Wellbutrin
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

WELLBUTRIN


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni compressa contiene bupropione cloridrato 150 mg o 300 mg.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compresse a rilascio modificato.

Compresse 150 mg: compresse rotonde da bianco crema a giallo pallido con impresso con inchiostro nero da un lato “GS5FV” e senza impressioni dall’altro lato.

Compresse 300 mg: compresse rotonde da bianco crema a giallo pallido con impresso con inchiostro nero da un lato “GS5YZ” e senza impressioni dall’altro lato.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

WELLBUTRIN è indicato per il trattamento degli episodi di depressione maggiore.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Le compresse di WELLBUTRIN devono essere deglutite intere. Le compresse non devono essere frantumate o masticate, in quanto ciò può portare ad un aumento del rischio di effetti avversi incluse le convulsioni.

Le compresse di WELLBUTRIN possono essere assunte con o senza cibo.

Uso negli adulti

La dose iniziale raccomandata è di 150 mg, assunti una volta al giorno. Negli studi clinici non è stata stabilita la dose ottimale. Se non si osserva un miglioramento dopo 4 settimane di trattamento con 150 mg, la dose può essere aumentata a 300 mg, assunti una volta al giorno. È necessario un intervallo di almeno 24 ore tra le dosi successive.

Per il bupropione, l’insorgenza dell’azione terapeutica è stata osservata 14 giorni dopo l’inizio del trattamento. Come per tutti gli altri antidepressivi, il pieno effetto antidepressivo di WELLBUTRIN può non essere evidente fino a dopo diverse settimane di trattamento.

I pazienti affetti da depressione devono essere trattati per un periodo sufficiente di almeno 6 mesi per assicurare che siano liberi dai sintomi.

L’insonnia è un evento avverso molto comune ed è spesso transitoria. L’insonnia può essere ridotta evitando di assumere la dose al momento di andare a dormire (a condizione che ci siano almeno 24 ore tra le dosi).

Pazienti precedentemente trattati con WELLBUTRIN SR compresse

Quando i pazienti passano dal trattamento con le compresse di bupropione a rilascio prolungato, due volte al giorno, al trattamento con le compresse di WELLBUTRIN, somministrare, quando possibile, la stessa dose giornaliera totale.

Uso in bambini ed adolescenti

L’uso di WELLBUTRIN non è indicato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni (vedere paragrafo 4.4). La sicurezza e l’efficacia di WELLBUTRIN in pazienti di età inferiore ai 18 anni non sono state determinate.

Uso nei pazienti anziani

L’efficacia negli anziani non è stata dimostrata in modo certo. In uno studio clinico i pazienti anziani hanno seguito lo stesso regime posologico utilizzato negli adulti (vedere Uso negli adulti). Non si può escludere una maggiore sensibilità in alcuni soggetti anziani.

Uso in pazienti con insufficienza epatica

WELLBUTRIN deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.4). A causa di un aumento della variabilità della farmacocinetica nei pazienti con insufficienza da lieve a moderata, la dose raccomandata in tali pazienti è di 150 mg una volta al giorno.

Uso in pazienti con insufficienza renale

La dose raccomandata in questi pazienti è di 150 mg una volta al giorno, in quanto in tali pazienti il bupropione ed i suoi metaboliti attivi possono accumularsi in modo più elevato del solito (vedere paragrafo 4.4).

Sospensione della terapia

Sebbene non siano state osservate reazioni da sospensione (misurate come segnalazioni spontanee piuttosto che con scale di valutazione) negli studi clinici con WELLBUTRIN, dovrebbe essere preso in considerazione un periodo di riduzione graduale della dose. Il bupropione è un inibitore selettivo della ricaptazione neuronale delle catecolamine e non può essere escluso un effetto rebound o reazioni da sospensione.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

WELLBUTRIN è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al bupropione o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

WELLBUTRIN è controindicato nei pazienti che assumono qualsiasi altro medicinale contenente bupropione, in quanto l’incidenza delle convulsioni è dose dipendente.

WELLBUTRIN è controindicato nei pazienti affetti da patologie convulsive o con anamnesi positiva per convulsioni.

WELLBUTRIN è controindicato nei pazienti in cui sia presente un tumore del sistema nervoso centrale.

WELLBUTRIN è controindicato nei pazienti che, in qualsiasi momento durante il trattamento, interrompano bruscamente l’assunzione dell’alcool o di qualsiasi medicinale noto per essere associato al rischio di convulsioni in caso di sospensione (in particolare benzodiazepine e agenti benzodiazepinosimili).

WELLBUTRIN è controindicato nei pazienti con cirrosi epatica grave.

WELLBUTRIN è controindicato nei pazienti con diagnosi, attuale o precedente, di bulimia o anoressia nervosa.

