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XANAX
XANAX 0,5 mg compresse a rilascio prolungato: ogni compressa contiene: alprazolam 0,5 mg.
XANAX 1 mg compresse a rilascio prolungato: ogni compressa contiene: alprazolam 1 mg.
XANAX 2 mg compresse a rilascio prolungato: ogni compressa contiene: alprazolam2 mg.
XANAX 3 mg compresse a rilascio prolungato: ogni compressa contiene: alprazolam3 mg.
Eccipienti: lattosio
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Compresse a rilascio prolungato
XANAX 0,5 mg compresse a rilascio prolungato: compresse rotonde, di colore blu, convesse con la scritta “P&U 57” su un lato.
XANAX 1 mg compresse a rilascio prolungato: compresse rotonde, di colore bianco, convesse con la scritta “P&U 59” su un lato.
XANAX 2 mg compresse a rilascio prolungato: compresse pentagonali, di colore blu, con la scritta “P&U 66” su un lato.
XANAX 3 mg compresse a rilascio prolungato: compresse triangolari, di colore bianco, con la scritta “P&U 68” su un lato.
XANAX compresse a rilascio prolungato è indicato nel trattamento del disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia.
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.
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XANAX compresse a rilascio prolungato deve essere somministrato una volta al giorno, preferibilmente al mattino. Le compresse devono essere assunte intere; non devono essere masticate e non devono essere frantumate o divise.
Il dosaggio ottimale di XANAX compresse a rilascio prolungato va individualizzato a seconda della gravità dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente.
Il dosaggio giornaliero raccomandato è di 3-6 mg/die.
Le indicazioni posologiche riportate dovrebbero coprire le esigenze della maggior parte dei pazienti. Qualora fosse necessario un dosaggio più elevato le dosi vanno aumentate gradualmente per evitare rischi di effetti collaterali.
In generale i pazienti mai trattati con psicofarmaci richiedono dosi minori rispetto a quei pazienti precedentemente trattati con ansiolitici o sedativi, antidepressivi, ipnotici o a pazienti alcolisti cronici.
Si consiglia di usare sempre la dose più bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia.
In caso di effetti collaterali già con la somministrazione iniziale si consiglia di diminuire il dosaggio.
Il trattamento dovrebbe essere il più breve possibile.
I pazienti dovrebbero essere rivalutati regolarmente e la necessità di un trattamento continuato dovrebbe essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente è senza sintomi.
Posologia in popolazioni particolari di pazienti
Uso pediatrico
La sicurezza e l’efficacia di alprazolam in soggetti al di sotto dei 18 anni non sono state stabilite.
Uso in pazienti anziani
I pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti delle benzodiazepine. In questi pazienti si osservano concentrazioni plasmatiche di alprazolam più elevate rispetto alla popolazione più giovane che assume le stesse dosi di farmaco; ciò è da attribuire alla ridotta clearance del farmaco. Nei pazienti anziani si consiglia l’uso della dose minima efficace di alprazolam per evitare l’insorgenza di atassia e l’eventualità di una sedazione eccessiva (vedere Paragrafo 5.2 Proprietà Farmacocinetiche). Si consiglia un dosaggio più basso anche in pazienti con insufficienza respiratoria cronica per evitare il rischio di depressione respiratoria.
In pazienti con insufficienza epatica avanzata o in pazienti con malattie debilitanti, la dose iniziale abituale di XANAX compresse a rilascio prolungato è di 0,5 mg/die. Questo dosaggio può essere aumentato gradualmente se necessario e se tollerato dal paziente (vedere Aggiustamento posologico).
Aggiustamento posologico
Il trattamento con XANAX compresse a rilascio prolungato deve essere iniziato con una dose da 0,5 mg -1 mg una volta al giorno. In base alla risposta clinica del paziente la dose può essere aumentata ad intervalli di 3-4 giorni fino ad un massimo di 1 mg/die. È possibile un aggiustamento posologico più lento per permettere la completa manifestazione dell’effetto farmacodinamico di XANAX compresse a rilascio prolungato. Generalmente, la terapia deve essere iniziata ad una dose bassa per ridurre al minimo il rischio di reazioni avverse in pazienti particolarmente sensibili al farmaco. La dose deve essere aumentata fino ad ottenere una risposta terapeutica accettabile (ovvero una riduzione sostanziale o una totale eliminazione degli attacchi di panico), fino all’insorgenza di fenomeni di intolleranza o fino a quando è raggiunta la dose massima consigliata.
