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XEOMIN
1 flaconcino contiene 100 unità DL50 * di neurotossina di Clostridium Botulinum di tipo A (150 kD), priva di proteine complessanti.
* Una unità corrisponde ad una dose letale mediana (DL50) quando il prodotto ricostituito viene iniettato per via intra-peritoneale nel topo in condizioni prestabilite.
A causa di differenze nel test DL50, queste unità sono specifiche per Xeomin e non sono interscambiabili con altri preparati di tossina botulinica.
Eccipienti:
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Polvere per soluzione iniettabile
Polvere bianca
Indicazioni terapeutiche
Xeomin è indicato per il trattamento sintomatico del blefarospasmo e della distonia cervicale di forma prevalentemente rotazionale (torcicollo spasmodico) nell’adulto.
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Le dosi in unità consigliate per Xeomin non sono intercambiabili con quelle per altri preparati a base di tossina botulinica
Xeomin deve essere somministrato solamente da medici appropriatamente qualificati e con documentata esperienza nella applicazione della tossina botulinica e nell’uso delle attrezzature richieste, per es. EMG (elettromiografia)
Xeomin ricostituito è da utilizzare per iniezioni intramuscolari.
La dose ottimale ed il numero delle sedi d’ iniezione nel muscolo trattato devono essere stabiliti dal medico individualmente per ciascun paziente. Bisogna eseguire una titolazione della dose.
Per le istruzioni relative alla ricostituzione/diluizione dei flaconcini, vedere il paragrafo 6.6. Dopo ricostituzione, Xeomin deve essere utilizzato solo per una iniezione e solo per un paziente.
E’ possibile aumentare o ridurre la dose di Xeomin modificando la quantità del volume iniettato. Tanto minore è il volume iniettato, tanto minore è la sensazione di pressione e tanto minore sarà la diffusione della neurotossina botulinica di tipo A nel muscolo sede di iniezione. Questo offre il beneficio di ridurre gli effetti su muscoli adiacenti, quando il medicinale viene iniettato in gruppi muscolari di piccole dimensioni.
Blefarospasmo
Dopo la ricostituzione, la soluzione di Xeomin viene iniettata usando un ago sterile adatto (per es. di 27-30 G/0,30-0,40 mm). Non è necessaria guida elettromiografica. Si consiglia di iniettare un volume di circa 0,05-0,1 ml.
Xeomin viene iniettato nella regione mediale e laterale del muscolo orbicolare della palpebra superiore e nella regione laterale del muscolo orbicolare della palpebra inferiore. Possono essere iniettate ulteriori sedi nell’area del sopracciglio, della regione laterale del muscolo orbicolare e nella parte superiore della faccia, se gli spasmi in queste zone interferiscono con la vista.
La dose iniziale consigliata è di 1,25-2,5 U (un volume di 0,05-0,1 ml) in corrispondenza di ciascuna sede. La dose iniziale non deve superare le 25 U per occhio. Nel trattamento del blefarospasmo, la dose totale non deve superare le 100 U ogni 12 settimane.
Evitare di effettuare iniezioni in prossimità del muscolo elevatore della palpebra superiore per ridurre la possibilità di indurre ptosi. Può comparire diplopia in seguito alla diffusione della neurotossina botulinica di tipo A nel muscolo obliquo inferiore. Evitare iniezioni nella parte mediale della palpebra inferiore può ridurre questa reazione avversa.
L’insorgenza dell’effetto viene mediamente osservata entro quattro giorni dall’iniezione. L’effetto di ciascun trattamento generalmente dura circa 3-4 mesi, tuttavia, può durare per periodi significativamente più lunghi o più brevi. Il trattamento può essere ripetuto se necessario.
Nelle sedute successive, la dose può essere aumentata fino al doppio se la risposta al trattamento iniziale è considerata insufficiente – generalmente in base al fatto che l’effetto non dura più di due mesi. Tuttavia, non sembra che si ottengano apprezzabili benefici iniettando più di 5,0 U per sede. Generalmente non si ottiene un ulteriore beneficio ripetendo il trattamento più frequentemente di una volta ogni 3 mesi.