L’uso concomitante di WELLBUTRIN e inibitori della monoaminoossidasi (MAO-inibitori) è controindicato. Devono trascorrere almeno 14 giorni tra l’interruzione dei MAO-inibitori irreversibili e l’inizio del trattamento con WELLBUTRIN. Per quanto riguarda i MAO-inibitori reversibili è sufficiente un periodo di 24 ore.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Convulsioni

La dose raccomandata di compresse a rilascio modificato di bupropione non deve essere superata, in quanto il bupropione è associato ad un rischio di convulsioni dose-correlato. L’incidenza complessiva delle convulsioni con le compresse a rilascio modificato di bupropione negli studi clinici con dosi fino a 450 mg al giorno è stata pari a circa 0,1%.

Esiste un aumento del rischio di convulsioni che si presentano con l’uso di WELLBUTRIN in presenza di fattori di rischio predisponenti che abbassano la soglia delle convulsioni. Pertanto, WELLBUTRIN deve essere somministrato con cautela in pazienti con una o più condizioni che predispongono ad un abbassamento della soglia delle convulsioni.

Tutti i pazienti devono essere valutati per i fattori di rischio predisponenti, che includono

•  Somministrazione concomitante di altri medicinali noti per abbassare la soglia delle convulsioni (per esempio antipsicotici, antidepressivi, antimalarici, tramadolo, teofillina, steroidi sistemici, chinoloni e antistaminici sedativi)

•  Abuso di alcool (vedere anche paragrafo 4.3)

•  Anamnesi di trauma cranico

•  Diabete trattato con ipoglicemizzanti o insulina

•  Uso di prodotti stimolanti o anoressizzanti

WELLBUTRIN deve essere sospeso, e non è raccomandato, nei pazienti che presentano convulsioni durante il trattamento.

Interazioni (vedere paragrafo 4.5)

A causa delle interazioni farmacocinetiche, i livelli plasmatici di bupropione o dei suoi metaboliti possono essere alterati, aumentando così il rischio di comparsa di effetti indesiderati (per esempio xerostomia, insonnia, convulsioni). Pertanto si deve prestare attenzione quando il bupropione è somministrato in concomitanza a medicinali che ne possano indurre o inibire il metabolismo. Il bupropione inibisce il metabolismo operato dal citocromo P450 2D6. Si consiglia cautela nel caso siano somministrati contemporaneamente medicinali metabolizzati da tale enzima.

Neuropsichiatria

Suicidio/pensieri suicidari o peggioramento clinico

La depressione è associata ad un aumento del rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio).

Tale rischio persiste fino a che si verifica una remissione significativa. Poiché un miglioramento può non manifestarsi durante le prime settimane di trattamento, o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente monitorati fino a quando non compaia tale miglioramento. È comune esperienza clinica che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del miglioramento.

Pazienti con anamnesi positiva per eventi correlati al suicidio o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento, è noto che siano a rischio maggiore di ideazione suicidaria o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento.

Una meta-analisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con placebo, in pazienti adulti con disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nella fascia di età inferiore ai 25 anni dei pazienti trattati con gli antidepressivi rispetto a placebo. La terapia farmacologica deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti in merito alla necessità di monitorare la comparsa di qualsiasi peggioramento del quadro clinico, comportamenti o pensieri suicidari e cambiamenti del comportamento non usuali e, se tali sintomi si presentano, devono immediatamente consultare un medico. Si deve riconoscere che la comparsa di alcuni sintomi neuropsichiatrici può essere correlata o allo stato patologico di base o alla terapia farmacologica (vedere di seguito Sintomi neuropsichiatrici compresi mania e disturbo bipolare; vedere paragrafo 4.8).

Si deve prendere in considerazione la modifica del regime terapeutico, compresa la possibile interruzione del trattamento, nei pazienti che presentino la comparsa di ideazione/comportamenti suicidari, specialmente se tali sintomi sono gravi, con inizio improvviso, o non inclusi nella sintomatologia d’esordio.

Sintomi neuropsichiatrici compresi mania e disturbo bipolare

Sono stati riportati sintomi neuropsichiatrici (vedere paragrafo 4.8). In particolare, è stata osservata sintomatologia psicotica e maniacale, principalmente in pazienti con anamnesi positiva per malattie psichiatriche. Inoltre episodi di depressione maggiore possono costituire la premessa di un disturbo bipolare. In generale si ritiene (sebbene non sia stabilito da studi clinici controllati) che trattare tale episodio solo con un antidepressivo possa aumentare la probabilità di manifestare un episodio misto/maniacale nei pazienti a rischio per disturbo bipolare. Dati clinici limitati sull’uso di bupropione in associazione con stabilizzanti dell’umore in pazienti con anamnesi di disturbi bipolari, indicano una bassa percentuale di passaggio a mania. Prima di iniziare un trattamento con un antidepressivo, i pazienti devono essere adeguatamente selezionati per determinare se siano a rischio di disturbo bipolare; tale selezione deve includere una dettagliata anamnesi psichiatrica, compresa l’anamnesi familiare per suicidio, disturbo bipolare e depressione.

