Daunorubicina idrocloruro Ph. Eur. presente come sale citrato,
equivalente a daunorubicina 2 mg/ml incapsulata in liposomi. Ogni
flacone monouso di DaunoXome contiene 50 mg di
daunorubicina.
Per gli eccipienti vedi 6.1.
Concentrato per dispersione liposomiale per infusione.
- [Vedi Indice]
Sarcoma di Kaposi AIDS-correlato in pazienti con una bassa
conta di cellule CD4 (<200 cellule/mm3) ed estesa
affezione mucocutanea o viscerale.
DaunoXome non dovrebbe essere usato per trattare Sarcoma
di Kaposi AIDS-correlato che potrebbe essere efficacemente
trattato con una terapia locale.
�
DaunoXome dovrebbe essere diluito con glucosio al 5%
per infusione prima della somministrazione.� La
concentrazione raccomandata dopo diluizione è compresa tra
0,2 mg e 1 mg di daunorubicina/ml di soluzione.� DaunoXome
deve essere somministrato per via endovenosa per un periodo di
30-60 minuti. (Vedi anche 6.2, 6.3 e 6.6).� Il dosaggio di
DaunoXome deve essere stabilito per ciascun paziente.�
Dovrebbe essere istituita una terapia di 40 mg/m2 ogni
due settimane.� La terapia deve essere continuata finché
può essere mantenuto il controllo della malattia.
�
La terapia con DaunoXome è controindicata in
pazienti che hanno presentato gravi reazioni di
ipersensibilità a precedenti dosi di DaunoXome o ad
uno dei suoi costituenti, o ad altre antracicline/antracendioni,
a meno che i benefici del trattamento non ne giustifichino il
rischio.
E' controindicato l’uso di DaunoXome in donne in
stato di gravidanza o in allattamento.
�
DaunoXome è un soppressore
dell’attività del midollo osseo. Speciale attenzione
dovrebbe essere posta quando DaunoXome si combina con altri
chemioterapici che sopprimono la funzionalità midollare.
Tenendo conto della sua composizione si dovrebbe porre attenzione
all’uso di DaunoXome in concomitanza con soluzioni
lipidiche nutrizionali parenterali o altri prodotti
liposomiali.
Si deve porre attenzione ed assicurarsi che non vi sia
extravasazione del farmaco quando DaunoXome viene
somministrato. La somministrazione paravenosa di DaunoXome
provoca eritema, dolore e gonfiore che devono essere trattati in
accordo con i protocolli locali, i cambiamenti osservati sono
stati transitori, si sono risolti in 6 mesi. La necrosi
dev’essere considerata come una possibile conseguenza
dell’extravasazione con DaunoXome.
Se si verifica l’extravasazione di DaunoXome,
può essere inadeguato utilizzare qualsiasi misura che
possa causare il rilascio del farmaco dai liposomi (quale
instillazione di antidoti locali, compressione locale, etc.).
La sicurezza e l’efficacia nei bambini e negli anziani
non è stata ancora stabilita.
La daunorubicina può indurre effetti genetici
ereditabili. I pazienti trattati con DaunoXome dovrebbero
utilizzare contraccettivi durante e fino a 6 mesi dopo la
terapia. In caso di gravidanza durante questo periodo� è
consigliato un consulto genetico.
La sicurezza non è stata ancora stabilita in soggetti
con disfunzione renale o epatica o in pazienti splenectomizzati.
Per disfunzione epatica si intende un livello di bilirubina
totale maggiore o uguale a 1,5 volte il limite superiore di
normalità e di SGOT/SGPT uguale o maggiore di 3 volte il
limite superiore della norma.� Per disfunzione renale si intende
un livello di creatininemia superiore a 130mmol/l.
Monitoraggio del trattamento
La mielosoppressione è una nota reazione al
DaunoXome è raccomandato un monitoraggio frequente
della funzione del midollo osseo. Il colony stimulating factor
G-CSF è stato usato per trattare pazienti con
neutropenia.
Poiché un piccolo numero di eventi cardiaci è
stato osservato con DaunoXome, deve essere considerata la
possibilità di cardiotossicità, specialmente di
insufficienza cardiaca congestizia (congestive heart failure-
CHF) dovuta alla cardiomiopatia e alla diminuita frazione di
eiezione ventricolare sinistra (left ventricular ejection
fraction- LVEF). In un gruppo di 979 pazienti affetti da Sarcoma
di Kaposi, 1 paziente ha sviluppato CHF e 8 pazienti hanno avuto
una riduzione della LVEF senza sintomi clinici. La dose
cumulativa media di DaunoXome in questi pazienti è
stata 320mg/m2.
