- [Vedi Indice]Trattamento dei sintomi correlabili al decadimento cognitivo ed alle alterazioni comportamentali associate a sindrome psico-organica senile, a demenza senile o a demenza vascolare. Trattamento di fondo di cefalee ed emicranie. Morbo di Parkinson. Iperprolattinemia e inibizione della lattazione.
Sindrome psico-organica senile, demenza senile, demenza vascolare
1a e 2a settimana: 10 mg/die la sera prima di coricarsi .
3a e 4a settimana: 10 mg due volte al giorno, mattina e sera.
Dose di mantenimento: 20 mg due volte al giorno, mattina e sera.
Cefalee, emicranie
Il prodotto è risultato efficace esclusivamente nel trattamento di fondo delle cefalee, non va pertanto utilizzato per il trattamento acuto dell'accesso cefalalgico.
Dose iniziale (2 settimane): 10 mg/die la sera prima di coricarsi.
Dose di mantenimento: 10 mg due volte al giorno, mattina e sera.
Il prodotto andrà somministrato per cicli di terapia la cui durata, comunque non superiore ai sei mesi, verrà stabilita dal medico curante.
Morbo di Parkinson
La posologia deve essere modulata a seconda della risposta del singolo paziente. La dose iniziale consigliata è di 5 mg due volte al giorno. La terapia di mantenimento è abitualmente di 60 mg/die e può arrivare fino a 120 mg/die, da raggiungere gradualmente con aumenti bisettimanali di 5 mg/die. Se Daverium viene somministrato in associazione alla levodopa, con o senza inibitore della decarbossilasi, possono essere sufficienti dosi minori.
Riduzioni della dose di levodopa devono essere praticate gradualmente fino a quando non sia raggiunto l'effetto terapeutico ottimale.
Iperprolattinemia
Dose iniziale: 5 mg due volte al giorno.
Dose di mantenimento: 10-20 mg due volte al giorno da raggiungere gradualmente.
Inibizione della lattazione
Per il blocco della lattazione puerperale sono sufficienti 5 mg due volte al giorno per 5-10 giorni.
Ipersensibilità individuale accertata verso il farmaco.
Gravidanza accertata o presunta e nelle età pediatriche.
In relazione al suo effetto inibitorio sulla secrezione lattea, l'uso del prodotto è, inoltre, controindicato durante l'allattamento al seno.
Nei soggetti cefalalgici o parkinsoniani con galattorea, amenorrea prolattino-dipendente, disturbi mestruali o acromegalia, il trattamento con Daverium può eliminare la sterilità preesistente. Le donne, quindi, che potrebbero diventare feconde, dovrebbero adottare un metodo di contraccezione meccanica. I pazienti acromegalici con anamnesi di ulcera peptica o con ulcera peptica in corso, data l'assenza di dati sperimentali di tollerabilità, dovrebbero preferibilmente ricevere un trattamento alternativo. Data l'analogia strutturale con i derivati ergolinici è richiesta cautela quando Daverium viene somministrato ad alte dosi a pazienti con anamnesi di disturbi psicotici, gravi affezioni cardiovascolari, ulcera peptica od emorragie gastroenteriche.
Il trattamento deve essere effettuato sotto il controllo medico.
Non si può escludere la possibilità di interazioni tra alfa-diidroergocriptina e farmaci psico-attivi o ipotensivi. Particolare cautela deve essere adottata in pazienti in trattamento con altri alcaloidi della segale cornuta o farmaci che agiscono sulla pressione arteriosa in relazione ad un possibile effetto potenziante.
Daverium è controindicato in gravidanza accertata o presunta. In relazione al suo effetto inibitorio sulla secrezione lattea, l'uso del prodotto è controindicato durante l'allattamento al seno.
In caso di reazioni ipotensive, manifeste in alcuni pazienti, specie durante i primi giorni di trattamento, particolare attenzione deve essere fatta nella guida di veicoli o nella manovra di macchinari.
