BREVIBLOC
Cloridrato d’esmolol |
100,00 mg |
Acetato di sodio |
28,00 mg |
Acido acetico cristallizabile |
5,46 mg |
Idrossido di sodio o Acido cloridrico |
q.b. pH = da 4,9 a 5.1 |
Acqua p. p. i. |
q.b.a. 10 ml |
Soluzione iniettabile
Se vi è risposta Mantenere la dose di mantenimento a 50 mcg/kg/min. |
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Se dopo 5 minuti la risposta è insufficiente Ricominciare con una dose di attacco da 500 mcg/kg/min durante 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 100 mcg/kg/min, ogni minuto per 4 minuti |
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Se vi è risposta Mantenere la dose di mantenimento a 100 mcg/kg/min. |
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Sela risposta è insufficiente Ricominciare con una dose di attacco da 500 mcg/kg/min durante 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 150 mcg/kg/min ogni minuto per 4 minuti. |
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Se vi è risposta Mantenere la dose di mantenimento a 150 mcg/kg/min. |
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Se la risposta è insufficiente Ricominciare con una dose d’attacco da 500 mcg/kg/min durante 1 minuto. Aumentare la dose di mantenimento a 200 mcg/mk/min e mantenere la perfusione. |
In caso di comparsa di effetti collaterali, la posologia di BREVIBLOC può essere ridotta o la sua somministrazione interrotta. Gli effetti collaterali scompaiono nei 30 minuti che seguono.
In caso di comparsa di un’infiammazione al livello del punto di perfusione, si sceglierà un altro punto di iniezione facendo attenzione a prevenire uno stravaso.
L’interruzione brusca della somministrazione di BREVIBLOC non ha provocato nei pazienti trattati gli effetti rebound che sopravvengono abitualmente nel caso di arresto brusco di un trattamento cronico a base di betabloccanti in pazienti coronaropatici. Un’attenzione particolare va osservata in questi pazienti nel caso di un’interruzione drastica della somministrazione di esmolol.
Nei pazienti che presentano una tachicardia sopraventricolare, non appena siano stati ottenuti la frequenza cardiaca desiderata ed uno stato clinico stabile, si proseguirà la terapia con un antiaritmico quale verapamil, propranololo, metoprololo, digossina o chinidina.
Le istruzioni concernenti la sostituzione terapeutica sono fornite qui di seguito, ma, in ogni caso, il medico dovrà riferirsi attentamente alle istruzioni relative al prodotto scelto.
Altro antiaritmico |
Posologia |
Propranololo |
10-20 mg ogni 4-6 ore per os |
Digossina |
da 0,125 mg a 0,5 mg ogni 6 ore per os o E.V. |
Verapamil |
80 mg ogni 6 ore per os |
Chinidina |
200 mg ogni 2 ore per os |
La posologia dell’esmolol è da ridurre nei sequenti casi:
Durante la prima ora successiva alla somministrazione della prima dose del farmaco, ridurre della metà la velocità di perfusione dell’esmolol.
Dopo la somministrazione della seconda dose del farmaco, sorvegliare la risposta ottenuta e, se la frequenza cardiaca si mantiene costante per un’ora, interrompere la perfusione di esmolol.
L’impiego di esmolol per perfusione per periodi superiori alle 24 ore non è stato valutato.
Tachicardia e aumenti di pressione intra-operatori
In periodo intra-operatorio, durante l’anestesia, quando è necessario un controllo immediato:
iniezione E.V. di una dose d’attacco sotto forma di un bolo di 80 mg in 15-30 secondi;
perfusione di una dose di mantenimento da 150 mcg/kg/min, che potrà essere aumentata fino a 300 mcg/kg/min.
Al momento del risveglio dall’anestesia, per prevenire la scarica adrenergica
iniezione E.V. di una dose d’attacco da 500 mcg/kg/min al minuto per 4 minuti;
perfusione di una dose di mantenimento da 300 mcg/kg/min.
In periodo post-operatorio
iniezione E.V. di una dose d’attacco di 500 mcg/kg/min in 1 minuto;
perfusione di una dose di mantenimento da 50 mcg/kg/min al minuto per 4 minuti.
Ricominciare con la sequenza di 5 minuti fino ad ottenere l’effetto terapeutico desiderato:
stessa dose d’attacco in 1 minuto;
dose di mentenimento aumentata di 50 mcg/kg/min ad ogni sequenza, senza superare 300 mcg/kg/min.
