- [Vedi Indice]Blocadren è indicato:
Nel trattamento dell'angina pectoris da cardiopatia ischemica.Nell'ipertensione arteriosa essenziale (inclusa la sindrome cardiaca ipercinetica).Nella profilassi dell'insufficienza coronarica per ridurre il rischio del reinfarto e della morte cardiaca, inclusa la morte improvvisa, in coloro che sono sopravvissuti alla fase acuta di un infarto miocardico.Nel trattamento profilattico dell'emicrania comune e classica.
- Angina pectoris
La terapia deve essere iniziata con 5 mg due o tre volte al di. A seconda della risposta sintomatica, della frequenza del polso e dei valori pressori può essere necessario aumentare il dosaggio. Il primo aumento non deve superare i 10 mg/die in dosi divise. Ulteriori aumenti non debbono superare i 15 mg/die in dosi divise. Ci deve essere un intervallo di almeno tre giorni quando si aumenta il dosaggio.
La posologia raccomandata varia da 15 a 45 mg di Blocadren al giorno. Nella maggior parte dei pazienti si ottiene una risposta terapeutica con dosi comprese tra i 35 ed i 45 mg/die.
- Ipertensione arteriosa
Intraprendere la terapia con 10 mg una o due volte al giorno. A seconda della risposta del paziente, aumenti del dosaggio possono essere fatti sino ad un massimo di 60 mg/die. Dosaggi giornalieri superiori ai 20 mg debbono essere dati in dosi divise.
- Profilassi della insufficienza coronarica
La dose per la profilassi a lungo termine in pazienti sopravvissuti alla fase acuta di un infarto miocardico è di 10 mg due volte al di per via orale.
- Profilassi dell'emicrania
La dose raccomandata nel trattamento profilattico dell'emicrania comune o classica va da 10 a 20 mg somministrati in un'unica dose per via orale.
Ipersensibilità individuale accertata verso qualsiasi componente di questo prodotto.Scompenso cardiaco conclamato (vedere "Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego"). Bradicardia sinusale.Blocco AV di secondo e terzo grado.Shock cardiogeno.Broncospasmo (inclusa l'asma bronchiale) o anamnesi di broncospasmo o broncopneumopatia cronica ostruttiva severa.
- Insufficienza cardiaca
La stimolazione simpatica può essere essenziale per sostenere il circolo in individui con diminuita attività contrattile e miocardica, e la sua inibizione per blocco dei recettori b-adrenergici può precipitare la comparsa di una più severa insufficienza. Sebbene i b-bloccanti debbono essere evitati nell'insufficienza cardiaca congestizia conclamata, essi se necessario, possono essere usati con cautela in pazienti con anamnesi di insufficienza che siano ben compensati, usualmente insieme a digitale e diuretici. Sia la digitale che il timololo maleato rallentano la conduzione AV. Nel caso che l'insufficienza cardiaca persista, la terapia con Blocadren deve essere interrotta.
- In pazienti senza anamnesi di insufficienza cardiaca
La depressione continuata del miocardio con b-bloccanti per un determinato periodo di tempo può, in qualche caso, dar luogo ad insufficienza cardiaca. Al primo segno o sintomo di insufficienza cardiaca, i pazienti in trattamento con Blocadren, devono essere digitalizzati e/o assumere un diuretico, e si deve osservare attentamente la risposta. Se l'insufficienza cardiaca persiste, nonostante l'adeguata digitalizzazione e la terapia diuretica, Blocadren deve essere interrotto.