Dati nell’animale indicano un potenziale di abuso. Tuttavia, studi sulla possibilità di abuso nell’uomo e l’ampia esperienza clinica mostrano che il bupropione ha un basso potenziale di abuso.

L’esperienza clinica con il bupropione nei pazienti che ricevono terapia elettroconvulsivante (ECT) è limitata. Si deve esercitare cautela nei pazienti che ricevono terapia elettroconvulsivante (ECT) in concomitanza con il trattamento con bupropione.

Ipersensibilità

WELLBUTRIN deve essere immediatamente sospeso se i pazienti presentano reazioni di ipersensibilità durante il trattamento. I medici devono essere informati che i sintomi possono progredire o ripresentarsi a seguito della sospensione di WELLBUTRIN e si devono assicurare che il trattamento sintomatico sia somministrato per un periodo di tempo adeguato (almeno una settimana). I sintomi tipicamente includono rash cutaneo, prurito, orticaria o dolore toracico, ma reazioni più gravi possono includere angioedema, dispnea/broncospasmo, shock anafilattico, eritema multiforme o sindrome di Stevens-Johnson. Sono stati anche riportati artralgia, mialgia e febbre in associazione con rash o altri sintomi indicativi di ipersensibilità ritardata (vedere paragrafo 4.8). Nella maggior parte dei pazienti i sintomi sono migliorati dopo la sospensione di bupropione e l’inizio del trattamento con antistaminici e corticosteroidi, e si sono risolti nel corso del tempo.

Malattie cardiovascolari

L’esperienza clinica nell’uso di bupropione per trattare la depressione in pazienti con malattie cardiovascolari è limitata. Si deve prestare attenzione se il bupropione viene impiegato in tali pazienti.

Tuttavia, il bupropione è stato generalmente ben tollerato negli studi sulla cessazione dell’abitudine al fumo nei pazienti con malattia cardiovascolare ischemica (vedere paragrafo 5.1).

Pressione arteriosa

Il bupropione ha mostrato di non indurre aumenti significativi della pressione arteriosa nei pazienti non depressi con ipertensione allo Stadio I. Tuttavia, nella pratica clinica, nei pazienti che assumevano bupropione è stata riportata ipertensione, che in alcuni casi è stata grave (vedere paragrafo 4.8) e ha richiesto un trattamento in acuto. Ciò è stato osservato in pazienti con e senza ipertensione pre-esistente.

La pressione arteriosa basale deve essere misurata all’inizio del trattamento, con controlli successivi in particolare nei pazienti con ipertensione pre-esistente. Si deve fare attenzione quando si sospende il trattamento con WELLBUTRIN se si osserva un aumento della pressione clinicamente significativo.

L’uso concomitante di bupropione e sistemi transdermici per il rilascio di nicotina può dar luogo ad aumenti della pressione arteriosa.

Gruppi specifici di pazienti

Bambini ed adolescenti (di età inferiore ai 18 anni): il trattamento con antidepressivi è associato con un aumento del rischio di pensieri e comportamenti suicidari in bambini ed adolescenti con disturbo depressivo maggiore ed altri disturbi psichiatrici.

Pazienti con insufficienza epatica: il bupropione è ampiamente metabolizzato a livello del fegato nei suoi metaboliti attivi; tali metaboliti vengono ulteriormente metabolizzati. Non sono state osservate differenze statisticamente significative nella farmacocinetica di bupropione nei pazienti con cirrosi epatica da lieve a moderata in confronto a volontari sani, ma i livelli plasmatici di bupropione hanno mostrato una variabilità più ampia tra i singoli pazienti. Pertanto WELLBUTRIN deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.2).

Tutti i pazienti con insufficienza epatica devono essere monitorati attentamente per la comparsa di possibili effetti indesiderati (per esempio insonnia, xerostomia, convulsioni) che potrebbero indicare livelli elevati del farmaco o dei metaboliti.

Pazienti con alterata funzionalità renale: il bupropione è escreto principalmente nelle urine, sottoforma dei suoi metaboliti. Pertanto, nei pazienti con alterata funzionalità renale, bupropione ed i suoi metaboliti attivi possono accumularsi in modo più esteso dell’usuale. I pazienti devono essere monitorati attentamente per la comparsa di possibili effetti indesiderati (per esempio insonnia, xerostomia, convulsioni) che potrebbero indicare livelli elevati del farmaco o dei metaboliti (vedere paragrafo 4.2).