Allorchè siano raggiunte la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca desiderate, mantenere unicamente la perfusione della dose di mantenimento efficace che si situa tra 50 e 300 mcg/kg/min.
Può essere prevista una modulazione della durata dei livelli di perfusione e della dose di mantenimento in funzione dell’effetto terapeutico o dell’incidenza di eventuali effetti secondari.
Se le condizioni del paziente lo giustificano, è possibile interrompere in qualsiasi momento la perfusione e riprenderla con una dose di mantenimento infriore quando ciò venga giudicato utile.
Assolute:
importante bradicardia (£ 50 battiti/min.),
blocco atrio-ventricolare di alto grado (senza apparati),
shock cardiogenico,
insufficienza cardiaca congestizia scompensata,
bambini al di sotto dei 12 anni.
Gravidanza: Nel corso degli studi svolti sull’animale non è stato osservato alcun effetto teratogeno. Tuttavia, in mancanza di dati disponibili relativi all’uomo, l’esmolol potrà essere somministrato con cautela alle donne in stato di gravidanza, unicamente se il medico valuta che il beneficio terapeutico potenziale è superiore al rischio corso dal feto e adottando le opportune cautele.
Allattamento: Non essendo stata studiata, l’escrezione dell’esmolol nel latte materno bisognerà somministrare il prodotto alle donne che allattano unicamente in caso in cui il farmaco sia ritenuto indispensabile.
Relative:
asma,
M.P.C.O.
In caso di turbe ventilatorie ostruttive, ed in presenza di antecedenti di broncospasmo, l’esmolol deve essere utilizzato con prudenza tenendo conto della sua relativa cardioselettività beta 1 e della sua titolabilità.
Nei pazienti diabetici e nei casi di ipoglicemia: la gravità dell’ipoglicemia è inferiore a quella osservata con i betabloccanti non cardioselettivi; i betabloccanti possono nascondere i sintomi premonitori di un’ipoglicemia come una tachicardia; tuttavia, le vertigini ed i sudori non sono significativamente modificati.
Nei pazienti aventi una pressione arteriosa sistolica bassa prima dell’assunzione dell’esmolol: sarà necessaria un’attenzione particolare durante il periodo di titolazione e durante la perfusione di mantenimento.Tutti i pazienti che ricevano dell’esmolol dovranno essere sottoposti ad una registrazione continua della pressione arteriosa e dell’ECG; in caso di episodio ipotensivo, la perfusione sarà rallentata e, se necessario, interrotta.
In caso di antecedenti di insufficienza cardiaca, sorvegliare la comparsa dei segni clinici. La riduzione della posologia dell’esmolol, o la sua interruzione, può essere sufficiente per far regredire i segni d’insufficienza cardiaca. Se necessario, si può prendere in considerazione un trattamento specifico.
Nei pazienti con insufficienza renale: a causa dell’eliminazione renale principale del metabolita acido, si consiglia la prudenza nel caso di somministrazione dell’esmolol in perfusione prolungata ad un paziente affetto da insufficienza renale.
Nei casi di insufficienza epatica: non sarà necessaria nessuna ulteriore precauzione per via della funzione precipua svolta dalle esterasi plasmatiche nel metabolismo dell’esmolol.
Nei pazienti anziani: non è stata rilevata nessuna modifica degli effetti farmacodinamici dal confronto dei risultati ottenuti in pazienti di età superiore ai 65 anni e pazienti di età inferiore ai 65 anni.
La sicurezza e l’efficacia dell’esmolol sul bambino non sono state accertate.
L’associazione a dei ganglioplegici può provocare un potenziamento dell’effetto ipotensivo.
L’associazione dell’esmolol agli anestetici volatili può potenziare i loro effetti ipotensivi. La posologia dell’uno o degli altri potrà essere modificata per mantenere l’effetto desiderato.
Associazione con i calcio-antagonisti: non vi sono dati concernenti le interazioni, tuttavia, come già avviene per altri betabloccanti, l’esmolol verrà associato al verapamil esclusivamente sotto stretta sorveglianza (clinica e ECG) nel caso di pazienti che presentino turbe della funzione ventricolare. Ai pazienti che presentano turbe della conduzione, l’esmolol non potrà essere somministrato che 48 ore dopo l’interruzione del verapamil.
Nessuna interazione clinicamente importante è stata osservata nel corso dei seguenti studi specifici:
L’associazione alla digossina può causare un aumento dal 10 al 20% della digossinemia.