- Esacerbazione della cardiopatia ischemica in seguito a brusca interruzione del trattamento
In pazienti in cui veniva interrotta la terapia con b-bloccanti, è stata osservata ipersensibilità alle catecolamine. Dopo "brusca" interruzione della terapia si sono verificati esacerbazione dell'angina e, in alcuni casi, infarto del miocardio. Quando venga interrotta la terapia cronica con timololo maleato, in particolare in pazienti con cardiopatia ischemica, il dosaggio deve essere gradualmente ridotto nell'arco di tempo di una o due settimane ed il paziente deve essere attentamente monitorizzato. Nel caso che l'angina peggiori marcatamente o si sviluppi un'insufficienza coronarica acuta, la somministrazione del timololo maleato deve essere immediatamente ripristinata almeno temporaneamente e devono essere attuate le misure appropriate per il trattamento dell'angina instabile. I pazienti devono essere avvertiti di non interrompere o sospendere la terapia senza aver consultato il medico. Poiché la coronaropatia è malattia comune e può non venire riconosciuta, è prudente non interrompere bruscamente la terapia con timololo maleato, anche in pazienti trattati solo per l'ipertensione.
- Broncospasmo non allergico
In pazienti con broncospasmo non allergico o con anamnesi di broncospasmo non allergico (es. bronchite cronica, enfisema), Blocadren deve essere somministrato con cautela poiché può bloccare la broncodilatazione prodotta dalla stimolazione dei b2 recettori da parte delle catecolamine endogene ed esogene.
- Chirurgia maggiore
È motivo di controversia se sia necessario o desiderabile interrompere la terapia con b-bloccanti prima di un intervento di chirurgia maggiore. Il blocco dei recettori b-adrenergici compromette la capacità del cuore a rispondere agli stimoli riflessi mediati per via b-adrenergica. Ciò può aumentare il rischio dell'anestesia generale nelle procedure chirurgiche. In alcuni pazienti trattati con bloccanti b-adrenergici si è avuta una severa e protratta ipotensione durante l'anestesia. È stata anche riportata difficoltà nel reinstaurare e mantenere il battito cardiaco. Per questi motivi, in pazienti che vadano incontro ad intervento chirurgico, viene talvolta raccomandata la graduale sospensione del trattamento con b-bloccanti. Se necessario, durante l'intervento, gli effetti dei bloccanti b-adrenergici possono essere annullati dalla somministrazione di dosi sufficienti di agonisti quali isoproterenolo, dopamina, dobutamina o levarterenolo.
- Diabete mellito
Blocadren deve essere somministrato con cautela nei pazienti che incorrono in episodi di ipoglicemia spontanea o nei diabetici (specialmente quelli affetti da diabete labile) sotto terapia con insulina o con ipoglicemizzanti orali. I bloccanti b-adrenergici possono mascherare i segni ed i sintomi di una ipoglicemia acuta.
- Tireotossicosi
Il blocco b-adrenergico può mascherare alcuni segni clinici (es. tachicardia) dell'ipertiroidismo. Particolare attenzione deve essere posta al trattamento di pazienti in cui si sospetti lo sviluppo di una tireotossicosi, per evitare una brusca interruzione del b-blocco che potrebbe precipitare una crisi tiroidea.
- Compromissione della funzione epatica e renale
Poiché Blocadren viene parzialmente metabolizzato nel fegato ed è escreto principalmente per via renale, possono essere necessarie riduzioni del dosaggio qualora siano presenti insufficienza epatica e/o renale.
- Insufficienza renale grave
Sebbene la farmacocinetica di Blocadren non venga molto alterata dalla compromissione renale, risposte ipotensive severe sono state osservate in pazienti con marcata riduzione della funzione renale sottoposti a dialisi, dopo dosi di 20 mg. La somministrazione quindi in tali pazienti deve essere particolarmente cauta.
- Debolezza muscolare
Il blocco b-adrenergico è riportato potenziare la debolezza muscolare che compare insieme ad alcuni sintomi miastenici (es. diplopia, ptosi, e debolezza generalizzata). Con timololo raramente è stato riportato aumento della debolezza muscolare in alcuni pazienti con sintomi miastenici.
- Insufficienza cerebrovascolare
I b-bloccanti debbono essere usati con cautela in pazienti con insufficienza cerebrovascolare. Se vengono osservati segni o sintomi che suggeriscono un flusso ematico cerebrovascolare ridotto, si deve prendere in considerazione la possibilità di sospendere questi agenti.
- Uso pediatrico
La sicurezza e l'efficacia nei bambini non sono state stabilite.
