BUSPIMEN.
Compresse per uso orale.
- [Vedi Indice]
Disturbi d'ansia generalizzata.
�
Il dosaggio consigliato è di 15 mg/die frazionato in
tre dosi.
Il dosaggio giornaliero può essere aumentato di 5 mg
ogni 2-3 giorni fino a raggiungere la dose terapeutica
ottimale o il dosaggio massimo di 60 mg/die, in 2/3
somministrazioni.
Nella maggioranza dei pazienti, la dose terapeutica ottimale
viene raggiunta per titolazione fino ad un dosaggio di 20-30
mg/die in 2-3 somministrazioni.
Nel trattamento dei pazienti anziani la posologia deve essere
attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una
eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
�
Ipersensibilità nota verso il buspirone, grave
insufficienza epatica e renale, allattamento.
Il buspirone non deve essere impiegato contemporaneamente
a farmaci IMAO. Qualora si intenda usare il buspirone, è
necessario iniziare la somministrazione dopo due settimane dalla
sospensione dell'antidepressivo.
�
Buspimen, a causa della sua lunga latenza d'azione, non
può trovare impiego negli stati d'ansia occasionali
che richiedono un pronto sollievo.
Per evitare sintomi di sospensione, qualora si ritenga
necessario passare da altre terapie ansiolitiche a buspirone
è necessario ridurre progressivamente il trattamento
in corso specie se impiegato da lungo tempo e ad alto
dosaggio.
Cautela richiede l'impiego di buspirone nei pazienti con
affezioni del fegato e del rene.
Non lasciare medicinali alla portata dei bambini.
La sicurezza e l'efficacia del buspirone in soggetti di
età inferiore a 18 anni non è stata stabilita.
�
Farmaci IMAO: il buspirone non deve essere impiegato
contemporaneamente a farmaci IMAO.
Alcool: sebbene gli studi eseguiti suggeriscano che buspirone
non accentui gli effetti dell'alcool, è prudente
sconsigliare ai pazienti l'uso concomitante di bevande
alcooliche.
Altre sostanze psicotrope: non sono stati studiati gli effetti
di buspirone con altri farmaci psicotropi; l'associazione
con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e
vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti
indesiderabili da interazione.
Interazioni con esami di laboratorio
Buspirone non sembra interferire con gli esami di laboratorio
comunemente usati in clinica.
�
Il buspirone non va somministrato nelle donne in gravidanza,
specialmente durante il primo trimestre, se non in caso di
assoluta necessità e sotto diretto controllo del medico.
L'uso del buspirone è controindicato durante
l'allattamento.
�
Il buspirone, sulla base degli studi effettuati, è
risultato sostanzialmente privo di effetti sedativi e non in
grado di alterare la performance psicomotoria. D'altra parte
poiché non sono facilmente prevedibili le reazioni
individuali al prodotto, è prudente evitare l'uso
dell'automobile e l'impiego di macchinari complessi e/o
pericolosi nelle fasi iniziali della terapia.
�
Alle dosi terapeutiche buspirone è ben tollerato.
Gli effetti secondari, qualora si presentino, compaiono
generalmente all'inizio della terapia e cessano
spontaneamente entro pochi giorni, continuando il trattamento e/o
riducendo il dosaggio.
Gli effetti collaterali comunemente riscontrati sono stati:
vertigini, cefalea, nervosismo, insonnia e più raramente
eccitazione, agitazione, aggressività, confusione,
tremori, parestesie ed incoordinazione motoria.
Sono stati inoltre segnalati con varia intensità e
frequenza i seguenti effetti collaterali non sempre correlabili
con sicurezza all'impiego del farmaco poiché spesso
associati al quadro ansioso di fondo: nausea, vomito e dolori
addominali, tachicardia e palpitazioni, tinnitus, disturbi
visivi, pollachiuria e disuria, dolori muscolari, eruzioni
cutanee.
Infine è possibile una stimolazione dose-dipendente
della secrezione della prolattina alla quale sono state
ricondotte irregolarità mestruali e, nel maschio,
disturbi sessuali occasionalmente verificatisi durante la
terapia con buspirone.
�
La massima dose tollerata dall'uomo di farmaco è 375
mg/die.
Ai massimi livelli di dosaggio raggiunti i sintomi più
comunemente osservati sono stati: nausea, vomito, capogiri,
sonnolenza, miosi, gastralgia.