Torcicollo spasmodico
Nel trattamento del torcicollo spasmodico, la dose di Xeomin deve essere individualizzata, in base alla posizione della testa e del collo del paziente, la ubicazione del dolore, l’ipertrofia muscolare, il peso corporeo del paziente e la risposta all’iniezione. Bisogna usare un ago sterile di dimensioni adatte per le iniezioni nei muscoli superficiali (per es. 25-30 G/0,30-0,50 mm) e nella muscolatura più profonda (per es. 22G/0,70 mm). Si consiglia di iniettare un volume di circa 0,1-0,5 ml.
Nel trattamento del torcicollo spasmodico, Xeomin viene generalmente iniettato nel(i) muscolo(i) sternocleidomastoideo, elevatore della scapola, scaleno, splenio della testa e/o trapezio. Questa lista non è esaustiva, dato che qualsiasi muscolo coinvolto nel controllo della posizione della testa può essere interessato e pertanto può avere bisogno del trattamento. Nel caso di difficoltà nell’isolare i singoli muscoli, le iniezioni devono essere effettuate con guida elettromiografica. La massa muscolare ed il grado di ipertrofia o di atrofia sono fattori da tenere presente quando si stabilisce la dose appropriata.
In pratica, la dose totale massima generalmente non supera le 200 U. Possono essere somministrate dosi fino a 300 U. Non devono essere somministrate più di 50 U in corrispondenza di ciascuna sede d’iniezione.
Sedi d’iniezione multiple permettono a Xeomin di raggiungere le aree innervate del muscolo distonico in maniera più uniforme e sono particolarmente utili nei muscoli più grandi. Il numero ottimale di sedi d’iniezione dipende dalla grandezza del muscolo che deve essere denervato chimicamente.
Non bisogna iniettare il medicinale nel muscolo sternocleidomastoideo bilateralmente, perché aumenta il rischio di reazioni avverse (in particolare, di disfagia) quando vengono somministrate dosi o iniezioni bilaterali che superano le 100 U in questo muscolo.
L’insorgenza dell’effetto viene osservata mediamente entro 7 giorni dall’iniezione. L’effetto di ciascun trattamento generalmente dura circa 3-4 mesi, tuttavia, può durare per periodi significativamente più lunghi o più brevi. Il periodo tra ciascuna seduta deve essere di almeno 10 settimane.
Tutte le indicazioni
Nel caso di assenza di effetto terapeutico dopo un mese dall’iniezione iniziale, bisogna prendere le seguenti misure:
Verifica clinica dell’effetto della neurotossina sul muscolo in cui è stata iniettata: Per es. un esame elettromiografico in contesto specialistico
Analisi delle cause della assenza di risposta, per es. isolamento inadeguato dei muscoli da iniettare, una dose troppo bassa, una tecnica d’iniezione inadeguata, la comparsa di contrattura fissa, antagonista troppo debole, la possibilità di formazione di anticorpi
Rivalutazione dell’appropriatezza terapeutica della neurotossina botulinica di tipo A
In assenza di reazioni avverse durante il trattamento iniziale, si può somministrare un secondo ciclo di trattamento come segue: 1) aggiustare la dose, tenendo in considerazione l’analisi dell’insuccesso più recente 2) somministrare sotto guida EMG 3) osservare l’intervallo minimo consigliato tra il ciclo iniziale e la ripetizione
Il paziente deve essere considerato come un non responder primario quando la prima iniezione non funziona. Non è stato studiato se il fallimento secondario dovuto alla formazione di anticorpi è meno frequente con la terapia a base di Xeomin che con la terapia a base di preparati tradizionali contenenti il complesso della tossina botulinica di tipo A. Nei casi di fallimento, bisogna prendere in considerazione terapie alternative.
L’utilizzo di Xeomin non e’stato studiato in età pediatrica. Pertanto il suo uso non e’ raccomandato in questo gruppo di età fino a quando non si rendono disponibili i relativi dati clinici.
Ipersensibilità alla neurotossina botulinica di tipo A o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Patologie generalizzate dell’attività muscolare (per es. miastenia grave, sindrome di Lambert-Eaton).
Presenza di infezione in corrispondenza delle sede proposta per l’iniezione.
Sono stati riportati effetti indesiderati legati al diffondersi della tossina botulinica a distanza dal sito di iniezione (vedere paragrafo 4.8), effetti talvolta mortali associati a volte con disfagia, polmonite e/o debolezza muscolare eccessiva.
