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ZAPROL
ZAPROL 10 mg capsule rigide gastroresistenti
Ogni capsula rigida gastroresistente contiene:
principio attivo: omeprazolo 10 mg.
ZAPROL 20 mg capsule rigide gastroresistenti
Ogni capsula rigida gastroresistente contiene:
principio attivo: omeprazolo 20 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Capsule rigide contenenti granuli gastroresistenti.
Le capsule di ZAPROL sono indicate nel:
Adulti
• Trattamento di ulcere duodenali
• Prevenzione di recidive di ulcere duodenali
• Trattamento di ulcere gastriche
• Prevenzione di recidive di ulcere gastriche
• Eradicazione dell’Helicobacter pylori (H. pylori) in ulcera peptica in associazione con una terapia antibiotica appropriata
• Trattamento di ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS)
• Prevenzione di ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) in pazienti a rischio
• Trattamento dell’esofagite da reflusso
• Mantenimento a lungo termine in pazienti in cui si è ottenuta la cicatrizzazione dell`esofagite da reflusso
• Trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo sintomatico
• Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison
Uso pediatrico
Bambini di età superiore a 1 anno e ≥ 10 kg
• Trattamento dell’esofagite da reflusso
• Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastroesofageo
Bambini ed adolescenti di età superiore a 4 anni
• In associazione con una terapia antibiotica nel trattamento di ulcera duodenale causata da H. pylori
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ZAPROL è disponibile in formulazione capsule gastroresistenti da 10 e 20 mg.
Posologia in adulti
Trattamento di ulcere duodenali
La dose raccomandata di Zaprol in pazienti con un’ulcera duodenale attiva è 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti si ottiene un miglioramento della sintomatologia dolorosa nell’arco di 2 settimane. Nei pazienti non completamente guariti dopo il trattamento iniziale, la guarigione generalmente si ottiene prolungando il trattamento per altre 2 settimane. In pazienti affetti da ulcera duodenale severa con 40 mg di Zaprol in un’unica somministrazione giornaliera si è ottenuta la guarigione, generalmente in 4 settimane.
Prevenzione di recidive di ulcere duodenali
Per la prevenzione di recidive di ulcere duodenali in pazienti H. pylori negativo o quando l’eradicazione del’H. Pylori non è possibile, la dose raccomandata di Zaprol è di 20 mg al giorno. In alcuni pazienti una dose da 10 mg può essere sufficiente. In caso di mancata risposta alla terapia, la dose può essere aumentata a 40 mg una volta al giorno.
Trattamento di ulcere gastriche
La dose raccomandata di Zaprol è di 20 mg una volta al giorno. Generalmente le ulcere guariscono entro 4 settimane; nei pazienti non completamente guariti in quest’arco di tempo, proseguire il trattamento con la stessa posologia per altre 4 settimane. In pazienti affetti da ulcera duodenale severa con una dose raccomandata di Zaprol di 40 mg in un’unica somministrazione giornaliera si è ottenuta la guarigione, generalmente in 8 settimane.
Prevenzione di recidive di ulcere gastriche
Per la prevenzione di recidive in pazienti affetti da ulcera duodenale severa la dose raccomandata di Zaprol è di 20 mg al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata a 40 mg di Zaprol una volta al giorno.
Eradicazione dell’Helicobacter pylori in ulcera gastrica
Per l’eradicazione di H. Pylori la prescrizione appropriata degli antibiotici deve considerare la tolleranza individuale del paziente al farmaco e deve fare riferimento alle linee guida locali, regionali e nazionali relative alla resistenza batterica e all’uso e alla prescrizione appropriati degli agenti antibatterici.
• 20 mg di Zaprol + 500 mg di claritromicina + 1.000 mg di amoxicillina ciascuna due volte al giorno per una settimana oppure
• 20 mg di Zaprol + 250 mg di claritromicina (o in alternativa 500 mg) + 400 mg di metronidazolo (o 500 mg o 500 mg di tinidazolo), ciascuno due volte al giorno per una settimana oppure
• 40 mg di Zaprol una volta al giorno + 500 mg di amoxicillina + 400 mg di metronidazolo (o 500 mg di tinidazolo), ciascuno tre volte al giorno per una settimana.
Per ogni ciclo di terapia nel caso in cui il paziente dovesse risultare ancora H. pylori positivo, la terapia può essere ripetuta.
