Pubblicità
VERMOX 500 mg compresse
Una compressa contiene:
Principio attivo: mebendazolo 500 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse.
Trattamento delle idatidosi (E. granulosus, E. multilocularis) nei casi inoperabili.
Profilassi pre e post-chirurgica delle idatidosi avviate a intervento operatorio, allo scopo di prevenire i rischi di disseminazione o nei casi in cui sia impossibile praticare una radicale escissione o un completo drenaggio delle cisti idatidee.
Pubblicità
Il dosaggio giornaliero è di circa 50 o 60 mg/Kg di peso corporeo. Detto dosaggio deve essere ripartito in 2-3 somministrazioni quotidiane, da assumere dopo i pasti, in quanto la presenza di grassi favorisce l’assorbimento del farmaco. Le compresse possono essere assunte con acqua e masticate o deglutite intere.
Detto dosaggio può essere raggiunto gradualmente nel corso delle prime settimane di trattamento.
Il farmaco deve essere somministrato monitorandone gli effetti terapeutici a congrui intervalli di tempo (mediante ecografia, Rx-grafia, TAC, scintigrafia a seconda della localizzazione delle cisti idatidee).
I periodi di trattamento possono andare da un minimo di 1 mese (profilassi pre-chirurgica), fino a molti mesi: in letteratura sono riportati periodi di trattamento anche superiori ai 3 anni.
VERMOX 500 mg compresse non deve essere somministrato a bambini al di sotto di un anno di età.
VERMOX è controindicato in persone con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Uso in bambini al di sotto di un anno di età: durante l’esperienza post-marketing con VERMOX, sono stati riportati molto raramente episodi di convulsioni in bambini, compresi bambini al di sotto di un anno di età (vedere paragrafo 4.8). VERMOX 500 mg compresse non deve essere somministrato e VERMOX 100 mg o VERMOX sospensione orale deve essere somministrato nei bambini piccoli solo nei casi in cui l’infestazione parassitaria interferisca in modo significativo con lo stato nutrizionale e lo sviluppo fisico.
Sono stati riportati rari casi di alterazioni reversibili della funzionalità epatica, epatite e neutropenia in pazienti trattati con mebendazolo alle dosi standard e per le condizioni indicate (vedere paragrafo 4.8.). Questi eventi, insieme a glomerulonefriti, sono stati riportati anche con dosaggi sostanzialmente più elevati rispetto a quelli indicati e per lunghi periodi.
I risultati di uno studio caso controllo che investigava un evento acuto di sindrome di Steven-Johnson/nercolisi epidermica tossica (SJS/TEN) hanno suggerito una possibile relazione tra SJS/TEN e l’uso concomitante di mebendazolo e metronidazolo. Non sono disponibili ulteriori dati su questo tipo di interazione. Pertanto, l’uso concomitante di mebendazolo e metronidazolo deve essere evitato.
Links sponsorizzati
Il trattamento concomitante con Cimetidina può inibire il metabolismo epatico del Mebendazolo, provocando un incremento delle concentrazioni plasmatiche del farmaco, in particolare in corso di trattamenti prolungati. In questo caso si consiglia di determinare la concentrazione plasmatica di Mebendazolo e di adeguare la posologia.
L’uso concomitante di mebendazolo e metronidazolo dovrebbe essere evitato (vedere paragrafo 4.4).
Il farmaco non va somministrato in caso di gravidanza accertata o presunta, nè durante l’allattamento.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Dati da studi clinici
La sicurezza di VERMOX è stata valutata in 6276 soggetti partecipanti a 39 studi clinici per il trattamento di infestazioni parassitarie del tratto gastrointestinale singole o miste. In questi 39 studi clinici, non sono state riportate reazioni avverse (Adverse Drug Reactions, ADR) in un numero di soggetti trattati con VERMOX ≥1%. Le reazioni avverse (Adverse Drug Reactions, ADR) riportate da ≤1% dei soggetti trattati con VERMOX sono riportati in Tabella 1.
Tabella 1. Reazioni avverse al farmaco riportate da ≤1% dei soggetti trattati con VERMOX in 39 studi clinici |
Classificazione per sistemi e organi |
Reazione avversa |
Patologie gastrointestinali |
Dolori addominali |
Diarrea |
Flatulenza |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Rash |
Dati post-marketing
Gli eventi avversi identificati durante l’esperienza post-marketing sono inclusi in Tabella 2. In ciascuna tabella le frequenze sono riportate in accordo alla seguente convenzione:
Molto comune (≥1/10)
Comune (≥1/100, <1/10)
Non comune (≥1/1.000, <1/100)
Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
Molto raro (<1/10.000), inclusi i casi isolati
In Tabella 2 gli eventi avversi sono presentati per frequenza sulla base di segnalazioni spontanee.