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Poiché gli inibitori delle monoamino-ossidasi A e B aumentano anche la via catecolaminergica, con un meccanismo differente dal bupropione, l’uso concomitante di WELLBUTRIN ed inibitori delle monoaminoossidasi (MAO-inibitori) è controindicato (vedere paragrafo 4.3) in quanto esiste un aumento della possibilità di reazioni avverse a seguito della loro co-somministrazione. Devono trascorrere almeno 14 giorni tra l’interruzione dei MAO-inibitori irreversibili e l’inizio del trattamento con WELLBUTRIN. Per quanto riguarda i MAO-inibitori reversibili è sufficiente un periodo di 24 ore.

Effetti del bupropione su altri medicinali

Sebbene non metabolizzati dall’isoenzima CYP2D6, il bupropione ed il suo metabolita principale idrossibupropione, inibiscono la via del CYP2D6. La co-somministrazione di bupropione e desipramina a volontari sani noti per essere forti metabolizzatori dell’isoenzima CYP2D6 ha fatto registrare un grande aumento (2-5 volte) della Cmax e della AUC della desipramina. L’inibizione del CYP2D6 si è mantenuta per almeno 7 giorni dall’ultima dose di bupropione.

La terapia concomitante con medicinali con ridotto indice terapeutico, che sono metabolizzati in modo predominante dal CYP2D6, deve essere iniziata alle dosi più basse dell’intervallo posologico del medicinale concomitante. Tali medicinali includono alcuni antidepressivi (per esempio desipramina, imipramina), antipsicotici (per esempio risperidone, tioridazina), beta-bloccanti (per esempio metoprololo), inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) ed antiaritmici Tipo 1C (per esempio propafenone, flecainide). Se WELLBUTRIN viene aggiunto al regime terapeutico di pazienti che assumono già tali medicinali, deve essere presa in considerazione la necessità di diminuire la dose del medicinale originale. In tali casi l’atteso beneficio del trattamento con WELLBUTRIN deve essere attentamente confrontato con i potenziali rischi.

Sebbene citalopram (un SSRI) non sia primariamente metabolizzato dal CYP2D6, in uno studio, il bupropione ha aumentato la Cmax e l’AUC di citalopram del 30% e del 40%, rispettivamente.

Effetti di altri medicinali sul bupropione

Il bupropione è metabolizzato primariamente nel suo principale metabolita attivo, idrossibupropione, dal citocromo P450 CYP2B6 (vedere paragrafo 5.2).

La somministrazione concomitante di medicinali che possono influenzare l’isoenzima CYP2B6 (per esempio substrati del CYP2B6: ciclofosfamide, ifosfamide e inibitori del CYP2B6: orfenadrina, ticlodipina, clopidogrel) possono determinare un aumento dei livelli plasmatici di bupropione ed una riduzione dei livelli del metabolita attivo idrossibupropione. Le conseguenze cliniche dell’interazione con l’enzima CYP 2B6 e le conseguenti modifiche del rapporto bupropione-idrossibupropione non sono attualmente note.

Poiché il bupropione è metabolizzato in maniera preponderante, si consiglia cautela quando il bupropione è co-somministrato con medicinali noti per indurre il metabolismo (per esempio carbamazepina, fenitoina) o inibire il metabolismo (per esempio valproato), in quanto questi possono influenzarne efficacia clinica e tollerabilità.

In una serie di studi in volontari sani, ritonavir (100 mg due volte al giorno o 600 mg due volte al giorno) o ritonavir più lopinavir 400 mg (Kaletra®) due volte al giorno hanno ridotto l’esposizione di bupropione e dei suoi principali metaboliti in modo dose dipendente dal 20% all’80% circa (vedere paragrafo 5.2). Si ritiene che questo effetto sia dovuto all’induzione del metabolismo del bupropione. Nei pazienti che ricevono ritonavir può essere necessario aumentare le dosi di bupropione, ma la dose massima raccomandata per bupropione non deve essere superata.

Altre informazioni sulle interazioni

La somministrazione di WELLBUTRIN a pazienti che ricevono in concomitanza o levodopa o amantadina deve avvenire con cautela. Dati clinici limitati indicano una più elevata incidenza di effetti indesiderati (per esempio nausea, vomito ed eventi neuropsichiatrici - vedere paragrafo 4.8) nei pazienti trattati con bupropione in concomitanza con levodopa o amantadina.

Sebbene i dati clinici non evidenzino un’interazione farmacocinetica tra bupropione ed alcool, vi sono state rare segnalazioni di eventi avversi neuropsichiatrici o di ridotta tolleranza all’alcool in pazienti che hanno assunto alcool durante il trattamento con bupropione. Il consumo di alcool durante il trattamento con WELLBUTRIN deve essere ridotto al minimo o evitato.

Non esistono studi di farmacocinetica con bupropione e benzodiazepine in co-somministrazione.

Considerando le vie metaboliche in vitro, non vi sono basi per giustificare tale interazione. In seguito a cosomministrazione di bupropione con diazepam in volontari sani, vi è stata meno sedazione rispetto alla sola somministrazione di diazepam.

