Interazioni - [Vedi Indice]
Farmaci antiaritmici di I classe
Particolare cautela richiede la
somministrazione di ATENOLOLO RK a pazienti in terapia con
farmaci antiaritmici appartenenti alla prima classe di Vaughan
Williams come la disopiramide per possibile rischio di
depressione miocardica e bradicardia.
Verapamil - diltiazem
ATENOLOLO RK non deve essere somministrato a
pazienti in terapia con calcio-antagonisti con effetto inotropo
negativo (es. verapamil, diltiazem); è necessario che
siano trascorse almeno 48 ore dalla sospensione di uno di questi
farmaci prima di iniziare la terapia.
Clonidina
Poichè i beta-bloccanti possono aggravare il
brusco rialzo dei valori pressori che può verificarsi dopo
sospensione della clonidina, occorre particolare cautela nella
sostituzione della clonidina con il beta-bloccante; pertanto
l'inizio del trattamento con il beta-bloccante deve avvenire
parecchi giorni dopo l'interruzione della terapia con clonidina.
Se ATENOLOLO RK e clonidina vengono somministrati
contemporaneamente, il beta-bloccante deve essere sospeso
parecchi giorni prima di interrompere la terapia con
clonidina.
Nifedipina
L’uso concomitante con diidropiridine (es.
nifedipina) può aumentare il rischio di ipotensione e
possono verificarsi casi di insufficienza cardiaca in pazienti
con insufficienza cardiaca latente.
ACE inibitori
L’uso concomitante di farmaci ACE
inibitori potenzia l’effetto ipotensivo.
Agenti anestetici
L’uso dei beta-bloccanti con agenti anestetici
può provocare un’attenuazione della tachicardia
riflessa e aumentare il rischio di ipotensione. E’ da
evitare l’uso di agenti anestetici che causano depressione
miocardica (vedere p. 4.4).
Antiinfiammatori
L’uso concomitante di farmaci che
inibiscono la sintesi di prostaglandine (es.
ibuprofene-indometacina) può diminuire l’effetto
ipotensivo dei beta-bloccanti.
Glicosidi digitalici
L’uso concomitante di glicosodi digitalici,
può aumentare il tempo di conduzione
atrioventricolare.
L’uso concomitante di alcool aumenta
l’effetto ipotensivo.
Antidiabetici
L’uso concomitante dei beta-bloccanti con i
farmaci antidiabetici può potenziare l’effetto
ipoglicemizzante di questi ultimi.
I beta-bloccanti dovrebbero essere evitati nei
pazienti diabetici; qualora risultassero indispensabili la
glicemia dovrebbe essere attentamente monitorata.
Simpaticomimetici
I farmaci simpaticomimetici, come l’adrenalina, possono
contrapporsi all’effetto dei beta-bloccanti se usati
contemporaneamente.
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L'atenololo attraversa la barriera placentare e si
sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale.
Non sono stati effettuati studi sull’impiego
dell’atenololo nel 1° trimestre di gravidanza e
pertanto non può essere esclusa la possibilità di
un danno fetale. L’atenololo è stato impiegato,
sotto stretto controllo medico, per il trattamento
dell’ipertensione nel 3° trimestre. L’uso
dell’atenololo in donne gravide, per il trattamento
dell’ipertensione lieve-moderata, è stato associato
a un ritardo della crescita intrauterina.
L’uso dell’atenololo, in donne che sono in
gravidanza o che possono iniziarla, richiede un’attenta
valutazione dei benefici indotti dalla terapia rispetto ai
possibili rischi, particolarmente nel 1° e 2° trimestre
di gestazione.
Si riscontra un accumulo significativo
dell’atenololo nel latte materno. Deve essere adottata
cautela quando Atenololo RK viene somministrato a donne che
allattano.
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È improbabile che la somministrazione di
ATENOLOLO RK influisca sulla capacità di guidare e
sull'uso di macchine. Tuttavia va tenuto in considerazione che si
possono occasionalmente verificare capogiri ed affaticamento.
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Cardiovascolari
Bradicardia, ipotensione, ipotensione posturale
che può essere associata a sincope, freddo alle
estremità.
Raramente nei pazienti sensibili si può
aggravare un blocco cardiaco, può verificarsi una
claudicazione intermittente, Fenomeno di Raynaud.
Sporadiche segnalazioni di deterioramento della
funzionalità cardiaca in pazienti affetti da insufficienza
cardiaca.
Sistema nervoso centrale
Capogiri, cefalea, cambiamenti dell’umore,
incubi notturni, psicosi e allucinazioni visive, aggravamento di
sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e
turbe della memoria, raramente sono stati segnalati disturbi del
sonno del tipo osservato con altri beta-bloccanti.
Gastrointestinali
Secchezza della bocca, disturbi
gastrointestinali.
Ematologici
Trombocitopenia, porpora, granulocitopenia.
Cute e annessi
Alopecia, comparsa di reazioni cutanee di tipo
psoriasico o aggravamento della psoriasi, rash cutanei e/o
secchezza agli occhi, la cui incidenza è, peraltro,
modesta, eruzioni eritematose.
Neurologici
Parestesia.
Sistema respiratorio
In pazienti con asma bronchiale o con una storia di
problemi asmatici può verificarsi broncospasmo.
Sensi
Disturbi visivi.
Altri
Affaticamento; è stato osservato un incremento
di anticorpi antinucleo, tuttavia non è chiara la
rilevanza clinica.
L’eventuale comparsa occasionale di
trombocitopenia, porpora, granulocitopenia, eruzioni eritematose,
richiede l’interruzione del trattamento.
