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XOLAIR 150 MG SOLUZIONE INIETTABILE
Ciascuna siringa preriempita con 1 ml di soluzione contiene 150 mg di omalizumab*.
*Omalizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato prodotto con la tecnologia DNA ricombinante in una linea cellulare ovarica di criceto cinese (CHO).
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile
Soluzione limpida o opalescente, di colore da leggermente giallo a marrone.
Xolair è indicato negli adulti, negli adolescenti e nei bambini di età compresa tra 6 e <12 anni.
Il trattamento con Xolair deve essere considerato solo per i pazienti con asma di accertata natura IgE (immunoglobulina E) mediata (vedere paragrafo 4.2).
Adulti e adolescenti (di età pari o superiore a 12 anni)
Xolair è indicato, come terapia aggiuntiva, per migliorare il controllo dell’asma in pazienti con asma allergico grave persistente che al test cutaneo o di reattività in vitro sono risultati positivi ad un aeroallergene perenne e hanno ridotta funzionalità polmonare (FEV1 <80%) nonché frequenti sintomi diurni o risvegli notturni e in pazienti con documentate esacerbazioni asmatiche gravi ripetute, nonostante l’assunzione quotidiana di alte dosi di corticosteroidi per via inalatoria, più un beta2-agonista a lunga durata d’azione per via inalatoria.
Bambini (da 6 a <12 anni di età)
Xolair è indicato, come terapia aggiuntiva, per migliorare il controllo dell’asma in pazienti con asma allergico grave persistente che al test cutaneo o di reattività in vitro sono risultati positivi ad un aeroallergene perenne e hanno frequenti sintomi diurni o risvegli notturni e in pazienti con documentate esacerbazioni asmatiche gravi ripetute, nonostante l’assunzione quotidiana di alte dosi di corticosteroidi per via inalatoria, più un beta2-agonista a lunga durata d’azione per via inalatoria.
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Il trattamento con Xolair deve essere iniziato da medici esperti nella diagnosi e nel trattamento di asma persistente grave.
Posologia
La dose appropriata e la frequenza di somministrazione di Xolair sono determinate dai livelli di IgE basali (UI/ml), rilevati prima di iniziare il trattamento, e dal peso corporeo (kg). Prima della somministrazione della dose iniziale, i pazienti devono determinare i propri livelli di IgE mediante qualsiasi test disponibile in commercio per le IgE sieriche totali al fine della definizione della loro dose. Sulla base di queste determinazioni possono essere necessari per ciascuna somministrazione da 75 a 600 mg di Xolair in 1-4 iniezioni.
Nei pazienti con livelli di IgE inferiori a 76 UI/ml è meno probabile osservare dei benefici (vedere paragrafo 5.1). Prima di iniziare la terapia il medico deve accertarsi che i pazienti adulti e adolescenti con livelli di IgE inferiori a 76 UI/ml ed i bambini (da 6 a <12 anni) con livelli di IgE inferiori a 200 UI/ml abbiano inequivocabile reattività in vitro (RAST) ad un allergene perenne.
Vedere la Tabella 1 per la conversione e le Tabelle 2 e 3 per la determinazione della dose negli adulti, negli adolescenti e nei bambini da 6 a <12 anni di età.
Xolair non deve essere somministrato ai pazienti i cui livelli di IgE basali o peso corporeo in chilogrammi non rientrano nei limiti della tabella dei dosaggi.
La dose massima raccomandata è di 600 mg di omalizumab ogni due settimane.
Tabella 1: Conversione dalla dose a numero di siringhe, numero di iniezioni e volume totale iniettato con ciascuna somministrazione
Dose (mg) | Numero di flaconcini | Numero di iniezioni | Volume totale iniettato (ml) |
75 mg | 150 mg |
75 | 1 | 0 | 1 | 0,5 |
150 | 0 | 1 | 1 | 1,0 |
225 | 1 | 1 | 2 | 1,5 |
300 | 0 | 2 | 2 | 2,0 |
375 | 1 | 2 | 3 | 2,5 |
450 | 0 | 3 | 3 | 3,0 |
525 | 1 | 3 | 4 | 3,5 |
600 | 0 | 4 | 4 | 4,0 |
Tabella 2: SOMMINISTRAZIONE OGNI 4 SETTIMANE. Dosi di Xolair (milligrammi per dose) somministrate mediante iniezione sottocutanea ogni 4 settimane
| Peso corporeo (kg) |
Valori basali di IgE (UI/ml) | >20-25 | >25-30 | >30-40 | >40-50 | >50-60 | >60-70 | >70-80 | >80-90 | >90-125 | >125-150 |
≥30-100 | 75 | 75 | 75 | 150 | 150 | 150 | 150 | 150 | 300 | 300 |
>100-200 | 150 | 150 | 150 | 300 | 300 | 300 | 300 | 300 | |
>200-300 | 150 | 150 | 225 | 300 | 300 | |
>300-400 | 225 | 225 | 300 | |
>400-500 | 225 | 300 | | SOMMINISTRAZIONE OGNI 2 SETTIMANE | |
>500-600 | 300 | 300 | | VEDERE TABELLA 3 | |
>600-700 | 300 | |
Tabella 3: SOMMINISTRAZIONE OGNI 2 SETTIMANE. Dosi di Xolair (milligrammi per dose) somministrate mediante iniezione sottocutanea ogni 2 settimane