Mantenimento del dosaggio
In sperimentazioni controllate condotte per stabilire l’efficacia di XANAX compresse a rilascio prolungato nel disturbo da attacchi di panico sono state utilizzate dosi nell’intervallo da 1 a 10 mg/die. La maggior parte dei pazienti ha evidenziato un’efficacia del trattamento alle dosi da 3-6 mg/die. Occasionalmente alcuni pazienti hanno richiesto un massimo di 10 mg/die per ottenere una risposta soddisfacente.
L’efficacia di XANAX compresse a rilascio prolungato per periodi più lunghi non è stata valutata sistematicamente oltre le 8 settimane. La durata necessaria del trattamento per i pazienti affetti da disturbi da attacchi di panico che rispondono a XANAX compresse a rilascio prolungato non è nota. Si consigliano, comunque, controlli periodici. Dopo un periodo di prolungata assenza degli attacchi di panico, si può provare una sospensione graduale del farmaco sotto stretto controllo, ma è dimostrato che questo può essere spesso difficile da realizzare senza che ricorrano e/o si manifestino fenomeni da sospensione.
Interruzione della terapia
Come buona regola clinica, la somministrazione deve essere sospesa lentamente.
Si suggerisce di ridurre il dosaggio giornaliero di non più di 0,5 mg ogni tre giorni. Alcuni pazienti possono richiedere una riduzione ancora più graduale (vedi paragrafo 4.4. Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Passaggio da XANAX compresse a rilascio immediato a Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg compresse a rilascio prolungato.
I pazienti che siano già in trattamento con dosi refratte di XANAX formulazione standard, ad esempio 3-4 volte al giorno, possono passare a XANAX compresse a rilascio prolungato alla stessa dose giornaliera totale assunta una volta al giorno. Se la risposta terapeutica non è adeguata, il dosaggio può essere modificato come sopra descritto.
XANAX compresse a rilascio prolungato è controindicato in pazienti con ipersensibilità alle benzodiazepine e loro derivati e nei pazienti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso.
Il prodotto può essere usato nei pazienti con glaucoma ad angolo aperto che ricevono una terapia appropriata.
È inoltre controindicato in pazienti con:
Insufficienza respiratoria grave.
Insufficienza epatica grave.
Miastenia grave.
Sindrome da apnea notturna.
XANAX compresse a rilascio prolungato è controindicato in età pediatrica, nel primo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento.
Dipendenza e reazioni da sospensione
La dipendenza psicologica è un rischio con tutte le benzodiazepine, incluso alprazolam. Determinati eventi avversi, alcuni dei quali possono mettere in pericolo la vita del paziente, sono una diretta conseguenza della dipendenza fisica da alprazolam. Questi includono un insieme di sintomi da sospensione, il più significativo dei quali è l’accesso epilettico.
Alcuni pazienti hanno riscontrato una notevole difficoltà nel ridurre gradualmente e sospendere la terapia con alprazolam, specialmente quelli che assumono dosi più alte per lunghi periodi. Anche dopo l’uso relativamente a breve termine di dosi < 4 mg/die c’è il rischio di dipendenza. In pazienti trattati con dosi superiori a 4 mg/die e per lunghi periodi (più di 12 settimane) il rischio di dipendenza e la sua gravità sono superiori. Il rischio aumenta ulteriormente in pazienti con storia di abuso di alcol e farmaci. I soggetti a rischio di assuefazione devono essere tenuti sotto stretto controllo durante il trattamento con alprazolam. Come per tutti gli ansiolitici, le prescrizioni ripetute devono essere limitate a quei soggetti che sono sotto il diretto controllo del medico (Vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).
Insonnia o ansia di rimbalzo
All’interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi i cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.
Durata del trattamento
La durata del trattamento dovrebbe essere la più breve possibile. Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.
Inoltre è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l’ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.
Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione è importante avvisare il paziente che è sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con una durata di azione breve, poiché possono presentarsi sintomi di astinenza.
Amnesia
Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l’ingestione del farmaco. (vedere Paragrafo 4.8 effetti indesiderati)
Reazioni psichiatriche e paradosse
Quando si usano benzodiazepine è noto che possano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Se ciò dovesse avvenire, l’uso del medicinale dovrebbe essere sospeso. Tali reazioni sono più frequenti negli anziani.
Uso in pazienti con malattie concomitanti
Nei pazienti anziani si raccomanda l’uso della dose minima efficace per evitare l’insorgenza di atassia o sedazione eccessiva, in quanto possono rappresentare un problema nei pazienti anziani ed in quelli debilitati. Egualmente, una dose più bassa è suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria. Si raccomandano le usuali precauzioni nel trattamento di pazienti con alterata funzionalità epatica e/o renale. Nei pazienti con grave insufficienza epatica, le benzodiazepine non sono indicate in quanto possono precipitare l’encefalopatia (vedi paragrafo 4.2 Posologia e modalità di somministrazione).
Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica. Le benzodiazepine non dovrebbero essere usate da sole per trattare la depressione o l’ansia associata alla depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti).
XANAX compresse a rilascio prolungato non dovrebbe essere usato nei quei pazienti con difficoltà psicomotorie; in pazienti affetti da depressione endogena, bipolare o con sintomi psicotici.
L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare effetti inattesi da interazione.
Accessi epilettici
I pazienti, in particolar modo i soggetti con precedenti di accessi epilettici o epilessia, non devono interrompere bruscamente l’assunzione di alprazolam. Si raccomanda che tutti i pazienti in terapia con alprazolam che necessitano di una riduzione del dosaggio diminuiscano progressivamente la posologia sotto stretto controllo medico.
Stato epilettico
Attacchi epilettici da sospensione sono stati segnalati in seguito all’interruzione di alprazolam. Nella maggior parte dei casi si è manifestato un singolo episodio epilettico; sono stati comunque evidenziati anche accessi epilettici multipli e male epilettico.
Rischio associato alla riduzione del dosaggio
Reazioni da sospensione possono manifestarsi qualora ci sia una riduzione del dosaggio. Per questo motivo, la dose di XANAX compresse a rilascio prolungatodeve essere ridotta o sospesa gradualmente.
Suicidio
Come per gli altri farmaci psicotropi, nei pazienti gravemente depressi o in quelli in cui si possa supporre il rischio di ideazione suicida o di pianificazione di suicidio si dovranno adottare le precauzioni standard nella somministrazione del farmaco e nel numero di prescrizioni. Il disturbo da attacchi di panico è stato associato a disturbi depressivi maggiori primari e secondari e ad un aumento dei casi di suicidio tra i pazienti non trattati.
Mania
In soggetti depressi sono stati segnalati episodi di ipomania e mania associati all’uso di alprazolam.
Effetto uricosurico
Alprazolam ha un debole effetto uricosurico. Sebbene sia stato evidenziato che altri farmaci con un effetto uricosurico debole causano insufficienza renale acuta, non sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta da attribuire alla terapia con alprazolam.
Agenti antimicotici azolici
Chetoconazolo e itraconazolo sono potenti inibitori del CYP3A che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di alprazolam. Si sconsiglia la somministrazione concomitante di alprazolam e chetoconazolo, itraconazolo o altri antimicotici di tipo azolico (vedere Paragrafo 4.4 – Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
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Interazioni farmaco-farmaco
Il primo passaggio del metabolismo di alprazolam è l’idrossilazione catalizzata dal citrocomo P450 3A (CYP3A). I farmaci che inibiscono questo processo metabolico possono avere un effetto notevole sulla clearance di alprazolam. Di conseguenza, la somministrazione di alprazolam deve essere evitata in pazienti in trattamento con inibitori molto potenti del CYP3A. Alprazolam deve essere utilizzato con farmaci inibitori del CYP3A, dotati di una potenza inferiore ma sempre significativa, prestando attenzione e calcolando una opportuna riduzione del dosaggio. Per alcuni farmaci, l’interazione con alprazolam è stata quantificata attraverso studi clinici; per altri farmaci le interazioni vengono previste sulla base degli studi in vitro e/o dell’esperienza con farmaci simili della stessa classe farmacologica.
È prevedibile che i composti che sono potenti inibitori del CYP3A aumentino le concentrazioni plasmatiche di alprazolam. I farmaci che sono stati studiati in vivo per la capacità di aumentare l’area sotto la curva (AUC) di alprazolam sono i seguenti: chetoconazolo, 3,98 volte; itraconazolo, 2,70 volte; nefazodone, 1,98 volte; fluvoxamina, 1,96 volte ed eritromicina 1,61 volte. È prevedibile che gli induttori del CYP3A riducano le concentrazioni di alprazolam e questo è stato effettivamente osservato in vivo. La clerance orale di alprazolam (assunto in dose singola di 0,8 mg) è aumentata di 2,40 volte dopo la somministrazione di 300 mg/die di carbamazepina per 10 giorni. La gran parte delle interazioni che sono state documentate con alprazolam si riferiscono a farmaci che inibiscono o inducono il CYP3A4 (per l’uso di altri farmaci di questo tipo vedere Paragrafo 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni).
