Non sempre è
possibile identificare una onda P prima di una
extrasistole sopraventricolare. In questi casi il
riconoscimento di una eventuale conduzione
aberrante risulta più difficile.
Al di là dei
numerosi criteri differenziali, più o meno
complessi, che non è obiettivo di questo corso
trattare, esiste una semplice osservazione, che
può risultare molto utile.
Se un impulso
proviene dagli atri, per quanto condotto con
aberranza, nella prima fase percorrerà la branca
non bloccata.
Nella prima fase
cioè viaggerà su di un sistema deputato alla
sua conduzione, e quindi progredirà velocemente.
E nella
seconda fase che, percorrendo un tessuto non
deputato alla conduzione, il miocardio comune
ventricolare, progredirà lentamente.
Ne deriva che, in
una extrasistole a conduzione aberrante, la prima
parte del QRS è stretta, presenta cioè una
pendenza normale, mentre la seconda parte si
allarga, riducendo la sua pendenza.
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