Compresse rivestite con film, divisibili.
- [Vedi Indice]
La bacampicillina ha dimostrato di essere clinicamente attiva
nella terapia di un numero notevole di infezioni dovute a ceppi
sensibili di batteri Gram-positivi e Gram-negativi
Infezioni del basso apparato respiratorio:
bronchite e polmonite da ceppi sensibili di pneumococco,
streptococco, stafilococco con penicillinasi-produttori ed H.�
influenzae;
Infezioni dell’apparato respiratorio:
faringite, tonsillite, otite media, sinusite, laringite ed
epiglottite da ceppi sensibili di streptococco b-emolitico,
stafilococco con penicillinasi-produttori, pneumococco ed H.�
influenzae;
Infezioni dell’apparato
genito-urinario:� cistite acuta e ricorrente,
uretrite, pielonefrite, prostatite da ceppi sensibili di E. Coli,
enterococco, stafilococco non penicillinasi produttore Proteus
mirabilis e Neisseria gonorrhoeae�;
Infezioni della pelle e dei tessuti
molli: impetigine, erisipela, piodermite,
cellulite, ascessi e ferite traumatiche e post-operatorie, da
ceppi sensibilii di stafilococco non penicillinasi-produttore,
streptococco ed enterococco;
Infezioni intestinali: da ceppi sensibili di
shigella e salmonella (inclusa la S. tifosa);
Infezioni odontostomatologiche: acute e croniche
sostenute da germi sensibili.
�
Salvo diversa prescrizione del medico, si consiglia
la seguente posologia: adulti e bambini sopra i 7 anni: 1
compressa da 1200 mg ogni 12 ore. L’assunzione può
essere fatta anche a stomaco pieno, in quanto la presenza di cibo
non modifica l’assorbimento dell’antibiotico.
�
La bacampicillina è controindicato in soggetti
con ipersensibilità nota alla penicillina e/o alla
cefalosporina (è controindicata inoltre la
somministrazione contemporanea di disulfiram). Soggetti affetti
da mononucleosi infettiva (vedi anche 4.4). Generalmente
controindicata in gravidanza.
�
In soggetti in corso di terapia con penicillina sono
state riferite reazioni gravi e a volte fatali da
ipersensibilità ( di tipo anafilattoide). Sebbene
l’anafilassi sia più frequente dopo una terapia
parenterale, essa è nota anche in soggetti in trattamento
orale con penicilline.� Queste reazioni si verificano più
facilmente in soggetti con una anamnesi positiva di
ipersensibilità alla penicillina e/o reazioni da
ipersensibilità da allergeni multipli.
Sono stati riferiti casi di soggetti con una anamnesi positiva
di ipersensibilità alla penicillina che hanno presentato
gravi reazioni quando trattati con cefalosporine. Prima di
iniziare una terapia con una penicillina deve essere svolta una
accurata indagine relativa a precedenti reazioni di
ipersensibilità alle penicilline, alle cefalosporine e ad
altri allergeni. Se si verifica una reazione allergica, il
farmaco deve essere sospeso e si deve instaurare una adeguata
terapia. Reazioni anafilattoidi gravi richiedono un trattamento
d’urgenza immediata con adrenalina. Si deve anche
somministrare, se opportuno, ossigeno, steroidi endovenosi e
ventilazione assistita compresi i processi di intubazione.
Come per ogni preparazione contenente antibiotici, Š
essenziale la costante osservazione per la comparsa di germi non
sensibili compresi i funghi. Se si manifesta una superinfezione
il farmaco deve essere sospeso e/o si deve praticare una adeguata
terapia.
In corso di terapia protratta si devono praticare
periodicamente valutazioni della funzionalità epatica,
renale e del sistema emopoietico.
Un’alta percentuale di pazienti affetti da mononucleosi
trattati con ampicillina presenta un esantema. Per tale motivo
nessun antibiotico della famiglia delle ampicilline deve essere
somministrato ad ammalati di mononucleosi. Non è noto se
l’aumento della percentuale di rash da ampicillina sia
dovuta all’allopurinolo in sé o
all’iperuricemia spesso presente in tali pazienti. Non ci
sono ancora dati sull’incidenza di rash in pazienti
trattati con bacampicillina ed allopurinolo.
