Pubblicità
VENOFER 20 MG
Ogni fiala da 5 ml di Venofer contiene 100 mg di ferro sotto forma di ferro saccarato (complesso di ferro(III) idrossido e saccarosio; 20 mg di ferro per ml).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile o concentrato per soluzione per infusione.
Venofer è una soluzione acquosa di colore bruno scuro, non trasparente.
Venofer è indicato per il trattamento della carenza di ferro nelle seguenti indicazioni:
• nei casi in cui vi è una esigenza clinica di rilascio rapido di ferro alle riserve di ferro;
• nei pazienti non in grado di tollerare una terapia marziale orale o non collaboranti,
• nelle malattie intestinali infiammatorie in fase attiva nelle quali le preparazioni orali di ferro sono inefficaci.
La diagnosi della carenza di ferro deve essere basata su adeguati test di laboratorio (ad esempio Hb, ferritina serica, ferro serico, ecc.).
Pubblicità
Adulti e anziani: il dosaggio cumulativo complessivo di Venofer, equivalente al deficit totale di ferro (in mg), viene stabilito in base ai livelli di emoglobina ed al peso corporeo. Il dosaggio di Venofer deve essere stabilito individualmente per ciascun paziente, secondo la carenza di ferro totale calcolata con la formula seguente:
Carenza complessiva di ferro [mg] = | peso corporeo [kg] x (Hb obiettivo- Hb attuale) |
[g/l] x 0,24* + ferro depot [mg] |
• Sotto i 35 kg di peso corporeo: Hb obiettivo = 130 g/l e ferro di deposito = 15 mg/kg di peso corporeo
• Dai 35 kg di peso corporeo: Hb obiettivo = 150 g/l e ferro di deposito = 500 mg
* Fattore 0,24 = 0,0034 x 0,07 x 1000 | (contenuto di ferro nell’emoglobina ≈ 0,34%; volume ematico ≈ 7% di peso corporeo; Fattore 1000 = conversione da g in mg) |
La quantità complessiva necessaria di Venofer viene stabilita in base al calcolo illustrato sopra o alla tabella per il dosaggio riportata di seguito:
Peso corporeo [kg] | Numero totale di fiale di Venofer da somministrare: |
(1 fiala di venofer corrisponde a 5 ml) |
Hb 60 g/l | Hb 75 g/l | Hb 90 g/l | Hb 105 g/l |
30 | 9,5 | 8,5 | 7,5 | 6,5 |
35 | 12,5 | 11,5 | 10 | 9 |
40 | 13,5 | 12 | 11 | 9,5 |
45 | 15 | 13 | 11,5 | 10 |
50 | 16 | 14 | 12 | 10,5 |
55 | 17 | 15 | 13 | 11 |
60 | 18 | 16 | 13,5 | 11,5 |
65 | 19 | 16,5 | 14,5 | 12 |
70 | 20 | 17,5 | 15 | 12,5 |
75 | 21 | 18,5 | 16 | 13 |
80 | 22,5 | 19,5 | 16,5 | 13,5 |
85 | 23,5 | 20,5 | 17 | 14 |
90 | 24,5 | 21,5 | 18 | 14,5 |
Per convertire Hb (mM) a Hb (g/l), moltiplicare il valore precedente per 16.1145.
Dosaggio: la dose singola totale non deve superare i 200 mg di ferro, somministrati non più di tre volte la settimana. Se la dose totale necessaria supera la dose singola massima consentita, la somministrazione deve essere ripartita.
Bambini: l’impiego di Venofer non è stato ancora adeguatamente studiato nei bambini, in tali pazienti l’uso di Venofer è quindi sconsigliato.
Somministrazione: Venofer deve essere somministrato esclusivamente per via endovenosa, che può consistere in una iniezione endovenosa lenta o in una infusione per via endovenosa. Prima di somministrare la prima dose in un nuovo paziente, si deve somministrare una dose di prova di Venofer.
Venofer non deve essere somministrato per iniezione intramuscolare.
Infusione per via endovenosa: Venofer deve essere diluito esclusivamente in una soluzione sterile di sodio cloruro allo 0,9% m/V:
• 5 ml di Venofer (100 mg di ferro) in max. 100 ml di soluzione sterile di sodio cloruro allo 0,9% m/V
• 10 ml di Venofer (200 mg di ferro) in max. 200 ml di soluzione sterile di sodio cloruro allo 0,9% m/V
Per ragioni di stabilità, non sono ammissibili diluizioni a concentrazioni più basse di Venofer.
La diluizione deve avvenire immediatamente prima dell’infusione e la soluzione deve essere somministrata nel modo seguente:
• 100 mg di ferro (5 ml di Venofer) in almeno 15 minuti
• 200 mg di ferro (10 ml di Venofer) in almeno 30 minuti
I primi 25 mg di ferro (cioè 25 ml di soluzione) devono essere infusi come dose di prova in un periodo di 15 minuti. Se non si verificano reazioni avverse durante questo periodo, la porzione restante dell’infusione deve essere somministrata ad una velocità non superiore a 50 ml in 15 minuti.