| Peso corporeo (kg) |
Valori basali di IgE (UI/ml) | >20-25 | >25-30 | >30-40 | >40-50 | >50-60 | >60-70 | >70-80 | >80-90 | >90-125 | >125-150 |
≥30-100 | | SOMMINISTRAZIONE OGNI 4 SETTIMANE | |
>100-200 | | VEDERE TABELLA 2 | | 225 | 300 |
>200-300 | | 225 | 225 | 225 | 300 | 375 |
>300-400 | | 225 | 225 | 225 | 300 | 300 | 450 | 525 |
>400-500 | | 225 | 225 | 300 | 300 | 375 | 375 | 525 | 600 |
>500-600 | | 225 | 300 | 300 | 375 | 450 | 450 | 600 | |
>600-700 | | 225 | 225 | 300 | 375 | 450 | 450 | 525 | |
>700-800 | 225 | 225 | 300 | 375 | 450 | 450 | 525 | 600 | |
>800-900 | 225 | 225 | 300 | 375 | 450 | 525 | 600 | |
>900-1000 | 225 | 300 | 375 | 450 | 525 | 600 | |
>1000-1100 | 225 | 300 | 375 | 450 | 600 | |
>1100-1200 | 300 | 300 | 450 | 525 | 600 | | NON SOMMINISTRARE | |
>1200-1300 | 300 | 375 | 450 | 525 | | non sono disponibili dati per raccomandare una dose | |
>1300-1500 | 300 | 375 | 525 | 600 | |
Durata del trattamento, monitoraggio e aggiustamento della dose
Xolair è destinato ad un trattamento a lungo termine. Gli studi clinici hanno dimostrato che devono trascorrere almeno 12-16 settimane prima che il trattamento con Xolair mostri efficacia. Dopo 16 settimane dall’inizio della terapia con Xolair i pazienti devono essere valutati dal proprio medico per verificare l’efficacia del trattamento prima che vengano effettuate ulteriori iniezioni. La decisione di continuare la terapia con Xolair allo scadere della 16a°settimana, o in occasioni successive, deve basarsi sull’osservazione di un marcato miglioramento del controllo complessivo dell’asma (vedere paragrafo 5.1. Valutazione complessiva dell’efficacia del trattamento da parte del medico).
La sospensione del trattamento con Xolair provoca in genere un ritorno a livelli elevati di IgE libere ed ai sintomi a questo associati. I livelli di IgE totali sono elevati durante il trattamento e restano elevati fino ad un anno dopo la sospensione del trattamento. Pertanto, una nuova misurazione dei livelli di IgE durante il trattamento con Xolair non può essere usata come guida per la determinazione della dose. La determinazione della dose dopo un’interruzione del trattamento di durata inferiore ad un anno deve basarsi sui livelli sierici di IgE ottenuti al momento della determinazione iniziale della dose. I livelli di IgE sieriche totali possono essere rimisurati per la determinazione della dose se il trattamento con Xolair è stato interrotto per uno anno o più.
Le dosi devono essere aggiustate in caso di modifiche significative del peso corporeo (vedere Tabelle 2 e 3).
Popolazioni speciali
Anziani (dai 65 anni di età in poi)
Sono disponibili dati limitati sull’utilizzo di Xolair in pazienti oltre i 65 anni di età ma non vi è prova che i pazienti anziani necessitino di un dosaggio diverso da quello di pazienti adulti più giovani.
Compromissione della funzionalità renale o epatica
Non sono stati effettuati studi sull’effetto della compromissione della funzionalità renale o epatica sulla farmacocinetica di Xolair. Poiché alle dosi cliniche la clearance di omalizumab è dominata dal sistema reticolo-endoteliale (RES), è improbabile che venga alterata dalla compromissione renale o epatica. Pur non essendo raccomandato un particolare aggiustamento della dose, Xolair deve essere somministrato con cautela in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Xolair nei bambini di età inferiore a 6 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Solo per somministrazione sottocutanea. Non somministrare per via endovenosa o intramuscolare.
Le iniezioni sono praticate per via sottocutanea nella regione deltoidea del braccio. In alternativa, le iniezioni possono essere praticate nella coscia se vi sono motivi che precludono la somministrazione nella regione del deltoide.
Vi sono esperienze limitate riguardo l’autosomministrazione di Xolair. Pertanto il trattamento deve essere effettuato esclusivamente da un operatore sanitario (vedere paragrafo 6.6 ed anche il paragrafo con le informazioni per gli operatori sanitari nel foglio illustrativo).
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Generale
Xolair non è indicato per il trattamento delle esacerbazioni asmatiche acute, broncospasmo acuto o stato asmatico.
Xolair non è stato studiato in pazienti con sindrome da iperimmunoglobulina E o aspergillosi broncopolmonare allergica né per la prevenzione di reazioni anafilattiche, incluse quelle provocate da allergia alimentare, dermatite atopica o rinite allergica. Xolair non è indicato nel trattamento di queste condizioni.