In caso di overdose deliberata o accidentale dovranno
essere intraprese misure sintomatiche generali ed essere
effettuata una immediata lavanda gastrica.
Sarà comunque opportuno monitorare, come in
qualunque caso di sovradosaggio, la frequenza del respiro,
del polso e la pressione arteriosa.
Non si conoscono antidoti specifici per buspirone e non
è stato stabilito se sia dializzabile o meno.
Non sono stati riportati casi di decesso dovuto a
sovradosaggio.
�
Il buspirone è una molecola dotata di attività
ansiolitica selettiva; esso infatti è sprovvisto di
effetto anticonvulsivante e miorilassante e non dimostra un
sostanziale effetto sedativo e sulle funzioni psicomotorie;
infatti in studi clinici controllati, nei pazienti trattati
con buspirone, non si sono evidenziati sintomi di sedazione o di
riduzione delle capacità di prestazione
significativamente diversi che con placebo.
Il preciso meccanismo dell'azione ansiolitica del buspirone
è sconosciuto; il farmaco ha dimostrato alta
affinità per i recettori della serotonina tipo
5-HT1A, una moderata affinità per i recettori
D2 della dopamina e un'azione, probabilmente
indiretta, anche sul sistema nor-adrenergico. Il buspirone non ha
dimostrato apprezzabile affinità per i recettori del
GABA.
�
Somministrato per os nell'uomo il buspirone è
rapidamente e quasi completamente assorbito e subisce un
evidente effetto primo-passaggio, cosicché la quota di
farmaco immodificato che raggiunge la circolazione sistemica
è pari in media al 4%; l'assunzione contemporanea di cibo
ritarda l'assorbimento intestinale e riduce la clearance
presistemica del farmaco senza sostanziali modificazioni
dell'attività ansiolitica.
Dopo somministrazione orale di una dose di 20 mg il picco
della concentrazione plasmatica (1-6 µg/mL) si verifica
entro 40-90 minuti; studi con dosi multiple indicano che la
concentrazione plasmatica di equilibrio viene raggiunta
entro due giorni ed è proporzionale al dosaggio.
Nell'uomo, il legame alle proteine plasmatiche di buspirone
è di circa il 95%.
L'emivita di buspirone va da 2 ± 1 a 11 ± 3 ore.
Dopo una singola dose dal 29 al 63% di farmaco viene escreto
nelle urine entro 24 ore prevalentemente come
metaboliti.
L'escrezione fecale va dal 18 al 38% della dose.
Buspirone viene metabolizzato prevalentemente per via
ossidativa che dà luogo a vari idrossiderivati e
1-pirimidinilpiperazina.
Nei modelli animali, predittivi di attività
ansiolitica nell'uomo, 1-pirimidinilpiperazina ha
approssimativamente 1/4 dell'attività del
buspirone.
Nell'uomo gli effetti sul metabolismo e la
biodisponibilità di altri farmaci assunti in
concomitanza del buspirone non sono stati studiati.
L'azione ansiolitica del buspirone si rende evidente entro 2
settimane, sebbene l'effetto terapeutico massimo richieda 3-4
settimane.
�
I risultati di studi eseguiti sugli animali hanno dimostrato
che buspirone non ha un potenziale carcinogenico e
mutagenico, non influenza la fertilità e non induce danno
fetale.
Nei ratti buspirone è escreto nel latte materno.
�
Ogni compressa contiene:
Eccipienti: lattosio, carbossimetil amido sodico, cellulosa
microcristallina, silice precipitata, magnesio stearato.
�
Al momento non sono conosciute.
�
Il prodotto, in confezionamento integro, correttamente
conservato, è stabile, a temperatura ambiente, per un
periodo di 24 mesi dalla data di produzione.
�
Conservare non oltre i 40 °C.
�
Blister di alluminio-PVDC-PVC da 30 compresse da 5 mg.
Blister di alluminio-PVDC-PVC da 15 compresse da 10 mg.
�
-----
�
A. Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite s.r.l. - Via Sette
Santi 3, Firenze.
Su licenza Bristol Italiana Sud S.p.A.
Concessionario per la vendita: Istituto Luso Farmaco d'Italia
S.p.A. - Milano.
�
30 compresse da 5 mg A.I.C. n. 026540017;
15 compresse da 10 mg A.I.C. n. 026540031.
�
-----
�
Giugno 2000.
�
-----
�
Giugno 1992.
�
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]