Trattamento di ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS
Nel trattamento di ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione continuativa di FANS la dose raccomandata di Zaprol è di 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti si ottiene la guarigione entro 4 settimane. Nei pazienti non completamente guariti dopo il trattamento iniziale, la guarigione generalmente si ottiene prolungando il trattamento per altre 4 settimane.
Prevenzione di ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione di FANS in pazienti a rischio
Per la prevenzione di ulcere gastriche e duodenali associate all’assunzione continuativa di FANS in pazienti a rischio (età>60, anamnesi di ulcere gastriche e duodenali, anamnesi di emorragie del tratto gastro-intestinale superiore) la dose raccomandata di Zaprol è di 20 mg una volta al giorno.
Trattamento di esofagite da reflusso
La dose raccomandata di Zaprol è di 20 mg una volta al giorno. Nella maggior parte dei pazienti si ottiene la guarigione entro 4 settimane. Nei pazienti non completamente guariti dopo il trattamento iniziale, la guarigione generalmente si ottiene prolungando il trattamento per altre 4 settimane.
Nei pazienti affetti da ulcera duodenale severa con una dose raccomandata di Zaprol di 40 mg in un’unica somministrazione giornaliera si è ottenuta la guarigione, generalmente in 8 settimane.
Mantenimento a lungo termine in pazienti in cui si è ottenuta la cicatrizzazione dell`esofagite da reflusso
Per il mantenimento a lungo termine in pazienti in cui si è ottenuta la cicatrizzazione dell’esofagite da reflusso la dose raccomandata di Zaprol è di 10 mg una volta al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata a 20-40 mg di Zaprol una volta al giorno.
Trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo sintomatico
La dose raccomandata di Zaprol è 20 mg una volta al giorno. Poiché i pazienti possono rispondere adeguatamente anche alla somministrazione di Zaprol 10 mg/die, può essere appropriato un adattamento individuale della dose.
Se dopo un trattamento di quattro settimane con 20 mg di Zaprol al giorno la sintomatologia di norma non regredisce, si consiglia di effettuare ulteriori indagini.
Trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison
In pazienti affetti dalla sindrome di Zollinger-Ellison inizialmente il dosaggio deve essere adattato individualmente e proseguito fino a quando clinicamente indicato. La dose iniziale consigliata di Zaprol è 60 mg al giorno. In tutti i pazienti con malattia severa, che avevano risposto scarsamente alle altre terapie, è stato mantenuto un controllo efficace e più del 90% dei pazienti si sono mantenuti su dosi di Zaprol tra 20 mg e 120 mg/die. Dosaggi giornalieri superiori a 80 mg di Zaprol devono essere suddivisi in due somministrazioni giornaliere.
Posologia in bambini
Bambini di età superiore a 1 anno e ≥ 10 kg
Trattamento dell’esofagite da reflusso
Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastroesofageo
Le raccomandazioni posologiche sono le seguenti:
Età | Peso | Posologia |
≥ 1 anno di età | 10-20 kg | 10 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 20 mg una volta al giorno se necessario |
≥ 2 anno di età | > 20 kg | 20 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata a 40 mg una volta al giorno se necessario |
Trattamento dell’esofagite da reflusso
La durata del trattamento è 4-8 settimane.
Trattamento sintomatico della pirosi e del rigurgito acido nella malattia da reflusso gastroesofageo
La durata del trattamento è 2-4 settimane. Se la sintomatologia non regredisce di norma entro 2-4 settimane, si consiglia di effettuare ulteriori indagini.
Bambini ed adolescenti di età superiore a 4 anni
Trattamento di ulcera duodenale causata da H. pylori
Nel prescrivere la terapia combinata appropriata è necessario rispettare le linee guida nazionali, regionali e locali relative alla resistenza batterica, alla durata del trattamento (solitamente 7 giorni ma talvolta fino a 14) e all’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Il trattamento deve essere controllato da uno specialista.
