Zostavax Sospensione Iniettabile
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina.

ZOSTAVAX Polvere e solvente per sospensione iniettabile
Vaccino dello zoster (vivo)

02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina.

Dopo la ricostituzione, 1 dose (0,65 ml) contiene:

Virus della Varicella-zoster (1), ceppo Oka/Merck, (vivo, attenuato) non meno di 19.400 PFU(2)

(1) -  Prodotto su cellule diploidi umane (MRC-5)
(2) - PFU = Unità formanti placca

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina.

Polvere e solvente per sospensione iniettabile.

Prima della ricostituzione, la polvere è una massa cristallina compatta di colore variabile da bianco a color crema ed il solvente è un fluido trasparente ed incolore.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina.

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina.

ZOSTAVAX è indicato per la prevenzione dell'herpes zoster ("zoster" o fuoco di S. Antonio) e della nevralgia posterpetica (PHN) associata all'herpes zoster.

ZOSTAVAX è indicato per l'immunizzazione di soggetti di età pari o superiore ai 50 anni.


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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina.

Somministrare una singola dose per via sottocutanea. La necessità di una seconda dose non è attualmente nota. Vedere paragrafo 5.1.

Il vaccino deve essere somministrato per VIA SOTTOCUTANEA, preferibilmente nella regione deltoidea. Si rimanda al paragrafo 6.6 per le istruzioni per la ricostituzione.

NON INIETTARE PER VIA INTRAVASCOLARE.

04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina.

  • Ipersensibilità al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti oppure a tracce di residui (quali per esempio neomicina) (vedere paragrafi 4.4 e 6.1).
  • Stati di immunodeficienza primaria ed acquisita dovuti a condizioni quali: leucemia acuta e cronica; linfoma; altre patologie che coinvolgono il midollo osseo o il sistema linfatico; immunosoppressione dovuta ad HIV/AIDS; immunodeficienza cellulare.
  • Terapia immunosoppressiva (inclusi corticosteroidi ad alto dosaggio); tuttavia, l'uso di ZOSTAVAX non è controindicato negli individui che sono in trattamento con corticosteroidi per uso topico/inalatorio o corticosteroidi sistemici a basso dosaggio o in pazienti che hanno ricevuto corticosteroidi come terapia sostitutiva, ad es. per insufficienza surrenale.
  • Tubercolosi attiva non trattata.
  • Gravidanza (si rimanda al paragrafo 4.4 e 4.6).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina.

Un adeguato trattamento e supervisione medica devono essere sempre prontamente disponibili in caso di una rara reazione anafilattica/anafilattoide successiva alla somministrazione del vaccino, poiché vi è la possibilità di reazioni di ipersensibilità, non solo ai principi attivi, ma anche agli eccipienti ed alle tracce di residui (per esempio la neomicina) presenti nel vaccino (vedere paragrafi 4.3 e 6.1).

L'allergia alla neomicina generalmente si manifesta come dermatite da contatto. Tuttavia, un'anamnesi di dermatite da contatto dovuta alla neomicina non è una controindicazione alla vaccinazione con vaccini a virus vivo.

Prima della vaccinazione di donne in età fertile, deve essere escluso lo stato di gravidanza e si deve utilizzare un efficace metodo contraccettivo nei 3 mesi successivi alla vaccinazione (vedere paragrafi

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04.5 Interazioni - Inizio Pagina.

ZOSTAVAX può essere somministrato in concomitanza con il vaccino influenzale inattivato, con iniezioni separate ed in siti diversi di iniezione (vedere paragrafo 5.1).

ZOSTAVAX non deve essere somministrato in concomitanza con il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente in quanto uno studio clinico sull'uso concomitante ha mostrato la riduzione dell'immunogenicità di ZOSTAVAX (vedere paragrafo 5.1).

Non sono stati effettuati studi per valutare la somministrazione concomitante con altri vaccini.

La somministrazione concomitante di ZOSTAVAX e di trattamenti anti-virali di nota efficacia nei confronti di VZV, non è stata valutata.

