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Zanizal 150 - Zanizal 300
Capsule opercolate da 150 mgOgni capsula contiene:Principio attivo: nizatidina 150 mgEccipienti: amido pregelatinizzato mg 124; amido di mais mg 20; dimeticone mg 3; magnesio stearato mg 3Costituenti della capsula: gelatina contenente titanio biossido (E 171) e ferro ossido-ico (E 172).Capsule opercolate da 300 mgOgni capsula contiene: nizatidina mg 300Eccipienti: amido pregelatinizzato mg 29,8; amido di mais mg 9,25; dimeticone mg 3,7; polivinilpirrolidone mg 10,0; sodio carbossimetilcellulosa mg 8,0; talco mg 9,25Costituenti della capsula: gelatina contenente titanio biossido (E 171) e ferro ossido-ico (E 172).
Capsule opercolate da mg 150 e da mg 300 per uso orale.
Ulcera duodenaleUlcera gastricaUlcere associate al trattamento con farmaci antinfiammatori non steroideiUlcere recidivantiEsofagite da reflusso gastro-esofageo
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Per il trattamento dell'ulcera duodenale la dose giornaliera suggerita è di 300 mg (1 capsula da 300 mg o 2 capsule da 150 mg) prima di coricarsi, oppure 1 capsula da 150 mg due volte al giorno, una la mattina ed una la sera.
La terapia dovrebbe durare 4 settimane, con sospensione anticipata del trattamento solo se la guarigione è documentata da esame endoscopico.
La maggior parte delle ulcere cicatrizzano in 4 settimane; in caso contrario i pazienti devono continuare il trattamento per altre 4 settimane.
Per il trattamento dell'ulcera gastrica benigna, la dose giornaliera raccomandata è di 300 mg (1 capsula da 300 mg o 2 capsule da 150 mg) prima di coricarsi, oppure 1 capsula da 150 mg due volte al giorno, una la mattina ed una la sera.
Il trattamento dovrebbe durare da quattro a otto settimane salvo i casi in cui la guarigione, confermata endoscopicamente, avvenga prima.
Per il trattamento delle ulcere secondarie all'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) e/o nel caso fosse necessaria la prosecuzione della terapia con tali farmaci, la dose giornaliera raccomandata è una capsula di 300 mg alla sera prima di coricarsi, oppure 1 capsula da 150 mg due volte al giorno, una la mattina e una la sera per un periodo di 8 settimane.
Nei pazienti, in cui, dopo la risposta positiva alla terapia a breve termine, è desiderabile mantenere l'effetto sulla secrezione gastrica, particolarmente in quelli con tendenze a recidive dell'ulcera duodenale e/o gastrica, può essere adottata una terapia di mantenimento di una capsula di 150 mg alla sera prima di coricarsi.
La terapia a lungo termine deve essere prescritta dal medico ed eseguita sotto il suo controllo.
Per il trattamento dell'esofagite da reflusso gastro-esofageo la dose orale raccomandata è di 150 mg due volte al giorno fino a 6 settimane.
Nei casi più severi si può utilizzare un dosaggio iniziale fino a 600 mg; ridurre poi, appena possibile, il dosaggio a quello consigliato in funzione della risposta clinica.Dosaggio nei pazienti anziani L'età non influisce significativamente sull'efficacia e sicurezza della nizatidina.
Nell'anziano non è necessario modificare la dose eccetto se affetti da severa o moderata insufficienza renale (clearance della creatinina
< 50 ml/min.).Dosaggio nei pazienti con insufficienza renale La nizatidina è principalmente escreta dai reni.Ulcera duodenale e gastrica in fase attivaed esofagite da reflusso gastro-esofageo______________________________________________________________________________Clearancecreatinina Dose 20-50 ml/min 150 mg al giorno< 20 ml/min 150 mg a giorni alterni______________________________________________________________________________Forme più severe di esofagite da reflusso gastro-esofageoDosaggio 600 mg______________________________________________________________________________Clearancecreatinina Dose 20-50 ml/min 150 mg due volte al giorno< 20 ml/min 150 mg al giorno______________________________________________________________________________ Terapia di mantenimento______________________________________________________________________________Clearancecreatinina Dose 20-50 ml/min 150 mg a giorni alterni< 20 ml/min 150 mg ogni 3 giorniSomministrazione Le capsule di nizatidina possono essere ingerite con acqua o altro liquido.
La nizatidina è controindicata nei pazienti con accertata ipersensibilità al farmaco e, dal momento che è stata osservata sensibilità crociata tra i farmaci di questa classe (nizatidina inclusa), la nizatidina non deve essere somministrata ai pazienti con storia di ipersensibilità ad altri anti-H2.
