare un vaccino con virus vivi come il Varilrix a donne gravide, dato che l´effetto dei virus della varicella vivi attenuati (ceppo OKA) sullo sviluppo del feto non è noto.
Per la stessa ragione, la gravidanza deve essere evitata per tre mesi dopo la vaccinazione.
Non è noto se il vaccino viene escreto con il latte materno.
Si raccomanda pertanto cautela nella somministrazione a donne che allattano.
Non interferisce sulla capacità di guidare e sull´uso di macchine.
Soggetti saniPiù
di
7-900
soggetti
sani
hanno
partecipato
a
studi clinici
intrapresi
al
fine
di
valutare
il
profilo
di
reattogenicità del vaccino.Bambini (età dai 12 mesi
ai 12 anni)Eventi avversi più frequentemente osservati sono stati reazioni al sito di iniezione (dolore lieve, rossore e gonfiore) riportati
a seguito della somministrazione
nei bambini
del 22,9% delle dosi totali.Altri eventi avversi riportati sono stati:Molto comuni (> 10%): febbre (temperatura
orale/ascellare > 37-5°C o temperatura
rettale > 38-0°C)Comuni (=1%-10%): febbre (temperatura orale/ascellare > 39-0°C o temperatura rettale
> 39-5°C), eruzioni
cutaneeRari (=0,1%-1%): eruzioni papulo-vescicolari
simili a varicellaIn uno studio di follow-up in doppio cieco controllato vs.
placebo della durata di quattro settimane e che ha coinvolto 513
bambini di età compresa
tra i 12 e i 30 mesi,
non è stata
rilevata alcuna differenza
significativa
nella
natura
o
nell´incidenza
di
sintomi
nei
soggetti
che
hanno
ricevuto
il
vaccino
rispetto
aquelli che hanno
ricevuto
il placebo.Adolescenti
(età ≥ 13 anni)
e adultiGli eventi avversi più frequentemente riscontrati sono stati reazioni al sito di iniezione (dolore lieve, rossoree gonfiore) riportati a seguito della somministrazione del 26% delle dosi totali somministrate ad adolescentio adulti.Altri eventi avversi riportati sono stati:Molto comuni (> 10%): febbre (temperatura
orale/ascellare > 37-5°C) Comuni
(=1%-10%):
eruzioni
cutaneeRari
(=0,1%-1%):
febbre
(temperatura
orale/ascellare
>
39,0°C),
eruzioni
papulo-vescicolari
simili
a varicella.In media, la reattogenicità dopo la seconda dose non è stata maggiore rispetto alla reattogenicità dopo laprima dose.
In due studi controllati vs.
placebo e nei quali sono stati arruolati 315 soggetti, non ci sono state
differenze
significative
nella
natura
o
incidenza
di
febbre
e
rash
in
soggetti
che
hanno
ricevuto
il
vaccino o il placebo.Nessuna differenza è stata riscontrata tra la reattogenicità dei soggetti che erano inizialmente sieropositivie nei soggetti che erano inizialmente
sieronegativi.Nel corso delle attività di monitoraggio del profilo di tollerabilità successive alla immissione in commercio diVarilrix
(1994-2003),
è
stata
rilevata
una
frequenza
di
eventi
indesiderati
che
varia
tra
0,28
e
6,00
per100.000
dosi di vaccino
distribuite.Nella
tabella
seguente
sono
riportate
le
frequenze
(rilevate
ogni
100.000
dosi
di
vaccino
distribuite)
dei
principali eventi
indesiderati osservati in occasione o successivamente alla somministrazione del vaccino
Varilrix Sistema/Organo/Classe Evento Frequenza
Infezioni/infestazioni |
Varicella |
6 |
Disturbi
gener./sito
di sommin. |
Inefficacia |
4,9 |
Disturbi
gener./sito
di sommin. |
Febbre |
2,4 |
Ferita/intoss./Complic.
proced. |
Err.
somministr. |
0,97 |
Cute/Sottocutaneo |
Rash |
0,45 |
Gravid./Puerp./Condiz.
Perinat. |
Gravidanza |
0,39 |
www.gsk.it –
Area Medico Scientifica
3 - 6 © Copyright,
2005 - GlaxoSmithKline Group
of Companies
-
All Rights Reserved
Cute/Sottocutaneo |
Prurito |
0,35 |
Cute/Sottocutaneo |
Rash
vescicolare |
0,33 |
Sistema nervoso |
Cefalea |
0,29 |
Ferita/intoss./Complic.
proced. |
Bolle |
0,28 |
Disturbi
gener./sito
di sommin. |
Malessere |
0,28 |
I dati provenienti dalla segnalazione spontanea permettono, al momento, di stimare l´incidenza di Herpeszoster
intorno a 0,27 casi
ogni 100.000
dosi di vaccino distribuite.Non è
noto l´effetto a lungo termine
del vaccino
sull´incidenza
di Herpes zoster.Soggetti ad alto rischioIn esperienze fatte in pazienti immunocompromessi sono comparse eruzioni papulo-vescicolari raramente
accompagnate
da
febbre di lieve
entità,
da
pochi
giorni
fino ad alcune settimane dopo
la vaccinazione.