Pazienti trattati con dosi terapeutiche possono riportare una eccessiva debolezza muscolare. Pazienti con pre-esistenti disturbi neurologici, tra cui difficoltà ad ingerire, presentano un rischio aggiuntivo per questi effetti. Il medicinale a base di tossina botulinica deve essere usato sotto supervisione di uno specialista e deve essere utilizzato solo nelle situazioni in cui il beneficio del trattamento supera i rischi ad esso associati. I pazienti con una anamnesi di disfagia e pneumopatia d’inalazione devono essere trattati con estrema cautela.
I pazienti o coloro che li assistono devono essere consigliati di richiedere l’immediato intervento del medico in caso di comparsa di disturbi della deglutizione, della parola o della respirazione.
Una reazione anafilattica può raramente accadere dopo l’iniezione di neurotossina botulinica di tipo A (vedere paragrafo 4.8). Bisogna avere a disposizione adrenalina e altre misure per il trattamento dell’anafilassi.
Prima di somministrare Xeomin il medico deve familiarizzarsi con l’anatomia del paziente ed eventuali alterazioni anatomiche dovute ad interventi chirurgici pregressi. Bisogna procedere con particolare cautela nel caso di sedi d’ iniezione vicine a strutture sensibili, quali l‘arteria carotide e gli apici polmonari.
L’esperienza relativa a pazienti nuovi al trattamento e al trattamento a lungo termine e’ limitata.
Xeomin deve essere usato con cautela:
Se si verifica qualsiasi tipo di sanguinamento
Nei pazienti in terapia anticoagulante
Nei pazienti che soffrono di sclerosi laterale amiotrofica o di un’altra affezione che determina disfunzione neuromuscolare periferica
In muscoli bersaglio che presentano una debolezza marcata oppure atrofia
Le singole dosi consigliate di Xeomin non devono essere superate e gli intervalli tra iniezioni non devono essere accorciati.
Gli effetti clinici della neurotossina botulinica di tipo A possono aumentare o diminuire in seguito ad iniezioni ripetute. Tra i possibili motivi si annoverano diverse procedure di ricostituzione, l’intervallo prescelto tra iniezioni, i muscoli sede d’ iniezione e variazioni marginali nell’attività della tossina che risultano dal test biologico utilizzato oppure assenza di risposta secondaria.
Una somministrazione troppo frequente di tossina botulinica puo’ indurre la formazione di anticorpi che puo’ portare alla resistenza al trattamento (vedere paragrafo 4.2)
Bisogna raccomandare a pazienti acinetici o sedentari di riprendere l’attività gradualmente dopo l’iniezione di Xeomin.
Xeomin contiene albumina, un emoderivato di origine umana. Le misure standard per prevenire le infezioni dovute all’uso di prodotti medicinali preparati con sangue o plasma di origine umana comprendono la selezione accurata dei donatori, lo screening delle donazioni individuali ed dei pool di plasma per marcatori specifici d’ infezione, nonché l’inclusione di procedure di fabbricazione efficaci nell’inattivare /rimuovere i virus. Ciò nonostante, quando si somministrano medicinali derivati da sangue o plasma umano, non si può escludere del tutto la trasmissione di agenti infettivi. Questo vale anche per virus ed altri agenti patogeni sconosciuti o emergenti. Non vi sono segnalazioni di trasmissioni virali con albumina fabbricata secondo le specifiche della Farmacopea Europea tramite processi di uso consolidato.
Blefarospasmo
A causa dell’attività anticolinergica della tossina botulinica di tipo A, Xeomin deve essere usato con cautela nei pazienti a rischio di glaucoma ad angolo chiuso.
Per evitare ectropion, evitare la somministrazione dell’iniezione nella palpebra inferiore, e trattare intensivamente qualsiasi difetto epiteliale. Questo può richiedere l’uso di colliri, pomate oftalmiche, lenti a contatto terapeutiche morbide, o chiusura della palpebra tramite bendaggio o altri mezzi.
La riduzione dell’ammiccamento in seguito all’iniezione di Xeomin nel muscolo orbicolare può portare a esposizione della cornea, difetti epiteliali persistenti ed ulcerazione corneale, specialmente nei pazienti con patologie a carico dei nervi cranici (nervo facciale). Bisogna eseguire un esame accurato della sensibilità corneale nei pazienti che hanno subito interventi all’occhio.
Si possono facilmente verificare ecchimosi nei tessuti molli della palpebra. Il rischio può essere contenuto comprimendo immediatamente e delicatamente la sede d’iniezione.