Si impone un attento controllo del paziente trattato con farmaci depletori di catecolamine come la reserpina qualora si instauri una terapia concomitante con Blocadren, a causa dei possibili effetti additivi e della comparsa di ipotensione e/o marcata bradicardia, che possono dar luogo a vertigini, sincope, o ipotensione ortostatica. È stata segnalata attenuazione dell'effetto antiipertensivo dei bloccanti b-adrenergici da parte dei farmaci antiinfiammatori non steroidei. Qualora si instauri una terapia concomitante con questi farmaci, i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per avere conferma del raggiungimento dell'effetto terapeutico desiderato. I calcio antagonisti orali possono essere impiegati in associazione ai b-bloccanti quando la funzione cardiaca è normale, ma debbono essere evitati in pazienti con funzione cardiaca compromessa. La nifedipina può portare all'ipotensione, mentre il verapamil o il diltiazem hanno maggiore propensione a portare a disturbi di conduzione AV o scompenso ventricolare sinistro quando vengono usati con un b-bloccante. I calcio antagonisti iniettabili debbono essere usati con cautela in pazienti in trattamento con b-bloccanti.
L'uso concomitante di agenti b-bloccanti e digitale sia con diltiazem che con verapamil può avere effetti additivi nel prolungare il tempo di conduzione AV.
Gravidanza
Non sono stati eseguiti studi adeguati e ben controllati in gravidanza.
Blocadren deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto.
Allattamento
A causa del potenziale rischio di effetti secondari seri da timololo in bambini allattati, deve essere deciso di interrompere l'allattamento o sospendere la somministrazione del farmaco, tenendo conto dell'importanza della terapia per la madre.
Non interferisce sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.
Blocadren è generalmente ben tollerato quando somministrato a pazienti opportunamente selezionati. La maggior parte degli effetti secondari sono lievi e di natura transitoria.
Organismo nella sua interezza: astenia, fatica, cefalea, dolore toracico, dolore all'estremità, diminuita tolleranza allo sforzo, perdita di peso.
- Apparato cardiovascolare: bradicardia, arresto cardiaco, accidente cerebrovascolare, cardiopalmo, aritmie, blocco AV (2° e 3° grado), blocco seno-atriale, sincope, ipotensione, edema, edema polmonare, insufficienza cardiaca, fenomeno di Raynaud, estremità fredde, claudicatio, peggioramento dell'insufficienza arteriosa, peggioramento dell'angina pectoris, vasodilatazione.
- Apparato gastrointestinale: dispepsia, nausea, vomito, diarrea, epatomegalia.
- Sistema endocrino: iperglicemia, ipoglicemia.
- App. Tegumentario: rash, prurito, irritazione cutanea, aumentata pigmentazione, sudorazione, dermatite esfoliativa.
- Apparato muscoloscheletrico: artralgie.
- Sistema nervoso: capogiri, vertigini, parestesie, debolezza localizzata, nervosismo, diminuita capacità di concentrazione, allucinazioni, incubi, aumento dei sogni, insonnia, depressione, sonnolenza, diminuizione della libido.
- Sistema emopoietico: porpora non trombocitopenica.
- Apparato respiratorio: dispnea, spasmo bronchiale, rantoli, tosse.
- Sensi speciali: tinnito, disturbi della vista, diplopia, ptosi, irritazione oculare, secchezza oculare.
- Apparato urogenitale: impotenza, difficoltà alla minzione.
Raramente sono state associate all'uso di Blocadren modificazioni clinicamente importanti dei parametri standard di laboratorio. Si sono verificati lievi aumenti dell'azotemia, potassiemia e uricemia e lievi diminuzioni dell'emoglobina e dell'ematocrito, ma senza essere progressivi o associati a manifestazioni cliniche.
Non sono disponibili dati riguardanti un iperdosaggio nell'uomo. I più comuni segni e sintomi in caso di iperdosaggio con farmaco b-bloccante sono bradicardia sintomatica, ipotensione, broncospasmo e scompenso cardiaco acuto.