Reazioni
di questo tipo sono
descritte in circa un
quarto dei pazienti
leucemici.Questi
segni
e
sintomi, simili
alla
varicella,
erano
lievi
e
di breve
durata
e
si sono
manifestati
piùfrequentemente
nei
pazienti
maggiormente
immunodepressi
come
coloro
che
si
trovavano
ancora
nella
fase di mantenimento della chemioterapia.Queste
reazioni
non erano gravi e non hanno influenzato
la terapia di base dei vaccinati.La varicella, con tutte le sue manifestazioni cliniche, è insorta in tre pazienti altamente immunodepressi,
dopo la
vaccinazione
e,
in
due
di
loro,
un
virus
somigliante
a
quello
vaccinale
è
stato
isolato
da
una vescicola.
Osservazioni a lungo termine di pazienti leucemici sia vaccinati che non, hanno dimostrato che l´herpes zoster può insorgere nei pazienti leucemici vaccinati, ma la sua incidenza e la sua gravità non sono
differenti da quelle
osservate
nei
pazienti leucemici naturalmente
contagiati
e non vaccinati.Tutte le reazioni, a parte i casi di varicella in pazienti gravemente immunocompromessi, sono state di solito lievi e
di
breve
durata.
In
pazienti
leucemici
o
con altre
gravi
patologie
non
vi
è
evidenza
che
lavaccinazione possa avere un effetto negativo sul decorso
della malattia.Esperienze
fatte
su
un piccolo
numero
di
pazienti
nei
quali
Varilrix
è
stato somministrato
per
via
intradermica
hanno
evidenziato
un´elevata
incidenza
di
reazioni
nel
sito
di
inoculazione.
Per
questa
ragione, il vaccino
non deve
essere somministrato
nè per via intradermica
nè
per via endovenosa.
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Non sono noti casi di sovradosaggio
Varilrix è un preparato liofilizzato di virus della varicella vivi attenuati (ceppo OKA), ottenuti per diffusione virale in colture di cellule diploidi umane.
Sono stati eseguiti test in vivo nel topo, nel guinea pig, nel coniglio, nell´hamster e nella scimmia per dimostrare l´assenza di reazioni locali e sistemiche dovute alla somministrazione del vaccino.
La verifica della mancanza di inquinanti batterici e virali è stata attuata utilizzando test in vitro.
Immunogenicità L´immunogenicità è stata valutata misurando la sieroconversione a distanza di 6 settimane dalla vaccinazione, definita come la comparsa di anticorpi specifici, in un soggetto sieronegativo prima della vaccinazione.
La presenza di anticorpi specifici è stata valutata con un test commerciale di immunofluorescenza indiretta (IIF), definendo come positivi i campioni con titolo uguale o superiore a 4.
Sebbene la sieroconversione non possa essere considerata come correlato sierologico di protezione clinica, l´esperienza derivata da 2 studi di efficacia protettiva di Varilrix contro varicella clinicamente diagnosticata nei bambini (513 bambini di età compresa fra 12 e 30 mesi) e giovani adulti (137 coscritti sieronegativi), indica che i soggetti che hanno sieroconvertito sono protetti verso forme di varicella clinicamente severe (> 30 vescicole).
In un totale di 806 bambini dai 12 mesi di età e fino a 12 anni, la sieroconversione dopo una somministrazione è risultata essere
> al 98% (797/806).
Il 99% dei bambini vaccinati tra 12 e 30 mesi di età mostra anticorpi circolanti a distanza di 4.7 anni dalla vaccinazione.
Nei soggetti di età superiore a 13 anni il tasso di sieroconversione è risultato pari all´85% dopo la somministrazione della prima dose, e del 100% dopo la seconda dose.
Il 77.86% dei soggetti erano ancora sieropositivi a distanza di due anni dalla vaccinazione.
Efficacia nei bambini Negli studi clinici la maggior parte dei soggetti vaccinati che era stata successivamente esposta alla possibile infezione da virus selvaggio sono risultati essere o completamente protetti dalla forma clinica di 4 - 6 varicella o hanno sviluppato una forma lieve di malattia (basso numero di vescicole, assenza di febbre).