Iniezione endovenosa: Venofer può essere somministrato mediante iniezione endovenosa lenta ad una velocità di 1 ml di soluzione non diluita al minuto (cioè 5 minuti per fiala), non somministrando più di 2 fiale di Venofer (200 mg di ferro) per iniezione.
Prima della somministrazione mediante iniezione endovenosa lenta, si deve iniettare lentamente una dose di prova di 1 ml (20 mg di ferro) in un periodo di 1-2 minuti. Se non si verificano reazioni avverse entro 15 minuti dal completamento del dosaggio di prova si può procedere con la somministrazione della porzione restante della iniezione.
Iniezione nell’apparecchio per dialisi: Venofer può essere somministrato in una sessione di emodialisi direttamente nell’ingresso venoso dell’apparecchio per dialisi eseguendo la stessa procedura descritta per l’iniezione endovenosa.
L’uso di Venofer è controindicato nei seguenti casi:
• Ipersensibilità nota a Venofer o ad uno qualsiasi degli eccipienti
• Anemie non attribuibili alla carenza di ferro
• Sovraccarico di ferro o disturbi nell’utilizzo del ferro
• Pazienti con storia clinica di asma, eczema o altra allergia atopica, poiché questi soggetti sono più suscettibili a reazioni allergiche
• Primo trimestre di gravidanza
I preparati a base di ferro somministrati per via parenterale possono provocare reazioni allergiche o anafilattoidi, che possono risultare potenzialmente fatali. Deve quindi essere disponibile un trattamento contro le reazioni allergiche severe, unitamente a presidi con le procedure di rianimazione cardiopolmonare stabilite.
Nei pazienti con disfunzione epatica, somministrare ferro per via parenterale solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Si deve evitare la somministrazione parenterale di ferro nei pazienti con disfunzione epatica per i quali un sovraccarico di ferro rappresenta un fattore precipitante, in particolare nel caso di porfiria cutanea tarda (PCT). Per impedire il sovraccarico, si consiglia un attento monitoraggio dei livelli di ferro.
Si deve somministrare con cautela ferro per via parenterale in presenza di infezione acuta o cronica. Si consiglia di sospendere la somministrazione di ferro saccarato nei pazienti con batteriemia in atto. Nel caso di pazienti con infezione cronica, valutare il rapporto rischio-beneficio considerando la soppressione dell’eritropoiesi.
Se l’iniezione viene somministrata troppo rapidamente possono insorgere episodi di ipotensione. Quando è stata superata la dose raccomandata, sono state osservate più comunemente reazioni allergiche, comprendenti in taluni casi artralgia.
La perdita paravenosa deve essere evitata perché la perdita di Venofer in prossimità del punto di iniezione può provocare dolore, infiammazione, necrosi tissutale e scolorimento marrone della pelle.
Links sponsorizzati
Come per tutti i preparati a base di ferro somministrati per via parenterale, Venofer non deve essere somministrato in concomitanza con preparati a base di ferro per via orale poichè l’assorbimento di ferro per via orale è ridotto. La terapia a base di ferro per via orale deve essere quindi iniziata almeno 5 giorni dopo l’ultima iniezione di Venofer.
I dati su un numero limitato di gravidanze esposte non hanno indicato alcun effetto avverso di Venofer sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Finora non sono disponibili studi ben controllati nelle donne gravide. Gli studi animali non indicano alcun effetto nocivo diretto o indiretto relativamente alla gravidanza, allo sviluppo embriofetale, al parto o allo sviluppo postnatale.
Ciò nonostante, è richiesta una valutazione dei rischi/benefici.
Venofer deve essere utilizzato soltanto nelle donne incinte in cui il ferro orale non è efficace o non può essere tollerato e il livello di anemia è ritenuto sufficiente per porre a rischio la madre o il feto.
Primo trimestre di gravidanza: vedere controindicazioni.
È improbabile che Venofer non metabolizzato passi nel latte materno. Attualmente non sono disponibili studi clinici ben controllati. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per il lattante.
In caso di sintomi di vertigini, confusione o capogiri in seguito alla somministrazione di Venofer, i pazienti devono astenersi dal guidare veicoli e dall’usare macchinari fino alla scomparsa dei sintomi.
Gli effetti avversi al farmaco (ADRs) Venofer più frequentemente riportati negli studi clinici, in una percentuale compresa tra 0.5 ed 1.5% dei pazienti, sono rappresentati da una transitoria alterazione del gusto, da ipotensione, febbre e brividi, reazioni nel sito dell’iniezione e nausea. Raramente si sono verificate reazioni anafilattoidi non gravi. In generale le reazioni anafilattoidi rappresentano gli effetti avversi potenziali più gravi (vedere “Avvertenze speciali e precauzioni di impiego” paragrafo 4.4.).
