- [Vedi Indice]Azopt è indicato per ridurre l'elevata pressione intraoculare nei casi di:
- ipertensione oculare
- glaucoma ad angolo aperto
come monoterapia nei pazienti in cui i beta-bloccanti si siano dimostrati inefficaci o nei pazienti in cui i beta-bloccanti siano controindicati, o come terapia aggiuntiva ai beta-bloccanti.
Quando usato in monoterapia o in terapia aggiuntiva, il dosaggio è di una goccia di Azopt nel sacco congiuntivale dell'occhio/i affetto/i due volte al giorno. Alcuni pazienti possono avere una risposta migliore con la somministrazione di una goccia tre volte al giorno.
Dopo l'instillazione è raccomandata l'occlusione nasolacrimale o una leggera chiusura delle palpebre. Ciò può ridurre l'assorbimento sistemico del medicinale somministrato per via oculare e determinare una diminuzione degli effetti collaterali sistemici.
Quando Azopt viene usato in sostituzione di un altro agente oftalmico antiglaucoma, interrompere la somministrazione dell'altro agente ed iniziare la terapia con Azopt il giorno successivo.
Se viene usata più di una medicazione topica oftalmica, i medicinali devono essere somministrati singolarmente a distanza di almeno 5 minuti.
Uso in pazienti anziani
Non è necessaria alcuna modifica del dosaggio nei pazienti anziani.
Uso pediatrico
L'efficacia e la sicurezza di Azopt in pazienti minori di 18 anni non sono state stabilite e il suo uso non è raccomandato in questi pazienti.
Uso in pazienti con insufficienza epatica o renale
Azopt non è stato studiato in pazienti con insufficienza epatica, pertanto non deve essere utilizzato da questi pazienti.
Azopt non è stato studiato in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min) o in pazienti con acidosi ipercloremica. Poiché la brinzolamide ed il suo metabolita principale sono escreti in modo predominante dal rene, Azopt è controindicato in questi pazienti (vedere anche "Controindicazioni").
L'alterazione del gusto (sapore amaro o inusuale in bocca in seguito all'instillazione) è stato l'effetto indesiderato più frequentemente riportato a livello sistemico associato all'uso di Azopt durante gli studi clinici; ciò é probabilmente dovuto al passaggio del collirio nel nasofaringe attraverso il canale nasolacrimale. L'occlusione nasolacrimale o la leggera chiusura dell'occhio dopo l'instillazione può aiutare a ridurre l'incidenza di questo effetto (vedere anche 4.2
).
Nel corpo
- Non comuni: dolore al petto e alopecia.
Effetti gastrointestinali
- Comuni: alterazione del gusto (sapore amaro o inusuale).
- Non comuni: bocca asciutta, nausea, e dispepsia.
Reazioni di ipersensibilità
- Non comuni: dermatiti.
Effetti sul sistema nervoso
Comuni: mal di testa
- Non comuni: parestesia, caratterizzata da formicolio e intorpidimento delle estremità, depressione, e vertigini.
Effetti respiratori
- Non comuni: riniti, dispnea, faringiti, bronchiti, epistassi e emottisi.
Effetti gastrointestinali, sul sistema nervoso, ematologici, renali e metabolici sono generalmente associati agli inibitori sistemici dell'anidrasi carbonica. Lo stesso tipo di effetti indesiderati attribuibili agli inibitori orali dell'anidrasi carbonica sono possibili con la somministrazione topica.
Ipersensibilità alla brinzolamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti.Accertata ipersensibilità alle solfonamidi (vedere anche "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").Insufficienza renale grave.Acidosi ipercloremica (vedere "Posologia e modo di somministrazione").
Azopt è una solfonamide e, sebbene somministrato per via topica, è assorbito a livello sistemico. Quindi possono verificarsi con la somministrazione per via topica gli stessi tipi di effetti indesiderati che sono attribuibili alle solfonamidi. Se si manifestano segni di reazioni gravi o di ipersensibilità, sospendere l'uso di questo preparato.
Esiste la possibilità di un effetto additivo sugli effetti sistemici noti dell'inibizione dell'anidrasi carbonica, nei pazienti che ricevono un inibitore dell'anidrasi carbonica per via orale e Azopt. La concomitante somministrazione di Azopt e degli inibitori dell'anidrasi carbonica orali non è stata studiata e non è raccomandata.
Esiste una esperienza limitata con Azopt nel trattamento di pazienti con glaucoma pseudoesfogliativo o pigmentario.
Nella terapia aggiuntiva del glaucoma Azopt è stato valutato principalmente con timololo. Esistono quindi dati limitati sulla somministrazione di brinzolamide in associazione ad altri agenti antiglaucomatosi.