In uno studio specificatamente disegnato per valutare l´efficacia vaccinale, 513 bambini di età compresa tra 12 e 30 mesi sono stati seguiti per un periodo di follow-up pari a 29,3 mesi.
L´efficacia protettiva del vaccino nei confronti di qualunque forma clinica di varicella (almeno 1 vescicola o papula) confermata sierologicamente è risultata essere pari all´88%, mentre l´efficacia verso forme più gravi (almeno 30 vescicole) è risultata essere pari al 100%.
La coorte in studio è stata seguita per un ulteriore periodo di osservazione che è arrivato fino a circa 4 anni dopo la vaccinazione.
L´efficacia protettiva del vaccino nei 4 anni di osservazione nei confronti dei casi sierologicamente confermati di varicella di qualsiasi gravità è risultata essere pari al 77% (IC95% 63%- 86%).
Sono stati inoltre valutati dati di efficacia vaccinale in condizioni normali di utilizzo sul campo in bambini a partire dai 12 mesi di età.
I dati disponibili per l´analisi provengono da un un totale di 161.602 bambini di cui 26.340 vaccinati e 135.262 non vaccinati.
La stima dell´efficacia vaccinale, calcolata in anni-persona, è risultata pari al 92% (follow up mediano 31 mesi).
Efficacia negli adulti L´efficacia vaccinale negli adulti è stata valutata tramite uno studio controllato con placebo nel quale due dosi di vaccino erano state somministrate ad un intervallo tra le dosi di 2 mesi.
I soggetti vaccinati (137 giovani adulti) sono stati seguiti per un periodo medio di 18 mesi.
Una stima conservativa dell´efficacia protettiva del vaccino nei confronti dei casi clinici di varicella di qualsiasi gravità è risultata pari al 75,9% (IC95% 43,8%-89,7%):
degli 11 soggetti vaccinati nei quali è comparsa la malattia in forma clinica, solo 2 hanno avuto più di 200 vescicole in confronto al 57% nei soggetti non vaccinati.
In tutti gli studi di efficacia i soggetti che hanno risposto alla vaccinazione e che hanno poi sviluppato una forma clinica di malattia hanno avuto meno lesioni rispetto ai soggetti non vaccinati, dimostrando così un´attenuazione dell´infezione da varicella nei soggetti non completamente protetti.
Non esistono dati sulla efficacia preventiva nei confronti dell´herpes zoster.
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Non applicabile.
Non applicabile.
Amminoacidi, albumina umana, lattosio, neomicina solfato, sorbitolo, mannitolo; acqua per preparazioni iniettabili contenuta nella siringa preriempita.
Nessuna nota.
2 anni, a confezionamento integro, correttamente conservato.
Il vaccino liofilizzato deve essere conservato in frigorifero a temperatura compresa tra +2°C e +8°C e al riparo dalla luce.
Il solvente invece può essere conservato sia in frigorifero che a temperatura ambiente.
Il vaccino liofilizzato non è alterato dal congelamento.
E´ necessario trasportare il prodotto in condizioni di refrigerazione.
Flacone in vetro tipo I incolore contenente una pastiglia di colore rosa pallido.
Siringa monouso preriempita in vetro neutro tipo I, conforme alla Farmacopea Europea contenente il solvente.
Confezione da 1 flacone contenente 1 pastiglia di vaccino liofilizzato con siringa monouso preriempita di acqua per preparazioni iniettabili (0,5 ml).
Il vaccino deve essere ricostituito con il solvente.
La pastiglia deve essere completamente dissolta nel solvente.
Dopo la ricostituzione il vaccino deve essere iniettato immediatamente.
Si deve iniettare l´intero contenuto del flacone.
In seguito a minime variazioni di pH, il colore della soluzione ricostituita può variare da rosa a rosso.
Il vaccino, prima della somministrazione, va ispezionato visivamente per rilevare la presenza di eventuali particelle estranee e/o una variazione dell´aspetto fisico, nel qual caso deve essere scartato.
E´ opportuno che per ogni tipo di connessione venga utilizzato l´ago corrispondente.
GlaxoSmithKline Biologicals S.A.
-Rue de l'Institut 89 - Rixensart (Belgio) 5 - 6 Rappresentante legale e di vendita:
GlaxoSmithKline S.p.A.– Via A.
Fleming, 2 - Verona
Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso sottocutaneo:
1 flacone contenente 1 pastiglia di vaccino liofilizzato + una siringa preriempita di solvente A.I.C.:
028427019
31.10.1994 Rinnovo dell´AIC:
31.10.1999
Luglio 2004 w