Qualora, secondo il giudizio clinico, la
qualità di vita del paziente venisse negativamente
interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato
sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del
trattamento.
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I sintomi da sovradosaggio possono manifestarsi con
bradicardia, ipotensione, insufficienza cardiaca acuta,
broncospasmo.
Le misure di supporto generali devono comprendere
stretta sorveglianza medica, ricovero nel reparto di terapia
intensiva, lavanda gastrica, impiego di carbone attivo e di un
lassativo per prevenire l’assorbimento di qualsiasi farmaco
ancora presente nel tratto gastrointestinale, impiego di plasma o
sostituti del plasma per trattare l’ipotensione e lo
shock.
E’ da considerare la possibilità di
utilizzare l’emodialisi o l’emoperfusione.
Eccezionalmente può subentrare una
spiccata bradicardia, che può essere corretta con 1-2 mg
di solfato di atropina somministrato per via endovenosa e/o un
pace-maker cardiaco. Se necessario a questa può far
seguito una dose di 10 mg di glucagone in bolo per via
endovenosa, che può essere ripetuta o seguita da 1-10 mg/h
di glucagone per infusione endovenosa in funzione della
risposta.
In caso non vi fosse risposta al glucagone o questo
non fosse disponibile, si ricorra ad un simpaticomimetico
stimolante i beta-recettori quali l'isoprenalina alla dose di
10-15 mg o l'orciprenalina alla dose di 0,5 mg o la dobutamina
alla dose di 2,5-10 μg/kg/min per infusione lenta. La
dobutamina per i suoi effetti inotropi positivi, potrebbe anche
essere usata per trattare l’ipotensione e
l’insufficienza cardiaca acuta. E’ probabile che
queste dosi siano inadeguate per contrastare gli effetti cardiaci
indotti dal beta-blocco in caso di ampio sovradosaggio. La dose
di dobutamina deve essere quindi aumentata, se necessario, per
ottenere la risposta desiderata sulla base delle condizioni
cliniche del paziente.
Il broncospasmo può generalmente essere risolto
mediante la somministrazione di preparati broncodilatatori.
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Categoria farmacoterapeutica: betabloccanti selettivi,
non associati
Codice ATC: C07AB03
L’atenololo è un inibitore dei recettori
beta adrenergici che agisce in modo preferenziale sui beta-uno
recettori cardiaci. La selettività diminuisce con
l’aumentare della dose. L’Atenololo è privo di
attività simpaticomimetica intrinseca e di attività
stabilizzante di membrana e, come gli altri beta-bloccanti,
possiede effetti inotropi negativi (è quindi
controindicato nell’insufficienza cardiaca non
controllata).
Come con gli altri beta-bloccanti, il modo
d’azione dell’atenololo nel trattamento
dell’ipertensione non è chiaro.
L’efficacia dell’atenololo
nell’eliminare o ridurre i sintomi nei pazienti affetti da
angina è probabilmente determinata dalla riduzione della
frequenza cardiaca e della contrattilità.
ATENOLOLO RK è compatibile con i diuretici, con
altri farmaci antipertensivi e antianginosi (ved. Punto 4.5
“Interazioni con altri medicinali ed altre forme
d’interazione).
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Nell'uomo, dopo somministrazione orale,
l'assorbimento di atenololo da parte del tratto gastrointestinale
è consistente ma incompleto (circa 40-50%) con un picco di
concentrazioni plasmatiche di 2-4 ore dopo la dose. I livelli
ematici dell’atenololo sono consistenti e soggetti ad una
lieve variabilità.
Non risulta una significativa metabolizzazione epatica
dell’atenololo e più del 90% dell’atenololo
assorbito raggiunge la circolazione sistemica in modo
inalterato.
L’emivita plasmatica è di circa 6-9 ore,
ma può aumentare nei pazienti con grave insufficienza
renale, poiché il rene è la principale via di
eliminazione.
L’atenololo penetra scarsamente nei tessuti a
causa della sua bassa solubilità lipidica e la sua
concentrazione nei tessuti cerebrali è bassa.
La quota di atenololo legata alle proteine plasmatiche
è minima (circa 3%).
Atenololo RK è efficace per almeno 24 ore dopo
una singola dose orale giornaliera.
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Con l’atenololo è stata ottenuta
un’ampia esperienza clinica.
Le varie informazioni riguardanti la sua
somministrazione sono riportate nei paragrafi specifici.
Studi di tossicità acuta e cronica,
condotti su varie specie animali hanno evidenziato la bassa
tossicità dell'atenololo. DL50 p.o. nel topo
> 2000 mg/kg; nel ratto > 3000 mg/kg. Studi specifici,
condotti al fine di valutare un'eventuale attività
cancerogena e teratogena, sono risultati negativi.
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Ogni compressa contiene:
Amido di mais, Magnesio carbonato, Sodio
laurilsolfato, Gelatina, Talco, Magnesio stearato.��
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Nessuna nota.
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3 anni.
Tale periodo di validità si riferisce al
prodotto in confezionamento integro, correttamente
conservato.
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Nessuna precauzione particolare.
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Blister opaco in PVC/alluminio.
Astuccio da 42 compresse 100 mg�
�
Nessuna istruzione particolare.
�
Errekappa Euroterapici Via Ciro Menotti 1/A -�
20129 -� Milano
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ATENOLOLO rk 100 mg 42 compresse
��������������� A.I.C. n.� 029533027/G
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Prima Autorizzazione: 16 Luglio 1998
Rinnovo Autorizzazione:
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
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27/06/2002.
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