L’associazione alla morfina in E. V. non provoca alcuna modificazione del tasso plasmatico di morfina; invece, è stato osservato un aumento del 46% dei tassi plasmatici d’esmolol allo stato d’equilibrio senza modificazione degli altri parametri farmacocinetici.
L’associazione alla succinilcolina non provoca modificazione della velocità di comparsa del blocco neuromuscolare; in cambio, la durata di tale blocco può risultare leggermente aumentata (passando da 5 ad 8 minuti).
V. 4.3 Controindicazioni.
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Più frequentemente: ipotensione arteriosa (V. Precauzioni d’uso).
Meno frequentemente: eccessiva sudorazione, nausea, vomito, ischemia periferica, cefalea, infiammazione, indurimento al livello del punto di perfusione (V. Precauzioni d’uso), bradicardia e broncospasmo in periodo perioperatorio.
Raramente: ansietà, anoressia, costipazione, ritenzione urinaria, edema, sibili, dispnea, turbe dell’eloquio, disturbi della vista ed episodi febbrili.
Eccezionalmente: in caso di stravaso, possibilità di necrosi cutanea.
In caso di comparsa di effetti collaterali, ridurre o interrompere la perfusione di BREVIBLOC. Tutti questi effetti collaterali scompaiono in al massimo 30 minuti dalla sospensione della perfusione di esmolol.
Avvertenze
BREVIBLOC 100 mg è pronto per l’uso (10 mg/ml); non è necessario diluire questo preparato (V. Posologia e Modalità di somministrazione).
Per chi pratica sports agonistici, attenzione: questo prodotto contiene un principio attivo che può introdurre una reazione positiva ad alcuni test praticati durante controlli antidoping.
In caso di sovradosaggio, interrompere la somministrazione del prodotto ed utilizzare i trattamenti sintomatici abituali:
In caso di bradicardia: somministrazione endovenosa di atropina o di un altro agente anti-colinergico.
In caso di broncospasmo: somministrazione endovenosa di un beta-2-mimetico e/o di un derivato teofillinico.
In caso di insufficienza cardiaca: somministrazione endovenosa di un diuretico e/o di un glicoside digitalico.
In caso di shock cardiogenico: somministrazione endovenosa di dopamina, di dobutamina, di isoprenalina o di amrinone.
L’esmolol è un betabloccante cardioselettivo iniettabile che inibisce preferibilmente i recettori b1 adrenergici, evitando al tempo stesso l’aumento delle resistenze vascolari periferiche.
Alle dosi terapeutiche, esso è sprovvisto di significativa attività simpaticomimetica intrinseca e d’effetto stabilizzante di membrana (anestetico locale).
Le sue proprietà farmacologiche gli conferiscono rapidità d’azione, breve durata d’azione ed adattabilità delle dosi terapeutiche:
Dopo una dose d’attacco appropriata, la concentrazione plasmatica allo stato di equilibrio è ottenuta in meno di 5 minuti ed è in correlazione al conseguimento dell’effetto farmacologico desiderato.
La titolazione permette di ottenere la dose terapeutica adatta ad ogni paziente.
Una rapida reversibilità del blocco dei beta-recettori è ottenuta nei minuti che seguono l’interruzione della perfusione.
L’emività di distribuzione è molto rapida, circa 2 minuti.
L’emività di eliminazione è di circa 9 minuti dopo la somministrazione endovenosa.
L’esmolol è metabolizzato da esterasi eritrocitarie sanguigne e/o tessutali in un metabolita acido e in metanolo per idrolisi del gruppo esterificato.
L’esmolol è escreto nelle urine sotto forma immutata (meno del 2% del prodotto somministrato) e sotto forma di un metabolita acido sprovvisto di significativa azione betabloccante.
La cinetica di eliminazione dell’esmolol è indipendente dalla dose nell’intervallo posologico da 50 a 300 mcg/kg/min.
La clearance totale è di 285 ml/kg/min. Essa non dipende dal flusso sanguigno epatico, nè da alcun altro flusso sanguigno locale.
Il volume di distribuzione è di 3,4 l/kg.
Il legame con le proteine plasmatiche è del 55%.
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L’esmolol non è compatibile con il bicarbonato di sodio.
Due anni.
Conservare a temperatura ambiente.
5 flaconcini iniettabili da 10 ml (100ml/10ml).
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Baxter S.p.A.
Viale Tiziano 25
00196 - Roma
5 flaconcini da 10 ml - 027248020
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28/10/94
- [Vedi Indice]
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