Potenti inibitori del CYP3A
Sono riportati di seguito esempi di farmaci noti quali inibitori del metabolismo di alprazolam e/o benzodiazepine correlate, presumibilmente mediante l’inibizione del CYP3A.
Agenti antimicotici azolici – chetoconazolo e itraconazolo sono potenti inibitori del CYP3A ed hanno mostrato in vivo la capacità di aumentare le concentrazioni di alprazolam rispettivamente di 3,98 volte e 2,70 volte. Si sconsiglia la somministrazione concomitante di alprazolam con questi due farmaci. Altri agenti antimicotici di tipo azolico devono essere considerati potenti inibitori del CYP3A e non è consigliata la loro somministrazione insieme ad alprazolam (vedere Sezioni 4.4 – Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).
Farmaci capaci di inibire il CYP3A sulla base degli studi clinici con alprazolam (si consiglia cautela e la possibilità di valutare una riduzione appropriata del dosaggio di alprazolam durante la somministrazione concomitante dei seguenti farmaci):
Nefazodone: l’assunzione concomitante di nefazodone aumenta la concentrazione di alprazolam di due volte.
Fluvoxamina: l’assunzione concomitante di fluvoxamina ha approssimativamente raddoppiato la concentrazione massima plasmatica di alprazolam, ha diminuito la clearance del 49%, ha aumentato l’emivita del 71% ed ha ridotto la performance psicomotoria.
Cimetidina: l’assunzione concomitante di cimetidina ha aumentato la concentrazione plasmatica massima di alprazolam dell’86%, ha ridotto la clearance del 42% ed ha aumentato l’emivita del 16%.
Fluoxetina: l’assunzione concomitante di fluoxetina ha aumentato la concentrazione plasmatica massima di alprazolam del 46%, ha ridotto la clearance del 21%, ha aumentato l’emivita del 17% ed ha ridotto la performance psicomotoria.
Propossifene: l’assunzione concomitante di propossifene ha aumentato la concentrazione plasmatica massima di alprazolam del 6%, ha ridotto la clearance del 38% ed ha aumentato l’emivita del 58%.
Contraccettivi orali: l’assunzione concomitante di contraccettivi orali ha aumentato la concentrazione plasmatica massima di alprazolam del 18%, haridotto la clearance del 22% ed ha aumentato l’emivita del 29%.
Induttori del CYP3A
Carbamazepina: La clearance orale di alprazolam (assunto in dose singola di 0,8 mg) è aumentata da 0,90±0,21 ml/min/kg to 2,13±0,54 ml/min/kg ed il tempo di dimezzamento si è ridotto (da 17,1±4,9 a 7,7±1,7 h) dopo l’assunzione di 300 mg /die di carbamazepina per 10 giorni. La dose di carbamazepina utilizzata in questo studio era inoltre abbastanza bassa rispetto alle dosi consigliate (1000-1200 mg/die); l’effetto osservato con le dosi abituali di carbamazepina non è noto.
Uso con altri inibitori del SNC
Se si assume alprazolam insieme ad altri agenti psicotropi o farmaci anticonvulsivanti, si consiglia particolare attenzione alla farmacologia degli agenti utilizzati, in particolar modo per quei composti che possono potenziare l’azione delle benzodiazepine. Le benzodiazepine, compreso l’alprazolam, producono effetti inibitori aggiuntivi a carico del SNC se assunti insieme ad altri medicinali psicotropi, anticonvulsivanti, anitistaminici, alcol ed altri farmaci che inducono essi stessi inibizione del SNC.
Uso con imipramina e desipramina
È stato dimostrato che le concentrazioni plasmatiche allo steady-state di imipramina e desipramina aumentano rispettivamente in media del 31% e 20%, se assunte insieme a XANAX a rilascio immediato in dosi superiori a 4 mg/die. L’importanza clinica di queste variazioni non è nota.
Interazioni con i test di laboratorio
Sebbene le interazioni tra benzodiazepine ed i test di laboratorio comunemente utilizzati siano state segnalate occasionalmente, non esistono riferimenti specifici per un determinato farmaco o per uno specifico test.
A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, già osservate con altre benzodiazepine, non somministrare XANAX compresse a rilascio prolungato nel primo trimestre di gravidanza.
Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico per avere indicazioni relativamente alla sospensione del farmaco.
Se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l’ultimo periodo della gravidanza o durante il travaglio a dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato quali ipotermia, ipotonia e moderata depressione respiratoria dovuti all’azione farmacologica del farmaco.
Inoltre, neonati, nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio di sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo postnatale. Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non dovrebbero essere somministrate alle madri che allattano al seno.
