- [Vedi Indice]Biotrixina è indicata nel trattamento delle infezioni prodotte da microrganismi sensibili, in particolare:
infezioni dell'apparato respiratorio: tonsilliti, faringiti, polmoniti, bronchiti, ascessi polmonari, empiemi, pleuriti, laringiti, otiti medie.infezioni della pelle e dei tessuti molli: linfangiti, ascessi, celluliti, ulcere da decubito, mastiti, foruncolosi, erisipela, follicoliti.infezioni dell'apparato genitourinario: pielonefriti, cistiti, annessiti, endometriti.
Adulti e bambini con peso superiore a 40 kg: 1-3 g al giorno frazionati in 2-4 somministrazioni. A discrezione del Medico la posologia può essere aumentata nei casi più gravi.
Adulti e bambini con peso inferiore ai 40 kg: 30-100 mg/kg al giorno frazionati in 2-4 somministrazioni a seconda della gravità dell'infezione.
Il trattamento dovrebbe essere continuato per un minimo di 48-72 ore dopo la scomparsa della sintomatologia.
Ipersensibilità individuale già nota verso le cefalosporine.
In caso di marcata insufficienza renale, la posologia delle cefalosporine deve essere opportunamente ridotta sulla base dei risultati delle prove di funzionalità renale.
Le cefalosporine vanno impiegate con cautela nei soggetti allergici alle penicilline.
Prima di iniziare la terapia con cefatrizina è necessaria una anamnesi accurata al fine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilità a cefatrizina, cefalosporine, penicillina o altri farmaci.
Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicità crociata tra penicillina e cefalosporine.
La cefatrizina deve essere, pertanto, somministrata con cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni di ipersensibilità di tipo I alla penicillina. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia e istituire un trattamento idoneo (ammine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina o altre opportune misure di emergenza. Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all'uso di cefalosporine (e altri antibiotici a largo spettro): è importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. La somministrazione di cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest", ma non con i metodi enzimatici. Come altre betalattamine, può indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti.
Nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del Medico.
Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.
L'eventuale uso contemporaneo o ravvicinato di altri farmaci nefrotossici (kanamicina, streptomicina, colistina, viomicina, polimixina, neomicina, gentamicina, ecc.) aumenta la tossicità renale e la funzione del rene va assiduamente controllata. La somministrazione delle cefalosporine può interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio causando pseudopositività della glicosuria con i metodi Benedict, Fehling e "Clinitest", ma non con i metodi enzimatici; false positività del test di Coombs diretto sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine.
Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del Medico.
La sostanza non interferisce sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine.
Gli effetti collaterali che possono comparire nel corso del trattamento con cefalosporine sono per lo più di natura gastrointestinale, quali glossite, nausea, vomito, diarrea, pirosi gastrica, dolori addominali. Più raramente sono stati osservati fenomeni di ipersensibilità, quali: eruzioni cutanee, prurito, orticaria e artralgie. La possibilità della comparsa di questi ultimi è maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilità e in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno, orticaria.
Sono stati inoltre segnalati episodi di alterazioni di alcuni parametri clinici e di laboratorio (eosinofilia, leucopenia, neutropenia, aumento delle transaminasi sieriche, della bilirubina totale e dell'azotemia) ma si è trattato di casi sporadici e comunque reversibili.
Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine.
Altre reazioni riferite sono state: vertigini, senso di costrizione toracica, vaginite da Candida in rapporto, quest'ultima, allo sviluppo di microrganismi non sensibili.
L'eventuale comparsa di questi fenomeni collaterali richiede l'adozione delle necessarie misure terapeutiche: è quindi opportuno consultare il Medico che deciderà sull'opportunità o meno di interrompere il trattamento.
La cefatrizina nell'animale si è dimostrata un farmaco non tossico. Di conseguenza, anche nell'uomo non dovrebbero insorgere problemi dovuti a sovradosaggio. Non sono comunque noti, al momento incidenti acuti con cefatrizina.