La terapia con Xolair non è stata studiata in pazienti con malattie autoimmuni, condizioni mediate da immunocomplessi, o insufficienza renale o epatica preesistente (vedere paragrafo 4.2). Occorre prestare cautela nel somministrare Xolair a queste popolazioni di pazienti.
Dopo aver iniziato la terapia con Xolair non è raccomandato interrompere bruscamente il trattamento con corticosteroidi per uso sistemico o inalatorio. Diminuzioni delle dosi di corticosteroidi devono essere effettuate sotto diretta supervisione di un medico e può rendersi necessario effettuarle gradualmente.
Disturbi del sistema immunitario
Reazioni allergiche di tipo I
Con l’assunzione di omalizumab possono verificarsi reazioni allergiche locali o sistemiche di tipo I, compresi anafilassi e shock anafilattico, anche con insorgenza successiva ad un lungo periodo di trattamento. La maggior parte di tali reazioni si verifica entro 2 ore dalla prima e successiva iniezione di Xolair ma alcune sono insorte oltre le 2 ore e persino oltre le 24 ore dall’iniezione. Pertanto devono essere sempre disponibili farmaci per il trattamento delle reazioni anafilattiche per l’uso immediato dopo la somministrazione di Xolair. I pazienti devono essere informati del fatto che tali reazioni sono possibili e che qualora si verificassero deve essere richiesto immediatamente l’intervento di un medico.
Le reazioni anafilattiche sono state rare negli studi clinici (vedere paragrafo 4.8).
Negli studi clinici, in un piccolo numero di pazienti sono stati individuati anticorpi verso omalizumab (vedere paragrafo 4.8). La rilevanza clinica degli anticorpi anti-Xolair non è bene conosciuta.
Malattia da siero
La malattia da siero e le reazioni simili a quelle della malattia da siero, che sono reazioni allergiche di tipo III ritardate, sono state osservate in pazienti trattati con anticorpi monoclonali umanizzati, compreso l’omalizumab. Il meccanismo fisiopatologico suggerito comprende la formazione e il deposito di immunocomplessi in seguito alla formazione di anticorpi diretti contro omalizumab. Questa evenienza si verifica solitamente dopo 1-5 giorni dalla somministrazione della prima iniezione o di quelle successive, anche dopo una lunga durata del trattamento. I sintomi suggestivi per una malattia da siero comprendono artrite/ artralgia, rash (orticaria o altre forme), febbre e linfadenopatia. Antistaminici e cortisonici possono essere utili nel prevenire o trattare questi disturbi ed i pazienti devono essere avvisati di segnalare qualsiasi sintomo sospetto.
Sindrome di Churg-Strauss e sindrome ipereosinofila
I pazienti con asma grave possono raramente presentare una sindrome ipereosinofila sistemica o una vascolite eosinofila granulomatosa allergica (sindrome di Churg-Strauss), che vengono entrambe generalmente trattate con corticosteroidi sistemici.
In rari casi, pazienti in terapia con medicinali anti-asma, compreso omalizumab, possono presentare o sviluppare eosinofilia e vasculite sistemiche. Tali eventi sono comunemente associati alla riduzione della terapia orale con corticosteroidi.
I medici devono essere avvisati che in tali pazienti si possono sviluppare marcata eosinofilia, rash vascolitico, peggioramento dei sintomi polmonari, anormalità dei seni paranasali, complicanze cardiache, e/o neuropatia.
La sospensione di omalizumab deve essere considerata in tutti i casi gravi con i suddetti disturbi del sisema immunitario.
Tumori maligni
Durante gli studi clinici negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni di età in poi, vi è stato uno squilibrio numerico di casi di cancro insorti nel gruppo in trattamento con Xolair (0,5%, 25 casi di cancro su 5.015 pazienti) rispetto al gruppo di controllo (0,18%, 5 casi di cancro su 2.854 pazienti). I tumori maligni sono risultati non comuni (<1/100) sia nel gruppo attivo che nel controllo). La diversità nei tipi di cancro osservati, la durata relativamente breve dell’esposizione e le caratteristiche cliniche dei singoli casi rendono improbabile una relazione causale. Il tasso di incidenza di tumori maligni complessivo osservato nel programma di studi clinici con Xolair è stato paragonabile a quello riportato nella popolazione generale.
Infezioni parassitarie (elminti)
Le IgE possono essere coinvolte nella risposta immunologica ad alcune infezioni da elminti. Nei pazienti con rischio cronico elevato di infezione da elminti, uno studio controllato verso placebo ha dimostrato un leggero aumento del tasso di infezione con omalizumab, sebbene il decorso, la gravità, e la risposta al trattamento dell’infezione fossero inalterati. Il tasso di infezione da elminti nel programma clinico complessivo, che non era stato disegnato per evidenziare tali infezioni, è stato inferiore a 1 su 1.000 pazienti. Tuttavia, potrebbe essere giustificato l’impiego di cautela nei pazienti a rischio elevato di infezioni da elminti, in particolare quando viaggiano in aree in cui le infezioni da elminti sono endemiche. Qualora i pazienti non rispondessero al trattamento anti-elminti raccomandato, deve essere considerata la possibilità di sospendere la terapia con Xolair.
