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Alphagan è indicato come monoterapia nella
riduzione della pressione oculare in pazienti con glaucoma ad
angolo aperto o con ipertensione oculare, pazienti nei quali sia
conosciuta o presunta l’intolleranza a terapie topiche con
betabloccanti e/o per i quali sia controindicata una terapia
topica con betabloccanti. Alphagan può essere
utilizzato come terapia di associazione quando la pressione
oculare non è adeguatamente controllata da un
betabloccante topico.
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Il dosaggio raccomandato è una goccia di Alphagan
nell’occhio/negli occhi colpito(i), due volte al giorno, a
distanza di circa 12 ore. Nei pazienti anziani non è
necessario alcun aggiustamento del dosaggio.
Come per altri colliri, al fine di ridurre un possibile
assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco
lacrimale al canthus mediale (occlusione puntale) per 1 minuto,
immediatamente dopo l’applicazione del collirio.
In caso di somministrazione concomitante di altri prodotti
oftalmici topici, questi farmaci devono essere instillati a
distanza di 5-15 minuti.
Non sono stati condotti studi con Alphagan in pazienti
con compromissione� epatica o renale (vedere sezione 4.4)
Non è ancora stata stabilita la sicurezza e
l’efficacia di Alphagan nei bambini (vedere sezione
4.4 circa l’uso del prodotto nei neonati).
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Alphagan è controindicato nei pazienti con
ipersensibilità alla Brimonidina tartrato o a qualsiasi
componente del prodotto.
Alphagan è inoltre controindicato nei pazienti
sottoposti a terapia con inibitori delle monoamino ossidasi (MAO)
e nei pazienti trattati con antidepressivi che agiscono sulla
trasmissione noradrenergica (come gli antidepressivi triciclici e
la mianserina).
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Nell’ambito del trattamento del glaucoma congenito sono
stati riportati, in alcuni neonati trattati con Alphagan,
sintomi di sovradosaggio da Brimonidina.
Si raccomanda prudenza nel trattamento dei pazienti affetti da
malattie cardiovascolari gravi o instabili e non controllate.
Durante gli studi clinici, alcuni pazienti (12,7%) hanno
mostrato una reazione oculare di tipo allergico con Alphagan
(Vedere sez. 4.8 per i dettagli)
Qualora si verificassero reazioni allergiche, interrompere il
trattamento con Alphagan.
Alphagan deve inoltre essere utilizzato con cautela nei
pazienti con depressione, insufficienza cerebrale o coronarica,
fenomeno di Raynaud, ipotensione ortostatica o tromboangioite
obliterante.
Non sono stati condotti studi con Alphagan in pazienti
con compromissioni epatiche o renali;pertanto si raccomanda
cautela nel trattamento di� questi pazienti.
Il conservante presente in Alphagan, il benzalconio
cloruro, può essere assorbito dalle lenti a contatto
morbide. Pertanto i pazienti portatori di questo tipo di lenti
(idrofile) devono attendere almeno 15 minuti dopo
l’instillazione di Alphagan, prima applicare le lenti
negli occhi.
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Sebbene non siano stati condotti studi specifici relativi alle
interazioni con Alphagan, bisogna tuttavia tenere presente
la possibilità di un effetto additivo o di potenziamento
in associazione con i depressivi del SNC (alcool, barbiturici,
oppiacei, sedativi o anestetici).
Non sono disponibili dati sul livello di catecolamine in
circolazione dopo la somministrazione di Alphagan. Si
raccomanda tuttavia cautela nei pazienti che assumono farmaci che
possono alterare il metabolismo e la captazione delle amine
circolanti (es, clorpromazina, metilfenidato, reserpina).
In seguito ad applicazione di Alphagan, in alcuni
pazienti sono state osservate diminuzioni clinicamente non
significative della pressione sanguigna. Si raccomanda pertanto
cautela in caso di uso concomitante di farmaci, come gli
antiipertensivi e/o glicosidi cardioattivi.
Si raccomanda inoltre cautela in caso di inizio (o variazione
di dosaggio) di un trattamento concomitante con agenti sistemici
(indipendentemente dalla
) che possono
interagire con gli agonisti alfa-adrenergici o interferire con la
loro attività come gli agonisti o gli antagonisti dei
recettori adrenergici (es,isoprenalina, prazosin).
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Non è stata ancora accertata la sicurezza del prodotto
nelle donne in gravidanza. Negli studi condotti sugli animali, la
Brimonidina tartrato� non ha mostrato effetti teratogeni.
Nei conigli, la Brimonidina tartrato, a livelli plasmatici
più elevati di quelli raggiunti durante la terapia
nell’uomo, ha causato aumento di perdita nel preimpianto e
riduzione postnatale della crescita.