Non vi è stata una valutazione sistematica dell’associazione di bupropione con antidepressivi (a parte desipramina e citalopram), benzodiazepine (a parte diazepam), o neurolettici. Anche l’esperienza clinica con l’Erba di San Giovanni è limitata.

L’uso concomitante di WELLBUTRIN e sistemi transdermici per il rilascio di nicotina può dare come risultato aumenti della pressione arteriosa.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

La sicurezza d’impiego di WELLBUTRIN durante la gravidanza non è stata stabilita.

In uno studio retrospettivo non è stata riscontrata una maggiore percentuale di malformazioni congenite o malformazioni cardiovascolari tra più di mille casi di esposizione a bupropione nel primo trimestre di gravidanza rispetto all’uso di altri antidepressivi.

La valutazione degli studi sperimentali nell’animale non indica effetti dannosi diretti o indiretti relativamente allo sviluppo dell’embrione o del feto, al corso della gestazione ed allo sviluppo peri-natale o post-natale.

L’esposizione nell’animale è stata simile all’esposizione sistemica raggiunta nell’uomo alla massima dose raccomandata. Non si conosce il potenziale rischio per l’uomo. La somministrazione di bupropione deve essere considerata durante la gravidanza solo se i benefici attesi sono superiori ai rischi potenziali.

Poiché bupropione ed i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno umano, le madri devono essere avvertite di non allattare al seno mentre assumono WELLBUTRIN.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Come gli altri medicinali che agiscono sul sistema nervoso centrale, il bupropione può influenzare la capacità di eseguire compiti che richiedano attenzione o capacità motorie e cognitive. I pazienti devono pertanto esercitare cautela prima di guidare veicoli o di usare macchinari fino a che non siano ragionevolmente certi che WELLBUTRIN non influenzi negativamente la loro prestazione.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

L’elenco di seguito riportato fornisce informazioni sugli effetti indesiderati identificati dall’esperienza clinica, suddivisi per incidenza e classificazione per sistemi e organi.

Gli effetti indesiderati sono ordinati in base alla frequenza usando la seguente convenzione; molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000).

Disturbi del sistema immunitario* Comune                Reazioni di ipersensibilità come orticaria.
Molto raro Reazioni di ipersensibilità più gravi comprese angioedema, dispnea/broncospasmo e shock anafilattico.
Sono state riportate anche artralgia, mialgia e febbre in associazione con rash ed altri sintomi indicativi di ipersensibilità ritardata. Tali sintomi possono assomigliare alla malattia da siero.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Anoressia
Non comune Perdita di peso
Molto raro Alterazioni del glucosio ematico
Disturbi psichiatrici Molto comune Insonnia (vedere paragrafo 4.2)
Comune Agitazione, ansia
Non comune Depressione (vedere paragrafo 4.4), confusione
Molto raro Aggressività, ostilità, irritabilità, agitazione, allucinazioni, sogni anomali compresi incubi, depersonalizzazione, delirio, ideazione paranoica
Non noto Ideazione suicidaria e comportamento suicidario***
Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea
Comune Tremori, vertigini, alterazioni del gusto
Non comune Disturbi della concentrazione
Raro Convulsioni (vedere di seguito **)
Molto raro Distonia, atassia, Parkinsonismo, mancanza di coordinazione, riduzione della memoria, parestesie, sincope.
Patologie dell’occhio Comune Disturbi visivi
Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune Acufeni
Patologie cardiache Non comune Tachicardia
Molto raro Palpitazioni
Patologie vascolari Comune Aumento (a volte grave) della pressione arteriosa, arrossamenti
Molto raro Vasodilatazione, ipotensione posturale
Patologie gastrointestinali Molto comune Xerostomia, disturbi gastrointestinali compresi nausea e vomito
Comune Dolore addominale, stipsi
Patologie epatibolari Molto raro Incremento degli enzimi epatici, ittero, epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo* Comue Rash, prurito, sudorazione
Molto raro Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, esacerbazione della psoriasi
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Molto raro Contrazioni muscolari
Patologie renali e urinarie Molto raro Pollachiuria e/o ritenzione urinaria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Febbre, dolore toracico, astenia

* L’ipersensibilità si può manifestare come reazioni cutanee. Vedere “Disturbi del sistema immunitario” e “Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo”.

** L’incidenza delle convulsioni è circa dello 0,1% (1/1.000). Il tipo più comune di convulsioni sono le convulsioni tonico-cloniche generalizzate, un tipo di convulsioni che in alcuni casi può avere per risultato confusione post-ictale o riduzione della memoria (vedere paragrafo 4.4).