Se si ricerca una eventuale glicosuria con clinitest o
reattivo di Benedict o feeling, bisogna ricordare che alte
concentrazioni urinarie di ampicillina possono dare risultati
falsi positivi. Per tale motivo si raccomanda l’uso di
reattivi enzimatici a base di glucosio-ossidasi.
E’ stata osservata durante l’uso di ampicillina in
donne gravide una diminuzione reversibile del tasso ematico
dell’estriolo coniugato totale, dell’estriolo
glucuronato, dell’estrone coniugato e
dell’estradiolo.
Ciascuna compressa di bacampicillina ABC contiene 75 mg di
lattosio.
Non è adatto per soggetti con deficit di lattasi,
galattosemia o sindrome da malassorbimento di
glucosio/galattosio. Può causare disturbi gastrici e
diarrea.
�
L’impiego contemporaneo di allopurinolo ed
ampicillina aumenta notevolmente la percentuale di reazioni
cutanee di tipo esantematico rispetto ai pazienti trattati con
sola ampicillina.
�
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima
infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva
necessità e sotto il diretto controllo del medico.
�
Non sono stati mai segnalati effetti imputabili alla
bacampicllina.
�
Come con altre penicilline ci si possono aspettare reazioni
secondarie limitate essenzialmente a fenomeni di
sensibilità. Tali reazioni si verificano più
facilmente in soggetti con una anamnesi positiva per allergia,
asma, febbre da fieno, orticaria. Sono state riferite, associate
all’uso di penicilline ad ampio spettro attive per via
orale, le seguenti reazioni secondarie�:
di tipo gastrointestinale: glossite,
stomatite, dolore epigastrico, nausea, vomito, diarrea. In studi
clinici controllati l’incidenza di diarrea con
bacampicillina è stata� circa un decimo di quella con
ampicillina orale.
da ipersensibilità: come con
ampicillina, con una certa frequenza sono stati riferiti rash ed
eritemi maculo-papulosi. Sono stati anche segnalati orticaria,
eritema multiforme e occasionalmente dermatite esfoliativa.
L’orticaria, gli altri rash cutanei e le manifestazioni del
tipo malattia da siero possono essere controllati con
antistaminici e se necessario con corticosteroidi sistemici. Se
si verificano tali reazioni, bacampicillina deve essere sospesa a
meno che nell’opinione del medico la condizione da trattare
minacci la vita del paziente e sia curabile soltanto con una
terapia con bacampicillina.
fenomeni epatici: particolarmente nei
lattanti è stato notato un modesto aumento della SGOT. Il
significato di questo dato non è noto.
fenomeni a carico dell’apparato
emo-linfatico: anemia, trombocitopenia, porpora
trombocitopenica, eosinofilia, leucopenia ed agranulocitosi sono
condizioni riferite. Di solito sono reversibili con la
sospensione del farmaco e sono ritenuti fenomeni da
ipersensibilità.
�
Non sono stati mai� segnalati casi di
sovradosaggio.
�
ATC: J01CA06 – penicilline ad ampio
spettro.
Antibiotico antibatterico del gruppo delle
amino-penicilline.
Bacampicillina ABC è una penicioìllina
semisintetica ad ampio spettro antibatterico, somministrata per
via orale. E’ dotato di azione battericida sui germi
Gram-positivi e Gram-negativi.
Particolarmente sensibili risultano gli streptococchi a e
b-emolitici, enterococchi, pneumococchi, stafilococchi
penicillasi negativi, Haemophilus influenzae, escherichia coli,
Proteus mirabilis, Neisseria gonorrhoeae, salmonella e
shigelle.
�
La bacampicillina è stabile nel succo
gastrico: è rapidamente assorbita nell’apparato
digerente con una biodisponibilità che è del 40%
maggiore di quella dell’ampicillina; rispetto a
quest’ultima fornisce picchi ematici più elevati e
più precoci e livelli ematici in genere superiori a quelli
ottenuti con dosi equivalenti di ampicillina. Il volume apparente
di distribuzione centrale è pari a 12 litri circa (simile
a quello dell’ampicillina) con uno scarso legame proteico
(tecnica della dialisi all’equilibrio). Nel ratto, dosi
orali equivalenti (40 mmol/Kg) di bacampicillina e ampicillina
danno picchi ematici rispettivamente di 8.1 e 1.8 mg/ml, che
compaiono prima della mezz’ora nel caso della
bacampicillina; nel case, alla stessa dose, i valori sono
rispettivamente di oltre 5 e di circa 1 mg/ ml con picco di
bacampicillina al 40° minuto. Poiché la bacampicillina
viene rapidamente scissa ad ampicillina, dopo la sua
somministrazione orale si trovano nell’organismo solo
ampicillina e i suoi livelli nei vari tessuti e liquidi biologici
sono fino a 2-3 volte superiori rispetto a quelli riscontrati in
seguito alla somministrazione di dosi equivalenti di ampicillina.