04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina.

Non vi sono studi nelle donne in stato di gravidanza. Non è inoltre noto se ZOSTAVAX possa provocare danno fetale quando somministrato ad una donna in stato di gravidanza o se possa influenzare la capacità riproduttiva. Tuttavia è noto che l'infezione naturale da virus della varicellazoster può causare talvolta danno fetale. ZOSTAVAX non è normalmente destinato ad essere somministrato a donne in stato di gravidanza in quanto il prodotto non è indicato in soggetti di età inferiore ai 50 anni. In ogni caso, la gravidanza deve essere evitata nei tre mesi successivi alla vaccinazione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

Non è noto se il VZV venga secreto nel latte umano. Pertanto, poichè alcuni virus vengono secreti nel latte umano, bisogna valutare con attenzione l'opportunità di somministare ZOSTAVAX ad una donna in allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina.

Non vi sono studi riguardanti gli effetti sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina.

Negli studi clinici, ZOSTAVAX è stato valutato per la sicurezza di impiego in più di 20.000 adulti.

Nel più grande di questi studi, lo Shingles Prevention Study (SPS), 38.546 soggetti hanno ricevuto una singola dose della formulazione congelata di ZOSTAVAX (n=19.270) o altrimenti di placebo (n=19.276) e sono stati monitorati per la tollerabilità, per tutta la durata dello studio. Nel corso dello studio, sono stati riportati effetti indesiderati gravi correlati all'uso del vaccino in 2 soggetti vaccinati con ZOSTAVAX (esacerbazione dell'asma e polimialgia reumatica) ed in 3 soggetti che avevano ricevuto il placebo (sindrome di Goodpasture, reazione anafilattica e polimialgia reumatica).

Nel substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi, ad un sottogruppo di individui facenti parte dello studio SPS (n= 3.345 riceventi ZOSTAVAX e n= 3.271 riceventi il placebo) è stato consegnato un libretto di vaccinazione per registrare le reazioni avverse che si possono manifestare tra il giorno 0 ed il giorno 42 successivi alla vaccinazione, in aggiunta al monitoraggio di routine che è stato effettuato per tutta la durata dello studio.

Nel substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi, le seguenti reazioni avverse sistemiche ed al sito di iniezione correlate all'uso del vaccino, sono state riportate con significativa maggior frequenza in coloro che avevano ricevuto il vaccino rispetto a coloro che avevano ricevuto il placebo. La maggior parte di queste reazioni avverse sono state riportate come lievi per intensità. Diversi effetti indesiderati sono stati rilevati (0-4 giorni dopo la vaccinazione) e sono indicati con il simbolo * .

[Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000) inclusi i casi isolati]

Patologie del sistema nervoso

Comune: cefalea

 

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune: eritema,* dolore/dolorabilità,* gonfiore*
Comune: ematoma, prurito, sensazione di calore

 

L'incidenza complessiva di reazioni avverse al sito di iniezione correlate al vaccino, è stata significativamente superiore nei soggetti vaccinati con ZOSTAVAX rispetto ai soggetti che hanno ricevuto il placebo (48% per ZOSTAVAX e 17% per il placebo).

La restante parte dei soggetti dello studio SPS è stata sottoposta al monitoraggio di routine per la sicurezza, ma non ha ricevuto il libretto di vaccinazione. La tipologia degli effetti indesiderati riportata in questi pazienti è stata generalmente simile a quella del sottogruppo di pazienti del substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi.

Nei 42 giorni post-vaccinazione del periodo di monitoraggio nello studio SPS, il numero di casi di rash zoster-simile riportato tra tutti i soggetti è stato ridotto (17 per ZOSTAVAX, 36 per il placebo; p=0,009). Di questi 53 casi di rash zoster-simile, 41 hanno fornito campioni adeguati per poter effettuare il test della PCR. Il ceppo selvaggio del VZV è stato rilevato in 25 di questi campioni (5 per ZOSTAVAX, 20 per il placebo). Il ceppo del VZV Oka/Merck non è stato trovato in nessuno di questi campioni.