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Gli enzimi del citocromo P450, le pompe di efflusso ed i meccanismi di legame alle proteine non sono coinvolti nella clearance dell’omalizumab; pertanto, il potenziale di interazione farmaco-farmaco è limitato. Non sono stati eseguiti studi di interazione tra medicinali o vaccini e Xolair. Non esistono ragioni farmacologiche tali da aspettarsi che farmaci comunemente prescritti nel trattamento dell’asma possano interagire con omalizumab.
Negli studi clinici Xolair è stato usato comunemente in associazione a corticosteroidi per via inalatoria e orale, beta agonisti per via inalatoria a breve e lunga durata d’azione, antagonisti dei leucotrieni, teofilline e antistaminici orali. Non vi è stata alcuna indicazione riguardo l’alterazione della sicurezza di Xolair con questi altri medicinali antiasmatici di uso comune. Sono disponibili dati limitati circa l’utilizzo di Xolair in associazione a immunoterapia specifica (terapia iposensibilizzante). In uno studio clinico durante il quale Xolair è stato somministrato in concomitanza ad una immunoterapia, la sicurezza e l’efficacia di Xolair associato all’immunoterapia specifica non sono risultate diverse da quelle di Xolair in monoterapia.
Xolair può indirettamente diminuire l’efficacia dei medicinali per il trattamento delle infezioni elmintiche o delle infezioni sostenute da altri parassiti (vedere paragrafo 4.4).
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso di omalizumab in donne in gravidanza. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Omalizumab attraversa la barriera placentare e il potenziale danno per il feto non è noto. Nei primati non umani omalizumab è stato associato a riduzione delle piastrine dipendente dall’età, con una sensibilità relativamente maggiore negli animali giovani (vedere paragrafo 5.3). Xolair non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Allattamento
Non è noto se omalizumab sia escreto nel latte materno umano. Omalizumab è escreto nel latte materno dei primati non umani e non è possibile escludere un rischio per il lattante. Le donne non devono allattare al seno durante la terapia con Xolair.
Fertilità
Non ci sono dati disponibili sulla fertilità nell’uomo per omalizumab. In studi non-clinici specificamente disegnati per valutare l’effetto sulla fertilità, comprensivi di studi sull’accoppiamento, non sono stati osservati effetti sulla fertilità maschile o femminile in seguito a somministrazioni ripetute di omalizumab fino a dosi di 75 mg/kg. Inoltre, in studi non-clinici separati sulla genotossicità, non sono stati osservati effetti genotossici (vedere paragrafo 5.3).
Xolair non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
Oltre 4.400 pazienti con asma allergico sono stati randomizzati in studi di efficacia controllati effettuati con Xolair.
Durante gli studi clinici in pazienti adulti e adolescenti dai 12 anni di età in poi, le reazioni avverse più comunemente segnalate sono state reazioni nel sito di iniezione, comprendenti dolore, gonfiore, eritema e prurito, e cefalea. Negli studi clinici condotti in bambini da 6 a <12 anni di età, le reazioni avverse per cui si è sospettata una correlazione al medicinale che sono state segnalate più comunemente sono mal di testa, piressia e dolore addominale superiore. La maggior parte delle reazioni è stata di lieve o moderata gravità.
La Tabella 4 elenca le reazioni avverse registrate negli studi clinici nella popolazione totale esaminata per la sicurezza trattata con Xolair, secondo la classificazione MedDRA per organi e sistemi e la frequenza. All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), rara (³1/10.000, <1/1.000) e molto rara (<1/10.000). Le reazioni osservate durante l’esperienza post-marketing sono elencate con frequenza non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 4: Reazioni avverse
Infezioni ed infestazioni |
Non comune | Faringite |
Raro | Infezione parassitaria |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Non nota | Trombocitopenia idiopatica grave |
Disturbi del sistema immunitario |
Raro | Reazioni anafilattiche, altre condizioni allergiche gravi, sviluppo di anticorpi antiterapeutici |
Non nota | Malattia da siero, può comprendere febbre e linfadenopatia |
Patologie del sistema nervoso |
Comune | Cefalea* |
Non comune | Sincope, parestesia, sonnolenza, capogiri |
Patologie vascolari |
Non comune | Ipotensione posturale, vampate |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Non comune | Broncospasmo allergico, tosse |
Raro | Edema della laringe |
Non nota | Vasculite granulomatosa allergica (i.e. Sindrome di Churg-Strauss) |
Patologie gastrointestinali |
Comune | Dolore addominale superiore** |
Non comune | Segni e sintomi dispeptici, diarrea, nausea |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Non comune | Fotosensibilità, orticaria, eruzione cutanea, prurito |
Raro | Angioedema |
Non nota | Alopecia |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Non nota | Artralgia, mialgia, gonfiore alle articolazioni |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Molto comune | Piressia** |
Comune | Reazioni al sito di iniezione quali gonfiore, eritema, dolore, prurito |
Non comune | Malessere di tipo influenzale, gonfiore alle braccia, aumento ponderale, affaticamento |
*: molto comune nei bambini da 6 a <12 anni di età
**: nei bambini da 6 a <12 anni di età
Disturbi del sistema immunitario
Per ulteriori informazioni, vedere il paragrafo 4.4.
Tumori maligni
Il tasso complessivo di incidenza di tumori maligni osservato negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni di età nel programma di studi clinici con Xolair è stato paragonabile a quello segnalato nella popolazione generale (vedere paragrafo 4.4).
Non sono stati riportati casi di tumori maligni con omalizumab negli studi clinici condotti in bambini da 6 a <12 anni di età; è stato riportato un caso di tumore maligno nel gruppo di controllo.
Eventi tromboembolici arteriosi
In studi clinici controllati e in uno studio osservazionale in corso, è stato osservato uno squilibrio numerico di eventi tromboembolici arteriosi. Gli eventi tromboembolici arteriosi comprendevano ictus, attacco ischemico transitorio, infarto miocardico, angina instabile e morte cardiovascolare (compresa la morte per causa sconosciuta). In studi clinici controllati, il tasso di eventi tromboembolici arteriosi è stato 6,29 per i pazienti trattati con Xolair (17/2703 anni-paziente) e 3,42 per il gruppo di controllo(6/1755 anni-paziente). Nel modello di rischio proporzionale di Cox, Xolair non è stato associato al rischio di eventi tromboembolici arteriosi (rapporto dei tassi di rischio 1,86; intervallo di confidenza al 95% 0,73-4,72). Nello studio osservazionale, il tasso di eventi tromboembolici arteriosi è risultato 5,59 (79/14140 anni-paziente) per i pazienti trattati con Xolair-e 3,71 (31/8366 anni-paziente) per il gruppo di controllo. In un’analisi multivariata di controllo dei fattori basali di rischio cardiovascolare, Xolair non è stato associato al rischio di eventi tromboembolici arteriosi (rapporto dei tassi di rischio 1,11; intervallo di confidenza al 95% 0,70-1,76).
Piastrine
Negli studi clinici, pochi pazienti presentavano una conta piastrinica al di sotto del limite inferiore del normale intervallo di laboratorio. Nessuna di queste variazioni era associata a episodi di sanguinamento o a una riduzione dell’emoglobina. Nessun modello di diminuzione persistente della conta piastrinica, come quello osservato nei primati non umani (vedere paragrafo 5.3), è stato segnalato nell’uomo (pazienti di età superiore a 6 anni) sebbene siano stati riportati nelle osservazioni post-marketing casi isolati di trombocitopenia idiopatica.
Infezioni parassitarie
Nei pazienti con rischio cronico elevato di infezioni da elminti, uno studio controllato verso placebo ha evidenziato un leggero aumento numerico del tasso di infezione nel gruppo di pazienti trattati con omalizumab che non era statisticamente significativo. Il decorso, la gravità e la risposta al trattamento delle infezioni sono rimasti inalterati (vedere paragrafo 4.4).
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La dose massima tollerata di Xolair non è stata determinata. Dosi singole per via endovenosa fino a 4.000 mg sono state somministrate a pazienti senza evidenza di tossicità dose-limitante. Il più alto dosaggio cumulativo somministrato ai pazienti è stato di 44.000 mg in un periodo di 20 settimane e questo dosaggio non ha provocato alcun effetto acuto inatteso.
In caso di sospetto sovradosaggio, il paziente deve essere mantenuto in osservazione per qualsiasi segno o sintomo anormale. Si deve cercare di istituire un trattamento medico appropriato.
Categoria farmacoterapeutica: farmaci per le sindromi ostruttive delle vie respiratorie, altri farmaci per le sindromi ostruttive delle vie respiratorie per uso sistemico, codice ATC: R03DX05
Omalizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato derivato dal DNA ricombinante che si lega in maniera selettiva all’immunoglobulina E (IgE) umana. L’anticorpo è una IgG1 kappa contenente regioni di supporto umane insieme a regioni complementari-determinanti di un anticorpo murino che si lega alle IgE.
Omalizumab si lega alle IgE e previene il legame delle IgE al recettore ad alta affinità FCeRI, riducendo in tal modo la quantità di IgE libera che può innescare la cascata allergica. Nei soggetti atopici il trattamento con omalizumab riduce anche il numero di recettori FCeRI situati sui basofili.
Inoltre, il rilascio in vitro di istamina dai basofili isolati dai soggetti trattati con Xolair si è ridotto di circa il 90% a seguito di stimolazione con un allergene rispetto ai valori precedenti al trattamento.
Negli studi clinici, i livelli sierici di IgE libera si sono abbassati in maniera dipendente dalla dose entro un’ora dalla prima somministrazione e si sono mantenuti stabili tra una dose e l’altra. Un anno dopo la sospensione della somministrazione di Xolair, i livelli di IgE sono tornati ai livelli pre-trattamento e non è stato osservato alcun effetto rebound sui livelli di IgE dopo il periodo di eliminazione del medicinale.