Le raccomandazioni posologiche sono le seguenti:
Peso | Posologia |
15-30 kg | Associazione con due antibiotici: Zaprol 10 mg, amoxicillina 25 mg/kg peso corporeo e claritromicina 7,5 mg/kg peso corporeo si somministrano tutti contemporaneamente due volte al giorno per 1 settimana. |
31-40 kg | Associazione con due antibiotici: Zaprol 20 mg, amoxicillina 750 mg e claritromicina 7,5 mg/kg peso corporeo si somministrano tutti contemporaneamente due volte al giorno per 1 settimana. |
> 40 kg | Associazione con due antibiotici: Zaprol 20 mg, amoxicillina 1 g e claritromicina 500 mg si somministrano tutti due volte al giorno per 1 settimana |
Popolazioni speciali
Funzionalità renale compromessa
Nei pazienti con funzionalità renale compromessa non è necessario modificare il dosaggio (vedere sezione 5.2).
Funzionalità epatica compromessa
Nei pazienti con funzionalità epatica compromessa è in genere sufficiente la dose giornaliera di 10-20 mg (vedere sezione 5.2).
Anziani (> 65 anni)
Nei pazienti anziani non è necessario modificare il dosaggio (vedere sezione 5.2).
Modo di somministrazione
Si consiglia l’assunzione di Zaprol al mattino, preferibilmente lontano dai pasti, deglutendo le capsule intere con circa mezzo bicchiere di acqua. Le capsule non devono essere masticate o frantumate.
Per pazienti con difficoltà di deglutizione e per bambini che possono bere o deglutire cibi semisolidi
I pazienti possono aprire la capsula e deglutire il contenuto direttamente con mezzo bicchiere di acqua, oppure dopo averlo mescolato con liquidi leggermente acidi come ad esempio succhi di frutta o di mela o acqua non gassata. In questi casi la dispersione deve essere ingerita immediatamente (o entro 30 minuti dalla preparazione). Mescolare sempre il contenuto del bicchiere prima di bere e risciacquare il fondo con mezzo bicchiere di acqua.
In alternativa è possibile sciogliere la capsula in bocca e deglutirne il contenuto con l’aiuto di mezzo bicchiere d’acqua. I granuli non devono essere masticati o frantumati.
Ipersensibilità al principio attivo, ai sostituti benzimidazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
L’omeprazolo come tutti gli inibitori della pompa protonica (PPI) non deve essere somministrato in concomitanza con nelfinavir(vedere sezione 4.5).
In presenza di alcuni sintomi allarmanti (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di un’ulcera gastrica, la natura maligna dell’ulcera deve essere esclusa in quanto la risposta sintomatica alla terapia potrebbe ritardare una corretta diagnosi.
La somministrazione concomitante di atazanavir con gli inibitori della pompa protonica non è raccomandato (vedere sezione 4.5). Se la combinazione di atazanavir con un inibitore della pompa protonica è giudicato inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico (ad esempio risposta virologica) unitamente a un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; non devono essere superati dosaggi di 20 mg di omeprazolo.
L’omeprazolo, come tutti gli antiacidi, può ridurre l’assorbimento di vitamina B12 (cianocobalamina) dovuto a ipo-o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione nei pazienti con livelli basali bassi o fattori di rischio per l’assorbimento della vitamina B12 sottoposti a un trattamento a lungo termine.
L’omeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All’inizio o al termine del trattamento con omeprazolo è necessario tenere in considerazione il potenziale di interazione con i farmaci metabolizzati attraverso il CYP2C19. È stata osservata una interazione fra clopidogrel e omeprazolo (vedere sezione 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione non è certa. Come misura precauzionale l’uso concomitante di omeprazolo e clopidogrel deve essere scoraggiato.
Alcuni bambini affetti da malattie croniche possono necessitare un trattamento a lungo termine sebbene non sia raccomandato.
Il trattamento con gli inibitori della pompa protonica può causare un rischio leggermente aumentato di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter (vedere sezione 5.1)
Come in tutti i trattamenti a lungo termine, specialmente quando si supera il periodo di trattamento di un anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare sorveglianza.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti
Zaprol contiene saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
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Influenza di omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi
Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH
La ridotta acidità intragastrica correlata al trattamento con omeprazolo può aumentare o diminuire l`assorbimento di alcuni farmaci se il loro meccanismo di assorbimento è influenzato dall`acidità gastrica.
Nelfinavir, atazanavir
L’uso concomitante con omeprazolo determina una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di nelfinavir e atazanavir.
La somministrazione concomitante di omeprazolo con nelfinavir è controindicata (vedere sezione 4.3).