Torcicollo spasmodico
I pazienti devono essere informati che le iniezioni di Xeomin per il trattamento del torcicollo spasmodico possono causare disfagia da lieve a grave, con il rischio di aspirazione e dispnea. Può essere necessario un intervento medico (per es., sotto forma di un sondino gastrico per l’alimentazione) (vedere anche il paragrafo 4.8). La disfagia può persistere per due-tre settimane dopo l’iniezione, ma è stato descritto un caso in cui la disfagia è durata fino a cinque mesi. La limitazione della dose iniettata nel muscolo sternocleidomastoideo ad una dose inferiore a 100 U può ridurre la comparsa di disfagia. I pazienti con una massa muscolare del collo minore o che richiedono iniezioni bilaterali nei muscoli sternocleidomastoidei sono a maggior rischio. La comparsa di disfagia è da attribuirsi alla diffusione dell’effetto farmacologico di Xeomin in seguito alla diffusione della neurotossina nella muscolatura esofagea.
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In teoria, l’effetto della tossina botulinica può essere potenziata dagli antibiotici aminoglicosidici o da altri medicinali che interferiscono con la trasmissione neuromuscolare, quali i miorilassanti di tipo tubocurarinico.
Pertanto, l’uso concomitante di Xeomin con gli aminoglicosidi o la spectinomicina richiede particolare cautela. I miorilassanti periferici devono essere usati con cautela. Ove necessario, ridurre la dose iniziale del miorilassante o usare una sostanza ad azione intermedia, come il vecuronio o l’atracurio, al posto di sostanze aventi una maggiore durata d’azione.
Le 4-aminochinoline possono ridurre l’effetto di Xeomin.
Non vi sono dati adeguati sull’uso della tossina botulinica di tipo A in donne in stato di gravidanza. Studi nell’animale hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere il paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.
Pertanto, Xeomin non deve essere usato in gravidanza se non nei casi di evidente necessità e quanto i benefici potenziali giustificano i rischi.
Non è noto se la tossina botulinica di tipo A viene escreta nel latte materno. Pertanto, l’uso di Xeomin durante l’allattamento non è consigliato.
Xeomin ha una influenza minore o moderata sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Data la natura delle patologie trattate, la capacità di guidare e di operare macchinari può essere ridotta. A causa della latenza dell’effetto, alcuni effetti terapeutici e/o avversi di Xeomin possono anche interferire con la capacità di guidare e di usare macchinari. Conseguentemente, le persone affette devono evitare queste attività finchè non hanno recuperato completamente le loro capacità.
Effetti indesiderati possono verificarsi a causa del malposizionamento delle iniezioni della tossina botulinica di tipo A, che paralizzano temporaneamente gruppi muscolari adiacenti. Dosi elevate possono paralizzare muscoli distanti dalla sede d’iniezione. In genere, gli effetti indesiderati vengono osservati entro la prima settimana dopo il trattamento e sono temporanei. Possono essere confinati all’area intorno alla sede d’iniezione (per es., dolore locale, dolorabilità ed emorragia in corrispondenza della sede d’iniezione).
Frequenza per indicazione
Vengono fornite informazioni sulla frequenza delle reazioni avverse nelle singole indicazioni in base all’esperienza clinica. Le categorie di frequenza vengono definite come segue: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000).
Blefarospasmo
Sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati con Xeomin:
Patologie del sistema nervoso
Non comuni: Parestesie, cefalea
Patologie dell’occhio
Comuni: Ptosi, secchezza degli occhi
Non comuni: Congiuntivite
Patologie gastrointestinali
Non comuni: Secchezza delle fauci
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comuni: Eruzioni cutanee
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comuni: Debolezza muscolare
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Non comuni: Danni inflitti
Inoltre, i seguenti effetti indesiderati e le relative frequenze sono noti con i preparati di confronto contenenti il complesso della tossina botulinica di tipo A tradizionale usati in sperimentazioni cliniche con Xeomin. E’ possibile che questi effetti indesiderati si verifichino anche con Xeomin.