*** Casi di ideazione suicidaria e comportamento suicidario sono stati segnalati durante la terapia con bupropione o subito dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

È stata segnalata l’ingestione in acuto di dosi superiori di 10 volte la dose terapeutica massima. Oltre agli eventi riportati negli Effetti indesiderati, il sovradosaggio ha avuto per risultato sintomi che comprendevano sonnolenza, perdita di coscienza e/o modifiche dell’ECG quali disturbi della conduzione (compresi prolungamenti del QRS), aritmie e tachicardia. È stato inoltre segnalato prolungamento dell’intervallo QTc, ma questo è stato generalmente osservato in associazione ad un prolungamento del QRS e ad un aumento della frequenza cardiaca. Sebbene la maggior parte dei pazienti si sia ristabilita senza conseguenze, raramente sono stati riportati casi di decesso associato a bupropione in pazienti che avevano ingerito grandi quantità di farmaco in sovradosaggio.

Trattamento: in caso di sovradosaggio, si consiglia il ricovero in ospedale. Devono essere monitorati l’ECG e i segni vitali.

Deve essere assicurata un’adeguata pervietà delle vie aeree, ossigenazione e ventilazione. È raccomandato l’uso di carbone attivo. Non è noto alcun antidoto specifico per il bupropione. Ulteriori trattamenti andranno intrapresi sulla base del quadro clinico.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: Altri antidepressivi - Codice ATC N06AX12

Il bupropione è un inibitore selettivo della ricaptazione neuronale delle catecolamine (noradrenalina e dopamina), con un minimo effetto sulla ricaptazione delle indolamine (serotonina) e non inibisce le monoaminoossidasi.

Non è noto il meccanismo d’azione del bupropione come antidepressivo. Tuttavia, si presume che la sua azione sia mediata da meccanismi noradrenergici e/o dopaminergici.

In uno studio su volontari sani, non è stato osservato alcun effetto clinicamente significativo delle compresse a rilascio modificato di bupropione (450 mg al giorno), rispetto a placebo, sull’intervallo QTcF dopo 14 giorni di trattamento allo steady state.

L’attività antidepressiva del bupropione è stata studiata in un programma clinico effettuato in pazienti con Disturbo Depressivo Maggiore (MDD) che comprendeva un totale di 1155 pazienti trattati con WELLBUTRIN e 1868 pazienti trattati con WELLBUTRIN SR. Sette studi hanno esaminato l’efficacia di WELLBUTRIN: 3 sono stati condotti nell’Unione Europea a dosi fino a 300 mg al giorno e 4 sono stati condotti negli USA nell’ambito di un range di dosi flessibili fino a 450 mg al giorno. Inoltre 9 studi con WELLBUTRIN SR nel Disturbo Depressivo Maggiore sono stati considerati di supporto, basandosi sulla bioequivalenza delle compresse di WELLBUTRIN (una volta al giorno) e WELLBUTRIN SR (due volte al giorno).

WELLBUTRIN ha dimostrato di essere statisticamente superiore al placebo in base alla valutazione del miglioramento del punteggio totale della Montgomery-Asberg Depression Rating Scale (MADRS) in uno dei due studi identici che utilizzavano dosi comprese nel range di 150-300 mg. Anche le percentuali di risposta e di remissione sono state significativamente, dal punto di vista statistico, più elevate con WELLBUTRIN rispetto al placebo. In un terzo studio nei pazienti anziani non è stata raggiunta una superiorità statistica rispetto al placebo nel parametro primario, riduzione media dei valori basali nella MADRS (nell’ambito dell’analisi Last Observational Carried Forward), sebbene effetti statisticamente significativi siano stati osservati in un’analisi secondaria (analisi sui casi osservati, Observed Cases).

Un beneficio significativo è stato osservato nell’endpoint primario in 2 dei 4 studi condotti negli USA con WELLBUTRIN (300-450 mg). Dei 2 studi positivi, uno era uno studio controllato con placebo in pazienti con Disturbo Depressivo Maggiore e l’altro era uno studio controllato con confronto attivo in pazienti con Disturbo Depressivo Maggiore.

In uno studio di prevenzione delle ricadute, i pazienti che rispondevano a 8 settimane di trattamento in acuto con WELLBUTRIN SR (300 mg al giorno), in aperto, sono stati randomizzati a WELLBUTRIN SR o a placebo per ulteriori 44 settimane. WELLBUTRIN SR ha dimostrato una superiorità statisticamente significativa in confronto a placebo (p<0.05) nella misura dell’outcome primario. L’incidenza del mantenimento dell’effetto durante il periodo di follow-up in doppio cieco di 44 settimane è stata del 64% e del 48%, rispettivamente per WELLBUTRIN SR e per placebo.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Assorbimento

A seguito della somministrazione orale una volta al giorno di compresse a rilascio modificato di bupropione cloridrato 300 mg a volontari sani, le concentrazioni plasmatiche massime (Cmax) di circa 160 ng/ml si osservano dopo circa 5 ore. Allo steady state i valori di Cmax e AUC di idrossibupropione sono circa 3 e 14 volte rispettivamente quelli di bupropione. La Cmax di treoidrobupropione allo steady state è simile a quella di bupropione e l’AUC superiore di circa 5 volte, mentre le concentrazioni plasmatiche di eritroidrobupropione sono confrontabili a quelle di bupropione. I livelli di picco plasmatico di idrossibupropione si raggiungono dopo 7 ore, mentre quelli di treoidrobupropione e di eritroidrobupropione vengono raggiunti dopo 8 ore. L’AUC e la Cmax di bupropione e dei suoi metaboliti attivi idrossibupropione e treoidrobupropione aumentano in modo proporzionale alla dose nell’ambito di un range posologico di 50-200 mg a seguito di dosi singole e nell’ambito di un range posologico di 300-450 mg al giorno dopo somministrazione cronica.