Esperienza clinica
Adulti e adolescenti di età ≥12 anni
L’efficacia e la sicurezza di Xolair sono state dimostrate in uno studio in doppio cieco controllato verso placebo della durata di 28 settimane (studio 1) che ha coinvolto 419 pazienti asmatici allergici gravi, di età compresa tra 12 e 79 anni, che presentavano ridotta funzionalità polmonare (prevista FEV1 40-80%) e scarso controllo della sintomatologia asmatica nonostante il trattamento con corticosteroidi ad alto dosaggio per via inalatoria e un beta2-agonista a lunga durata d’azione. I pazienti eligibili avevano avuto esacerbazioni asmatiche multiple che richiedevano un trattamento con corticosteroidi sistemici oppure erano stati ricoverati in ospedale o erano ricorsi al pronto soccorso a causa di una grave esacerbazione asmatica nel corso dell’anno precedente, nonostante il trattamento continuo con corticosteroidi ad alto dosaggio per via inalatoria e con un beta2-agonista a lunga durata d’azione. Xolair per via sottocutanea o il placebo sono stati somministrati come terapia aggiuntiva a >1.000 mcg di beclometasone dipropionato (o equivalente) oltre ad un beta2-agonista a lunga durata d’azione. Erano consentite terapie di mantenimento con corticosteroidi orali, teofillina e antagonisti dei leucotrieni (rispettivamente 22%, 27%, e 35% dei pazienti).
La frequenza di esacerbazioni asmatiche che richiedevano un trattamento con dosi relativamente alte di corticosteroidi sistemici rappresentava l’obiettivo primario. Omalizumab ha ridotto la frequenza di esacerbazioni asmatiche del 19% (p = 0,153). Ulteriori valutazioni che hanno dimostrato significatività statistica (p<0,05) a favore di Xolair comprendevano riduzioni delle esacerbazioni gravi (dove la funzionalità polmonare del paziente era ridotta al di sotto del 60% del valore migliore personale e richiedeva il trattamento con corticosteroidi sistemici) e visite d’emergenza collegate all’asma (comprendenti ricoveri ospedalieri, pronto soccorso, e visite mediche non programmate), e miglioramenti evidenziati nella valutazione complessiva del medico dell’efficacia del trattamento, Qualità della Vita correlata all’Asma (AQL), sintomatologia asmatica e funzionalità polmonare.
Nell’analisi di un sottogruppo, i pazienti con IgE totali pre-trattamento ≥76 UI/ml avevano una maggior probabilità di ottenere un beneficio clinicamente significativo con Xolair. In questi pazienti dello studio 1 Xolair ha ridotto la frequenza di esacerbazioni asmatiche del 40% (p = 0,002). Inoltre ulteriori pazienti della popolazione con IgE totali ≥76 UI/ml nel programma di Xolair nell’asma grave avevano avuto risposte clinicamente significative. La Tabella 5 comprende i risultati sull’intera popolazione dello studio 1.
Tabella 5: Risultati dello studio 1
| Intera popolazione dello studio 1 |
Xolair (N=209) | Placebo (N=210) |
Esacerbazioni asmatiche | |
Frequenza per periodo di 28 settimane | 0,74 | 0,92 |
Riduzione %, valore di p per rapporto tra tassi | 19,4%, p = 0,153 |
Esacerbazioni asmatiche gravi | |
Frequenza per periodo di 28 settimane | 0,24 | 0,48 |
Riduzione %, valore di p per rapporto tra tassi | 50,1%, p = 0,002 |
Visite d’emergenza | |
Frequenza per periodo di 28 settimane | 0,24 | 0,43 |
Riduzione %, valore di p per rapporto tra tassi | 43,9%, p = 0,038 |
Valutazione complessiva del medico | |
% dei pazienti che rispondono* | 60,5% | 42,8% |
Valore di p** | <0,001 |
Miglioramento della AQL | |
% di pazienti con miglioramento ≥0,5 | 60,8% | 47,8% |
Valore di p | 0,008 |
* marcato miglioramento o controllo completo
** valore di p per la distribuzione generale della valutazione
Lo studio 2 ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Xolair in una popolazione di 312 pazienti asmatici allergici gravi che combaciava con la popolazione dello studio 1. Il trattamento con Xolair in questo studio in aperto ha portato ad una riduzione del 61% della frequenza di esacerbazioni asmatiche clinicamente significative rispetto alla sola terapia antiasmatica in corso.
Quattro ulteriori ampi studi supportivi controllati verso placebo della durata da 28 a 52 settimane condotti su 1.722 adulti ed adolescenti (studi 3, 4, 5, 6) hanno valutato l’efficacia e la sicurezza di Xolair in pazienti con asma persistente grave. La maggior parte dei pazienti non era adeguatamente controllata, tuttavia riceveva una terapia antiasmatica concomitante ridotta rispetto ai pazienti degli studi 1 o 2. Gli studi 3-5 usavano l’esacerbazione come obiettivo primario, mentre lo studio 6 valutava principalmente la riduzione dei corticosteroidi per via inalatoria.
Negli studi 3, 4 e 5 i pazienti trattati con Xolair presentavano una riduzione della frequenza di esacerbazioni asmatiche rispettivamente del 37,5% (p=0,027), 40,3% (p<0,001) e 57,6% (p<0,001) rispetto al placebo.
Nello studio 6, i pazienti asmatici allergici significativamente più gravi trattati con Xolair sono riusciti a ridurre la dose di fluticasone a ≤500 mcg /giorno senza deterioramento del controllo dell’asma (60,3%) rispetto al gruppo placebo (45,8%, p<0,05).
La qualità della vita è stata misurata usando il Questionario Juniper Asthma-related Quality of Life. Per tutti i sei studi vi è stato un miglioramento statisticamente significativo rispetto al basale dei punteggi della qualità della vita per i pazienti Xolair rispetto al gruppo placebo o al controllo.
