Lelettrocardiogramma nella patologia cardiaca ed extracardiaca
La necrosi di una porzione del tessuto miocardico comporta variazioni della corrente di depolarizzazione e ripolarizzazione, che si manifestano allelettrocardiogramma con una serie di successive alterazioni
Il sopraslivellamento del tratto ST è lalterazione elettrocardiografica che permette di identificare un infarto acuto. La presenza di unonda Q anomala è lalterazione elettrocardiografica che permette di identificare un infarto avvenuto in precedenza. Essa rappresenta una sorta di cicatrice elettrocardiografica. Il riconoscimento di unonda Q espressione di infarto miocardico non sempre può avvenire con certezza e la sua identificazione rappresenta un classico esempio di commistione tra scienza ed arte elettrocardiografica Esiste una regola di semplice utilizzo, secondo la quale unonda Q indica con alta probabilità un infarto miocardico quando presenta almeno una delle seguenti caratteristiche:
Questa è la regola fondamentale da ricordare. La sua applicazione deve per altro tener conto dei dati anamnestici e clinici. Esistono infatti diverse condizioni in grado di indurre allecg una onda Q similinfartuale: ipertrofia settale; embolia polmonare; miocarditi; cardiomiopatie; preeccitazioni; emorragie cerebrali. E possibile elencare poi altre semplici regole sulla interpretazione dellonda Q:
E utile ricordare infine che non sempre un infarto comporta la comparsa di onde Q (infarto non Q) e che queste possono essere sostituite da quadri di mancato aumento di voltaggio dellonda R. Un problema di diagnosi differenziale In presenza di unonda Q in D3 è fondamentale fare inspirare il paziente. Se durante tale manovra londa Q si riduce essa non va considerata di origine infartuale. Le alterazioni elettrocardiografiche determinate dallinfarto risultano localizzate alle derivazioni che esplorano le zone interessate dalla necrosi. Lelettrocardiogramma permette per tale motivo di identificare quale zona del cuore è stata interessata da un infarto. In caso di infarto anteriore le alterazioni elettrocardiografiche interesseranno le derivazioni precordiali In caso di infarto inferiore le alterazioni elettrocardiografiche interesseranno prevalentemente D2, aVF e D3
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