La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto l’esposizione media di nelfinavir di circa il 40% e l’esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 è stata ridotta di circa il 75-90%. L’interazione potrebbe coinvolgere anche l’inibizione del CYP2C19.
La somministrazione concomitante di omeprazolo con atazanavir non è raccomandato (vedere sezione 4.4). La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg /ritonavir 100 mg nei volontari sani ha evidenziato una diminuzione del 75% nell’esposizione a atazanavir. L’incremento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto di omeprazolo nell’esposizione di atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg nei volontari sani ha evidenziato una diminuzione di circa il 30% nell’esposizione di atazanavir in confronto a atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno.
Digossina
Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg al giorno) e digossina in soggetti sani ha aumentato la biodisponibilità di digossina del 10%. Sono stati riportati rari casi di tossicità della digossina. Tuttavia è necessario prestare cautela durante la somministrazione di omeprazolo a dosi elevate in pazienti anziani. Si raccomanda un più attento monitoraggio terapeutico farmacologico della digossina.
Clopidogrel
In uno studio clinico in crossover, clopidogrel da solo (dose di carico 300 mg seguita da 75 mg/die) e in associazione con omeprazolo (80 mg contemporaneamente a clopidogrel) sono stati somministrati per 5 giorni. L’esposizione al metabolita attivo di clopidogrel è stata diminuita del 46% (Giorno 1) e 42% (Giorno 5) quando clopidogrel e omeprazolo sono stati somministrati congiuntamente. L’inibizione media dell’aggregazione piastrinica (IPA) è stata diminuita del 47% (24 ore) e 30% (Giorno 5) quando clopidogrel e omeprazolo sono stati somministrati congiuntamente. Un altro studio ha dimostrato che la somministrazione di clopidogrel e omeprazolo in momenti differenti non ha impedito la loro interazione che è probabilmente dovuta dall’effetto inibitorio dell’omeprazolo sul CYP2C19. Studi osservazionali e clinici hanno riferito dati inconsistenti sulle implicazioni cliniche di quest’interazione di farmacocinetica/farmacodinamica in termini di maggiori eventi cardiovascolari.
Altri principi attivi
L’assorbimento di posaconazolo, erlotinib, chetoconazolo e itraconazolo viene ridotto in modo considerevole, compromettendo di conseguenza l’efficacia clinica. L’uso concomitante con posaconazolo e erlotinib deve essere evitato.
Principi attivi metabolizzati dal CYP2C19
L’omeprazolo è un inibitore moderato del CYP2C19, il principale enzima che metabolizza omeprazolo. Così, il metabolismo di principi attivi concomitanti anch’essi metabolizzati dal CYP2C19, potrebbe risultare diminuito e l’esposizione sistemica a queste sostanze aumentato. Questi farmaci sono ad esempio R-warfarin e altri antagonisti della vitamina K, cilostazolo, diazepam e la fenitoina.
Cilostazolo
Omeprazolo, somministrato in dosi di 40 mg a soggetti sani in uno studio in cross-over ha aumentato Cmax ed AUC per cilostazolo rispettivamente del 18% e 26% ed uno dei suoi metaboliti attivi rispettivamente del 29% e 69%.
Fenitoina
Si raccomanda di monitorare la concentrazione plasmatica di fenitoina durante le prime due settimane dopo l’inizio del trattamento di omeprazolo e, se è stato fatto un adattamento della dose di fenitoina, è necessario eseguire un controllo e un ulteriore adattamento della dose al termine del trattamento con omeprazolo.
Meccanismo sconosciuto
Saquinavir
La somministrazione contemporanea di omeprazolo con saquinavir/ritonavir ha causato un aumento nei livelli plasmatici fino a circa il 70% per il saquinavir associato a buona tollerabilità nei pazienti affetti da HIV.
Tacrolimus
È stato dimostrato che la somministrazione contemporanea di omeprazolo ha causato un aumento dei livelli sierici di tacrolimus. Si raccomanda un monitoraggio più attento delle concentrazioni di tacrolimus così come della funzionalità renale (creatinina clearance) ed un adattamento del dosaggio di tacrolimus, se necessario.