Alphagandeve essere utilizzato in gravidanza solo se il
potenziale beneficio per la madre giustifica il potenziale
rischio per il feto.
Uso durante l’allattamento
Non è stato accertato se la brimonidina sia escreta nel
latte umano.
La sostanza viene escreta nel latte dei ratti in
allattamento.
Alphagan non deve essere utilizzato dalle donne che
allattano.
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Alphagan può provocare senso di affaticamento e/o
sonnolenza che possono influire sulla capacità di guida o
sull’uso di macchinari.
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Effetti oculari
Gli effetti oculari riportati più frequentemente sono
stati (in ordine decrescente di frequenza): iperemia, bruciore,
annebbiamento, sensazione di corpo estraneo, follicoli
congiuntivali , reazioni allergiche e prurito oculare.
Alcuni pazienti presentavano contemporanemente diversi di
questi sintomi e /o segni che sono stati considerati
complessivamente una reazione allergica oculare.
Nelle sperimentazioni cliniche, questa è stata
riportata nel 12,7% dei pazienti (causando un ritiro dagli studi
dell’11,5% dei soggetti). Nella maggior parte di questi
pazienti l’inizio di tale manifestazione si verificava tra
il terzo ed il nono mese di trattamento.
I dati ,qualora disponibili, relativi ai soggetti che si
ritiravano dallo studio a causa di reazioni allergiche oculari,
mostravano che tutti i sintomi venivano risolti interrompendo la
terapia e senza alcuna conseguenza a lungo termine.
Tra gli effetti oculari verificatisi occasionalmente sono
stati osservati: erosione/colorazione corneale, fotofobia,
iperemia palpebrale, dolore oculare, secchezza oculare,
lacrimazione, edema palpebrale e congiuntivale, blefarite,
sbiancamento congiuntivale, irritazione oculare, visione
alterata, secrezione congiuntivale e congiuntivite.
Effetti sistemici
Gli effetti sistemici riportati più frequentemente sono
stati: secchezza orale, mal di testa e
affaticamento/sonnolenza.
Occasionalmente sono stati segnalati: sintomi delle vie
respiratorie superiori, vertigini, sintomi gastrointestinali,
astenia ed alterazione del gusto.
Tra gli effetti sistemici sono stati raramente riportati:
depressione, reazioni allergiche sistemiche, secchezza nasale e
palpitazioni.
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Sovradosaggio oftalmico:
Non sono sono stati riportati casi di sovradosaggio per via
topica (oculare) negli adulti.
Comunque, nell’ambito del trattamento del glaucoma
congenito sono stati riportati, in alcuni neonati trattati con
Alphagan, sintomi di sovradosaggio da Brimonidina, come
ipotensione, bradicardia,ipotermia ed apnea.
Sovradosaggio sistemico causato da ingestione accidentale:
Non sono noti casi di ingestione accidentale di Alphagan
negli adulti.
Sono stati riferiti casi di sovradosaggio orale con altri
alfa-2 agonisti che hanno provocato sintomi come ipotensione,
astenia, vomito, letargia, stato di sedazione, bradicardia,
aritmia, miosi, apnea, ipotonia, ipotermia, depressione
respiratoria e convulsioni.
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La brimonidina è un agonista dei recettori� alfa 2
adrenergici, 1000 volte più selettivo nei confronti degli
alfa 2 rispetto agli alfa-1.
Questa selettività recettoriale non causa midriasi,
nè vasocostrizione a livello dei microvasi in
xenotrapianto di retina umana.
Nell’uomo la somministrazione topica della Brimonidina
riduce la pressione intraoculare con effetti minimi sui parametri
cardiovascolari o polmonari.
Si ha esperienza limitata nei pazienti con asma bronchiale, i
quali tuttavia non hanno manifestato effetti collaterali.
L’attività di Alphagan inizia rapidamente
con il picco ipotensivo oculare rilevato dopo due ore dalla
instillazione.
In due studi della durata di un anno, Alphagan ha
determinato una riduzione della pressione oculare rispetto ai
valori medi di circa 4-6 mmHg.
Gli studi fluorofotometrici negli animali e nell’uomo
suggeriscono che la Brimonidina tartrato abbia un duplice
meccanismo d’azione.
Si ritiene che Alphagan diminuisca la pressione
intraoculare riducendo la formazione di umore acqueo e
contemporaneamente aumentando il deflusso uveosclerale.
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a)Caratteristiche generali
Dopo somministrazione oculare di una soluzione allo 0,2% per
due volte al giorno per dieci giorni, le concentrazioni
plasmatiche risultavano basse (Cmax media di 0,06 ng/ml).