La biodisponibilità assoluta di bupropione non è nota; tuttavia i dati relativi all’escrezione urinaria evidenziano che almeno l’87% della dose di bupropione viene assorbita.

L’assorbimento delle compresse a rilascio modificato di bupropione non è influenzato in modo significativo quando queste vengono assunte con il cibo.

Distribuzione

Il bupropione è ampiamente distribuito con un volume apparente di distribuzione di circa 2000 litri.

Il bupropione, l’idrossibupropione e il treidrobupropione si legano moderatamente alle proteine plasmatiche (84%, 77% e 42%, rispettivamente).

Il bupropione ed i suoi metaboliti attivi sono escreti nel latte umano. Studi nell’animale mostrano che il bupropione ed i suoi metaboliti attivi attraversano la barriera emato-encefalica e la placenta.

Gli studi di tomografia ad emissione di positroni (PET) eseguiti in volontari sani dimostrano che il bupropione penetra nel sistema nervoso centrale e si lega al trasportatore striatale per la ricaptazione della dopamina (circa il 25% con la dose di 150 mg due volte al giorno).

Metabolismo

Il bupropione nell’uomo è metabolizzato in modo estensivo. Nel plasma sono stati identificati tre metaboliti farmacologicamente attivi: idrossibupropione e gli isomeri amino-alcoolici, treoidrobupropione e eritroidrobupropione. Questi possono avere un’importanza clinica, in quanto le loro concentrazioni plasmatiche sono alte quanto quelle del bupropione o più alte. I metaboliti attivi sono ulteriormente metabolizzati a metaboliti inattivi (alcuni dei quali non sono stati completamente caratterizzati ma possono includere coniugati) ed escreti nelle urine.

Studi in vitro indicano che il bupropione è metabolizzato nel suo principale metabolita attivo idrossibupropione prevalentemente dal CYP2B6, mentre sono meno coinvolti CYP1A2, 2A6, 2C9, 3A4 e 2E1. Al contrario, la formazione di treoidrobupropione coinvolge la riduzione carbonilica ma non coinvolge gli isoenzimi del citocromo P450 (vedere paragrafo 4.5).

Il potenziale di inibizione del treoidrobupropione e del eritroidrobupropione verso il citocromo P450 non è stato studiato.

Bupropione e idrossibupropione sono entrambi inibitori dell’isoenzima CYP2D6 con valori Ki di 21 e 13,3 microM, rispettivamente (vedere paragrafo 4.5).

Nell’animale, il bupropione ha dimostrato di indurre il suo metabolismo a seguito di somministrazione subcronica.

Nell’uomo, non vi è evidenza d’induzione enzimatica di bupropione o idrossibupropione in volontari o pazienti che ricevevano le dosi raccomandate di bupropione cloridrato per 10-45 giorni.

Eliminazione

A seguito della somministrazione orale nell’uomo di 200 mg di 14C-bupropione, sono state ritrovate nelle urine e nelle feci rispettivamente l’87% e il 10% della dose radioattiva. La frazione della dose di bupropione escreta immodificata è stata solo dello 0,5%, un valore compatibile con l’esteso metabolismo di bupropione.

Meno del 10% di tale dose di 14C è stata misurata nelle urine come metaboliti attivi.

La clearance apparente media a seguito di somministrazione orale del bupropione cloridrato è di circa 200 litri/ora e l’emivita di eliminazione media del bupropione è circa di 20 ore.

L’emivita di eliminazione dell’idrossibupropione è circa di 20 ore. Le emivite di eliminazione di treoidrobupropione e eritroidrobupropione sono più lunghe (37 e 33 ore, rispettivamente) e i valori di AUC allo steady state sono 8 e 1,6 volte più alti di quelli del bupropione, rispettivamente. Lo steady state per il bupropione ed i suoi metaboliti è raggiunto entro 8 giorni.

Popolazioni speciali di pazienti

Pazienti con alterata funzionalità renale

L’eliminazione di bupropione e dei suoi principali metaboliti attivi può essere ridotta nei pazienti con alterata funzionalità renale. Dati limitati in pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale o con alterata funzionalità renale da moderata a grave indicano che l’esposizione al bupropione e/o ai suoi metaboliti è aumentata (vedere paragrafo 4.4).