Valutazione complessiva dell’efficacia del trattamento da parte del medico:
La valutazione complessiva del medico è stata effettuata in cinque studi sopracitati, come misura generale del controllo dell’asma espresso dal medico curante. Il medico ha potuto tener conto del PEF (picco del flusso espiratorio), dei sintomi diurni e notturni, dell’utilizzo dei farmaci di salvataggio, spirometria ed esacerbazioni. In tutti e cinque gli studi, una percentuale significativamente superiore di pazienti trattati con Xolair è stata ritenuta avere raggiunto un marcato miglioramento o un controllo completo dell’asma rispetto ai pazienti trattati con placebo.
Bambini da 6 a <12 anni di età
I dati principali a supporto della sicurezza ed efficacia di Xolair nel gruppo di pazienti da 6 a <12 anni di età provengono da uno studio multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo (Studio 7).
Lo Studio 7 è uno studio controllato verso placebo che ha incluso uno specifico sottogruppo (N=235) di pazienti come definiti nella presente indicazioei, trattati con dosi elevate di corticosteroidi inalatori (≥500 mcg/die di fluticasone o equivalente) in aggiunta ad un beta-agonista a lunga durata di azione.
Una esacerbazione clinicamente significativa è stata definita come un peggioramento dei sintomi dell’asma a giudizio clinico dell’investigatore e comportava il raddoppio rispetto al basale della dose di corticosteroide inalatorio per almeno 3 giorni e/o il trattamento al bisogno con corticosteroidi sistemici (orali o per via endovenosa) per almeno 3 giorni.
Nel sottogruppo specifico di pazienti che hanno ricevuto dosi elevate di corticosteroidi inalatori, il tasso di esacerbazioni dell’asma è risultato significativamente inferiore nel gruppo trattato con omalizumab rispetto al gruppo trattato con placebo. Alla settimana 24, la differenza tra i tassi di esacerbazione nei due gruppi di trattamento è risultata pari ad una riduzione del 34% per i pazienti trattati con omalizumab rispetto al placebo (rapporto tra le percentuali 0,662, p=0,047). Nel secondo periodo di 28 settimane di trattamento in doppio cieco, la differenza tra i tassi di esacerbazione nei due gruppi di trattamento è risultata pari ad una riduzione del 63% per i pazienti trattati con omalizumab rispetto al placebo (rapporto tra le percentuali 0,37, p<0,001).
Nel corso della settimana 52 del periodo di trattamento in doppio cieco (comprendente 24 settimane di trattamento con una dose fissa di steroidi e 28 settimane di trattamento con una dose variabile di steroidi) la differenza nelle percentuali tra i gruppi di trattamento è stata pari ad una riduzione relativa del 50% (rapporto tra le percentuali 0,504, p<0,001) delle esacerbazioni per i pazienti trattati con omalizumab.
Al termine delle 52 settimane di trattamento, il gruppo trattato con omalizumab ha mostrato una maggiore riduzione dell’uso di beta-agonisti al bisogno rispetto al gruppo trattato con placebo, sebbene la differenza tra i due gruppi di trattamento non sia risultata statisticamente significativa. Relativamente alla valutazione globale dell’efficacia del trattamento alla fine del periodo di 52 settimane di trattamento in doppio cieco, nel sottogruppo di pazienti gravi con alte dosi di corticosteroidi inalatori in associazione a beta-agonisti a lunga durata d’azione la percentuale di pazienti con efficacia di trattamento valutata “eccellente” è risultata maggiore mentre e la percentuale
di pazienti con efficacia di trattamento valutata “moderata “ o “scarsa” è risultata minore nel gruppo trattato con omalizumab rispetto al gruppo trattato con placebo; la differenza tra i due gruppi è risultata statisticamente significativa (p<0,001), mentre non è risultata alcuna differenza nella valutazione soggettiva sulla qualità della vita dei pazienti tra il gruppo trattato con omalizumab e il gruppo trattato con placebo.
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La farmacocinetica di omalizumab è stata studiata in pazienti adulti e adolescenti con asma allergico.
Assorbimento
Dopo somministrazione sottocutanea, omalizumab viene assorbito con una biodisponibilità assoluta media del 62%. In seguito alla somministrazione di una dose singola per via sottocutanea in pazienti asmatici adulti ed adolescenti, omalizumab è stato assorbito lentamente, raggiungendo il picco di concentrazione sierica dopo una media di 7-8 giorni. La farmacocinetica di omalizumab è lineare a dosi superiori a 0,5 mg/kg. Dopo dosi multiple di omalizumab, le aree sotto la curva concentrazione sierica-tempo dal Giorno 0 al Giorno 14 allo stato stazionario sono state fino a 6 volte quelle registrate dopo la prima dose.
La somministrazione di Xolair sia in formulazione liquida che liofilizzata ha portato a un simile profilo di concentrazione-tempo di omalizumab nel siero.
Distribuzione
In vitro, omalizumab forma complessi di dimensioni limitate con le IgE. Complessi di precipitazione e complessi di peso molecolare superiore a un milione di dalton non sono stati osservati in vitro o in vivo. Il volume apparente di distribuzione nei pazienti dopo somministrazione sottocutanea è stato di 78 ± 32 ml/kg.