In caso di iperdosaggio, si suggeriscono le seguenti misure terapeutiche.
In tutti i casi la terapia con Blocadren deve essere sospesa ed il paziente osservato attentamente.
1) Lavanda gastrica. 2) In caso di bradicardia sintomatica somministrare per via endovenosa atropina solfato alla dose di 0,25 - 2 mg. Se la bradicardia persiste, somministrare con cautela isoproterenolo cloridrato per via endovenosa. Nei casi refrattari può essere preso in considerazione l'impiego di un pacemaker cardiaco. 3) In caso di ipotensione somministrare dopamina, dobutamina o levarterenolo. Nei casi refrattari è stato riportato che è utile l'uso del glucagone cloridrato. 4) In caso di broncospasmo somministrare isoproterenolo cloridrato e considerare anche l'impiego dell'aminofillina. 5) In caso di scompenso cardiaco acuto istituire immediatamente una terapia con digitale, diuretici e ossigeno. Nei casi refrattari è suggerito l'uso dell'aminofillina endovena e seguita se necessario da glucagone cloridrato. 6) In caso di arresto cardiaco impiegare isoproterenolo cloridrato o un pacemaker cardiaco.
Blocadren è un farmaco bloccante i recettori b-adrenergici, non selettivo, che non possiede attività simpaticomimetica intrinseca significativa, attività diretta deprimente il miocardio o attività anestetica locale.
Blocadren diminuisce le risposte cronotropa positiva, inotropa positiva, broncodilatatrice, e vasodilatatrice, causate dagli agonisti b-adrenergici. La grandezza di questa diminuita risposta è proporzionale al tono simpatico esistente e alla concentrazione di Blocadren al livello dei siti recettoriali.
Blocadren è rapidamente assorbito e quasi completamente (circa il 90%) dopo somministrazione orale e l'inizio della sua azione, determinata in base alla riduzione della frequenza del polso, si verifica in genere entro mezz'ora.
Questa azione può durare sino a 24 ore. Entro mezz'ora dalla somministrazione si osservano livelli plasmatici apprezzabili ed i livelli plasmatici massimi vengono raggiunti in circa 1-2 ore. L'emivita plasmatica del farmaco è di circa 4 ore ed è essenzialmente immodificata in pazienti con una moderata insufficienza renale.
Timololo è parzialmente metabolizzato a livello epatico ed i suoi metaboliti vengono escreti principalmente per via renale.
Il timololo maleato ha un basso ordine di tossicità acuta. Nel topo adulto a digiuno, la DL50 orale fu di 1200 mg/kg. Nel ratto a digiuno la DL50 orale fu circa 900 mg/kg. Nel ratto alimentato, tuttavia, la DL50 fu di 1800 mg/kg. I ratti tollerarono dosi orali di timololo maleato sino a 25 mg/kg/die per 54 e 67 settimane senza segni di tossicità clinica o postmortem.
Studi di teratogenesi con timololo su topi e conigli a dosi sino a 50 mg/kg/die (50 volte la dose umana massima raccomandata) non mostrarono nessun segno di malformazioni fetali.
Studi sulla riproduzione e sulla fertilità nei ratti non mostrarono nessun effetto avverso sulla fertilità maschile e femminile a dosi sino a 150 volte la dose massima umana raccomandata.
Cellulosa microcristallina, amido di mais, E 132 indigotina, magnesio stearato.
Non sono note incompatibilità con altri farmaci.
A confezionamento integro: 5 anni
Non ci sono speciali precauzioni per la conservazione.
Le compresse sono contenute in blister di PVC e alluminio.
40 compresse 10 mg
50 compresse 10 mg
Nessuna istruzione particolare.
MERCK SHARP & DOHME (ITALIA) S.p.A.
Via G. Fabbroni, 6 - 00191 ROMA
Consociata della MERCK & Co.Inc.
Whitehouse Station, N.J. (U.S.A.)
40 cpr 10 mg AIC n. 024222034
50 cpr 10 mg AIC n. 024222046
-----
Giugno 2000
-----
-----
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]