E’ stato rilevato un lieve accumulo nel sangue dopo
instillazioni multiple (2 volte al giorno per 10 giorni).
L’area sotto la curva concentrazione-tempo nel plasma in 12
ore in condizioni di equilibrio (AUC 0-12h) era di
0,31 ng·ora/ml, in confronto al valore rilevato dopo la
prima dose che era pari a 0,23 ng·ora/ml.
Nell’uomo l’emivita media rilevata, dopo
somministrazione topica, nella circolazione sistemica era di
circa 3 ore.
Il legame proteico della Brimonidina nel plasma dopo
somministrazione topica è stato di circa il 29%,
nell’uomo.
La Brimonidina si lega, in vitro ed in vivo, alla melanina
presente nei tessuti oculari, in maniera reversibile.
Dopo 2 settimane di instillazione oculare, le concentrazioni
della Brimonidina nell’iride, nel corpo ciliare e nella
coroide-retina , risultavano da 3 a 17 volte superiori rispetto
alle concentrazioni riscontrate dopo una singola dose.
Il fenomeno di accumulo non si verifica in assenza di
melanina.
Il significato del legame con la melanina nell’uomo non
è chiaro.
Comunque, dall’esame biomicroscopico degli occhi di
pazienti trattati con Alphagan per più di un anno,
non sono state riscontrate reazioni avverse significative;
inoltre, nel corso di uno studio di tollerabilità oculare
della durata di 1 anno in� scimmie trattate con 4 volte la dose
raccomandata di Brimonidina tartrato, non è stata
riscontrata una tossicità oculare significativa.
Dopo somministrazione orale nell’uomo, la Brimonidina
è ben assorbita e rapidamente eliminata.La maggior parte
della quantità somministrata (circa il 75% della dose)
viene escreta entro 5 giorni come metabolita� per via urinaria;
non si riscontra sostanza non modificata nelle urine.
Studi in vitro, effettuati su fegato di animale e di
uomo,indicano che il metabolismo è largamente mediato
dall’aldeide ossidasi e dal citicromo P450.
Dunque,l’eliminazione sistemica sembra che si svolga�
principalmente a livello del metabolismo epatico.
Profili cinetici
Non è stata osservata alcuna deviazione rilevante dalla
proporzionalità di dose per la Cmax e l’AUC
plasmatici, dopo singola somministrazione topica dei dosaggi
0,08%, 0,2% e 0,5%.
b)Caratteristiche nei pazienti
Caratteristiche nei pazienti anziani:
negli anziani (soggetti dai 65 anni in su)� la
Cmax, l’AUC e l’emivita apparente della
Brimonidina sono simili a quelle degli adulti. Questo indica che
l’assorbimento e l’eliminazione sistemica non variano
con l’età.
I dati ottenuti da uno studio clinico di 3 mesi, che includeva
pazienti anziani,mostravano che la rilevazione sistemica di
Brimonidina era molto bassa.
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I dati disponibili relativi alla mutagenicità ed alla
carcinogenicità , indicano che Alphagan non svolge
attività mutagenica e carcinogenica nelle condizioni
d’uso clinico.
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Benzalconio cloruro (conservante) 0,005% (0,05 mg/ml)
Alcool polivinilico 1,4% (14 mg/ml)
Sodio cloruro
Sodio citrato, diidrato
Acido citrico, monoidrato
Acqua depurata
Acido cloridrico /o
Sodio idrossido per aggiustare il pH
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Non sono state osservate incompatibilità fisiche o
chimiche.
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Alphagan ha una validità di 24 mesi nel
contenitore chiuso da 2,5 ml e di 36 mesi nei contenitori chiusi
da 5,0 e 10,0 ml. Utilizzare entro 28 giorni dopo prima
apertura
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Alphagan deve essere conservato ad una temperatura non
superiore ai 25°C.
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Flaconi bianchi in polietilene a bassa densità con
contagocce da 35 µl. Il tappo è un convenzionale
tappo a vite di colore bianco o viola [o un
“compliance-cap”(C-Cap)].
Alphagan è disponibile in confezioni da 2,5, 5 o 10 ml.
Queste sono disponibili in confezioni multiple da 3 o da 6.
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Nessuna.
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Allergan S.p.A
Via Salvatore Quasimodo, 134/138
Roma
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AIC 033490018/M collirio 2,5 ml (attualmente non in
commercio)
AIC 033490020/M collirio 5 ml
AIC 033490032/M collirio 10 ml (attualmente non in
commercio)
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Medicinale soggetto a prescrizione medica.
La confezione collirio 5 ml in classe A (nota 78) è
dispensata dal Servizio Sanitario Nazionale
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12 Aprile 1999
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Nessuna
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Gennaio 2002