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XENETIX 250 mgI
Dimensione dei flaconi | 50 ml | 100 ml | 200 ml | 500 ml |
Principio attivo - Iobitridolo (INN) corrispondente a iodio Eccipienti - Edetato bisodico di calcio - Cloridrato di trometamina - Trometamina - HCl fino a ) )------ - NaOH fino a ) - Acqua per preparazioni iniettabili fino a | 27,42 g 12,5 g 0,005 g 0,134 g 0,0182 g pH 7,3 50 ml | 54,84 g 25 g 0,01 g 0,268 g 0,0364 g pH 7,3 100 ml | 109,68 g 50 g 0,02 g 0,536 g 0,073 g pH 7,3 200 ml | 274,2 g 125 g 0,05 g 1,34 g 0,182 g pH 7,3 500 ml |
Soluzione iniettabile per uso endovenoso
Adulti e bambini da sottoporre a:
- flebografia
- tomografia computerizzata (TC) del corpo
- angiografia a sottrazione digitale ( D.S.A.) intraarteriosa
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Il dosaggio deve essere adattato di volta in volta al tipo di esame, al distretto da studiare, al peso corporeo e alla funzione renale del soggetto, particolarmente nei bambini.
I dosaggi raccomandati sono i seguenti:
Indicazioni | dose media ml/kg | volume totale (minimo/massimo) ml |
Flebografia | 2,6 | 150-220 |
TC del torace | 2,0 | 95-170 |
DSA intraarteriosa | 3,1 | 75-360 |
Non esistono controindicazioni assolute all'impiego dei mezzi di contrasto tri-iodati nell'uomo. In mancanza di studi specifici, XENETIX non è indicato per la mielografia.
Avvertenze
Come tutti mezzi di contrasto iodati, gli agenti di contrasto non ionici, triiodati, solubili in acqua possono determinare lievi, gravi o fatali reazioni da intolleranza, che spesso sono immediate, e a volte ritardate.
Queste reazioni non sono prevedibili, ma ricorrono più frequentemente nei pazienti con anamnesi positiva per allergie (orticaria, asma, rinite allergica, eczema, allergie a cibi o a farmaci) o che hanno mostrato particolare sensibilità durante un precedente esame con mezzo di contrasto iodato.
In questi pazienti non è possibile eseguire uno screening con i test di reazione allo iodio o qualunque altro test attualmente disponibile.
Precauzioni per l'uso
Durante l'esecuzione dell'esame sono necessari:
- sorveglianza da parte di un medico
- mantenimento di una via endovenosa per il trattamento di emergenza in caso di reazione
È necessario non limitare l'apporto di acqua e, anzi, è raccomandabile favorire una abbondante produzione di urine nei soggetti con insufficienza renale, diabete, mieloma o iperuricemia, come pure nei bambini piccoli e nei soggetti con lesioni ateromatose. È raccomandabile una pre-medicazione nei soggetti a rischio di reazioni (allergia, scarsa tollerabilità per i prodotti iodati).
Per tali motivi deve essere sempre disponibile la strumentazione per le manovre di rianimazione, specialmente nei soggetti in trattamento con beta-bloccanti, nei quali l'adrenalina e i liquidi per via endovenosa possono avere poco effetto.
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Associazioni che richiedono precauzioni particolari:
Diuretici: Nel caso di disidratazione indotta dai diuretici c’è un rischio maggiore di insufficienza renale acuta, specialmente quando si impiegano dosi elevate di mezzi di contrasto iodati.
Il paziente dovrebbe essere reidratato prima della somministrazione del mezzo di contrasto iodato.
Metformina: nei pazienti diabetici è stata segnalata la possibilità di acidosi lattica, favorita dalla insufficienza renale funzionale, in seguito all’effettuazione di esame radiologico con somministrazione di mezzo di contrasto per via intravascolare. Il trattamento con metformina dovrebbe essere sospeso 48 ore prima dell'esame e ripreso 2 giorni dopo l'esecuzione dell'esame radiologico.
Gravidanza: l’innocuità dello iobitridolo nelle donne in gravidanza non è stata dimostrata. Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni. Tuttavia in corso di gravidanza è opportuno evitare l'esposizione ai raggi X, e la decisione se eseguire o meno un esame radiologico in donne gravide deve basarsi su una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio.