Azopt non è stato studiato in pazienti con glaucoma ad angolo chiuso.
Il possibile ruolo della brinzolamide sulle funzioni corneali endoteliali di pazienti con cornea compromessa (particolarmente in pazienti con bassa conta cellulare endoteliale) non è stato studiato.
Non sono stati studiati in modo specifico pazienti portatori di lenti a contatto e, in questi pazienti, è raccomandato un attento monitoraggio durante l'uso di brinzolamide, poiché gli inibitori dell'anidrasi carbonica possono alterare l'idratazione corneale e l'uso di lenti a contatto potrebbe aumentare i rischi per la cornea. Similmente è raccomandato un attento monitoraggio in altri casi di compromissione corneale come in pazienti affetti da diabete mellito.
È stato riportato che il benzalconio cloruro, che è usato comunemente come conservante nei prodotti oftalmici, può causare cheratopatia puntata e/o cheratopatia tossica ulcerativa. Poiché Azopt contiene benzalconio cloruro, è richiesto un attento monitoraggio in caso di uso frequente o prolungato, in pazienti affetti da secchezza oculare, o compromissione corneale.
Azopt non è stato studiato in pazienti portatori di lenti a contatto. Azopt contiene come conservante il benzalconio cloruro che può essere adsorbito dalle lenti a contatto morbide. Perciò, portatori di lenti a contatto dovranno attendere 15 minuti dall'instillazione di Azopt prima di applicare le lenti a contatto. Azopt non deve essere somministrato durante l'utilizzo delle lenti a contatto.
La possibilità di un effetto rimbalzo dopo la sospensione del trattamento con Azopt non è stata studiata; l'effetto di riduzione della pressione intraoculare dovrebbe durare per 5-7 giorni.
Nei pazienti anziani gli inibitori orali dell'anidrasi carbonica possono ridurre la capacità di eseguire operazioni che richiedono attenzione mentale e/o coordinazione fisica. Azopt viene assorbito a livello sistemico e quindi ciò potrebbe verificarsi con la somministrazione topica.
Non stati condotti studi specifici sull'interazione di altri medicinali con Azopt. Negli studi clinici, l'uso concomitante di Azopt e preparazioni oftalmiche a base di timololo non ha evidenziato interazioni avverse. L'associazione tra Azopt e miotici o agonisti adrenergici non è stata valutata durante terapie aggiuntive antiglaucoma.
L'associazione tra Azopt e agenti antiglaucoma diversi dagli agenti beta-bloccanti adrenergici durante terapia aggiuntiva del glaucoma non è stata valutata.
Azopt è un inibitore dell'anidrasi carbonica e sebbene somministrato topicamente viene assorbito a livello sistemico. Disturbi dell'equilibrio acido/base sono stati riportati con l'uso orale di inibitori dell'anidrasi carbonica. La possibilità di interazione deve essere considerata in pazienti in terapia con Azopt.
Gli isoenzimi del citocromo P-450 responsabili del metabolismo della brinzolamide includono CYP3A4 (il principale), CYP2A6, CYP2C8 e CYP2C9. Gli inibitori di CYP3A4 come chetoconazolo, itraconazolo, clotrimazolo, ritonavir e troleandomicina possono inibire il metabolismo della brinzolamide attraverso CYP3A4. È necessario prestare attenzione se si usano contemporaneamente CYP3A4 inibitori. Ad ogni modo, dato che l'eliminazione avviene principalmente per la via renale, l'accumulo di brinzolamide è poco probabile. La brinzolamide non è un inibitore degli isoenzimi citocromo P-450.
Gravidanza
Non sono stati condotti studi su donne in gravidanza. Studi negli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedi sezione "Dati preclinici di sicurezza"). Il rischio potenziale per l'uomo è sconosciuto. Azopt non deve essere usato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario.
Madri in allattamento
Non è noto se la brinzolamide sia escreta nel latte umano, comunque questa sostanza è escreta nel latte di ratto. Si raccomanda vivamente di evitare l'uso di Azopt durante l'allattamento.
Un temporaneo offuscamento della visione o altri disturbi visivi possono influire sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso delle macchine (vedere anche "Effetti indesiderati"). Se si manifesta un offuscamento della visione dopo l'instillazione, il paziente dovrà attendere che la visione torni chiara prima di guidare o usare macchinari.
Negli studi clinici che sono stati condotti su 1500 pazienti trattati con Azopt come monoterapia o terapia aggiuntiva al timololo maleato 0,5%, gli eventi avversi correlati al trattamento e i sintomi locali più frequentemente riportati sono stati: alterazione del gusto (gusto amaro o inusuale) (5,3%) e offuscamento temporaneo all'instillazione che dura da pochi secondi a pochi minuti (4,8%) (vedere anche "Effetti sulla guida e sull'uso di macchine").