Tutti i pazienti che ricevono DaunoXome dovrebbero essere
sottoposti routinariamente ad un frequente controllo ECG.
Transitori cambiamenti nell’ECG, quali un appiattimento
dell’onda T, un abbassamento del segmento S-T e aritmie
benigne non sono considerate indicazioni mandatorie per la
sospensione della terapia con DaunoXome.
Un metodo più specifico dell’ECG per valutare e
monitorare la funzionalità cardiaca è la
misurazione della LVEF tramite ecocardiografia o preferibilmente
tramite MUGA (Multiple Gated Acquisition). Questi metodi
dovrebbero essere applicati a pazienti con un elevato rischio di
cardiomiopatia prima dell’inizio della terapia con
DaunoXome e dovrebbero essere periodicamente ripetuti
durante il trattamento.
Inoltre, per tutti i pazienti, la determinazione della LVEF
è raccomandata alla dose cumulativa di 320mg/m2
e quindi ogni 160mg/m2 successivamente, in modo da
identificare ad uno stadio iniziale qualsiasi variazione nella
LVEF che potrebbe essere un precursore di cardiomiopatia nel caso
la terapia con DaunoXome sia proseguita. Nei pazienti
trattati con dosi di 120 mg/m² per ciclo o superiore la
determinazione della LVEF dev’essere� considerata dopo il
secondo ciclo di trattamento.
Ogni qualvolta sia sospettata una cardiomiopatia, e/o la LVEF
sia notevolmente diminuita rispetto ai valori di pre-trattamento
e/o la LVEF sia più bassa di un valore rilevante dal punto
di vista della prognosi (per esempio<45%) si dovrebbero
effettuare biopsie endomiocardiche e valutare attentamente il
beneficio di proseguire la terapia rispetto al rischio di
produrre un danno cardiaco irreversibile.
Una CHF dovuta alla cardiomiopatia può manifestarsi
inaspettatamente, senza precedenti cambiamenti ECG e può
inoltre manifestarsi diverse settimane dopo la sospensione della
terapia. Raramente sono stati riportati esiti fatali dovuti a
questo tipo di cardiotossicità in pazienti precedentemente
trattati con antracicline.
Se il risultato di un test indica un possibile danno cardiaco
associato alla terapia con DaunoXome, deve essere
attentamente valutato il beneficio di continuare la terapia
rispetto al rischio di un danno miocardico. I pazienti con una
storia di problemi cardiovascolari dovrebbero ricevere
DaunoXome solo se il beneficio supera il rischio a carico
del paziente.
Si deve porre attenzione ai pazienti che hanno ricevuto altre
antraciclinepoiché questo può aumentare il
rischio di eventi cardiaci. Questo dovrebbe pure tener conto di
una precedente (o concomitante) terapia con altri composti
cardiotossici quali per esempio 5-FU.
�
Gli inibitori delle proteasi e non-nucleosidi inibitori della
transcrittasi inversa sono riconosciuti quali inibitori del
citocromo P450 IIIA (CYP – 3A) e possono anche avere un
ruolo nell’inibizione della proteina che trasporta il
farmaco, glicoproteina P-gp. La daunorubicina e altre
antracicline seguono alcuni processi metabolici tramite la CYP-3A
e sono anche substrati della P-gp. C’è pertanto una
interazione teorica tra il DaunoXome e questi due gruppi
di terapie antivirali.
Ad oggi tuttavia, un singolo studio ha indicato che non ci
sono effetti da parte degli inibitori delle proteasi o dei
non-nucleosidi inibitori della transcrittasi inversa sulle
proprietà farmacocinetiche del DaunoXome.
Dati limitati ottenuti in un piccolo studio, dove i pazienti
sono stati trattati con e senza inibitori delle proteasi,
indicano che non ci sono state variazioni maggiori nella
tossicità associata a DaunoXome.
�
È controindicato l’uso di DaunoXome durante
la gravidanza e l’allattamento. Il principio attivo di
DaunoXome, la daunorubicina, si è dimostrata
mutagena, teratogena e carcinogenica in modelli sperimentali
in vitro ein vivo.
�
Non sono disponibili dati sugli effetti di DaunoXome
sulle capacità di guidare ed usare macchinari.
�
L’effetto tossico che limita il dosaggio di
DaunoXome è soprattutto la mielosoppressione e
specificamente la granulocitopenia.