Negli stessi 42 giorni post-vaccinazione del periodo di monitoraggio nello studio SPS, il numero (n=59) di casi di rash varicella-simile riportati, è stato ugualmente esiguo. Di questi casi di rash varicella-simile, 10 campioni sono risultati disponibili ed adeguati per poter effettuare il test di PCR. Il VZV non è stato trovato in nessuno di questi campioni.

In altri studi clinici effettuati a supporto dell'autorizzazione all'immissione in commercio iniziale riferita alla formulazione congelata di ZOSTAVAX, la frequenza riportata di rash zoster-simile e varicella-simile non al sito di iniezione nei 42 giorni post-vaccinazione è stata anche bassa sia tra coloro che avevano ricevuto il vaccino contro lo zoster che tra coloro che avevano ricevuto il placebo. Dei 17 casi riportati di rash zoster-simile e varicella-simile, non al sito di iniezione, 10 campioni sono risultati disponibili ed adeguati per effettuare il test della PCR. Il ceppo Oka/Merck è stato identificato attraverso l'analisi in PCR di campioni ottenuti dalle lesioni di soli due soggetti che hanno manifestato rash varicella-simile (insorgenza al giorno 8 e 17).

In altri studi clinici che hanno valutato ZOSTAVAX in soggetti di età pari o superiore ai 50 anni, incluso uno studio relativo alla somministrazione concomitante con il vaccino influenzale inattivato, il profilo di sicurezza è stato generalmente simile a quello osservato nel Substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi dello studio SPS. Tuttavia, in questi studi è stata riportata una frequenza maggiore di eventi avversi al sito di iniezione di intensità lieve-moderata nei soggetti di 50-59 anni di età rispetto ai soggetti di età pari o superiore ai 60 anni (vedere paragrafo 5.1).

I risultati di uno studio clinico (n=368) hanno dimostrato che l'attuale formulazione refrigerata è generalmente ben tollerata con un profilo di sicurezza comparabile a quello della formulazione congelata.

In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato, in cui ZOSTAVAX è stato somministrato a 100 soggetti di età pari o superiore a 50 anni, con un'anamnesi di herpes zoster (HZ) prima della vaccinazione, il profilo di sicurezza è stato essenzialmente simile a quello osservato nel substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi dello studio SPS.

Sulla base dei dati limitati ottenuti in 2 studi clinici che hanno coinvolto soggetti VZV-sieronegativi o debolmente sieropositivi (27 soggetti di età pari o superiore a 30 anni che hanno ricevuto il vaccino dello zoster vivo attenuato), le reazioni avverse sistemiche ed al sito di iniezione sono risultate generalmente simili a quelle riportate da altri soggetti che hanno ricevuto ZOSTAVAX nel corso degli studi clinici, con 2 soggetti su 27 che hanno manifestato la febbre. Nessun soggetto ha riportato rash varicella-simile o herpes zoster-simile. Non sono stati riportati effetti indesiderati gravi correlati all'uso del vaccino.

Sorveglianza Post-marketing

Durante la sorveglianza post-marketing, sono stati riportati spontaneamente i seguenti eventi avversi:
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: piressia
Patologie del sistema emolinfopoietico: linfoadenopatia (cervicale, ascellare)
Disturbi del sistema immunitario: reazioni di ipersensibilità che includono reazioni anafilattiche
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: rash

 

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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina.

Nessun caso di sovradosaggio è stato riportato.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina.

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina.

Categoria farmacoterapeutica: Vaccino virale, codice ATC: J07BK02

Meccanismo d'azione

Coloro che sono stati infettati dal VZV, compresi quelli senza una anamnesi clinica di varicella, sono a rischio di sviluppo di zoster. Il rischio si ritiene sia causalmente correlato ad una riduzione dell'immunità specifica nei confronti del VZV. ZOSTAVAX ha dimostrato di potenziare l'immunità VZV-specifica e si ritiene sia questo il meccanismo attraverso il quale il vaccino protegge nei confronti dello zoster e delle sue complicanze. (Vedere Immunogenicità).