Pazienti con insufficienza epatica

La farmacocinetica del bupropione e dei suoi metaboliti attivi non differisce in modo statisticamente significativo nei pazienti con cirrosi lieve-moderata rispetto ai volontari sani, sebbene sia stata osservata una maggiore variabilità tra i singoli pazienti (vedere paragrafo 4.4). Per pazienti con cirrosi epatica grave, la Cmax e la AUC del bupropione erano sostanzialmente aumentate (differenza media circa il 70% e 3 volte, rispettivamente) e più variabili quando confrontate con i valori dei volontari sani; anche l’emivita media era più lunga (di circa il 40%). Per l’idrossibupropione, la Cmax media era più bassa (di circa il 70%), la AUC media tendeva ad essere più alta (di circa il 30%), la Tmax media era ritardata (di circa 20 ore), e la media delle emivite era più lunga (di circa 4 volte) rispetto ai volontari sani. Per treoidrobupropione e eritroidrobupropione, la Cmax media tendeva ad essere più bassa (di circa il 30%), la AUC media tendeva ad essere più alta (di circa il 50%), la Tmax media era ritardata (di circa 20 ore), e l’emivita media era più lunga (di circa 2 volte) rispetto ai volontari sani (vedere paragrafo 4.3).

Pazienti anziani

Studi di farmacocinetica negli anziani hanno mostrato risultati variabili. Uno studio con dose singola ha mostrato che la farmacocinetica del bupropione e dei suoi metaboliti negli anziani non differisce da quella nei giovani adulti. Un altro studio di farmacocinetica, a dose singola e multipla, ha indicato che l’accumulo di bupropione e dei suoi metaboliti può presentarsi in modo più esteso negli anziani. L’esperienza clinica non ha identificato differenze nella tollerabilità tra anziani e pazienti più giovani, ma non può essere esclusa una maggiore sensibilità nei pazienti più anziani (vedere paragrafo 4.4).


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

In studi nell’animale, dosi di bupropione molto più alte di quelle terapeutiche usate nell’uomo hanno causato, tra gli altri, i seguenti sintomi correlati alla dose: atassia e convulsioni nei ratti, debolezza generale, tremori ed emesi nei cani e aumento della letalità in entrambe le specie. A causa dell’induzione enzimatica negli animali ma non nell’uomo, le esposizioni sistemiche negli animali risultavano simili alle esposizioni sistemiche osservate nell’uomo alla massima dose raccomandata.

Alterazioni epatiche sono state osservate in studi nell’animale, ma queste riflettono l’azione di un induttore dell’enzima epatico. Alle dosi raccomandate nell’uomo, il bupropione non induce il proprio metabolismo.

Questo suggerisce che i reperti epatici negli animali da laboratorio hanno solo una rilevanza limitata nella valutazione e nella definizione del rischio associato al bupropione.

I dati di genotossicità indicano che il bupropione è un debole mutageno batterico, ma non un mutageno nei mammiferi, e pertanto non è di interesse come agente genotossico nell’uomo. Studi nel topo e nel ratto confermano l’assenza di cancerogenesi in queste specie.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Nucleo della compressa

Alcool polivinilico

Gliceril dibeenato

Rivestimento della compressa

Primo rivestimento        Secondo rivestimento
Etilcellulosa Macrogol 1450
Povidone K-90 Dispersione di copolimero di acido metacrilico etil acrilato (Eudragit L30 D-55)
Macrogol 1450 Silicio diossido
  Trietilcitrato

Inchiostro

Inchiostro da stampa nero (Opacode S-1-17823)

Opacode S-1-17823 contenente fissante gomma lacca ~45% (20% esterificato) ferro ossido nero (E172) e ammonio idrossido 28%


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

18 mesi.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità e dalla luce.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Flacone di polietilene ad alta densità (HDPE) di colore bianco opaco, contenente un essiccante in involucro metallico con una combinazione carbone/gel di silice e dotato di una chiusura a prova di bambino con membrana sigillata a caldo.

150 mg: 7, 30 e 90 (3x30) compresse.

300 mg: 7, 30 e 90 (3x30) compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

GlaxoSmithKline S.p.A. - Via A. Fleming, 2 - Verona


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

AIC n. 037685017/M - 150 mg compresse a rilascio modificato - 7 compresse

AIC n. 037685029/M - 150 mg compresse a rilascio modificato - 30 compresse

AIC n. 037685031/M - 150 mg compresse a rilascio modificato - 90 compresse

AIC n. 037685043/M - 300 mg compresse a rilascio modificato - 7 compresse

AIC n. 037685056/M - 300 mg compresse a rilascio modificato - 30 compresse

AIC n. 037685068/M - 300 mg compresse a rilascio modificato - 90 compresse


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

22 gennaio 2008


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Marzo 2009