Durante gli studi clinici con Azopt sono state riportati i seguenti effetti indesiderati, sicuramente, probabilmente o possibilmente correlati al trattamento terapeutico. La loro incidenza è comune (meno del 10,0%) o non comune (meno dell'1,0%).
Effetti oculari
- Comuni: visione offuscata, disagio oculare (bruciore o dolore puntorio transitori all'instillazione), sensazione di corpo estraneo e iperemia oculare.
- Non comuni: secchezza oculare, dolore oculare, secrezione oculare, prurito oculare, cheratiti, blefariti, congiuntiviti, formazione di croste sul bordo palpebrale, sensazione di appiccicoso, lacrimazione, stanchezza oculare, cheratopatie, follicoli congiuntivali e alterazione dell'acuità visiva.
I seguenti effetti oculari sono stati osservati solamente negli studi con Azopt in associazione con timololo:
- Non comuni: erosione corneale.
Effetti sistemici
Azopt è una solfonamide inibitore dell'anidrasi carbonica con assorbimento sistemico. Anche se non osservati in studi clinici sono possibili altri effetti indesiderati attribuibili a questa classe di prodotti medicinali.
Non sono stati riportati casi di sovradosaggio.
Il trattamento dovrà essere sintomatico e di supporto. Potrebbero manifestarsi sbilanciamento elettrolitico, sviluppo di uno stato di acidosi e possibili effetti a livello del sistema nervoso. Dovranno essere tenuti sotto controllo i livelli di elettroliti nel siero (in modo particolare il potassio) ed i livelli di pH del sangue.
Categoria farmacoterapeutica: Preparati antiglaucoma e miotici, inibitori dell'anidrasi carbonica.
L'anidrasi carbonica è un enzima presente in molti tessuti del corpo, incluso l'occhio. L'anidrasi carbonica catalizza la reazione reversibile che coinvolge l'idratazione del diossido di carbonio e la deidratazione dell'acido carbonico. L'inibizione dell'anidrasi carbonica a livello dei processi ciliari dell'occhio diminuisce la secrezione dell'umore acqueo, presumibilmente per un rallentamento della formazione di ioni bicarbonato con conseguente riduzione del trasporto di sodio e fluido. Il risultato è una riduzione della pressione intraoculare (PIO), uno dei maggiori fattori di rischio nella patogenesi del danno al nervo ottico e nella perdita di campo visivo nel glaucoma. Brinzolamide, un inibitore dell'anidrasi carbonica II (CA-II), l'isoenzima predominante nell'occhio, con una IC50 in vitro di 3,2 nM ed una Ki di 0,13 nM verso la CA-II
In seguito a somministrazione topica oculare, la brinzolamide è assorbita nella circolazione sistemica. A causa della sua alta affinità con l'anidrasi carbonica II, la brinzolamide si distribuisce estensivamente nei globuli rossi e mostra una lunga emivita nel sangue intero (che significa approssimativamente 24 settimane). Nell'uomo, si forma il metabolita N-desetil brinzolamide, che si lega anch'esso all'anidrasi carbonica e si accumula nei globuli rossi. Questo metabolita si lega principalmente all'anidrasi carbonica I in presenza di brinzolamide. Nel plasma, le concentrazioni sia della brinzolamide che del'N-desetil brinzolamide sono basse e generalmente al di sotto dei limiti dell'analisi quantitativa (<7,5 ng/ml). Il legame alle proteine plasmatiche non è elevato (circa 60%). La brinzolamide è eliminata principalmente attraverso l'escrezione renale (approssimativamente al 60%). Circa il 20% della dose è stato ritrovato nelle urine come metabolita. La brinzolamide e l'N-desetil-brinzolamide sono i componenti principali nelle urine, insieme a concentrazioni più basse dei metaboliti N-desmetossipropil e O-desmetil.
In uno studio di farmacocinetica orale, volontari sani hanno ricevuto capsule da 1 mg di brinzolamide due volte al giorno per 32 settimane ed è stata misurata l'attività dell'anidrasi carbonica nei globuli rossi per valutare il grado di inibizione sistemica dell'anidrasi carbonica.
La saturazione da parte della brinzolamide dell'anidrasi carbonica II nei globuli rossi è stata raggiunta entro quattro settimane (concentrazioni nei globuli rossi di approssimativamente 20mM). L'N-desetil brinzolamide accumulata nei globuli rossi raggiungeva lo stato stazionario entro 20-28 settimane, con concentrazioni comprese tra 6 e 30 mM. L'inibizione dell'attività dell'anidrasi carbonica totale nei globuli rossi allo stato-stazionario era approssimativamente del 70-75%.