Tabella 2. Reazioni avverse al farmaco identificate durante l’esperienza post-marketing con VERMOX divisi per categoria di frequenza stimata dalle frequenze di segnalazioni spontanee |
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa |
Frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Molto raro | Neutropenia |
Disturbi del sistema immunitario |
Molto raro | Reazioni di ipersensibilità quali reazioni anafilattiche e anafilattoidi |
Patologie del sistema nervoso |
Molto raro | Convulsioni |
Patologie gastrointestinali |
Molto raro | Dolore addominale |
Patologie epatobiliari |
Molto raro | Epatite, test di funzionalità epatica anormali |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Molto raro | Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Steven-Johnson, esantema, angioedema, orticaria, alopecia |
Links sponsorizzati
In pazienti trattati a dosaggi sostanzialmente più alti rispetto a quelli raccomandati o per periodi di tempo prolungati, le seguenti reazioni avverse sono state riportate raramente: disturbi della funzionalità epatica reversibili, epatite, neutropenia e glomerulonefrite. Ad eccezione della glomerulonefrite, queste reazioni avverse sono state riportate anche in pazienti trattati a dosaggi standard (vedere paragrafo 4.8.).
Sintomi
In caso di sovradosaggio accidentale possono sopraggiungere crampi addominali, nausea, vomito e diarrea.
Trattamento
Non esiste un antidoto specifico. Può essere effettuata lavanda gastrica durante la prima ora dopo l’ingestione. Si può somministrare del carbone attivo, se appropriato.
Categoria farmacoterapeutica: Antielmintici per somministrazione orale, derivati benzimidazolici.
Codice ATC: P02CA01
Alle indicazioni terapeutiche (vedere paragrafo 4.1), mebendazolo agisce localmente nel lume dello stomaco interferendo con le formazioni di tubulina cellulare nell’intestino dei parassiti. Il mebendazolo si lega specificamente alla tubulina e causa modifiche degenerative ultrastrutturali nell’intestino. Tale processo risulta in un blocco dell’assorbimento del glucosio da parte dei parassiti con uno sconvolgimento delle loro funzioni digestive che porta così ad un processo autolitico.
Links sponsorizzati
Dopo somministrazione orale il mebendazolo è scarsamente assorbito.
In volontari sani, dopo somministrazione orale di 1,5 g di mebendazolo con pasto grasso, le concentrazioni plasmatiche sono state di 17-134 nM/1; per somministrazione prolungata di 1 g di mebendazolo, la concentrazione plasmatica è aumentata di 0-500 nM/1. Alle dosi terapeutiche la biodisponibilità è bassa in quanto il farmaco subisce un marcato effetto di primo passaggio metabolico ed anche a causa della sua scarsa solubilità.
Circa il 90% della frazione assorbita è legata alle proteine plasmatiche.
In portatori di idatidosi epatica, dopo somministrazione orale di 1 g di mebendazolo, i picchi ematici si sono manifestati tra la 3^ e la 6^ ora (0,12-0,28 mcg/ml): la ripartizione del mebendazolo tra sangue e liquido cistico è stata di 1:0,7.
Per somministrazione acuta:
DL 50 (ratto albino, per os): 1500 mg/Kg;
DL 50 (topo albino, per os): 1500 mg/Kg.
Per somministrazioni prolungata:
Ratto albino per os (28 gg): dose max. che non ha provocato alterazioni 200 mg/Kg/die;
Ratto albino per os (180 gg): dose max. che non ha provocato alterazioni 40 mg/Kg/die;
Cane per os (180 gg): dose max. che non ha provocato alterazioni 40 mg/Kg/die.
Assenza di manifestazioni istologiche sospette di cancerogenesi.
Tossicità fetale:
Ratta albina, per os: aumento dei riassorbimenti (30 mg/Kg/die);
Coniglia, per os: dose max. che non ha provocato alterazioni 30 mg/Kg/die.
Una compressa contiene:
Eccipienti: lattosio monoidrato; metilcellulosa; amido sodio glicolato; cellulosa microcristallina; amido di mais; magnesio stearato; silice colloidale anidra.
Non pertinente.
5 anni.
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
30 compresse da 500 mg in blister opaco
Nessuna istruzione particolare.
JANSSEN - CILAG SpA
Via M.Buonarroti, 23
20093 COLOGNO MONZESE (Milano)
AIC n. 023821034 - 30 compresse 500 mg
Maggio 1985/Giugno 2005
Determinazione AIFA del 19 Aprile 2010