In caso di trattamento prolungato deve essere esercitato un controllo medico rigoroso sugli effetti terapeutici e su eventuali effetti collaterali riscontrati.Prima di iniziare la terapia con nizatidina nell'ulcera gastrica, deve essere esclusa la sua possibile natura maligna, poiché è stato riscontrato che il trattamento con un antagonista H2 istaminico allevia i sintomi associati al carcinoma dello stomaco e ne ritarda perciò la diagnosi.
Specialmente in caso di trattamenti prolungati deve essere esercitato un controllo medico rigoroso sugli effetti terapeutici e su eventuali effetti collaterali riscontrati.
Essendo la nizatidina parzialmente metabolizzata dal fegato e quasi totalmente escreta dai reni, si consiglia cautela nel trattamento di pazienti affetti da insufficienza epatica o renale.
In particolare nei pazienti affetti da insufficienza renale moderata o grave si dovrà ricorrere ad una riduzione del dosaggio (v.
posologia e modalità di somministrazione).
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E' stato dimostrato che nizatidina non interferisce con il sistema enzimatico metabolizzante i farmaci, associato al citocromo P-450; pertanto interazioni farmacologiche mediate dall'inibizione del metabolismo epatico non dovrebbero verificarsi.
Non si sono riscontrate tra nizatidina e farmaci metabolizzati attraverso questo sistema, quali: aminofillina, teofillina, clordiazepossido, diazepam, metoprololo, warfarin, lorazepam, lidocaina, fenitoina.In pazienti cui erano state somministrate dosi giornaliere molto elevate di aspirina (3900 mg) sono stati riscontrati incrementi dei livelli sierici di salicilato in corso di contemporanea somministrazione di nizatidina orale 150 mg due volte al giorno.
Dati che confermano la sicurezza nella gestante e nell'allattamento non sono ancora disponibili.
La nizatidina non deve, pertanto, essere usata durante la gravidanza e l'allattamento.Uso in pediatria: non è stata stabilita l'efficacia e la sicurezza di impiego nei bambini.
Negli studi clinici su larga scala, nessuno dei pazienti trattati con nizatidina ha accusato difficoltà alla guida o all'uso di macchinari.
In studi clinici di confronto con placebo, la sudorazione (1% verso 0,2%), l'orticaria (0,5% verso
< 0,01%) e la sonnolenza (2,4% verso 1,3%) sono risultati tra gli effetti collaterali significativamente più comuni in pazienti trattati con nizatidina.In seguito alla somministrazione di nizatidina sono stati inoltre riportati a carico dei seguenti distretti:Epatico: danno epatocellulare, evidenziato da alterazioni dei tests enzimatici epatici (SGOT, SGPT o fosfatasi alcalina), è stato riscontrato in alcuni pazienti e occasionalmente correlato al farmaco.In sperimentazioni cliniche su larga scala, sia i pazienti trattati con placebo che quelli trattati con nizatidina, hanno presentato lievi, transitori ed asintomatici aumenti delle transaminasi.
Nei rari casi di marcato aumento (> 500 UI/L) in pazienti trattati con nizatidina, non è stato possibile evidenziare la causalità dell'alterazione, che era peraltro asintomatica e prontamente reversibile alla sospensione della terapia.Sono stati riportati casi di ittero ed epatite.
Ogni alterazione si è dimostrata reversibile alla sospensione del trattamento con nizatidina.Sistema nervoso centrale: rari e reversibili casi di confusione mentale.Endocrino: studi di farmacologia e studi clinici controllati non hanno mostrato alcuna attività antiandrogenica della nizatidina.Impotenza e diminuzione della libido sono stati riportati con uguale frequenza da pazienti in trattamento con nizatidina e con placebo.Rari casi di ginecomastia sono stati segnalati.Ematico: rari casi di porpora trombocitopenica.Dermatologico: sudorazione ed orticaria sono stati riportati più frequentemente in pazienti trattati con nizatidina.
Rash e dermatite esfoliativa sono stati inoltre riportati.Ipersensibilità : come con gli altri H2-antagonisti, ci sono stati rari casi di anafilassi, dopo la somministrazione di nizatidina.Sono stati riportati rari episodi di reazioni di ipersensibilità (broncospasmo, edema della laringe, rash ed eosinofilia).Altri: iperuricemia non associata a gotta o nefrolitiasi, eosinofilia, febbre e nausea.
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E' stato riportato raramente sovradosaggio di nizatidina.Quanto segue può servire da guida nel caso in cui si dovesse verificare.Segni e sintomi C'è una limitata esperienza clinica sul sovradosaggio di nizatidina nell'uomo.