Soggetti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina di 30-60 ml/minuto) hanno ricevuto 1 mg di brinzolamide per via orale due volte al giorno fino a 54 settimane. La concentrazione di farmaco nei globuli rossi alla quarta settimana di trattamento era compresa tra circa 20 e 40 mM. Allo stato stazionario, le concentrazioni di brinzolamide e del suo metabolita nei globuli rossi erano comprese rispettivamente tra 22,0 e 46,1 e tra 17,1 e 88,6 mM. La concentrazione di N-desetil-brinzolamide nei globuli rossi è aumentata e l'attività dell'anidrasi carbonica totale nei globuli rossi è diminuita con la riduzione dell'eliminazione della creatina, ma la concentrazione di brinzolamide nei globuli rossi e l'attività CA-II è rimasta invariata. In soggetti col livello più elevato di disfunzione renale l'inibizione dell'attività dell'anidrasi carbonica totale è stata più elevata, sebbene inferiore al 90% allo stato stazionario.
In uno studio topico oculare le concentrazioni di brinzolamide nei globuli rossi allo stato stazionario erano simili a quelle trovate nello studio orale, ma i livelli di N-desetil brinzolamide erano più bassi. L'attività dell'anidrasi carbonica era circa 40-70% dei livelli predose
nei conigli la somministrazione topica oculare di brinzolamide da uno a sei mesi ha dato come risultato un leggero aumento, statisticamente significativo, dello spessore corneale, quando somministrato a concentrazioni di 1%,2% e 4%, quattro volte al giorno; questi cambiamenti non sono stati osservati in altre specie. La somministrazione cronica di brinzolamide ai ratti ad un dosaggio di 8 mg/kg/giorno (fino a 250 volte la dose oftalmica raccomandata nell'uomo) ha comportato modifiche associate agli effetti farmacologici dell'inibizione dell'anidrasi carbonica (i.e. modificazioni del volume delle urine e degli elettroliti, leggere differenze negli elettroliti del siero).
È stato osservato un aumento statisticamente significativo dei tumori della vescica nei topi femmina a cui era stata somministrata brinzolamide 10 mg/kg/die (250 volte la dose oftalmica raccomandata nell'uomo), oralmente, per 24 mesi. Nei topi femmina sono state osservate delle variazioni di proliferazione dose-correlate nella vescica ai dosaggi di 1,3 e 10 mg/kg/die, nei topi maschi ai dosaggi di 3 e 10 mg/kg/die. L'elevata incidenza di tumori alla vescica, che era statisticamente significativa, era dovuta principalmente ad un aumento della incidenza di tumori considerati unici nei topi.
Studi della tossicità sullo sviluppo evolutivo dei conigli con dosi orali di brinzolamide fino a 6 mg/kg/giorno (125 volte la dose oftalmica raccomandata nell'uomo) non hanno rivelato effetti sullo sviluppo del feto nonostante una significativa tossicità materna. Studi simili nei ratti hanno mostrato una ossificazione lievemente ridotta del cranio e dello sterno dei feti da madri cui è stata somministrata brinzolamide nella dose di 18/mg/kg/giorno (375 volte la dose oftalmica raccomandata nell'uomo), ma non a dosi di 6 mg/kg/giorno. Questi risultati si sono avuti a dosi che hanno causato acidosi metabolica con una riduzione della crescita di peso corporeo nelle madri e nel peso dei feti. Una riduzione nel peso del feto dose-dipendente è stata osservata in piccoli di madre che hanno ricevuto brinzolamide oralmente con diminuzioni variabili da leggere (circa 5-6%) con 2 mg/kg/giorno fino a circa il 14% con 18 mg/kg/giorno.
Benzalconio cloruro, mannitolo, carbomer 974P, tyloxapol, disodio edetato, cloruro di sodio, acido cloridrico/idrossido di sodio (per aggiustare il pH) e acqua purificata.
Non pertinente.
2 anni
4 settimane dalla prima apertura.
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Flaconi di polietilene opaco a bassa densità con cappuccio a vite in polipropilene da 5 ml e 10 ml.
Agitare bene prima dell'uso. Per prevenire la contaminazione della punta del contagocce e della sospensione, fare attenzione a non toccare la palpebra, le aree circostanti o altre superfici con la punta del contagocce. Tenere il contenitore ben chiuso dopo l'uso.
ALCON LABORATORIES (UK) Ltd.
Boundary Way, Hemel Hempstead
Herts HP2 7UD (United Kingdom)
EU/1/00/129/001 - Flacone da 5 ml AIC n. 034770014/E
EU/1/00/129/002 - Flacone da 10 ml AIC n. 034770026/E
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Agosto 2000
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