La sedazione, l’amnesia, l’alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare e utilizzare macchinari. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere Paragrafo 4.5 Interazioni).
Dato l’effetto depressivo sul SNC dell’alprazolam, poiché non è possibile escludere l’insorgenza di sonnolenza o vertigini, i pazienti in trattamento con il farmaco devono essere avvertiti che potrebbe essere per loro pericoloso dedicarsi ad attività che richiedano una completa attenzione mentale, quale lavorare a macchinari pericolosi o guidare autoveicoli.
Le informazioni di seguito riportate sugli effetti indesiderati si basano sui dati aggregati provenienti da studi clinici verso placebo della durata di 5, 6 ed 8 settimane condotti con XANAX compresse a rilascio prolungato nel disturbo da attacchi di panico.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Comune: anoressia.
Non comune: riduzione dell’appetito.
Disturbi psichiatrici:
Comune: stato confusionale, depressione, disorientamento, irritabilità, riduzione della libido.
Non comune: aggressività, collera, anedonia, anorgasmia, ansia, bradifrenia, stato depressivo, derealizzazione, disinibizione, stato euforico, paura, enterocolite necrotizzante, insonnia, perdita della libido, mania, disturbo del comportamento, nervosismo, incubi, disturbo da attacchi di panico, rallentamento psicomotorio, agitazione, disturbi del sonno.
Patologie del sistema nervoso:
Molto comune: sedazione, sonnolenza.
Comune: letargia, atassia, compromissione dell’equilibrio, coordinazione anormale, disturbo dell’attenzione, capogiri, disartria, cefalea, ipersonnia, compromissione della memoria.
Non comune: amnesia, goffaggine, convulsioni, disgeusia, andatura anomala, accelerazione dell’andatura, aumentata attività, accessi epilettici parziali, stupore, tremore.
Patologie dell’occhio:
Comune: offuscamento della vista.
Non comune: diplopia, disturbi della vista.
Patologie dell’orecchio e del labirinto:
Non comune: tinnito.
Patologie cardiache:
Non comune: palpitazioni.
Patologie vascolari
Non comune: vampate.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: soffocamento, disturbi respiratori.
Patologie gastrointestinali
Comune: stipsi, secchezza delle fauci, nausea.
Non comune: dolore addominale, diarrea, mal di stomaco, vomito.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: aumentata predisposizione ai lividi, rash, aumento della sudorazione, prurito.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune: artralgia, problemi alla schiena, mal di schiena, crampi muscolari, contrazioni muscolari, debolezza muscolare, mialgia, dolore agli arti.
Patologie renali e urinarie
Non comune: enuresi, minzione frequente.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Non comune: disturbi dell’eiaculazione, disfunzione erettile, ritardo mestruale.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune: fatica.
Non comune: dolore al torace, alterazione delle sensazioni, stato di ebrezza, sensazione di nervosismo, sensazione di rilassamento, stato confusionale, sindrome influenzale, sensazione di corpo estraneo, lentezza, senso di sete, debolezza.
Esami diagnostici
Non comune: aumento della bilirubina ematica, aumento del peso, perdita di peso.
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura:
Non comune: cadute, lesioni agli arti, sovradosaggio, incidenti stradali.
Esperienza post-marketing:
Diverse reazioni avverse da farmaco sono state evidenziate in associazione all’uso di XANAX a rilascio immediato dall’inizio della commercializzazione. A causa della natura spontanea delle segnalazioni degli eventi e della mancanza di controlli, non si può stabilire facilmente una relazione causale con l’uso di XANAX a rilascio immediato. In generale, il profilo di sicurezza di XANAX compresse a rilascio prolungato è simile a quello di XANAX a rilascio immediato. Gli eventi segnalati includono: aumenti dei livelli degli enzimi epatici, epatite, insufficienza epatica, sindrome di Stevens-Johnson, iperprolattinemia, ginecomastia e galattorrea.
Sintomi da sospensione
Sintomi da sospensione simili a quelli evidenziati con sedativi/ipnotici ed alcol si sono manifestati dopo la sospensione di benzodiazepine, alprazolam incluso. I sintomi possono variare da disforia lieve ed insonnia ad una sintomatologia più grave che può includere crampi addominali e muscolari, vomito, sudorazione, tremori e convulsioni. Non è sempre facile distinguere tra nuovi segnali e sintomi da sospensione e la ricorrenza della malattia nei pazienti in fase di riduzione del dosaggio. La strategia a lungo termine per il trattamento di questi fenomeni varierà in relazione alla loro causa e all’obiettivo terapeutico. Se necessario, il controllo immediato dei sintomi da sospensione richiede la ripresa del trattamento a dosi di alprazolam sufficienti per eliminare i sintomi. È stato segnalato un insuccesso di altre benzodiazepine nel sopprimere completamente questi sintomi da sospensione. Questi insuccessi sono stati attribuiti ad un’incompleta tolleranza crociata, ma possono riflettere l’uso di un inadeguato regime di dosaggio delle benzodiazepine sostituite o gli effetti di farmaci assunti contemporaneamente (vedere Paragrafo 4.4 – Speciali avvertenze e precauzione per l’uso).