Tabella:
Frequenza(>1/100)
Generale: febbre, dolore alla schiena, vampate,
tensione al petto, emicrania, affaticamento, brividi, ulcerazioni
delle mucose, vertigini, nausea, vomito, alopecia, stomatite.
Sangue:�� soppressione del midollo osseo
Soppressione del midollo osseo (ad una dose di
40 mg/m2 ogni due settimane):
Leucopenia (WHO grado 3 e 4) sono osservati nel 38% dei
pazienti e nel 12% dei cicli di trattamento.
Granulocitopenia (WHO grado 3 o 4) sono osservati nel 51% dei
pazienti e nel 13% dei cicli di trattamento. In pazienti con
tumori o con infezioni HIV, il sistema immunitario è
già compromesso. DaunoXome può diminuire la
conta granulocitaria causando un ulteriore immunosoppressione. Il
paziente sarà perciò più suscettibile a
neutropeniafebbrile ed infezioni, infezioni
opportunistiche incluse. Non si sa se il trattamento con un
agente citotossico possa influenzare la velocità di
progressione dell’infezione HIV sottostante.
Dolore alla schiena, vampate , tensione al
petto:
Questa sindrome potrebbe manifestarsi durante una infusione
iniziale e potrebbe anche verificarsi in pazienti che sono stati
precedentemente esposti a DaunoXome senza incidenti.
Questa combinazione di sintomi non sembra essere sempre dose
correlata e generalmente si manifesta durate i primi 10 minuti
dell’infusione. L’eziologia non è chiara. I
sintomi di solito diminuiscono quando l’infusione è
rallentata o arrestata e il paracetamolo può essere usato
come analgesico. Possono anche manifestarsi reazioni allergiche
che sono associate ad ipotensione.
Alopecia: è stata osservata in circa 8%
dei pazienti e di solito è di lieve entità.
Stomatite: si è osservata in circa 10%
dei pazienti e di solito è di lieve entità; in un
paziente è stata osservata una stomatite grave.
Negli studi clinici in pazienti con Sarcoma di Kaposi trattati
alla dose di 40mg/m2 somministrata ogni 2 settimane,
l’insufficienza cardiaca congestizia è rara (1 caso
su 979 pazienti trattati). Sulla base della limitata esperienza,
non può essere definito un limite di sicurezza per la dose
cumulativa. Vedi paragrafo 4.4.
In studi clinici con l’impiego di dosi più alte
(da 60 a 180 mg/m2 ogni 3 settimane) sembra
manifestarsi un andamento verso una maggiore incidenza di
insufficienza cardiaca congestizia.
Perciò la possibilità che
l’antraciclina/-cenedione induca cardiomiopatia dovrebbe
essere considerata durante e dopo il trattamento con
DaunoXome. Vedi paragrafo 4.4
�
Dall’esperienza con preparazioni antracicliniche
non-liposomiali, il primo segno di tossicità dovuta a
sovradosaggio è la mielosoppressione. Inoltre possono
verificarsi altri effetti collaterali in forma più
pronunciata, come la cardiomiopatia. In questi casi, la funzione
midollare dovrebbe essere monitorata attentamente ed
eventualmente essere associata una terapia appropriata per
prevenire qualsiasi effetto collaterale grave.
�
Codice ATC L01DB02
Il principio attivo di DaunoXome è la
daunorubicina, un antibiotico antraciclinico citotossico isolato
dalloStreptomyces coeruleorubidus. L’esatto
meccanismo dell’attività antitumorale della
daunorubicina non è noto. Generalmente si ritiene che la
maggioranza degli effetti citotossici siano dovuti
all’inibizione della sintesi del DNA, RNA e proteine.
Probabilmente è il risultato del fatto che le antracicline
si intercalano tra basi adiacenti del DNA a doppia elica,
prevenendo lo srotolamento per la duplicazione. La daunorubicina
ha anche proprietà antibatteriche e immunosoppressive.
La selettività di DaunoXome per i tumori è
stata dimostrata studiando tumori trapiantati in modelli animali.
Non è conosciuto il meccanismo specifico grazie al quale
DaunoXome trasferisce la daunorubicina in situ ai tumori
solidi.