Studi effettuati su animali che avevano ricevuto dosi elevate di nizatidina, hanno evidenziato effetti di tipo colinergico, incluso lacrimazione, salivazione, emesi, miosi e diarrea.Dosi orali singole di 800 mg/kg nel cane e di 1200 mg/kg nelle scimmie, non si sono dimostrate letali.La dose media letale per via endovenosa nel ratto e nel topo è risultata rispettivamente di 301 mg/kg e 232 mg/kg.Trattamento nel trattare il sovradosaggio, occorre considerare la possibilità di sovradosaggio di più farmaci, della possibile interazione tra di essi e di una particolare cinetica del farmaco nel paziente.Se si verificasse un sovradosaggio, impiegare carbone attivo, provocare e mesi, e valutare la possibilità di una lavanda gastrica assieme ad un monitoraggio clinico ed una terapia di supporto.
La dialisi renale non aumenta sostanzialmente la clearance della nizatidina in quanto il farmaco ha un volume di distribuzione ampio.
Nizatidina è un antagonista potente, selettivo, competitivo e totalmente reversibile, dei recettori istaminici H2.
Nizatidina inibisce significativamente sia la secrezione basale che quella stimolata di acido gastrico e pepsina.
Inoltre, diminuisce il volume di secrezione gastrica.In vari studi clinici, la nizatidina, somministrata in dose singola giornaliera (prima di coricarsi) oppure divisa in due dosi (mattina e sera), inibisce significativamente la secrezione di acido gastrico, riducendo rapidamente il dolore da ulcera.In studi di farmacologia clinica ed in sperimentazioni cliniche controllate, l'efficacia della nizatidina non differisce significativamente da quella degli altri H2-antagonisti con i quali è stata comparata.Tuttavia, in alcuni studi preclinici e nell'uomo, alcuni parametri indicano che la nizatidina può essere meglio tollerata dell'H2-antagonista di confronto.Il fattore intrinseco non è diminuito nei soggetti cui è stata somministrata la nizatidina.
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L'assorbimento di nizatidina dopo somministrazione orale è rapido ed il picco di concentrazione nel plasma (700-1800 mcg/l con dose da 150 mg e 1400-3600 mcg/l con dose da 300 mg) viene raggiunto entro due ore dalla somministrazione (mediamente tra 0,5 - 3 ore).La biodisponibilità orale supera il 70% e l'emivita di eliminazione è approssimativamente di 1,6 ore.L'escrezione è principalmente renale con una clearance di 500 ml/min.
ed una eliminazione urinaria, dopo somministrazione orale, del 90% entro le 12 ore.Nelle urine la sostanza immodificata è presente per il 60% e i principali metaboliti sono: nizatidina de-metilata (7%), sulfossido (6%) e N-ossido (5%).Solo la des-metil nizatidina è un metabolita attivo, con potenza limitata.
La DL50 è pari a circa 1700 mg/kg per via orale e 240 mg/kg per via endovenosa nei topi ICR, 2000 mg/kg per via orale e 300 mg/kg per via endovenosa nei ratti Fischer 344.
Negli studi di tossicità per somministrazioni ripetute, nizatidina ha dimostrato di essere ben tollerata in tutte le specie animali trattate (topi, ratti, cani), anche quando è stata somministrata per periodi molto prolungati e a dosi assai elevate.Non è stato osservato alcun effetto teratogeno o di alterazione della funzione riproduttiva, nè alcun effetto mutageno o cancerogeno.
Capsule opercolate da 150 mg: amido pregelatinizzato; amido di mais; dimeticone; magnesio stearatoCostituenti della capsula: gelatina contenente titanio biossido (E 171) e ferro ossido-ico (E 172).Capsule opercolate da 300 mg: amido pregelatinizzato; amido di mais; dimeticone; polivinilpirrolidone; sodio carbossimetilcellulosa; talcoCostituenti della capsula: gelatina contenente titanio biossido (E 171) e ferro ossido-ico (E 172).
Nessuna.
Tre anni
Conservare a temperatura ambiente (inferiore a 30° C).
Astucci di cartone litografato contenente blister opachi di Al/PVCAstuccio contenente 20 capsule da 150 mg Astuccio contenente 10 capsule da 300 mg
Nessuna.
BRUNO FARMACEUTICI S.p.A.
– Via Salvatore Quasimodo, 136 - 00144Prodotto su licenza della Eli Lilly S.A.
consociata del gruppo Eli Lilly
& Co.
20 capsule da 150 mg - AIC n.
02661801310 capsule da 300 mg - AIC n.
026618025
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica
Gennaio 1988
Non compete
Giugno 2000