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Esperienza clinica:
Manifestazioni da sovradosaggio di alprazolam includono sonnolenza, confusione, alterato coordinamento, riflessi ridotti e coma. Come per altre benzodiazepine, sono stati riscontrati casi di decesso in associazione al solo sovradosaggio di alprazolam. Inoltre, sono state segnalati decessi accidentali in pazienti che avevano assunto una dose eccessiva con una combinazione di una singola benzodiazepina, alprazolam incluso, ed alcol; i tassi alcolici evidenziati in alcuni di questi pazienti sono risultati più bassi di quelli generalmente associati a morte accidentale indotta da alcol.
Trattamento generale del sovradosaggio:
Come in tutti i casi di sovradosaggio, la respirazione, la frequenza del polso e la pressione sanguigna devono essere monitorati. Devono essere impiegati trattamenti di supporto generali tra i quali lavanda gastrica immediata. Si devono somministrare liquidi per via endovenosa e deve essere mantenuta la pervietà delle vie respiratorie. Se si verifica ipotensione, questa può essere contrastata dall’uso di vasopressori. La dialisi è di supporto limitato.
Come per il trattamento del sovradosaggio intenzionale con altri farmaci, è bene considerare che possono essere stati ingeriti agenti multipli.
Il flumazenil, uno specifico antagonista del recettore benzodiazepinico è indicato per l’annullamento completo o parziale degli effetti sedativi delle benzodiazepine e può essere usato qualora un sovradosaggio da benzodiazepina sia accertato o presunto. Il flumazenil deve essere utilizzato in aggiunta e non in sostituzione del trattamento terapeutico appropriato da sovradosaggio di benzodiazepine.
Categoria farmacoterapeutica: Derivati benzodiazepinici, codice ATC: N05BA12
XANAX compresse a rilascio prolungato contiene alprazolam, un analogo triazolico della classe 1,4 delle benzodiazepine dei composti che agiscono sul sistema nervoso centrale.
Gli agenti che agiscono sul SNC della classe 1,4 delle benzodiazepine esercitano presumibilmente i loro effetti legandosi ai recettori stereospecifici presenti in diversi siti del sistema nervoso centrale. L’esatto meccanismo d’azione non è noto. Da un punto di vista clinico, tutte le benzodiazepine causano un’attività depressiva dose-correlata del sistema nervoso centrale che varia da una compromissione moderata della performace fino all’ipnosi.
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Assorbimento
La biodisponibilità media assoluta di aprazolam contenuto nello XANAX compresse a rilascio prolungato è di circa il 90% e la biodisponibilità relativa rispetto alla XANAX a rilascio immediato è del 100%. La biodisponibilità e la farmacocinetica di alprazolam a seguito di somministrazione di XANAX compresse a rilascio prolungato sono simili a quelle di XANAX a rilascio immediato, ad eccezione di una velocitàdi assorbimento più lento. La velocità di assorbimento più lenta determina una concentrazione plasmatica relativamente costante che si mantiene tra 5 ed 11 ore dalla somministrazione. La farmacocinetica di alprazolam e di due dei principali metaboliti attivi (4-idrossialprazolam e a-idrossialprazolam) sono lineari e le concentrazioni plasmatiche sono proporzionali fino ad una dose giornaliera di 10 mg una volta al giorno. Gli studi in dose multipla indicano che il metabolismo e l’eliminazione di alprazolam sono simili per la formulazione a rilascio immediato ed a rilascio prolungato.
Il cibo influenza in modo significativo la biodisponibilità di XANAX compresse a rilascio prolungato. Un pasto ricco di grassi fino a 2 ore prima dalla somministrazione di XANAXR Retard ha aumentato la Cmax media di circa il 25%. L’effetto del pasto sul Tmax è dipeso dal momento della giornata in cui il pasto è stato assunto, con una riduzione del Tmax di circa 1/3 per i soggetti che hanno consumato il pasto immediatamente prima dell’assunzione del farmaco ed un aumento del Tmax di circa 1/3 per I soggetti che hanno assunto il pasto un’ora prima o oltre dall’assunzione del farmaco. L’entità dell’esposizione (AUC) e l’emivita di eliminazione (t ½) non sono influenzate dai pasti.