Valutazione dell'Efficacia Clinica ottenuta con ZOSTAVAX

ZOSTAVAX ha ridotto significativamente il rischio di sviluppo di zoster e PHN rispetto al placebo. Inoltre, ZOSTAVAX ha ridotto significativamente il dolore associato allo zoster così come misurato attraverso il punteggio calcolato sull'impatto della malattia (Burden of Illness - B.O.I.) per quanto riguarda il dolore da zoster (vedere risultati e definizione in Tabella 1).

Tabella 1 Efficacia di ZOSTAVAX rispetto al Placebo nello Shingles Prevention Study

Punto finale (endpoint) Efficacia del vaccino* 95% IC
Incidenza di Zoster 51% Da 44 a 58%
Incidenza di PHN** 67% Da 48 a 79%
Impatto sulla malattia per quanto
riguarda il dolore da Zoster***
61% Da 51 a 69%

*Efficacia del vaccino = riduzione relativa nella misura dell'endpoint, nel gruppo dei vaccinati rispetto al gruppo di coloro che ricevono il placebo
**dolore associato allo zoster clinicamente significativo persistente o comparso almeno 90 giorni dopo la manifestazione del rash.
***Il punteggio impatto sulla malattia per quanto riguarda il dolore da zoster è un punteggio composito che comprende l'incidenza, la gravità e la durata del dolore zoster-associato acuto e cronico per un periodo di follow-up di 6 mesi..

Nello studio Shingles Prevention (SPS), uno studio clinico controllato con placebo, in doppio cieco, 38.546 soggetti di età pari o superiore a 60 anni sono stati randomizzati al fine di ricevere una singola dose di ZOSTAVAX (n=19.270) o di placebo (n=19.276).

ZOSTAVAX ha significativamente diminuito l'incidenza di zoster rispetto al placebo (315 [5,4/1.000 persone per anno] contro 642 casi[11,1/1.000 persone per anno], rispettivamente; p<0,001). L'efficacia protettiva di ZOSTAVAX contro lo zoster è stata del 51% (95% IC: [da 44 a 58%]). ZOSTAVAX ha ridotto l'incidenza di zoster del 64% (95% IC: [da 56 a 71%]) negli individui di 6069 anni di età e del 38% (95% IC: [da 25 a 48%]) nei soggetti di età pari o superiore ai 70 anni.

Nello studio SPS, la riduzione di zoster è stata evidenziata in quasi tutti i dermatomeri. Lo zoster oftalmico si è manifestato in 35 soggetti vaccinati con ZOSTAVAX contro 69 soggetti che avevano ricevuto il placebo. Si è verificata compromissione della vista in 2 soggetti vaccinati con ZOSTAVAX rispetto a 9 soggetti che avevano ricevuto il placebo.

ZZOSTAVAX ha determinato una riduzione dell'incidenza di PHN rispetto al placebo [(27 casi [0,5/1.000 persone per anno] contro 80 casi [1,4/1.000 persone per anno], rispettivamente; p<0,001). In questo studio il dolore post-erpetico (PHN) è stato definito come dolore zoster associato clinicamente significativo persistente o manifestatosi almeno 90 giorni dopo la comparsa del rash. L'efficacia protettiva di ZOSTAVAX contro la PHN è stata del 67% (95% IC: [da 48 a 79%]). Con riferimento ai soli soggetti che avevano sviluppato zoster, si è osservata una riduzione nel rischio di sviluppare successivamente la PHN. Nel gruppo dei soggetti vaccinati, il rischio di sviluppare il PHN dopo lo zoster è stato del 9% (27/315), mentre nel gruppo dei soggetti che avevano ricevuto il placebo tale rischio è stato del 13% (80/642). Tale effetto è risultato più evidente nel gruppo dei soggetti più anziani (≥70 anni di età), nei quali il rischio di sviluppare la PHN dopo lo zoster si è ridotto al 10% nel gruppo dei soggetti vaccinati rispetto al 19% nel gruppo dei soggetti che avevano ricevuto il placebo.