Tuttavia, si ritiene che vi sia un’aumentata
permeabilità della neovascolarizzazione tumorale alle
particelle delle dimensioni di DaunoXome. Una volta
raggiunto l’ambiente tumorale le vescicole di
DaunoXome entrano intatte all’interno delle cellule
tumorali; successivamente si verifica la distruzione dei liposomi
con la liberazione endocellulare di daunorubicina libera. Studi
di farmacocinetica dimostrano anche livelli misurabili di
daunorubicina libera nel plasma che può indurre un
aumentato effetto antitumorale.
I risultati di studi terapeuticiin vivo nei topi, in
particolare per quanto riguarda l’attività
antitumorale, misurata come sopravvivenza media e riduzione delle
dimensioni dei tumori, hanno dimostrato che DaunoXome
presenta un’efficacia nettamente superiore alla
daunorubicina a dosi ottimali.
Non sono stati condotti studi clinici per confrontare la
daunorubicina convenzionale e liposomiale.
�
A seguito della somministrazione di DaunoXome, la
daunorubicina è presente nel plasma sia legata ai liposomi
che come farmaco libero (legato o non legato alle proteine).
I dati farmacocinetici sulla daunorubicina libera sono
frammentari, ed anche in qualche caso incompleti in quanto i
metodi analitici non sono in grado di distinguere la
daunorubicina dal daunorubicinolo.
Dopo somministrazione di daunorubicina convenzionale (80
mg/m2) come bolo e.v., i livelli plasmatici sono
approssimativamente di 0,4 ± 0,6 µg/ml dopo 15
minuti; i livelli diminuiscono al di sotto 0,1 µg/ml entro
24-36 ore.
Il volume di distribuzione é di 1055 ± 235 l; la
daunorubicina dimostra un esteso legame tissutale.
La clearance è approssimativamente di 223 ml/min,
l’area sotto la curva (AUC) è circa di 10,3
µgxhr/ml.
La curva concentrazione plasmatica-tempo mostra un processo
bifasico; la lenta eliminazione è dovuta probabilmente al
lento rilascio dai siti tissutali a cui è legata. Una
piccola aliquota viene eliminata per via urinaria; probabilmente
la daunorubicina è� largamente escreta per via
biliare.
DaunoXome è stato somministrato per infusione
venosa per 30 minuti in dosi da 10 a 80 mg/m2. Questo
ha determinato un incremento nella AUC dei livelli totali di
daunorubicina che era più grande che proporzionale
rispetto alla dose.
I livelli massimi di daunorubicina totale dopo
somministrazione di 40 mg/m2 di DaunoXome sono di
18 µg/ml (range 15-22 µg/ml).
La clearance è� all’incirca di 10 ml/min (range
7-15).
Il volume stazionario di distribuzione è di circa di 4
l (range 2-6 l). La media dell’emivita terminale è
di 4 hr (range 3-6 hr).
I livelli massimi di daunorubicinolo dopo somministrazione
e.v. di 40 mg/m2 di DaunoXome sono stati al di
sotto di 0,3 µg/ml.
Dopo somministrazione di 80 mg/m2 di DaunoXome
l’esposizione, espressa come AUC dei livelli di
daunorubicina totale, aumenta di� circa 36 volte rispetto alla
AUC dopo somministrazione di 80 mg/m2 di daunorubicina
convenzionale.
�
La daunorubicina ha azione mutagena siain vitro che
in vivo ed è carcinogenica in vivo. Si è
riscontrata un’alta incidenza di tumori mammari in ratti
trattati con daunorubicina. Sebbene non siano stati condotti
studi analoghi con DaunoXome, è possibile che
DaunoXome abbia un potenziale mutageno simile.
In esperimenti condotti in ratti, DaunoXome e la
daunorubicina hanno mostrato una certa tossicità renale;
comunque nell’uso clinico della daunorubicina non sono
documentati danni renali. In esperimenti condotti in topi, si
è riscontrato un effetto cardiotossico di DaunoXome;
tuttavia nell’uso clinico DaunoXome si è
dimostrato essere di gran lunga meno cardiotossico della
daunorubicina.
In topi, dosi singole e.v. di DaunoXome non hanno
dimostrato un aumento dell’attività�
mielosoppressiva in comparazione a dosi equivalenti di
daunorubicina.
�
Lista degli eccipienti
Liposomi:
colfosceril stearato
colesterolo
acido citrico
Tampone:
saccarosio
glicina�
cloruro di calcio
acido cloridrico
sodio idrossido
acqua per preparazioni iniettabili, q.s. ad 1 ml
�
DaunoXome può solo essere miscelato con glucosio
al 5% per infusione. Se DaunoXome è miscelato con
soluzioni saline, si potrebbe avere una aggregazione dei
liposomi. Miscele contenenti agenti batteriostatici quali alcol
benzilico o altre molecole a carattere detergente devono essere
evitate in quanto tali composti possono rompere la parete a
doppio strato dei liposomi provocando la fuoriuscita prematura
del farmaco attivo.