Sono state osservate differenze significative nella velocità di assorbimento dell’aprazolam a rilascio prolungato in relazione al momento della giornata in cui il farmaco è stato assunto, con un aumento della Cmax del 30% ed una riduzione del Tmax di un’ora quando il farmaco è stato assunto la sera, rispetto a quando è stato assunto al mattino.
Distribuzione
Alprazolam in vitro si lega (80%) alle proteine sieriche dell’uomo. L’albumina sierica rappresenta la maggior parte del legame.
Metabolismo
Alprazolam viene ampiamente metabolizzato nell’uomo, principalmente dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4), a due metaboliti principali nel plasma: 4-idrossialprazolam e a-idrossialprazolam. Nell’uomo viene inoltre rilevato un benzofenone derivato dall’alprazolam. L’emivita dei due metaboliti è simile a quella di alprazolam. I parametri di farmacocinetica allo steady-state per i due metaboliti idrossilati dell’alprazolam (4-idrossialprazolam e a-idrossialprazolam) sono simili per la formulazione standard di alprazolam e per quella a rilascio prolungato, indicando che il metabolismo di alprazolam non viene modificato dalla velocità di assorbimento. Le concentrazioni plasmatiche del 4-idrossialprazolam e a-idrossialprazolam relative alle concentrazioni dell’alprazolam immodificato sono sempre inferiori rispetto al 10% e al 4%. Le potenze relative segnalate nelle sperimentazioni sul legame recettoriale delle benzodiazepine e nei modelli animali di inibizione indotta delle convulsioni sono rispettivamente pari a 0,20 e 0,66 per il 4-idrossialprazolam e a-idrossialprazolam. Tali concentrazioni così basse e le potenze inferiori del 4-idrossialprazolam e a-idrossialprazolam suggeriscono come sia improbabile che questi metaboliti possano contribuire in modo considerevole agli effetti farmacologi dell’alprazolam. Il metabolita benzofenone è essenzialmente inattivo.
Eliminazione
Alprazolam ed i sui metaboliti vengono escreti principalmente nelle urine. L’emivita di eliminazione plasmatica media di alprazolam a seguito di somministrazione di XANAX compresse a rilascio prolungato varia da 10,7-15,8 ore in soggetti adulti sani.
Popolazioni particolari di pazienti
Mentre non sono stati condotti studi di farmacocinetica con XANAX compresse a rilascio prolungato in popolazioni particolari di pazienti, si prevede che i fattori (come età, sesso di appartenenza, compromissione epatica o renale) che potrebbero modificare la farmacocinetica di alprazolam dopo sommnistrazione di compresse di XANAX a rilascio immediato non sono diversi da quelli riscontrabili con XANAX compresse a rilascio prolungato.
In diverse stati di malattia, tra cui alcolismo, compromissione della funzionalità epatica e renale, sono state ossrvate alterazioni nell’assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione delle benzodiazepine. Anche nei pazienti anziani sono state riscontrate delle alterazioni. In soggetti anziani sani è stata osservata un’emivita media di alprazolam pari a 16,3 ore (range 9,0-26,9 ore, n=16) rispetto alle 11,0 ore (range 6,5-15,8 ore, n=16) riscontrate in soggetti adulti sani. In pazienti con malattia epatica correlata ad alcolismo l’emivita di alprazolam è variata tra 5,8 e 65,3 ore (media 19,7 ore, n=17) rispetto ad un valore variabile da 6,3 a 26,9 ore (media=11,4 ore, n=17) in soggetti adulti sani. In un gruppo di soggetti obesi l’emivita di alprazolam è variata tra 9,9 e 40,4 ore (media=21,8 ore, n=12) rispetto all’intervallo riscontrato in soggetti sani pari a 6,3-15,8 ore (media=10,6 ore, n=12).
Per la somiglianza con altre benzodiazepine, si suppone che alprazolam subisca un passaggio attraverso la placenta e che venga escreto nel latte materno.
Gruppo etnico di appartenenza: le concentrazioni massime e l’emivita di alprazolam sono di circa il 15% e 25% maggiori nei soggetti di origine asiatica rispetto a quelli di origine caucasica.
Pazienti pediatrici: La farmacocinetica di alprazolam dopo somministrazione di XANAX Retard in pazienti pediatrici non è stata studiata.