Effetti di altri principi attivi sulla farmacocinetica dell’omeprazolo
Inibitori del CYP2C19 e/o CYP3A4
Poiché omeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4, i principi attivi conosciuti per inibire CYP2C19 o CYP3A4 (come claritromicina e voriconazolo) potrebbero portare ad un aumento dei livelli sierici di omeprazolo diminuendo la velocità del metabolismo dell’omeprazolo. Il trattamento concomitante di voriconazolo ha determinato un’esposizione più che raddoppiata di omeprazolo. Poiché dosi elevate di omeprazolo sono state ben tollerate, non è richiesto generalmente l’adattamento della dose. Tuttavia, l’adattamento della dose deve essere considerato nei pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa in caso di trattamento a lungo termine.
Gli induttori del CYP2C19 e/o CYP3A4
I principi attivi conosciuti come induttori del CYP2C19 o del CYP3A4 o di entrambi (come la rifampicina o l’erba di San Giovanni) possono causare una diminuzione nei livelli sierici di omeprazolo aumentando la velocità del metabolismo di omeprazolo.
Tre studi epidemiologici prospettici (più di 1000 risultati esposti) non evidenziano alcun effetto indesiderato di omeprazolo sulla gravidanza o sulla salute del bambino feto/neonato. Omeprazolo può essere usato durante la gravidanza.
Omeprazolo viene secreto nel latte materno ma probabilmente non ha effetti sul bambino se somministrato a dosi terapeutiche.
È improbabile che Zaprol influenzi la capacità di guidare o usare macchinari. Potrebbero verificarsi effetti indesiderati come vertigine e disturbi visivi (vedere sezione 4.8). In questo caso i pazienti non dovrebbero guidare veicoli o usare macchinari.
Gli effetti indesiderati più comuni (1-10% di pazienti) sono mal di testa, dolore addominale, costipazione, diarrea, flatulenza ed nausea/vomito.
Le seguenti reazioni avverse sono state evidenziate o sospettate nel corso delle sperimentazioni cliniche e dagli studi di post-marketing per omeprazolo. Nessuna era dose-correlato. Le reazioni avverse di seguito riportate sono classificate in accordo alla frequenza ed alla Classificazione per organi e sistemi (SOC). I raggruppamenti per frequenza sono definiti in accordo alla seguente convenzione: Molto comuni (≥ 1/10), Comuni (≥ 1/100 a < 1/10), Non comuni (≥1/1.000 a < 1/100), Rari (≥ 1/10.000 a < 1/1.000), Molto rari (< 1/10.000), Non conosciuti (non possono essere definiti sulla base dei dati disponibili).
SOC/Frequenza | Reazione avversa |
Disturbi del sistema emolinfopoietico |
Rare: | Leucopenia, trombocitopenia |
Molto rare: | Agranulocitosi, pancitopenia |
Patologie del sistema immunitario |
Rare: | Reazioni di ipersensibilità ad esempio febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Rare: | Iponatriemia |
Molto rare: | Ipomagnesiemia |
Disturbi psichiatrici |
Non comuni: | Insonnia |
Rare: | Agitazione, confusione, depressione |
Molto rare: | Aggressività, allucinazioni |
Patologie del sistema nervoso |
Comuni: | Mal di testa |
Non comuni: | Vertigini, parestesie, sonnolenza |
Rare: | Alterazioni del gusto |
Patologie dell’occhio |
Rare: | Visione offuscata |
Patologie dell’orecchio e del labirinto |
Non comuni: | Vertigine |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Rare: | Broncospasmo |
Patologie gastro-intestinali |
Comuni: | Dolore addominale, costipazione, diarrea, flatulenza, nausea/vomito |
Rare: | Secchezza delle fauci, stomatiti, candidiasi gastrointestinali |
Patologie epatobiliari |
Non comuni: | Innalzamento dei valori degli enzimi epatici |
Rare: | Epatiti con o senza ittero |
Molto rare: | Insufficienza epatica, encefalopatia in pazienti con patologie epatiche preesistenti |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Non comuni: | Dermatiti, prurito, rash, orticaria |
Rare: | Alopecia, fotosensibilità |
Molto rare: | Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (NET) |
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo |
Rare: | Artralgia, mialgia |
Molto rare: | Debolezza muscolare |
Patologie renali ed urinarie |
Rare: | Nefrite interstiziale |
Patologie del sistema riproduttivo e della mammella |
Molto rare: | Ginecomastia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Non comuni: | Astenia, edema periferico |
Rare: | Aumentata sudorazione |
Popolazione pediatrica
La sicurezza di omeprazolo è stata valutata in un totale di 310 bambini di età compresa fra 0 e 16 anni affetti da malattia acido correlata. Sono disponibili dati di sicurezza limitati a lungo termine relativi a 46 bambini che, durante uno studio clinico sull’esofagite erosiva grave, hanno ricevuto una terapia di mantenimento con omeprazolo fino a 749 giorni. Il profilo delle reazioni avverse è risultato essere in genere lo stesso degli adulti sia nel trattamento a breve termine sia in quello a lungo termine. Non vi sono dati a lungo termine riguardanti gli effetti del trattamento di omeprazolo sulla pubertà e la crescita.