Non sono state riportate incompatibilità del
DaunoXome con altri farmaci.� Comunque, è noto che il
principio attivo la daunorubicina è fisicamente
incompatibile con l’eparina sodica e con il desametasone
fosfato quando direttamente miscelati. Con entrambi i farmaci
viene prodotto un precipitato. Inoltre, a causa
dell’instabilità chimica del legame glicosidico
della daunorubicina, non è raccomandata la miscelazione in
soluzione fortemente alcalina (pH>8.0).
�
La validità è di 52 settimane quando il prodotto
è conservato tra 2°-8°C.
È stata dimostrata la stabilità chimico-fisica
in uso di DaunoXome diluito con glucosio al 5% , vedi la
tabella sotto riportata per dettagli.
Dal punto di vista microbiologico, DaunoXome diluito
dovrebbe essere usato immediatamente.� Se non usato
immediatamente i tempi di conservazione e le condizioni prima
dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore e non
dovrebbero essere prolungate oltre le 24 ore a 2-8°C per le
diluizioni con glucosio al 5%. Questa raccomandazione è
fatta sull'assunto che la diluizione ha avuto luogo in condizioni
aseptiche controllate e validate.
Diluente
|
Frazione di diluizione,
� ml a ml
|
Concentrazione finale di daunorubicina
mg/ml
|
Durata della stabilità chimica a
25°C
|
Glucosio al 5%
|
1:2
|
1,0
|
24 ore
|
1:4
|
0,5
|
24 ore
|
1:8
|
0,25
|
6 ore
|
1:10
|
0,2
|
Non raccomandato
|
�
Conservare il concentrato tra 2-8°C.� Non congelare.�
Proteggere dalla luce (tenere il contenitore nel cartone
esterno).� Non conservare flaconi usati parzialmente per futuri
pazienti. I flaconi sono solo monouso.
�
DaunoXome è presentato in flaconi di vetro sterile
da 50 ml. Ciascun flacone contiene 25 ml di liquido per
infusione. La chiusura consiste in un tappo di gomma butilica
assicurato da una ghiera in alluminio dotata di un cappuccio
removibile di plastica. Ogni singolo flacone è
confezionato in una scatola di cartone bianco. In ogni confezione
sono presenti le istruzioni per l’uso.
Confezione: 1 flacone da 25 ml
�
Devono essere seguite le procedure di manipolazione e utilizzo
per i farmaci antineoplastici.
Manipolare in asepsi.
Deve essere strettamente osservata l’asepsi in tutte le
manipolazioni, poiché non sono presenti conservanti o
batteriostatici in DaunoXome o nei materiali raccomandati
per la diluizione.
Aspirare il volume calcolato di DaunoXome in una siringa
sterile.
Introdurre il preparato in un contenitore sterile con la
corretta quantità di glucosio al 5% per infusione. La
concentrazione raccomandata dopo diluizione é compresa tra
0,2 e 1 mg di daunorubicina/ml di soluzione.
Infondere per un periodo di 30-60 minuti. Come tutti i
prodotti per uso parenterale, esaminare visivamente la soluzione
per verificare la presenza di aggregati prima della
somministrazione.
Attenzione: il solo liquido che può essere
miscelato con DaunoXome è glucosio al 5% per
infusione; DaunoXome non dovrebbe essere mescolato con
salina, agenti batteriostatici quali alcol benzilico, o ogni
altra soluzione.
Non è necessario usare un filtro in linea per
l’infusione di DaunoXome. Comunque, se viene usato un
tale filtro, il diametro medio dei pori del filtro non dovrebbe
essere inferiore a 5µm.
Se DaunoXome viene a contatto con la pelle o la cornea
sciacquare immediatamente con abbondante acqua fredda. Il
paziente deve rivolgersi al medico se si manifestano segni di
infiammazione.
DaunoXome dovrebbe essere manipolato e ogni residuo deve
essere eliminato con le stesse modalità dei farmaci
anti-neoplastici.
�
Gilead Sciences S.r.l
via Frua n.16
20146 Milano
�
A.I.C. n. 032076010
�
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9 luglio 1997 / 24 maggio 2000
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5 Giugno 2001
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