Sesso di appartenenza: Il sesso di appartenza non ha effetto sulla farmacocinetica di alprazolam.
Fumo di sigaretta: Le concentrazioni di alprazolam possono ridursi fino al 50% nei fumatori rispetto a non fumatori.
Carcinogenesi, Mutagenesi, Compromissione della fertilità
Non sono state riscontrare evidenze di potenziale carcinogeno durante i saggi biologi della durata di 2 anni con alprazolam condotti sui ratti con dosi fino a 30 mg/kg/die (150 volte la dose massima di 10 mg/kg/die) (50 volte la dose impiegata nell’uomo pari a 10 mg/die). Alprazolam non ha evidenziato effetti mutageni nel test del micronucleo nel ratto con dosi fino a 100 mg/kg, che corrispondono a 500 volte la dose impiegata nell’uomo pari a 10 mg/die.
Alprazolam non ha evidenziato effetti mutageni in vitro nel DNA Damage/Alkaline Elution Test o nel test di Ames.
Alprazolam non ha causato compromissione della fertilità nei ratti con dosi fino a 5 mg/kg/die, che corrisponde a 25 volte la dose impiegata nell’uomo pari a 10 mg/die.
Altri studi sugli animali
Quando i ratti sono stati trattati con alprazolam alla dose di 3 mg, 10 mg e 30 mg/kg/die (da 15 a 150 volte la dose impiegata nell’uomo pari a 10 mg/die) per via orale per 2 anni, nelle femmine è stata osservata una tendenza ad un aumento dose-correlato nel numero di cataratte, mentre nei maschi è stata riscontrata una tendenza ad un incremento dose correlato nella vascolarizzazione della cornea. Queste lesioni non sono comparse prima di 11 mesi dall’inizio del trattamento
Lattosio, ipromellosa, silice anidra colloidale, magnesio stearato.
Le compresse da 0,5 e da 2 mg contengono anche Indigotina I (E132).
Non pertinente.
2 anni.
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
XANAX 0,5 mg compresse a rilascio prolungato: confezioni da 20, 30, 40, 60, 100 compresse
XANAX 1 mg compresse a rilascio prolungato:confezioni da 2, 10, 20, 30, 40, 60, 100 compresse
XANAX 2 mg compresse a rilascio prolungato: confezioni da 10, 20, 30, 60, 100 compresse
XANAX 3 mg compresse a rilascio prolungato: confezioni da 10, 20, 30, 40, 100 compresse
Le compresse a rilascio prolungato da alprazolam sono confezionate in blister di alluminio/PA.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
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Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 0,5 mg compresse a rilascio prolungato – 20 compresse AIC n. 025980133
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 0,5 mg compresse a rilascio prolungato – 30 compresse AIC n. 025980145
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 0,5 mg compresse a rilascio prolungato – 40 compresse AIC n. 025980158
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 0,5 mg compresse a rilascio prolungato – 60 compresse AIC n. 025980160
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 0,5 mg compresse a rilascio prolungato – 100 compresse AIC n. 025980172
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 1 mg compresse a rilascio prolungato – 2 compresse AIC n. 025980184
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 1 mg compresse a rilascio prolungato – 10 compresse AIC n. 025980196
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 1 mg compresse a rilascio prolungato – 20 compresse AIC n. 025980208
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 1 mg compresse a rilascio prolungato – 30 compresse AIC n. 025980210
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 1 mg compresse a rilascio prolungato – 40 compresse AIC n. 025980222
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 1 mg compresse a rilascio prolungato – 60 compresse AIC n. 025980234
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 1 mg compresse a rilascio prolungato – 100 compresse AIC n. 025980246
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 2 mg compresse a rilascio prolungato – 10 compresse AIC n. 025980259
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 2 mg compresse a rilascio prolungato – 20 compresse AIC n. 025980261
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 2 mg compresse a rilascio prolungato – 30 compresse AIC n. 025980273
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 2 mg compresse a rilascio prolungato – 60 compresse AIC n. 025980285
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 2 mg compresse a rilascio prolungato – 100 compresse AIC n. 025980297
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 3 mg compresse a rilascio prolungato – 10 compresse AIC n. 025980309
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 3 mg compresse a rilascio prolungato – 20 compresse AIC n. 025980311
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Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 3 mg compresse a rilascio prolungato – 40 compresse AIC n. 025980335
Xanax 20 Cpr 0,25 Mg 20 Cpr 0,25 Mg 3 mg compresse a rilascio prolungato – 100 compresse AIC n. 025980347
27 maggio 2009
27 maggio 2009