Nel corso degli studi clinici, in concomitanza con la somministrazione di Venofer, sono stati descritti i seguenti effetti avversi, aventi quanto meno una possibile correlazione causale con il farmaco:
Patologie del sistema nervoso
Comuni (>1/100, <1/10): alterazione transitoria del gusto (in particolare sapore metallico).
Non comuni (>1/1000, <1/100): cefalea; vertigini.
Rari (>1/10000, <1/1000): parestesia.
Patologie cardio-vascolari
Non comuni (>1/1000, <1/100): ipotensione e collasso; tachicardia e palpitazioni.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni (>1/1000, <1/100): broncospasmo, dispnea.
Patologie gastrointestinali
Non comuni (>1/1000, <1/100): nausea; vomito; dolore addominale; diarrea.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comuni (>1/1000, <1/100): prurito; orticaria; rash, esantema, eritema.
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo
Non comuni (>1/1000, < 1/100): crampi muscolari, mialgia.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comuni (>1/1000, <1/100): febbre, brividi, rossore; dolore toracico e tensione. Alterazioni nel punto di iniezione, come flebite superficiale, bruciore, gonfiore.
Rari (>1/10000, <1/1000): razioni anafilattoidi (comprendenti raramente artralgia); edema periferico; affaticamento, astenia; malessere.
Inoltre, sono stati riportati spontaneamente i seguenti effetti avversi in seguito a segnalazione spontanea:
In casi isolati: riduzione del livello di coscienza, sensazione di testa vuota, confusione; angio-edema; gonfiore delle articolazioni, iperidrosi, mal di schiena.
Links sponsorizzati
Il sovradosaggio può provocare un sovraccarico acuto di ferro che può manifestarsi sotto forma di emosiderosi. Il sovradosaggio deve essere trattato, se necessario, con un agente chelante del ferro.
La ferrocinetica di Venofer marcato con 59FE e 52FE è stata valutata in 5 pazienti affetti da anemia e insufficienza renale cronica. La clearance plasmatica di 52FE è in un range di 60-100 minuti. 52FE viene distribuito nel fegato, nella milza e nel midollo. Due settimane dopo la somministrazione l’utilizzazione massima di eritrociti di 59FE va dal 62% al 97%.
Links sponsorizzati
Dopo l’iniezione endovenosa di una dose singola di Venofer contenente 100 mg di ferro in volontari sani, i livelli massimi di ferro sono in media pari a 538 mcmol/l, ottenuti da prelievi effettuati 10 minuti dopo l’iniezione. Il volume di distribuzione del compartimento centrale ha una buona correlazione con il volume plasmatico (circa 3 litri).
Il ferro iniettato presenta una clearance plasmatica rapida, con una emivita terminale di circa 6 ore. Il volume di distribuzione in omeostasi è di circa 8 litri, indica una bassa distribuzione di ferro nei liquidi organici. Data la minore stabilità del ferro saccarato in confronto alla transferrina, è stato osservato uno scambio competitivo di ferro alla transferrina. Questo porta ad un trasporto di ferro di circa 31 mg di ferro/24 ore.
L’eliminazione renale del ferro, che ha luogo nelle prime 4 ore dopo l’iniezione, corrisponde a meno del 5% della clearance complessiva dell’organismo. Dopo 24 ore i livelli plasmatici di ferro si abbassano ai livelli pre-somministrazione e circa il 75% della dose di ferro saccarato viene eliminata.
Non sono disponibili significativi dati preclinici aggiuntivi alle informazioni già fornite negli altri paragrafi del RCP.
Acqua per preparazioni iniettabili
Sodio idrossido
Venofer deve essere miscelato esclusivamente con una soluzione sterile di sodio cloruro allo 0,9% m/V. Non devono essere utilizzate altre soluzioni e agenti terapeutici, a causa di potenziali precipitazioni e/o interazioni. Non si conosce la compatibilità del prodotto con contenitori diversi dal vetro, polietilene e dal PVC.
Periodo di validità del prodotto confezionato per la vendita:
3 anni.
Periodo di validità dopo la prima apertura del contenitore:
Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente.
Periodo di validità dopo diluizione con la soluzione sterile di sodio cloruro allo 0.9% m/V:
Dal punto di vista microbiologico il prodotto diluito deve essere usato immediatamente dopo la diluzione con soluzione sterile di sodio cloruro allo 0.9% m/V.
Conservare nella confezione originale. Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Non congelare.
5 ml di soluzione in una fiala (vetro di tipo I) in confezioni da 5.
Prima dell’uso le fiale devono essere esaminate visualmente per individuare la presenza di eventuali sedimenti o danni. Usare esclusivamente le fiale che non presentano sedimenti e nelle quali la soluzione è omogenea.
La soluzione diluita deve risultare marrone e trasparente.
Vedere, inoltre, quanto riportato nel paragrafo 6.3 Periodo di validità.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Vifor France SA
7-13, Bd Paul Emile Victor
92200 Neuilly-sur-Seine
Francia
Fresenius Medical Care Italia S.p.A.
Via Crema 8
26020 Palazzo Pignano (CR)
Italia
035283011/M
05.11.2004
01.12.2008