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Esistono informazioni limitate relative agli effetti di sovradosaggio con omeprazolo negli esseri umani. In letteratura vengono riportate dosi sino a 560 mg e sono stati occasionalmente segnalati casi di dosi orali singole sino a 2.400 mg di omeprazolo (120 volte la dose clinica abitualmente raccomandata). In seguito al sovradosaggio di omeprazolo sono stati segnalati nausea, vomito, capogiri, dolori addominali, diarrea e mal di testa. In casi singoli sono stati osservati anche apatia, depressione e confusione.
I sintomi descritti sono stati transitori e non è stata riportata alcuna seria conseguenza. Con l’aumentare delle dosi la velocità di eliminazione è rimasta immutata (cinetica di primo ordine). Il trattamento, se necessario, è sintomatico.
Categoria farmacoterapeutica: inibitore di pompa protonica, codice ATC: A02BC01
Meccanismo di azione
Omeprazolo, miscela racemica di due enantiomeri, riduce la secrezione acida gastrica mediante un meccanismo di azione altamente specializzato. Omeprazolo è un inibitore specifico della pompa protonica a livello della cellula parietale gastrica. Omeprazolo agisce rapidamente e promuove un controllo reversibile dell’inibizione della secrezione acida gastrica con una sola somministrazione giornaliera.
Omeprazolo è una base debole ed è concentrato e convertito nella forma attiva nell’ambiente fortemente acido dei canalicoli intracellulari all’interno della cellula parietale, dove inibisce la H+, K+ -ATPasi - pompa protonica. Quest’azionesull’ultima tappa del processo di formazione dell’acido cloridrico è dose-dipendente e provoca un’inibizione altamente efficace della secrezione acida, sia di quella basale, sia di quella stimolata, indipendentemente dallo stimolo utilizzato.
Effetti di farmacodinamica
Tutti gli effetti di farmacodinamica osservati possono essere spiegati dall’effetto dell’omeprazolo sulla secrezione acida.
Effetti sulla secrezione acida gastrica
La somministrazione orale di omeprazolo una volta al giorno permette una rapida ed efficace inibizione della secrezione acida gastrica diurna e notturna, che raggiunge il suo massimo entro i primi 4 giorni di trattamento.
Nei pazienti affetti da ulcera duodenale la somministrazione di 20 mg di omeprazolo ha mantenuto nelle 24 ore una riduzione media dell’80% dell’acidità intragastrica; 24 ore dopo la somministrazione di omeprazolo il picco di secrezione acida, dopo stimolazione con pentagastrina, risulta mediamente ridotto di circa il 70%.
La somministrazione orale di 20 mg di omeprazolo mantiene il pH intragastrico a valori ≥3 per un tempo medio di 17 ore su 24 nei pazienti con ulcera duodenale.
Come conseguenza della riduzione della secrezione acida e della acidità intragastrica, omeprazolo riduce/normalizza in modo dose-dipendente l’esposizione acida dell’esofago nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo.L’inibizione della secrezione acida è correlata alla curva di concentrazione plasmatica/tempo (AUC) di omeprazolo ma non alla reale concentrazione plasmatica ad un tempo determinato.
Non è stata osservata tachifilassi durante il trattamento con omeprazolo.
Effetti sull’H. pylori
H. pylori è associato alla malattia ulcerosa acida che comprende la malattia ulcerosa duodenale e la malattia ulcerosa gastrica. H. pyloriè considerato il principale responsabile dello sviluppo di gastriti. H. pyloriinsieme alla secrezione acida gastrica sono i fattori più importanti per lo sviluppo della malattia peptica ulcerosa. H. pylori è il fattore più importante nello sviluppo della gastrite atrofica che è associata ad un aumentato rischio di sviluppo di tumori gastrici.