Patologie del sistema nervoso
Non comuni: Capogiro, paralisi facciale
Patologie dell’occhio
Comuni: Cheratite puntata superficiale, lagoftalmo, irritazione dell’occhio, fotofobia, lacrimazione
Non comuni: Cheratite, ectropion, diplopia, entropion, disturbi visivi, offuscamento della vista
Rari: Gonfiore della palpebra
Molto rari: Glaucoma ad angolo chiuso, ulcerazione della cornea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comuni: Dermatite
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comuni: debolezza muscolare facciale
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comuni: Stanchezza
Torcicollo spasmodico
Sono stati segnalate le seguenti reazioni avverse con Xeomin:
Patologie del sistema nervoso
Non comuni: Cefalea, tremore
Patologie dell’occhio
Non comuni: Dolore oculare
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comuni: Disfonia
Patologie gastrointestinali
Comuni: Disfagia
Non comuni: Diarrea, secchezza delle fauci, vomito, colite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comuni: Eruzioni cutanee, eritema, prurito, aumento della sudorazione
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comuni: Debolezza muscolare, dolore alla schiena
Non comuni: Dolore osseo, mialgia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Non comuni: Astenia, infiammazione nella sede d’iniezione, dolorabilità della sede d’iniezione
Inoltre, i seguenti effetti indesiderati e le relative frequenze sono noti con i preparati di confronto contenenti il complesso della tossina botulinica di tipo A tradizionale usati in sperimentazioni cliniche con Xeomin. E’ possibile che questi effetti indesiderati si verifichino anche con Xeomin.
Patologie del sistema nervoso
Comuni: Capogiro, intorpidimento, sonnolenza
Patologie dell’occhio
Non comuni: Diplopia, ptosi
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comuni: Rinite, infezione delle vie respiratorie superiori
Non comuni: Dispnea, alterazioni della voce
Patologie gastrointestinali
Comuni: Nausea, secchezza delle fauci
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: Piaghe cutanee
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comuni: Rigidità, ipertono
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comuni: Dolore, debolezza locale
Comuni: Debolezza generalizzata, sintomatologia simil-influenzale, malessere
Non comuni: febbre
Il trattamento del torcicollo spasmodico può causare disfagia di vari gradi di intensità e vi è il rischio di aspirazione che può richiedere un intervento medico. La disfagia può persistere per due-tre settimane dopo l’iniezione, ma è stato descritto un caso in cui è durata cinque mesi. Sembra che la disfagia sia dose-dipendente. Nelle sperimentazioni cliniche con il complesso della tossina botulinica di tipo A è stato segnalato che la disfagia avviene meno frequentemente quando le dosi totali non superano le 200 U per seduta terapeutica.
Generale
Le seguenti informazioni aggiuntive sono basate su pubblicazioni sui preparati tradizionali contenenti il complesso della tossina botulinica di tipo A.
Sono stati riportati molto raramente effetti indesiderati legati al diffondersi della tossina botulinica a distanza dal sito di iniezione (debolezza muscolare eccessiva, disfagia, pneumopatia d’inalazione con esito fatale in alcuni casi) (vedere paragrafo 4.4).
La disfagia è stata segnalata in seguito ad iniezione in sedi diverse dalla muscolatura cervicale.
Vi sono state rare segnalazioni di effetti indesiderati correlati a disturbi cardiovascolari, quali aritmie ed infarto del miocardio, alcuni ad esito fatale. Non è chiaro se questi decessi siano stati indotti da preparati tradizionali contenenti il complesso della tossina botulinica di tipo A o da patologia cardiovascolare pre-esistente.
E’ stato segnalato un caso di neuropatia periferica in un uomo dopo quattro serie di iniezioni di un preparato tradizionale contenente il complesso di tossina botulinica di tipo A (per spasmi a carico del collo e della schiena e dolore grave) nell'arco di un periodo di 11 settimane.
Una paziente di sesso femminile ha sviluppato una plessopatia brachiale due giorni dopo l'iniezione di un preparato tradizionale contenente il complesso della tossina botulinica di tipo A per il trattamento della distonia cervicale, con recupero dopo cinque mesi.
Sono stati descritti eritema multiforme, orticaria, eruzione cutanea di tipo psoriatico, prurito e reazioni allergiche con l’uso di preparati tradizionali contenenti il complesso della tossina botulinica di tipo A, ma il rapporto causale con la tossina non è stato chiarito.
Dopo l’iniezione del complesso della tossina botulinica di tipo A, l’EMG ha evidenziato contrazioni in alcuni muscoli distanti, che non erano associate a debolezza muscolare o ad altri tipi di anormalità elettrofisiologiche.