ZOSTAVAX ha ridotto il punteggio dell'impatto della malattia (B.O.I.) per quanto riguarda il dolore post-erpetico di circa il 61% (95% IC: [da 51 a 69%]), rispetto al placebo. L'effetto è risultato più evidente nel gruppo dei soggetti più giovani (da 60 a 69 anni) dove l'efficacia di ZOSTAVAX per quanto riguarda l'impatto del dolore da HZ è stata del 66% contro il 55% nei pazienti con età pari o superiore a 70 anni; tuttavia, questa differenza non è stata statisticamente significativa (p=0,266).

Prevenzione dei casi di HZ con dolore grave sull'intera popolazione facente parte dello studio

ZOSTAVAX ha ridotto l'incidenza di zoster con dolore grave e di lunga durata (punteggio di gravitàper-durata >600) del 73% (95% IC: [da 46 a 87%]) rispetto al placebo (11 rispetto a 40 casi rispettivamente).

Riduzione della gravità-per-durata del dolore zoster-associato negli individui vaccinati che hanno sviluppato lo zoster

Per quanto riguarda il dolore acuto (dolore nel periodo compreso tra 0-30 giorni), non c'è stata differenza statistica significativa tra il gruppo dei soggetti vaccinati ed il gruppo dei soggetti che avevano ricevuto il placebo. Il punteggio della gravità -per-durata dell'HZ è stato 89 (95% IC: [da 82 a 97%] per il gruppo dei soggetti vaccinati contro 92 (95% IC: [da 87 a 97%] per il gruppo dei soggetti che avevano ricevuto il placebo. L'utilizzo di farmaci analgesici è risultato complessivamente simile in entrambi i gruppi di studio.

Tra gli individui vaccinati che hanno sviluppato PHN, ZOSTAVAX ha significativamente ridotto il dolore (cronico) PHN-associato rispetto al placebo. Nel periodo compreso tra i 90 giorni successivi alla comparsa del rash ed il termine del periodo di follow-up, è stata osservata una riduzione del 57% nel punteggio gravità-per-durata (punteggio medio di 347 per ZOSTAVAX e 805 per il placebo; p=0,016).

Tra gli individui vaccinati che hanno sviluppato zoster, ZOSTAVAX ha significativamente ridotto complessivamente il dolore acuto e cronico zoster- associato rispetto al placebo. Durante il periodo di follow-up di 6 mesi (acuto e cronico), è stata osservata una riduzione del 22% (p =0,008) nel punteggio gravità-per-durata ed una riduzione del 52% (95% IC [da 7 a 74%]) (da 6,2% a 3,5%) nel rischio di contrarre HZ con dolore grave e di lunga durata (punteggio di gravità-per-durata >600).

Immunogenicità di ZOSTAVAX

Le risposte immunitarie alla vaccinazione sono state valutate in un sottogruppo di soggetti arruolati (N=1.395), all'interno dello Shingles Prevention Study (SPS). ZOSTAVAX ha determinato, 6 settimane dopo la vaccinazione, una risposta immunitaria VZV-specifica maggiore rispetto al placebo. Sono stati dimostrati incrementi nei livelli anticorpali VZV, misurati tramite glycoprotein enzymelinked immunosorbent assay (gpELISA) (differenza di 1,7 volte, media geometrica dei titoli anticorpali [GMT] di 479 contro 288 gpELISA unità/ml, p <0,001), e nell'attività T-cellulare, misurata attraverso il VZV interferon-gamma enzyme-linked immunospot (IFN-γ ELISPOT) assay (differenza di 2,2 volte, conta media geometrica [GMC] di 70 contro 32 cellule formanti-placca per milione periferico di cellule mononucleari del sangue [SFC/106 PBMCs], p<0,001). L'immunogenicità dell'attuale formulazione refrigerata, valutata a distanza di 4 settimane dalla vaccinazione, si è dimostrata simile all'immunogenicità della precedente formulazione congelata di ZOSTAVAX.