La cefatrizina è una cefalosporina dotata, dopo somministrazione orale, di eccellenti caratteristiche di attività e capacità protettive nelle infezioni sperimentali. Possiede caratteristiche di farmacocinetica peculiari quali: rapido assorbimento gastro-intestinale, lunga emivita plasmatica, concentrazioni urinarie nettamente superiori alla MIC per i batteri del tratto genitourinario, maneggevolezza di impiego e ridotti rischi di nefrotossicità.
Altre caratteristiche che la distinguono sono: ampio spettro d'azione, elevata resistenza alle beta-lattamasi, MBC e MIC sovrapponibili.
Il suo spettro d'azione è tra i più ampi, specie nei confronti di:
-Gram -: E. coli, Klebsiella, S. typhimurium, Proteus, N. meningitidis, N. gonorrhoeae, H. influenzae, Enterobacter;
-Gram +: Str. pyogenes, Str. pneumoniae, Str. beta-emolitico A., S. aureus.
La biodisponibilità della cefatrizina è stata indagata sia nell'animale che nell'uomo; in particolare, le concentrazioni ematiche rilevate nell'uomo dimostrano che il picco ematico viene raggiunto a 2 ore dalla somministrazione della prima dose con un'emivita di 101 ± 4,5 minuti. A sei ore dalla somministrazione sono stati osservati valori ematici superiori a 0,5 mg/ml. L'eliminazione avviene lentamente per via urinaria. La dose somministrata viene eliminata con le urine delle 24 ore successive al trattamento in percentuale dell'81,7% a conferma della lenta eliminazione del farmaco.
Dai risultati ottenuti nelle prove tossicologiche su varie specie animali, si rileva che il farmaco è dotato di bassa tossicità; infatti sia per via orale che intraperitoneale, anche le più alte dosi somministrate (2500 e 2088 mg/kg, rispettivamente) non hanno provocato alcun decesso, né alterazioni dello stato generale e del comportamento.
Anche la somministrazione prolungata (120 gg) per via orale, di dosi notevolmente più alte di quelle consigliate per uso umano, non ha provocato sia nel ratto che nel mini-pig alcuna alterazione significativa dei parametri osservati.
Le prove di tossicità fetale nel ratto e nel coniglio non hanno evidenziato alcuna influenza del farmaco nell'andamento della gravidanza, né sul normale sviluppo embrio-fetale.
Capsule: magnesio stearato; gel di silice.
Opercolo: gelatina; E171.
Sospensione da ricostituire: saccarosio; polivinilpirrolidone; silice colloidale; aroma di lampone; glicerilmonooleato; sodio benzoato; aroma di fragola; lecitina; aroma rinfrescante; antischiuma siliconico.
Nessuna incompatibilità accertata.
Capsule e sospensione orale: 3 anni.
La sospensione pronta per l'uso si mantiene stabile per 5 giorni a temperatura ambiente, e per 10 giorni in frigorifero a flacone ben chiuso.
Capsule
Sono confezionate in blisters: accoppiato laminare termosaldato di alluminio-PVDC e PVDC-PVC (il materiale plastico a contatto con il prodotto è polivinilidene cloruro o PVDC).
8 capsule
Sospensione estemporanea orale
È contenuta in flaconi di plastica Marlex la cui resina base è politene più misurino in polietilene.
Flacone polvere per 100 ml di sospensione orale
Le confezioni in flacone di polvere per sospensione orale vanno così ricostituite:
aggiungere acqua fino a che la sospensione ricostituita raggiunga il livello indicato sul flacone;agitare il flacone per sospendere la polvere.
Il misurino è dosato per contenere 1,25 - 2,50 o 5 ml di sospensione pari a 62,5 - 125 e 250 mg di antibiotico.
BENEDETTI S.p.A. - Industria Chimico Farmaceutica
Vicolo De'Bacchettoni, 1 - 51100 Pistoia (PT)
Capsule AIC n. 025798012
Sospensione orale AIC n. 025798024
Classificazione ai fini della fornitura:
Medicinale soggetto a prescrizione medica in accordo all'art. 4, DL 539/92, con riportato in etichetta "Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica".
Febbraio 1995
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Non pertinente.
Revisione 1995
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