Allattamento: non sono stati condotti studi sul passaggio dello iobitridolo nel latte materno. Gli studi sugli animali hanno dimostrato che la escrezione con il latte è bassa (minore del 3%).
Non applicabile.
Possono verificarsi reazioni benigne come senso di calore e, molto raramente, nausea, vomito e arrossamento. Queste reazioni sono transitorie e senza conseguenze.
È possibile l'insorgenza di reazioni più serie. Queste ultime possono presentarsi isolatamente o in associazione, e possono includere patologie cutanee, respiratorie, neurosensitive, gastrointestinali e cardiovascolari comprendenti anche il collasso circolatorio con vario grado di severità, eccezionalmente con shock e/o arresto circolatorio.
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Non applicabile.
XENETIX 250 è un mezzo di contrasto non ionico a bassa osmolalità, triiodato, solubile in acqua, per l'esecuzione di esami uro-angiografici. La molecola dello iobitridolo si caratterizza per la sua idrofilia stabile e bilanciata.
Lo studio sulla tollerabilità condotto su parametri emodinamici, cardiovascolari, broncopolmonari, renali, neurologici e reologici ha dimostrato che il profilo dello iobitridolo è identico o superiore a quello degli altri mezzi di contrasto a bassa osmolalità, non ionici, triiodati, solubili in acqua.
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Somministrato per via intravascolare, lo iobitridolo si distribuisce in circolo e negli spazi interstiziali. Viene rapidamente eliminato immodificato attraverso escrezione urinaria (per filtrazione glomerulare senza riassorbimento tubulare o secrezione).
Nei soggetti con insufficienza renale si verifica una escrezione eterotopica attraverso la bile. Lo iobitridolo può essere dializzato.
Gli studi tossicologici condotti per via endovenosa non hanno evidenziato l'insorgenza di effetti tossici tranne che in condizioni considerevolmente differenti dall'impiego clinico (per dosi e ripetizione delle dosi). Nel caso dello iobitridolo, come per tutti i mezzi di contrasto triiodati, solubili in acqua, non ionici, somministrati in grandi volumi (da 25 a 50 ml/kg) in singole dosi, questi effetti si presentano in forma di segni fugaci di ipotermia, depressione respiratoria oppure danni istologici con un meccanismo dose-dipendente negli organi bersaglio (fegato e rene) con segni di vacuolizzazione epatocellulare ed ectasia tubulare. La somministrazione di dosi ripetute nei cani per 28 giorni a dosi elevate (8 ml/kg) ha indotto fenomeni di degenerazione granulare e vacuolare reversibili in seguito alla interruzione del trattamento.
Può osservarsi irritabilità locale in caso di diffusione perivascolare.
La sostanza non si è dimostrata mutagena nelle condizioni sperimentali adottate. Gli studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni.
Edetato bisodico di calcio, cloridrato di trometamina, trometamina, HCl, NaOH, acqua per preparazioni iniettabili.
Al fine di evitare rischi di incompatibilità, nessun altro medicamento deve essere iniettato con la stessa siringa.
3 anni.
Conservare al riparo dalla luce e a temperatura inferiore a 30°C.
Flaconi di vetro di tipo II con tappo di gomma in clorobutile.
- 1 flacone da 50 ml
- 1 flacone da 100 ml
- 1 flacone da 200 ml
- 1 flacone da 500 ml
- 1 flacone da 50 ml con siringa in plastica (polipropilene) e set da infusione con butterfly in plastica (cloruro di polivinile).
Non applicabile
GUERBET
BP 50400
F-95943 Roissy CdG Cedex
FRANCE
Rappresentante in Italia :
GUERBET S.p.A.
Viale Brigata Bisagno, 2
16129 Genova - ITALIA
- flacone da 50 ml n° 032830010
- flacone da 100 ml n° 032830022
- flacone da 200 ml n° 032830034
- flacone da 500 ml n° 032830046
- flacone da 50 ml con siringa e set da infusione n° 032830059
30.07.1996/ 29.08.2001
18.10.2000