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ZONEGRAN CAPSULE
Zonegran 25 mg capsule rigide: ogni capsula rigida di Zonegran contiene 25 mg di zonisamide.
Zonegran 50 mg capsule rigide: ogni capsula rigida di Zonegran contiene 50 mg di zonisamide.
Zonegran 100 mg capsule rigide: ogni capsula rigida di Zonegran contiene 100 mg di zonisamide.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Capsula rigida.
Zonegran 25 mg capsule rigide: corpo opaco bianco e testa opaca bianca, con impresso un logo e “ZONEGRAN 25” in nero.
Zonegran 50 mg capsule rigide: corpo opaco bianco e testa opaca grigia, con impresso un logo e “ZONEGRAN 50” in nero.
Zonegran 100 mg capsule rigide: corpo opaco bianco e testa opaca rossa, con impresso un logo e “ZONEGRAN 100” in nero.
Zonegran è indicato come terapia aggiuntiva nel trattamento di pazienti adulti con crisi epilettiche parziali, con o senza generalizzazione secondaria.
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Zonegran capsule rigide è per uso orale.
Adulti
Zonegran deve essere aggiunto alla terapia esistente e la dose deve essere titolata in base all’effetto clinico. Dosi da 300 mg a 500 mg al giorno si sono dimostrate efficaci, sebbene alcuni pazienti, soprattutto quelli che non assumono agenti induttori del CYP3A4, possano rispondere a dosaggi inferiori.
La dose giornaliera iniziale raccomandata è di 50 mg, suddivisa in due somministrazioni. Dopo una settimana è possibile aumentare la dose fino a 100 mg al giorno e successivamente la dose può essere aumentata a intervalli settimanali, con incrementi fino a 100 mg.
Nei pazienti con funzione renale o epatica compromessa e nei pazienti che non assumono agenti induttori del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5) deve essere preso in considerazione l’uso di intervalli di due settimane.
Dopo la fase di titolazione, Zonegran può essere somministrato una o due volte al giorno.
Anziani
Occorre usare cautela all’inizio del trattamento nei pazienti anziani, in quanto vi sono informazioni limitate sull’uso di Zonegran in questi pazienti. I medici che prescrivono il farmaco devono tenere conto anche del profilo di sicurezza di Zonegran (vedere paragrafo 4.8).
Bambini e adolescenti:
La sicurezza e l’efficacia di Zonegran nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Pertanto, l’uso in questi pazienti non è raccomandato.
Pazienti con compromissione della funzione renale
Occorre prestare cautela nel trattamento di pazienti con funzione renale compromessa, in quanto vi sono limitate informazioni sull’uso in tali pazienti e potrebbe essere necessaria una più lenta titolazione di Zonegran. Dato che la zonisamide e i suoi metaboliti vengono escreti per via renale, il trattamento deve essere interrotto in pazienti che sviluppano insufficienza renale acuta o laddove si osservi un aumento sostenuto, clinicamente significativo, della creatinina sierica.
Nei soggetti con funzione renale compromessa, la clearance renale delle singole dosi di zonisamide era positivamente correlata alla clearance della creatinina. L’AUC plasmatica della zonisamide risultava aumentata del 35% nei soggetti con clearance della creatinina < 20 ml/min.
Pazienti con compromissione della funzione epatica
L’uso nei pazienti con compromissione della funzione epatica non è stato studiato. Pertanto, l’uso nei pazienti con grave insufficienza epatica non è raccomandato. Occorre avere cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata; potrebbe essere necessaria una più lenta titolazione di Zonegran.
Effetto del cibo
Zonegran può essere assunto con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).
Sospensione di Zonegran
Nel caso sia necessario interrompere il trattamento con Zonegran, la sospensione deve essere effettuata gradualmente. Negli studi clinici, si è fatto ricorso a riduzioni delle dosi di 100 mg a intervalli settimanali, con contemporaneo aggiustamento delle dosi degli altri farmaci antiepilettici.
Ipersensibilità alla zonisamide, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ai sulfamidici.
In associazione alla terapia con Zonegran si verificano rash gravi, inclusi casi di sindrome di Stevens-Johnson.