L’eradicazione di H. pylori con omeprazolo e antimicrobici consente una elevata percentuale di guarigione e una remissione a lungo termine della malattia peptica ulcerosa.
Le terapie doppie sono state testate e si sono manifestate meno efficaci rispetto alle terapie triple. Tuttavia possono essere considerate in casi dove la ipersensibilità nota preclude l’uso della combinazione tripla.
Altri effetti correlati all’inibizione acida
Durante il trattamento a lungo termine è stato osservato un aumento della frequenza di comparsa di cisti ghiandolari gastriche che rappresentano la fisiologica conseguenza della pronunciata inibizione della secrezione acida. Dette formazioni cistiche sono di natura benigna e reversibili.
La diminuzione della acidità gastrica di qualsiasi origine, inclusa quella dovuta agli inibitori della pompa protonica, aumenta la carica batterica gastrica normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con farmaci che riducono l’acidità può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter.
Uso pediatrico
In uno studio non controllato condotto su bambini (da 1 a 16 anni di età) con esofagite da reflusso grave, omeprazolo somministrato in dosi da 0,7 a 1,4 mg/kg ha migliorato il livello di esofagite nel 90% dei casi e ha ridotto in modo significativo i sintomi da reflusso. In uno studio in singolo-cieco, i bambini da 0 a 24 mesi affetti da reflusso gastro-esofageo sono stati trattati con 0,5, 1,0 o 1,5 mg omeprazolo/kg. È stata registrata una diminuzione degli episodi di vomito/rigurgito del 50% dopo 8 settimane di trattamento a prescindere dalla dose.
Eradicazione di H. pylori in bambini
Uno studio clinico in doppio cieco randomizzato (studio Héliot) ha concluso che omeprazolo, in combinazione con due antibiotici (amoxicillina e claritromicina), è risultato essere sicuro ed efficace nel trattamento dell’infezione da H. pylori in bambini di età superiore ai 4 anni con gastriti: percentuale di eradicazione di H. pylori: 74,2% (23/31 pazienti) con omeprazolo + amoxicillina + claritromicina rispetto a 9,4% (3/32 pazienti) con amoxicillina + claritromicina. Tuttavia non sono state riportate evidenze di alcun beneficio clinico relativamente ai sintomi dispeptici. Questo studio non ha fornito informazioni su bambini di età inferiore ai 4 anni.
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Assorbimento
Omeprazolo e magnesio omeprazolo sono sensibili all’ambiente acido e di conseguenza vengono somministrati oralmente in forma di granuli rivestiti da un film gastro-resistente contenuti in capsule o compresse. L’assorbimento di omeprazolo è rapido, con picchi plasmatici circa 1-2 ore dopo la somministrazione della dose. L’assorbimento avviene nel piccolo intestino e si completa in 3-6 ore. La biodisponibilità non è influenzata dalla contemporanea assunzione di cibo. La disponibilità sistemica (biodisponibilità) dopo singola dose orale di omeprazolo è approssimativamente del 40%; essa aumenta a circa il 60% dopo somministrazioni giornaliere ripetute.
Distribuzione
Il volume di distribuzione apparente nei soggetti sani è di circa 0,3 l/kg peso corporeo.
Circa il 97% di omeprazolo si lega alle proteine plasmatiche.
Metabolismo
Omeprazolo è completamente metabolizzato dal sistema del citocromo P450 (CYP). La maggior parte del metabolismo di omeprazolo è dipendente dalla isoforma specifica CYP2C19, polimorficamente espressa, responsabile della formazione di idrossiomeprazolo che rappresenta il maggior metabolita plasmatico. La parte rimanente dipende ad un’altra isoforma, CYP3A4, responsabile della formazione di omeprazolo sulfone. Conseguenza dell’elevata affinità di omeprazolo a CYP2C19, c’è una potenziale inibizione competitiva e interazione metabolica farmaco-farmaco tra omeprazolo e altri substrati per CYP2C19. Tuttavia a causa della bassa affinità a CYP3A4, omeprazolo non ha potenziale di inibire il metabolismo degli altri substrati di CYP3A4. Inoltre omeprazolo non ha effetto inibitorio sui principali enzimi CYP.