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Sintomi di sovradosaggio:
Un aumento delle dosi di neurotossina botulinica di tipo A può determinare paralisi neuromuscolare pronunciata in aree distanti dalla sede d’iniezione. Sintomi di sovradosaggio non sono immediatamente apparenti dopo l’iniezione; tra di essi si annoverano debolezza generalizzata, ptosi, diplopia, difficoltà con la deglutizione e la parola o paralisi della muscolatura respiratoria seguita da polmonite da aspirazione.
Misure in caso di sovradosaggio:
Nel caso di un sovradosaggio il paziente deve essere monitorato a livello clinico per diversi giorni. Se compaiono segni di intossicazione, il paziente deve essere ricoverato e devono essere istituite misure generali di supporto. Sarà necessario intubare il paziente e ricorrere alla respirazione assistita fino a miglioramento, qualora si instauri una paralisi dei muscoli respiratori.
Gruppo farmacoterapeutico: Miorilassante, farmaco ad azione periferica, Codice ATC: M03AX01
La neurotossina botulinica di tipo A blocca la trasmissione colinergica a livello della giunzione neuromuscolare inibendo il rilascio di acetilcolina. Le terminazioni nervose della giunzione neuromuscolare non rispondono più agli impulsi nervosi, e viene bloccata la secrezione del neurotrasmettitore (denervazione chimica). Il recupero della trasmissione degli impulsi viene ristabilita dalla formazione di nuove terminazioni nervose e placche motrici.
Il meccanismo di azione attraverso il quale la neurotossina botulinica di tipo A esplica i suoi effetti sulle terminazioni nervose colinergiche può essere descritto come un processo sequenziale a tre fasi che comprende le fasi seguenti:
(a) Legame alle terminazioni nervose colinergiche
(b) Entrata o internalizzazione nel terminale nervoso e
(c) Inibizione del rilascio di acetilcolina attraverso l’avvelenamento intracellulare a livello della terminazione nervosa
La catena pesante della neurotossina botulinica di tipo A si lega con una selettività ed affinità eccezionalmente elevata ai recettori che si trovano esclusivamente a livello delle terminazioni colinergiche Dopo l’internalizzazione della neurotossina la catena leggera spezza specificamente una proteina bersaglio (SNAP25) che è essenziale per il rilascio dell’acetilcolina.
Il recupero dopo l’iniezione avviene normalmente entro 3-4 mesi, man mano che le terminazioni nervose si riformano e si riconnettono alla placca motrice.
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Caratteristiche generali del principio attivo:
Gli studi classici sulla cinetica e sulla distribuzione non possono essere effettuati con la neurotossina botulinica di tipo A perchè il principio attivo viene applicato in quantità estremamente piccole (picogrammi per iniezione) e si lega in maniera rapida ed irreversibile alle terminazioni nervose colinergiche.
La tossina botulinica naturale è un complesso ad alto peso molecolare che, oltre alla neurotossina (150 kD), contiene altre proteine non tossiche, come le emoagglutinine e le non emoagglutinine. Contrariamente ai preparati tradizionali contenenti il complesso della tossina botulinica di tipo A, Xeomin contiene la neurotossina pura (150 kD), dato che è libera dalle proteine complessanti.
E’ stato evidenziato che la neurotossina botulinica di tipo A, come molte proteine aventi le sue dimensioni, va incontro a trasporto assonale retrogrado dopo iniezione per via intramuscolare. Tuttavia, non è stato rilevato passaggio transsinaptico retrogrado della neurotossina botulinica attiva di tipo A nel sistema nervoso centrale.
La neurotossina botulinica di tipo A legata ai recettori entra all'interno delle terminazioni nervose per endocitosi prima di raggiungere il suo bersaglio (SNAP-25) e viene poi degradata a livello intracellulare. Le molecole di neurotossina botulinica di tipo A libere in circolo che non si sono legate ai recettori delle terminazioni nervose colinergiche presinaptiche verranno inglobate per fagocitosi o pinocitosi e degradate come qualsiasi altra proteina libera circolante.
Distribuzione del principio attivo nei pazienti:
Non sono stati eseguiti studi di farmacocinetica con Xeomin nell’uomo per i motivi sovraesposti.
I dati preclinici degli studi convenzionali di farmacologia per la valutazione della sicurezza cardiovascolare non hanno messo in evidenza alcun rischio particolare per l’uomo.
I rilievi degli studi di tossicità a dosi ripetute condotte con Xeomin riguardavano principalmente i suoi effetti farmacodinamici.
Non è stata evidenziata intolleranza a livello locale. Gli studi sulla tossicità riproduttiva con Xeomin effettuati nel coniglio non hanno evidenziato effetti avversi sulla fertilità maschile o femminile o effetti diretti sullo sviluppo embriofetale. Tuttavia, la somministrazione di Xeomin a livelli che avevano evidenziato effetti tossici sulla madre ad intervalli da settimanali a quindicinali ha aumentato il numero degli aborti in uno studio sulla tossicità prenatale nel coniglio. Non si può presumere che sia indispensabile una esposizione sistemica continua delle madri durante la fase sensibile (sconosciuta) della organogenesi per l’induzione di effetti teratogeni.
Non sono stati condotti studi di genotossicità, carcinogenesi o sullo sviluppo pre- e post-natale con Xeomin.
Albumina umana
Saccarosio
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
Flaconcino non aperto: 3 anni
Soluzione ricostituita: La stabilità chimica e fisica durante l’uso è stata dimostrata per 24 ore a temperature tra i 2 e gli 8°C. Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente.
Flaconcino non aperto: Non conservare al di sopra dei 25°C
Per la conservazione della soluzione ricostituita, vedere paragrafo 6.3
Flaconcino (vetro di tipo 1) con tappo di gomma (gomma bromobutile) e chiusura a prova di manomissione (alluminio) in confezioni da 1 (confezione singola), 2, 3 o 6 flaconcini (confezioni multiple). È disponibile anche una confezione per l'uso clinico con 6 flaconcini.
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Xeomin viene ricostituito prima dell’uso con soluzione sterile iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) senza conservanti. La ricostituzione e la diluizione devono essere eseguite in conformità con le regole della buona pratica, specialmente per quanto riguarda l’asepsi.
E’ buona pratica effettuare la ricostituzione del flaconcino e la preparazione della siringa sopra asciugamani di carta foderati di plastica per raccogliere eventuali versamenti. Viene aspirata una quantità appropriata di solvente (si consulti la tabella delle diluizioni) in una siringa. La parte esposta del tappo di gomma del flaconcino viene pulita con alcool (70%) prima dell’inserimento dell’ago. Il solvente deve essere iniettato delicatamente nel flaconcino. Il flaconcino deve essere buttato via se il vuoto non attira il solvente al suo interno. Xeomin ricostituito è una soluzione limpida ed incolore, priva di particelle.
Xeomin non deve essere usato qualora la soluzione ricostituita (preparata come indicato sopra) abbia un aspetto torbido o contenga particelle o fiocchi..
Le diluizioni consigliate sono indicate nella tabella seguente:
Solvente aggiunto (soluzione iniettabile di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) | Dose risultante in unità per 0,1 ml |
0,5 ml | 20,0 U |
1,0 ml | 10,0 U |
2,0 ml | 5,0 U |
4,0 ml | 2,5 U |
8,0 ml | 1,25 U |
Qualsiasi soluzione iniettabile che sia stata conservata per più di 24 ore o non usata deve essere buttata via.
Per uno smaltimento sicuro, i flaconcini non usati devono essere ricostituiti con una piccola quantità di acqua e poi messi in autoclave. Eventuali flaconcini e siringhe usate, nonchè versamenti devono essere messi in autoclave e qualsiasi residuo di Xeomin deve essere inattivato usando una soluzione diluita di idrossido di sodio (0,1 N Na OH).
Merz Pharmaceuticals GmbH
Eckenheimer Landstraße 100
60318 Frankfurt/Main
Germania
Telefono: +49-69/15 03-1
Fax: +49-69/15 03-200
100 unità DL50 polvere per soluzione iniettabile 1 flaconcino di vetro - AIC N. 038232017/M
100 unità DL50 polvere per soluzione iniettabile 2x1 flaconcini di vetro - AIC N. 038232029/M
100 unità DL50 polvere per soluzione iniettabile 3x1 flaconcini di vetro - AIC N. 038232031/M
100 unità DL50 polvere per soluzione iniettabile 6x1 flaconcini di vetro - AIC N. 038232043/M
100 unità DL50 polvere per soluzione iniettabile 6 flaconcini di vetro confezione ospedaliera - AIC N. 038232056/M
28 aprile 2008
Aprile 2008