Nell’uomo si hanno picchi sierici pari a 7.9, 12,0 e 16.7
mg/ml per dosi di bacampicillina di 400 mg, 800 mg e 1200 mg. Una
cinetica più favorevole della bacampicillina rispetto
all’ampicillina è stata dimostrata anche nei bambini
e nella gravida; rapido è il passaggio transplacentare con
elevate concentrazioni di antibiotico nel sangue del neonato
(cordone ombelicale).
Nel latte l’antibiotico si ritrova in
concentrazioni pari a un decimo di quelle sieriche. In pazienti
con versamenti pleurici (da neoplasmi) la bacampicillina
dà concentrazioni nel liquido pleurico superiori alla CMI
per i comuni patogeni che si riscontrano in questi casi, compreso
l’Haemophilus influenzae, con picchi di 1.2 mg/ml dopo una
dose di 400 mg e di 3.7 mg/ml dopo una dose di 800 mg.
La cinetica di distribuzione della bacampicillina
nell’organismo umano può essere espressa da un
sistema a due compartimenti: la costante di assorbimento
dell’intestino è pari a 1.4h-1 e quella
di eliminazione è pari a 1.28h-1.
La clearance renale è attorno ai 250 ml/min;
nelle prime 2 ore l’escrezione urinaria di antibiotico
raggiunge il 70% della quota totale escreta, mentre per
l’ampicillina tale valore è appena del 38%;
l’escrezione urinaria in 6 ore è pari all’80%
della dose per bacampicillina e del 56% della dose per
ampicillina con concentrazione urinaria (nel caso della
bacampicillina) di 160 mg/dl nelle prime 2 ore, di 45 mg/dl tra
2a e la 4a ora e di 17 mg/dl tra la
4a e la 6a ora.
Le concentrazioni di antibiotico dopo somministrazione di
bacampicillina sono state misurate in campioni bioptici della
mucosa dei seni mascellari, nell’escreto, nel liquido di
bolla cutanea, nella secrezione nasale e nel liquido prostatico.
Nell’escreto i valori riscontrati (0.4-0.8 mg/ml) sono in
favore della bacampicillina rispetto alla ampicillina, essendo
tre volte superiori; tali livelli risultano più duraturi
rispetto a quelli sierici. Concentrazioni superiori alle CMI sono
state riscontrate nelle tonsille dopo 1-6 ore dalla
somministrazione di bacampicillina.
�
La tossicità acuta e cronica di bacampicillina
ABC è inferiore a quella delle altre penicilline
semisintetiche. Il trattamento continuativo del ratto e del cane
con dosi 10-100 volte superiori a quelle terapeutiche per periodi
fino a 6 mesi non ha indotto effetti patologici su rene, fegato,
SNC e sistema emopoietico. Nessun effetto negativo sulla
fertilità, sulla riproduzione e sul prodotto del
concepimento è stato riscontrato a seguito di trattamento
sperimentale con Bacampicillina ABC nel coniglio, nel ratto e nel
topo durante il periodo di gravidanza.
�
Lattosio, Cellulosa microcristallina, Magnesio stearato,
Idrossipropilmetilcellulosa, titanio biossido, Polietilenglicole
400, Polietilenglicole 6000.
�
Nessuna
�
Due anni a confezionamento integro.
�
Conservare al riparo dalla luce e
dall’umidità ed a temperatura non superiore a
25°C.
�
Blister in accoppiato PVC/PVDC/alluminio
Astuccio di 12 compresse rivestite.
�
Non sono previste particolari istruzioni per
l’uso.
�
ABC Farmaceutici S.p.A.
Corso Vittorio Emanuele II, 72 – Torino
�
A.I.C. n.�: 034350013
�
-----
�
14/12/01
�
-----
�
Ottobre 2002
�
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]