Deve essere presa in considerazione la possibilità di interrompere la somministrazione di Zonegran in pazienti che sviluppano rash di natura inspiegabile. Tutti i pazienti che sviluppano rash durante l’assunzione di Zonegran devono essere posti sotto attenta osservazione, con attenzione particolare ai pazienti a cui vengono somministrati concomitantemente agenti antiepilettici che potrebbero indurre rash cutanei indipendentemente.
In accordo con la pratica clinica attuale, l’interruzione di Zonegran nei pazienti con epilessia deve essere effettuata attraverso una graduale riduzione della dose, al fine di diminuire la possibilità di crisi epilettiche al momento della sospensione. Vi sono dati insufficienti circa la sospensione delle terapie antiepilettiche concomitanti, una volta ottenuto il controllo delle crisi con Zonegran nella situazione di terapia aggiuntiva, al fine di realizzare la monoterapia con Zonegran. Pertanto, la sospensione di agenti antiepilettici concomitanti deve essere effettuata con cautela.
Zonegran è un derivato benzisossazolico, che contiene un gruppo sulfamidico. Le reazioni avverse gravi su base immunitaria, associate a medicinali contenenti un gruppo sulfamidico, comprendono rash, reazione allergica e importanti alterazioni ematologiche, tra cui anemia aplastica, che molto raramente possono essere fatali.
Sono stati segnalati casi di agranulocitosi, trombocitopenia, leucopenia, anemia aplastica, pancitopenia e leucocitosi. Vi sono informazioni inadeguate per valutare l’eventuale relazione tra dose e durata del trattamento e questi eventi.
Ideazione e comportamento suicidari sono stati segnalati in pazienti trattati con agenti antiepilettici in diverse indicazioni. Anche una meta-analisi di studi clinici randomizzati controllati verso placebo, condotti su farmaci antiepilettici, ha dimostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportamento suicidari. Non è noto il meccanismo di questo rischio e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumentato rischio per Zonegran.
Pertanto, si devono tenere sotto osservazione i pazienti per rilevare segni di ideazione e comportamento suicidari e si deve considerare un trattamento appropriato. I pazienti (e le persone che se ne prendono cura) devono essere informati della necessità di consultare il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.
In pazienti trattati con Zonegran sono comparsi calcoli renali. Zonegran deve essere utilizzato con cautela nei pazienti che presentano fattori di rischio di nefrolitiasi, inclusa pregressa formazione di calcoli, storia familiare di nefrolitiasi e ipercalciuria. Tali pazienti possono presentare un maggiore rischio di calcolosi renale e segni e sintomi associati, quali colica renale, dolore renale o dolore al fianco. Inoltre, i pazienti che assumono altre terapie associate a nefrolitiasi possono presentare un rischio maggiore. Un aumento dell’assunzione di liquidi e della diuresi può contribuire a ridurre il rischio di formazione di calcoli, in particolar modo nei soggetti con fattori di rischio predisponenti.
Zonegran deve essere utilizzato con cautela nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con inibitori dell’anidrasi carbonica, quali il topiramato, in quanto non vi sono dati sufficienti per escludere un’interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5).
Casi di riduzione della sudorazione e innalzamento della temperatura corporea sono stati segnalati principalmente nei pazienti pediatrici. In alcuni casi è stato diagnosticato colpo di calore che ha richiesto il trattamento ospedaliero. La maggior parte delle segnalazioni si è verificata durante periodi di caldo. I pazienti, o coloro che se ne prendono cura, devono essere avvertiti della necessità di mantenere l’idratazione ed evitare l’esposizione a temperature eccessive. Occorre avere cautela nel prescrivere Zonegran con altri medicinali che predispongono i pazienti a disturbi legati al caldo; questi comprendono inibitori dell’anidrasi carbonica e medicinali con attività anticolinergica.
Nei pazienti che assumono Zonegran e che sviluppano segni e sintomi clinici di pancreatite, si raccomanda di tenere sotto osservazione i livelli di lipasi e amilasi pancreatiche. Se c’è evidenza di pancreatite, in assenza di un’altra causa ovvia, si raccomanda di considerare l’interruzione di Zonegran e istituire un trattamento appropriato.
Nei pazienti che assumono Zonegran nei quali si sviluppano grave dolore e/o debolezza muscolare, in presenza o assenza di febbre, si raccomanda una valutazione dei marker di danno muscolare, inclusi i livelli sierici di creatinfosfochinasi e aldolasi. In caso di innalzamento, in assenza di un’altra causa ovvia, quale trauma o crisi di grande male, si raccomanda di considerare l’interruzione di Zonegran e istituire un trattamento appropriato.