Circa il 3% della popolazione caucasica e il 15-20% della popolazione asiatica manca dell’enzima funzionale CYP2C19. In tali individui, chiamati metabolizzatori poveri, il metabolismo di omeprazolo è probabilmente catalizzato principalmente da CYP3A4. Dopo ripetute somministrazioni giornaliere di 20 mg di omeprazolo, la AUC principale è stata da 5 a 10 volte più elevata nei metabolizzatori poveri rispetto ai soggetti con un enzima CYP2C19 funzionale (metabolizzatori estesi). I picchi di concentrazione plasmatica media sono aumentati di 3-5 volte. Queste osservazioni non hanno implicazioni sulla posologia di omeprazolo.
Eliminazione
L’emivita di eliminazione plasmatica di omeprazolo è usualmente inferiore all’ora dopo singolo e ripetuto dosaggio orale una volta al giorno. Nell’intervallo di tempo tra le somministrazioni, omeprazolo è completamente eliminato dal plasma e non ha tendenza all’accumulo quando somministrato una volta al giorno. Almeno l’80% di una dose orale di omeprazolo viene escreta come metaboliti nelle urine, il rimanente è ritrovato nelle feci proveniente primariamente dalla secrezione biliare.
La AUC di omeprazolo aumenta con la somministrazione ripetuta di omeprazolo. Questo aumento è dose dipendente e porta ad una relazione AUC-dose non-lineare dopo somministrazioni ripetute. Questa dose-dipendenza e tempo-dipendenza sono dovute alla diminuzione del primo passaggio metabolico e alla clearance sistemica ed è probabilmente dovuta all’inibizione dell’enzima CYP2C19 causata da omeprazolo e/o dai suoi metaboliti (ad esempio il sulfone).
Nessun metabolita ha effetti sulla secrezione acida gastrica.
Popolazioni di pazienti particolari
Pazienti con disfunzioni epatiche
Il metabolismo di omeprazolo in pazienti affetti da insufficienza epatica è compromesso con conseguente AUC aumentata. Non è stata rilevata tendenza all’accumulo di omeprazolo quando somministrato una volta al giorno.
Pazienti con disfunzioni renali
La farmacocinetica di omeprazolo incluso la biodisponibilità sistemica e la velocità di eliminazione non risultano alterate nei pazienti con ridotta funzionalità renale.
Anziani
Negli anziani (75-79 anni) la velocità del metabolismo è leggermente ridotta.
Bambini
Durante il trattamento a dosi raccomandate in bambini di età superiore ad un anno, le concentrazioni plasmatiche sono risultate simili a quelle degli adulti. In bambini di età inferiore a 6 mesi, la clearance di omeprazolo è bassa a causa della scarsa capacità di metabolizzare omeprazolo.
Nel corso di sperimentazioni effettuate su ratti trattati per tutta la vita con omeprazolo sono stati rilevati iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi. Tali modifiche sono il risultato di una elevata ipergastrinemia secondaria alla inibizione acida e sono state osservate sia in seguito al trattamento con gli antagonistidei recettori H2, sia con gli inibitori della pompa protonica e dopo parziale resezione del fondo. Queste modifiche non sono un effetto diretto di nessun singolo principio attivo.
Ipromellosa, talco, titanio biossido (E171), acido metacrilico copolimero etilacrilato, trietilcitrato, sfere di saccarosio, etilcellulosa dispersione acquosa.
Capsula contenitrice: titanio biossido (E171), gelatina, acqua purificata, inchiostro nero
Non pertinente.
A confezionamento integro 3 anni. La data di scadenza indicata si riferisce al prodotto in confezionamento integro correttamente conservato.
Dopo la prima apertura del flacone: 28 giorni.
Condizioni di conservazione: conservare a temperatura non superiore a 30°C.
Conservare nella confezione originale.
Flacone in polietilpropilene ad alta densità: un flacone contiene 14 capsule.
Vedere sezione 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”
POLIFARMA S.p.A. Viale dell’Arte, 69 - 00144 Roma
ZAPROL 10 mg capsule rigide gastroresistenti, 14 capsule - AIC n. 037665015
ZAPROL 20 mg capsule rigide gastroresistenti, 14 capsule - AIC n. 037665027
Dicembre 2007
Ottobre 2010