Nel corso delle sperimentazioni cliniche alcuni soggetti hanno accusato nausea, vomito, gastralgia, pirosi, dispepsia, stipsi, vertigini, ipotensione, ipotensione ortostatica, lipotimia, astenia, sonnolenza, ansia, cefalea e tachicardia.
Gli effetti collaterali si manifestano in genere durante i primi giorni di terapia e sono generalmente transitori. Talora alcuni effetti sono dose-dipendenti e possono essere dominati con una riduzione del dosaggio.
Raramente è stata segnalata la comparsa di rash cutaneo. In tal caso, sospendere il trattamento e consultare il medico curante.
Nel caso di trattamento associato con L-dopa la frequenza di effetti collaterali quali gastralgia, pirosi, ipotensione e cefalea è risultata aumentata ed è stata segnalata inoltre la comparsa di edemi.
Un eventuale sovradosaggio può essere causa di ipotensione, nausea e vomito; in tal caso, è indicato l'uso intramuscolare di metoclopramide come antidoto. Il paziente dovrà essere tenuto in posizione supina con monitoraggio della pressione arteriosa.
Attività neuroprotettiva
Alfa-diidroergocriptina mesilato è un alcaloide diidrogenato della segale cornuta che ha recentemente dimostrato di possedere, oltre ad un'attività dopamino-agonista, anche un'attività neuroprotettiva.
L'azione neuroprotettiva si esplica attraverso un'azione diretta della diidroergocriptina sul contenuto intracerebrale di glutatione ridotto, importante fattore endogeno di protezione (scavenger) contro la citotossicità dei radicali liberi dell'ossigeno altamente reattivi. Tali radicali liberi si formano sia per effetto dell'invecchiamento cerebrale, che per effetto di stimolazione eccito-tossica, sia infine, per effetto diretto di tossine pro-ossidanti, tutti eventi i quali provocano una concomitante riduzione del contenuto di glutatione ridotto e dell'indice redox (glutatione ridotto/glutatione ossidato) cerebrale.
Il trattamento protratto con diidroergocriptina induce un significativo incremento del glutatione ridotto cerebrale, attraverso un'attivazione degli enzimi antiossidanti, sia nel ratto anziano che nell'animale trattato con neuro tossine o con pro-ossidanti.
In virtù di tale meccanismo la diidroergocriptina protegge dal danno neuronale indotto sia in modelli "in vitro" (invecchiamento o stimolo eccito-tossico) sia in modelli "in vivo" (invecchiamento, ischemia o neuro-tossine).
Attività dopamino-agonista
L'alfa-diidroergocriptina mesilato è dotata di elevata affinità per i recettori dopaminergici nei confronti dei quali ha una potente attività agonista sia nel sistema tubero-infundibolare o limbico che nel sistema nigro-striatale e per queste sue proprietà risulta particolarmente utile nel trattamento delle sindromi da carenza dopaminergica.
Il farmaco è ben assorbito per via orale ed il massimo livello plasmatico è riscontrabile mediamente dopo 1 ora dalla somministrazione. Il farmaco subisce un metabolismo epatico e viene eliminato prevalentemente per via biliare. L'emivita biologica nell'uomo è pari a 12 ore.
La DL50 orale è risultata pari a 2555 e 2340 mg/kg rispettivamente nel ratto e nel topo. Per via endovenosa la DL50 nelle stesse specie è risultata pari a 112 e 102 mg/kg. Nelle prove di tossicità a lungo termine effettuate per via orale nel ratto e nella scimmia, alfa-diidroergocriptina è stata ben tollerata anche a dosi molto superiori al dosaggio terapeutico giornaliero nell'uomo. Le prove di teratogenesi e di mutagenesi hanno dato esito negativo.
Lattosio; cellulosa microcristallina; sodio croscarmellosio; magnesio stearato, polivinilpirrolidone.
Non sono segnalate incompatibilità; tuttavia si sconsiglia la miscelazione con altri farmaci.
48 mesi.
Nessuna in particolare.
Blister di alluminio accoppiato con PVC bianco opaco.
Nessuna.
SEARLE FARMACEUTICI
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Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
1.6.1989/1.6.2000
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Giugno 2000
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