Le donne in età fertile devono fare uso di contraccezione adeguata durante il trattamento con Zonegran e per un mese dopo la sua interruzione (vedere paragrafo 4.6). I medici che sottopongono i pazienti a trattamento con Zonegran devono cercare di assicurarsi che venga utilizzato un mezzo contraccettivo appropriato e di valutare, sulla base del giudizio clinico, se i contraccettivi orali, o i dosaggi dei componenti dei contraccettivi orali, sono adeguati rispetto alla situazione clinica del singolo paziente.
Zonegran capsule rigide da 100 mg contiene un colorante giallo denominato giallo tramonto FCF (E110), che potrebbe causare reazioni allergiche.
Esistono dati limitati provenienti da studi clinici in pazienti di peso inferiore a 40 kg. Pertanto, questi pazienti devono essere trattati con cautela.
Zonegran può causare dimagrimento. Può essere considerata l’assunzione di un integratore alimentare o un maggiore apporto alimentare, se il paziente perde peso o se è sottopeso nel corso della terapia. Se si verifica un dimagrimento indesiderato cospicuo, deve essere considerata l’interruzione di Zonegran.
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Effetto di Zonegran sugli enzimi del citocromo P450
Gli studi in vitro con utilizzo di microsomi epatici umani hanno dimostrato assenza o scarsa (<25%) inibizione degli isoenzimi 1A2, 2A6, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 o 3A4 del citocromo P450, a livelli di zonisamide circa raddoppiati o superiori alle concentrazioni sieriche non legate clinicamente rilevanti. Pertanto, non si prevede che Zonegran influisca sulla farmacocinetica di altri medicinali attraverso meccanismi mediati dal citocromo P450, come dimostrato in vivo per carbamazepina, fenitoina, etinilestradiolo e desipramina.
Potenziale influenza di Zonegran su altri medicinali
Farmaci antiepilettici
In pazienti epilettici, la somministrazione allo steady-state di Zonegran non ha prodotto effetti farmacocinetici clinicamente rilevanti su carbamazepina, lamotrigina, fenitoina o valproato di sodio.
Contraccettivi orali
Negli studi clinici su soggetti sani, la somministrazione allo steady-state di Zonegran non ha influito sulle concentrazioni sieriche di etinilestradiolo o noretisterone in un contraccettivo orale combinato.
Inibitori dell’anidrasi carbonica
Non vi sono dati sufficienti per escludere possibili interazioni farmacodinamiche con gli inibitori dell’anidrasi carbonica, quali il topiramato.
Substrati della P-gp
Uno studio in vitro dimostra che la zonisamide è un debole inibitore della P-gp (MDR1) con una CI50 di 267 mmol/l ed esiste il potenziale teorico che la zonisamide influisca sulla farmacocinetica dei farmaci che sono substrati della P-gp. Si consiglia cautela quando si inizia o si interrompe il trattamento con la zonisamide o quando si modifica la dose di zonisamide nei pazienti che assumono anche farmaci substrati della P-gp (ad es. digossina, chinidina).
Potenziali interazioni di medicinali che influiscono su Zonegran
Negli studi clinici, la co-somministrazione di lamotrigina non ha avuto effetti evidenti sulla farmacocinetica della zonisamide. La combinazione di Zonegran con altri medicinali che possono portare a urolitiasi può aumentare il rischio di sviluppare calcoli renali, pertanto la somministrazione concomitante di tali medicinali deve essere evitata.
La zonisamide viene metabolizzata in parte dal CYP3A4 (scissione riduttiva) e anche da N-acetil-transferasi e coniugazione con acido glucuronico; pertanto, le sostanze che possono indurre o inibire questi enzimi possono influire sulla farmacocinetica della zonisamide:
Induzione enzimatica: L’esposizione alla zonisamide è inferiore nei pazienti epilettici che ricevono agenti induttori del CYP3A4, quali fenitoina, carbamazepina e fenobarbital. È improbabile che questi effetti siano clinicamente significativi se Zonegran è aggiunto alla terapia esistente; tuttavia, possono verificarsi variazioni nelle concentrazioni di zonisamide se, in concomitanza, vengono sospesi o introdotti antiepilettici o altri medicinali induttori del CYP3A4, o se ne viene aggiustato il dosaggio; in tal caso potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose di Zonegran. La rifampicina è un potente induttore del CYP3A4. Se è necessaria la co-somministrazione, il paziente deve essere posto sotto stretta osservazione e la dose di Zonegran e degli altri substrati del CYP3A4 aggiustata secondo necessità.
- Inibizione del CYP3A4: Sulla base dei dati clinici, sembra che gli inibitori noti del CYP3A4, specifici e non specifici, non abbiano effetti clinicamente rilevanti sui parametri di esposizione farmacocinetica di zonisamide. La somministrazione allo steady-state di ketoconazolo (400 mg/die) o cimetidina (1200 mg/die) non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica dopo dose singola di zonisamide somministrata a soggetti sani. Pertanto, non dovrebbe essere necessaria una modificazione del dosaggio di Zonegran in caso di co-somministrazione con noti inibitori del CYP3A4.
Zonegran non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessità, secondo il giudizio del medico, e solo se si ritiene che il potenziale beneficio giustifichi il rischio per il feto. La necessità di trattamento antiepilettico deve essere esaminata nelle pazienti che pianificano una gravidanza. Se viene prescritto Zonegran, si raccomanda un attento monitoraggio.
Deve essere fornita una consulenza specialistica alle donne con probabilità di iniziare una gravidanza al fine di considerare il trattamento ottimale durante la gravidanza. Alle donne in età fertile deve essere fornita una consulenza specialistica riguardo ai possibili effetti di Zonegran sul feto e i rischi rispetto ai benefici devono essere discussi con la paziente prima di iniziare il trattamento. Il rischio di difetti alla nascita è aumentato di 2-3 volte nei figli di madri trattate con farmaci antiepilettici. I più frequentemente riportati sono labioschisi, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. Una terapia multipla con farmaci antiepilettici può essere associata ad un rischio di malformazioni congenite maggiore rispetto alla monoterapia. Le donne in età fertile devono fare uso di contraccezione adeguata durante il trattamento con Zonegran e per un mese dopo la sua interruzione.
Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso di Zonegran in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
La terapia antiepilettica non deve essere interrotta improvvisamente, in quanto ciò potrebbe portare a recidiva delle crisi, che potrebbe avere gravi conseguenze per la madre e per il bambino.
La zonisamide è escreta nel latte umano; la concentrazione nel latte materno è simile a quella del plasma materno. Occorre decidere se interrompere l’allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia con Zonegran. A causa del lungo tempo di ritenzione della zonisamide nell’organismo, l’allattamento non deve essere ripreso fino a un mese dopo il completamento della terapia con Zonegran.
Alcuni pazienti possono manifestare sonnolenza o difficoltà di concentrazione, in particolare nella prima fase del trattamento o dopo un aumento della dose. I pazienti devono essere informati della necessità di esercitare cautela durante attività che richiedono un elevato grado di vigilanza, ad es. la guida di veicoli o l’uso di macchinari.
Zonegran è stato somministrato a oltre 1.200 pazienti in studi clinici, più di 400 dei quali hanno assunto Zonegran per almeno 1 anno. Inoltre, vi è un’ampia esperienza post-marketing con la zonisamide in Giappone dal 1989 e negli Stati Uniti dal 2000.
Va notato che Zonegran è un derivato benzisossazolico, che contiene un gruppo sulfamidico. Le reazioni avverse gravi su base immunitaria, associate a medicinali contenenti un gruppo sulfamidico, comprendono rash, reazione allergica e importanti alterazioni ematologiche, tra cui anemia aplastica, che molto raramente possono essere fatali (vedere paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse più comuni, negli studi controllati di terapia aggiuntiva, sono state sonnolenza, vertigini e anoressia. Le reazioni avverse associate a Zonegran, ottenute da studi clinici e dalla sorveglianza post-marketing, sono riassunte nelle tabelle seguenti. La frequenza è riportata secondo lo schema seguente:
molto comune | ≥ 1/10 |
comune | ≥ 1/100 < 1/10 |
non comune | ≥ 1/1.000 < 1/100 |
raro | ≥ 1/10.000 < 1/1.000 |
molto raro | < 1/10.000 comprese segnalazioni isolate |
Classificazione sistemica organica (terminologia MedDRA) | Molto comune | Comune | Non comune | Molto raro |
Infezioni ed infestazioni | | | Polmonite | |
Infezioni del tratto urinario |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | Ecchimosi | | Agranulocitosi |
| Anemia aplastica |
Leucocitosi |
Leucopenia |
Linfoadenopatia |
Pancitopenia |
Trombocitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | | Ipersensibilità | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | | Ipokaliemia | Acidosi metabolica |
Disturbi psichiatrici | Agitazione | Labilità affettiva | Rabbia | Allucinazioni |
Irritabilità | Ansia | Aggressività | |
Stato confusionale | Insonnia | Ideazione suicidaria |
Depressione | Disturbi psicotici | Tentativo di suicidio |
Patologie del sistema nervoso | Atassia | Bradifrenia | Convulsioni | Amnesia |
Vertigini | Disturbo dell’attenzione | | Coma |
Deficit della memoria | Nistagmo | Crisi di grande male |
Sonnolenza | Parestesia | Sindrome miastenica |
| Disturbo del linguaggio | Sindrome Neurolettica Maligna |
Tremore | Stato di male epilettico |
Patologie dell’occhio | Diplopia | | | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | | | Dispnea |
Polmonite da aspirazione |
Disturbo respiratorio |
Patologie gastrointestinali | | Dolori addominali | Vomito | Pancreatite |
Costipazione | | |
Diarrea |
Dispepsia |
Nausea |
Patologie epatobiliari | | | Colecistite | Danno epatocellulare |
Colelitiasi | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Rash | | Anidrosi |
| Eritema multiforme |
Prurito |
Sindrome di Stevens-Johnson |
Necrolisi epidermica tossica |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | | | Rabdomiolisi |
Patologie renali e urinarie | | Nefrolitiasi | Calcoli urinari | Idronefrosi |
| | Insufficienza renale |
Anomalie nelle urine |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Affaticamento | | |
Sindrome influenzale |
Piressia |
Esami diagnostici | Riduzione dei bicarbonati | Dimagrimento | | Aumento della creatinfosfochinasi ematica |
| | Aumento della creatininemia |
Aumento dell’azotemia |
Anomalie nei test di funzionalità epatica |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | | | | Colpo di calore |
Inoltre, vi sono stati casi isolati di morte improvvisa inspiegata nei pazienti epilettici (SUDEP) che assumevano Zonegran.
Informazioni supplementari su popolazioni speciali:
Il riesame dei dati post-marketing indica che, rispetto alla popolazione generale, i pazienti di 65 anni di età e oltre segnalano con una maggiore frequenza gli eventi seguenti: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e sindrome di ipersensibilità da farmaci (DIHS).
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Vi sono stati casi di sovradosaggio accidentale e intenzionale in pazienti adulti e pediatrici. In alcuni casi, il sovradosaggio è stato asintomatico, in particolare laddove emesi o lavanda gastrica erano stati tempestivi. In altri casi, il sovradosaggio è stato seguito da sintomi quali sonnolenza, nausea, gastrite, nistagmo, mioclono, coma, bradicardia, ridotta funzione renale, ipotensione e depressione respiratoria. Una concentrazione plasmatica molto elevata di 100,1 mg/ml di zonisamide è stata registrata circa 31 ore dopo l’assunzione di Zonegran e clonazepam da parte di un paziente; il paziente è entrato in coma e ha presentato depressione respiratoria, ma ha ripreso conoscenza cinque giorni dopo e non ha avuto sequele.
Trattamento
Non sono disponibili antidoti specifici per il sovradosaggio di Zonegran. A seguito di sospetto sovradosaggio recente, può essere indicato lo svuotamento dello stomaco tramite lavanda gastrica o induzione di emesi, con le abituali precauzioni per proteggere le vie respiratorie. È indicata una terapia di supporto generale, incluso il monitoraggio frequente delle funzioni vitali e l’attenta osservazione. La zonisamide ha una lunga emivita di eliminazione, quindi i suoi effetti possono essere persistenti. Sebbene non sia stata formalmente studiata per il trattamento del sovradosaggio, l’emodialisi ha ridotto le concentrazioni plasmatiche di zonisamide in un paziente con ridotta funzione renale e può essere considerata come trattamento del sovradosaggio, se clinicamente indicata.
La zonisamide è un derivato benzisossazolico. È un farmaco antiepilettico con debole attività sull’anidrasi carbonica in vitro. È chimicamente non relazionata ad altri agenti antiepilettici.
Categoria farmacoterapeutica: Antiepilettici, Codice ATC: N03A X15
L’efficacia è stata dimostrata con Zonegran in 4 studi in doppio cieco, controllati con placebo, della durata di fino a 24 settimane, con somministrazione una o due volte al giorno. Questi studi dimostrano che la riduzione mediana della frequenza delle crisi parziali è legata alla dose di Zonegran, con efficacia sostenuta a dosaggi di 300-500 mg al giorno.
L’attività anticonvulsivante di zonisamide è stata valutata in svariati modelli, in diverse specie con crisi epilettiche indotte o spontanee, e la zonisamide sembra agire come antiepilettico ad ampio spettro in questi modelli. La zonisamide previene le convulsioni massimali da elettroshock e limita la diffusione delle crisi, inclusa la propagazione delle crisi dalla corteccia alle strutture sottocorticali e sopprime l’attività del focus epilettogeno. A differenza di fenitoina e carbamazepina, tuttavia, la zonisamide agisce preferibilmente sulle crisi aventi origine dalla corteccia.
Il meccanismo d’azione della zonisamide non è pienamente chiarito, ma questa sembra agire sui canali del sodio e del calcio voltaggio-dipendenti, ostacolando quindi il firing neuronale sincronizzato, riducendo la diffusione delle scariche epilettiche e ostacolando la successiva attività epilettica. La zonisamide ha inoltre un effetto modulatorio sull’inibizione neuronale GABA-mediata.
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Assorbimento
La zonisamide viene assorbita quasi completamente dopo la somministrazione orale, raggiungendo in genere i picchi di concentrazione sierica o plasmatica entro 2-5 ore dalla somministrazione. Si ritiene che il metabolismo di primo passaggio sia trascurabile. La biodisponibilità assoluta è stimata pari a circa il 100%. La biodisponibilità orale non è influenzata dal cibo, sebbene i picchi di concentrazione plasmatica e sierica possano essere ritardati.
I valori di AUC e Cmax della zonisamide sono aumentati in modo quasi lineare dopo una dose singola, nel range di dosaggio di 100-800 mg, e dopo dosi multiple nel range di dosaggio di 100-400 mg una volta al giorno. L’aumento allo steady state era leggermente superiore a quanto previsto in base alla dose, probabilmente a causa del legame saturabile di zonisamide agli eritrociti. Lo steady state è stato raggiunto entro 13 giorni. Un accumulo leggermente superiore al previsto si verifica relativamente alla somministrazione singola.
Distribuzione
La zonisamide è legata per il 40-50% alle proteine plasmatiche umane, mentre gli studi in vitro hanno evidenziato che la presenza di vari medicinali antiepilettici (quali fenitoina, fenobarbital, carbamazepina e valproato di sodio) non esercita su questo alcuna influenza. Il volume apparente di distribuzione è di circa 1,1 – 1,7 l/kg negli adulti, indicando che la zonisamide viene ampiamente distribuita nei tessuti. Il rapporto tra eritrociti e plasma è circa 15 a basse concentrazioni e circa 3 a concentrazioni più elevate.
Metabolismo
La zonisamide è metabolizzata principalmente tramite scissione riduttiva dell’anello benzisossazolico del farmaco progenitore da parte del CYP3A4 per formare 2‑sulfamoilacetilfenolo (SMAP) e anche tramite N-acetilazione. Farmaco progenitore e SMAP possono essere inoltre glucuronidati. I metaboliti, che non sono stati rilevati nel plasma, sono privi di attività anticonvulsivante. Non vi è evidenza che la zonisamide induca il proprio metabolismo.
Eliminazione
La clearance apparente di zonisamide allo steady state, dopo somministrazione orale, è circa 0,70 l/h e l’emivita terminale di eliminazione è di circa 60 ore, in assenza di induttori del CYP3A4. L’emivita di eliminazione è indipendente dalla dose e non influenzata dalla somministrazione ripetuta. L’oscillazione nelle concentrazioni sieriche o plasmatiche nell’arco di un intervallo fra dosi è bassa (< 30%). La principale via di escrezione dei metaboliti di zonisamide e del farmaco immodificato è attraverso le urine. La clearance renale della zonisamide immodificata è relativamente bassa (circa 3,5 ml/min); circa il 15-30% della dose è eliminata immodificata.
Gruppi speciali di pazienti
Nei soggetti con funzione renale compromessa, la clearance renale delle singole dosi di zonisamide era positivamente correlata alla clearance della creatinina. L’AUC plasmatica della zonisamide risultava aumentata del 35% nei soggetti con clearance della creatinina < 20 ml/min (vedere anche paragrafo 4.2).
Pazienti con funzione epatica compromessa: La farmacocinetica di zonisamide in pazienti con funzione epatica compromessa non è stata adeguatamente studiata.
Anziani: Non sono state osservate differenze clinicamente significative nella farmacocinetica tra soggetti giovani (di età compresa tra 21 e 40 anni) e anziani (65-75 anni).
Adolescenti (12-18 anni): Dati limitati indicano che la farmacocinetica negli adolescenti, con dosaggio allo steady state di 1, 7 o 12 mg/kg al giorno, in somministrazioni divise, è simile a quella osservata negli adulti, dopo l’aggiustamento per peso corporeo.
Altre caratteristiche
Non è stata definita una chiara relazione dose-concentrazione-risposta per Zonegran. Se si confronta lo stesso livello di dosaggio, i soggetti di peso corporeo superiore sembrano avere concentrazioni sieriche allo steady state inferiori, ma questo effetto sembra essere relativamente modesto. L’età (≥ 12 anni) e il sesso, dopo l’aggiustamento per gli effetti del peso corporeo, non hanno effetti apparenti sull’esposizione alla zonisamide nei pazienti epilettici, durante il dosaggio allo steady state.
Risultati non osservati negli studi clinici, ma evidenziati nel cane a livelli di esposizione simili all’uso clinico, sono stati modificazioni epatiche (ingrossamento, colorazione marrone scuro, lieve aumento di volume degli epatociti con corpi lamellari concentrici nel citoplasma e vacuolizzazione citoplasmatica) associate ad un aumento del metabolismo.
La zonisamide non è risultata genotossica e non ha potenziale cancerogeno.
La zonisamide ha causato anomalie dello sviluppo in topi, ratti e cani ed è risultata embrioletale nelle scimmie, se somministrata durante il periodo dell’organogenesi a dosaggio di zonisamide e livelli plasmatici materni simili o inferiori ai livelli terapeutici negli esseri umani.
Contenuto della capsula:
Cellulosa microcristallina
Olio vegetale idrogenato
Sodio laurilsolfato.
Involucro della capsula da 25 mg, e da 50 mg:
Gelatina
Titanio biossido (E171)
Gomma lacca
Glicole propilenico
Potassio idrossido
Ossido di ferro nero (E172).
Involucro della capsula da 100 mg:
Gelatina
Titanio biossido (E171)
Rosso allura (E129)
Giallo tramonto FCF (E110)
Gomma lacca
Glicole propilenico
Potassio idrossido
Ossido di ferro nero (E172).
Non pertinente.
3 anni.
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Zonegran 25 mg capsule rigide, Zonegran 50 mg capsule rigide: Blister in PVC/PCTFE/alluminio, confezioni da 14, 28, 56 e 84 capsule rigide.
Zonegran 100 mg capsule rigide: Blister in PVC/PCTFE/alluminio, confezioni da 28, 56,84, 98 e 196 capsule rigide.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Eisai Limited
3 Shortlands
Londra
W6 8EE
Regno Unito
Zonegran 25 mg capsule rigide:
EU/1/04/307/001
036959017
EU/1/04/307/005
036959056
EU/1/04/307/002
036959029
EU/1/04/307/013
Zonegran 50 mg capsule rigide
EU/1/04/307/010
036959106
EU/1/04/307/009
036959094
EU/1/04/307/003
036959031
EU/1/04/307/012
Zonegran 100 mg capsule rigide
EU/1/04/307/006
036959068
EU/1/04/307/004
036959043
EU/1/04/307/011
EU/1/04/307/007
036959070
EU/1/04/307/008
036959082
10 marzo 2005
Febbraio 2009