In un'analisi integrata dei risultati di due studi clinici atti a valutare la risposta immunitaria a ZOSTAVAX a distanza di 4 settimane dalla vaccinazione, le risposte ottenute sono state generalmente simili nei soggetti di età compresa tra 50 e 59 anni (N=389) rispetto a quelle osservate nei soggetti di età pari o superiore a 60 anni (N=731) (GMT pari a 668 vs. 614 gpELISA unità/ml, rispettivamente). Il tasso di incremento della media geometrica della risposta immunitaria a seguito della vaccinazione, misurata attraverso il metodo gpELISA, è stato di 2,6 volte (95% IC: [da 2,4 a 2,9] nei soggetti di età compresa tra 50 e 59 anni e di 2,3 volte (95% IC: [da 2,1 a 2,4]) nei soggetti di età pari o superiore a 60 anni.

Immunogenicità a seguito della somministrazione concomitante

In uno studio clinico controllato, in doppio cieco, 726 adulti di età pari o superiore ai 50 anni sono stati randomizzati al fine di ricevere una singola dose di ZOSTAVAX somministrata contemporaneamente (N=382) o non contemporaneamente (N=380) al vaccino influenzale split inattivato. La risposta anticorpale ad entrambi i vaccini, valutata a distanza di 4 settimane dalla vaccinazione, si è dimostrata simile sia in caso di somministrazione concomitante che in caso di somministrazione non concomitante.

In uno studio clinico controllato, in doppio cieco, 473 adulti di età pari o superiore ai 60 anni, sono stati randomizzati al fine di ricevere una singola dose di ZOSTAVAX somministrata contemporaneamente (N=237), o non contemporaneamente (N=236) al vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente. La risposta anticorpale VZV, valutata a distanza di 4 settimane dalla vaccinazione, a seguito di somministrazione concomitante, non si è dimostrata simile alla risposta anticorpale VZV a seguito di somministrazione non concomitante (GMT di 338 vs. 484 gpELISA unità/ml, rispettivamente; rapporto GMT = 0,70 (95% IC: [0,61, 0,80])). La risposta anticorpale VZV, valutata a distanza di 4 settimane dalla vaccinazione, è aumentata di 1,9 volte (95% IC: [1,7 - 2,1]) raggiungendo i criteri di accettabilità predefiniti) nel gruppo che aveva ricevuto la somministrazione concomitante, rispetto a 3,1 volte (95% IC: [2,8 - 3,5]) nel gruppo che non aveva ricevuto la somministrazione concomitante. I livelli di GMT per gli antigeni del vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente sono risultati simili in entrambi i gruppi. Non sono emerse differenze significative nel profilo di sicurezza a seguito di somministrazione concomitante e non concomitante di ZOSTAVAX con il vaccino pneumococcico polisaccaridico 23-valente, ad eccezione di cefalea ed eritema e gonfiore al sito di iniezione del vaccino pneumococcico, che si sono dimostrati più comuni nel gruppo che aveva ricevuto la somministrazione concomitante.

Immunogenicità in soggetti con un'anamnesi di herpes zoster (HZ) prima della vaccinazione

In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, placebo-controllato, ZOSTAVAX è stato somministrato a 100 soggetti di età pari o superiore a 50 anni, con un'anamnesi di herpes zoster (HZ) prima della vaccinazione, per valutare l'immunogenicità e la sicurezza (vedere paragrafo 4.8) di ZOSTAVAX. ZOSTAVAX ha indotto una risposta immunitaria VZV-specifica, misurata con gpELISA a 4 settimane dalla vaccinazione, significativamente più alta rispetto al placebo (differenza di 2,1 volte (95% IC: [da 1,5 a 2,9]), p < 0,001, GMT di 812 vs. 393 gpELISA unità/ml). I livelli di risposta anticorpale VZV erano essenzialmente simili in soggetti dai 50 ai 59 anni rispetto a soggetti di età pari o superiore a 60 anni.