Eliminazione
La clearance dell’omalizumab coinvolge i processi di clearance delle IgG nonchè la clearance tramite legami specifici e formazione di complessi con il suo ligando bersaglio, IgE. L’eliminazione per via epatica delle IgG comprende la degradazione nel sistema reticoloendoteliale e nelle cellule endoteliali. Le IgG immodificate vengono inoltre escrete nella bile. Nei pazienti asmatici l’emivita di eliminazione sierica dell’omalizumab è in media di 26 giorni, con clearance apparente media di 2,4 ± 1,1 ml/kg/giorno. Inoltre, il raddoppiamento del peso corporeo ha approssimativamente raddoppiato la clearance apparente.
Caratteristiche in popolazioni di pazienti
Età, razza/etnicità, sesso, indice di massa corporea
È stata analizzata la farmacocinetica di popolazione di Xolair al fine di valutare gli effetti delle caratteristiche demografiche. Le analisi di questi dati limitati indicano che non è necessario un aggiustamento della dose in base ad età (6-76 anni), razza/etnicità, sesso o indice di masa corporea (vedere paragrafo 4.2).
Insufficienza renale ed epatica
Non esistono dati di farmacocinetica o farmacodinamica in pazienti con insufficienza renale o epatica (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
La sicurezza di omalizumab è stata studiata nelle scimmie cynomolgus, dato che omalizumab si lega alle IgE delle scimmie cynomolgus ed umane con simile affinità. Anticorpi all’omalizumab sono stati ritrovati in alcune scimmie in seguito a somministrazione sottocutanea o endovenosa ripetuta. Tuttavia, non è stata osservata tossicità apparente, quale malattia mediata da immunocomplessi o citotossicità complemento-dipendente. Non è stata osservata una risposta anafilattica dovuta alla degranulazione dei mastociti nelle scimmie cynomolgus.
La somministrazione cronica di omalizumab fino a dosi di 250 mg/kg (oltre 14 volte la dose clinica massima consentitadi 17,5 mg/kg secondo la tabella sulle dosi raccomandate) è stata ben tollerata nei primati non umani (animali sia adulti che giovani), con eccezione di una diminuzione della conta piastrinica legata alla dose e dipendente dall’età, con maggior sensibilità negli animali giovani. La concentrazione sierica necessaria per ottenere una riduzione del 50% delle piastrine rispetto al basale nelle scimmie cynomolgus adulte era approssimativamente da 4 a 20 volte più elevata rispetto alle concentrazioni sieriche cliniche massime previste. Inoltre sono state osservate emorragie acute ed infiammazioni ai siti di iniezione nelle scimmie cynomolgus.
Non sono stati condotti studi formali di cancerogenesi con omalizumab.
Negli studi di riproduzione nelle scimmie cynomolgus, dosi sottocutanee fino a 75 mg/kg (circa 12 volte il rapporto di esposizione basato sui valori AUC a 28 giorni a 75 mg/kg rispetto alla dose clinica massima) non hanno provocato tossicità materna, embriotossicità o teratogenicità, se somministrate durante tutto il periodo di organogenesi e non hanno provocato effetti avversi sulla crescita fetale o neonatale, se somministrate durante la tarda gestazione, il parto e l’allattamento.
Omalizumb è escreto nel latte materno delle scimmie cynomolgus. I livelli di omalizumab rilevati nel latte erano pari all’1,5% della concentrazione ematica materna.
L-arginina cloridrato
L-istidina cloridrato
L-istidina
Polisorbato 20
Acqua per preparazioni iniettabili
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti.
1 anno.
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
1 ml di soluzione contenuto in una siringa preriempita (vetro tipo I) con ago presaldato (acciaio inossidabile) stantuffo (tipo I) (gomma priva di lattice) e cappuccio copriago (privo di lattice). Confezioni da 1, 4 o 10.
È’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Non toccare le clip del dispositivo di attivazione prima che sia completata l’iniezione, per evitare di coprire prematuramente l’ago con il cappuccio copriago.
Utilizzo della siringa
1. Togliere il cappuccio copriago ed eliminarlo. Non toccare l’ago.
2. Pizzicare gentilmente la pelle del sito di iniezione e inserire l’ago.
3. Tenendo le dita sulla flangia di appoggio, spingere lentamente lo stantuffo fino in fondo. Se fuoriesce soluzione dal sito di iniezione, inserire l’ago più a fondo.
4. Mantenendo premuto lo stantuffo, estrarre con attenzione l’ago dal sito di iniezione.
5. Rilasciare lentamente lo stantuffo per permettere al dispositivo di protezione di coprire automaticamente l’ago esposto.
Istruzione per lo smaltimento
Gettare immediatamente la siringa utilizzata nell’apposito contenitore per lo smaltimento di oggetti appuntiti.
Novartis Europharm Limited
Wimblehurst Road
Horsham
West Sussex, RH12 5AB
Regno Unito
EU/1/05/319/008
036892089
EU/1/05/319/009
036892091
EU/1/05/319/010
036892103
Data della prima autorizzazione: 25/10/2005
Data dell’ultimo rinnovo: 25/10/2010