Rivaccinazione

La necessità e la tempistica per una rivaccinazione con ZOSTAVAX non è ancora stata determinata.

In uno studio, controllato con placebo, in doppio cieco, 98 adulti di età pari o superiore a 60 anni hanno ricevuto una seconda dose di ZOSTAVAX 42 giorni dopo la prima dose; il vaccino è stato generalmente ben tollerato. La frequenza degli eventi avversi correlati al vaccino dopo la seconda dose di ZOSTAVAX è stata generalmente simile a quella osservata dopo la prima dose.

Soggetti immunocompremessi

Il vaccino non è stato studiato nei soggetti immunocompromessi.

 

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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina.

La valutazione delle proprietà farmacocinetiche non è richiesta per i vaccini.

005.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina.

Gli studi pre-clinici tradizionali non sono stati effettuati, ma non vi sono aspetti non-clinici che possano essere considerati rilevanti nei confronti della sicurezza clinica, oltre i dati inclusi in altri paragrafi del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.

06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina.

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina.

Polvere:

Saccarosio
Gelatina idrolizzata
Sodio cloruro
Potassio diidrogeno fosfato
Potassio cloruro
Monosodio L-glutammato
Disodio fostato anidro
Sodio idrossido (per aggiustare il ph)
Urea

Solvente:

Acqua per preparazioni iniettabili

06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina.

In assenza di studi di compatibilità, questo prodotto medicinale non può essere mescolato con altri prodotti medicinali nella stessa siringa.

06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina.

18 mesi.

Dopo la ricostituzione, il vaccino deve essere utilizzato immediatamente. Tuttavia, la stabilità durante l'impiego è stata dimostrata in 30 minuti quando il prodotto viene conservato tra 20oC e 25 oC.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina.

Conservare e trasportare refrigerato (2°C - 8°C). Non congelare.Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce.

Per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito, vedere il paragrafo 6.3.

06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina.

Polvere in flaconcino (vetro di Tipo I) con tappo (gomma butilica) e cappuccio di protezione (alluminio) e solvente in flaconcino (vetro di Tipo I), con tappo (gomma butilica) e cappuccio di protezione (alluminio) in confezioni da 1 e 10.

�ˆ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina.

Evitare il contatto con disinfettanti.

Per la ricostituzione del vaccino impiegare il solvente fornito. ZOSTAVAX, una volta ricostituito, si presenta come un liquido da semi-opalescente a traslucido, da color crema a giallo pallido.

E' importante utilizzare una siringa sterile ed un ago separati per ciascun soggetto, in modo da prevenire la trasmissione di agenti infettivi da un individuo all'altro.

Istruzioni per la ricostituzione
Per ricostituire il vaccino, aspirare con una siringa l'intero contenuto in solvente del flaconcino. Iniettare l'intero solvente contenuto nella siringa nel flaconcino, contenente il vaccino liofilizzato e agitare delicatamente fino a completa dissoluzione. Aspirare l'intero contenuto in una siringa per l'iniezione.

SI RACCOMANDA DI SOMMINISTRARE IL VACCINO IMMEDIATAMENTE DOPO LA RICOSTITUZIONE PER MINIMIZZARE LA PERDITA DI ATTIVITÀ. ELIMINARE IL VACCINO RICOSTITUITO SE NON UTILIZZATO ENTRO 30 MINUTI.

Il vaccino ricostituito non deve essere utilizzato se si nota la presenza di particelle estranee o se l'aspetto del vaccino differisce da quanto sopra descritto.

Qualsiasi prodotto inutilizzato o materiale di scarto deve essere smaltito in accordo alle direttive locali.

07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina.

Sanofi Pasteur MSD SNC
8, rue Jonas Salk
F-69007 Lione
Francia

08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina.

EU/1/06/341/001
EU/1/06/341/002

09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina.

19 maggio 2006

10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina.