Principi attivi:� Efedrina cloridrato 0,500 g;� Nafazolina
nitrato 0,125 g.
Nebulizzatore uso rinologico.
- [Vedi Indice]
Decongestionante della mucosa nasale.
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Il Deltarinolo va applicato ogni 3-4 ore fino a 4 volte al
giorno; è sufficiente una sola nebulizzazione. Attenersi
scrupolosamente alle dosi consigliate. Un dosaggio superiore del
prodotto anche se assunto per via topica e per breve periodo di
tempo può dar luogo ad effetti sistemici gravi.
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Ipersensibilità nota verso il prodotto, malattie
cardiache ed ipertensione arteriosa grave, glaucoma,
ipertiroidismo, ipertrofia prostatica. Controindicato nei bambini
al di sotto dei dieci anni e non somministrare durante o nelle
due settimane successive a terapia con farmaci
antidepressivi.
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L'uso protratto dei vasocostrittori può alterare la
normale funzione della mucosa del naso e dei seni paranasali,
inducendo anche assuefazione al farmaco. Il ripetere le
applicazioni per lunghi periodi può risultare dannoso.
Impiegare con cautela, per il pericolo di ritenzione urinaria,
negli anziani. L'uso, specie se prolungato, dei prodotti topici
può dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione; in tal
caso è necessario interrompere il trattamento e, se del
caso, istituire una terapia idonea. Comunque, in assenza di
risposta terapeutica completa, entro pochi giorni, consultare il
medico; in ogni caso, il trattamento non deve essere protratto
per oltre quattro giorni.
Nei pazienti con malattie cardiovascolari, specialmente negli
ipertesi, l'uso di decongestionanti nasali deve essere comunque
di volta in volta sottoposto al giudizio del medico.
Attenersi con scrupolo alle dosi consigliate. Il prodotto, se
accidentalmente ingerito o se impiegato per lungo periodo a dosi
eccessive, può determinare fenomeni tossici. Esso va
tenuto lontano dalla portata dei bambini poiché
l'ingestione accidentale può provocare sedazione
spiccata.
Non deve essere usato oralmente.
Evitare il contatto del liquido con gli occhi.
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I principi attivi contenuti nel Deltarinolo possono interagire
negativamente con i farmaci antidepressivi. È
conseguentemente controindicata la somministrazione del prodotto
durante o nelle due settimane successive a terapia farmacologica
antidepressiva.
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L'uso del prodotto in donne in stato di gravidanza accertata o
presunta o in fase di allattamento è controindicato.
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Il prodotto non interferisce sulla capacità di guidare
e sull'uso di macchine.
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Il prodotto può determinare localmente fenomeni di
sensibilizzazione e congestione delle mucose di rimbalzo. Per
rapido assorbimento dei principi attivi attraverso le mucose
infiammate, si possono verificare effetti sistemici consistenti
in ipertensione arteriosa, bradicardia riflessa, cefalea,
disturbi della minzione.
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In caso di sovradosaggio, può comparire ipertensione
arteriosa, tachicardia, fotofobia, cefalea intensa, oppressione
toracica e, nei bambini, ipotermia e grave depressione del
sistema nervoso centrale con spiccata sedazione che richiedono
l'adozione di adeguate misure di urgenza.
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I due farmaci presenti nella formulazione del DELTARINOLO
(efedrina cloridrato e nafazolina nitrato), per la loro azione
vascolare svolta sugli alfa recettori (azione pronta ma
transitoria dell'efedrina e prolungata della nafazolina)
provocano a livello della mucosa nasale infiammata una marcata
vasocostrizione.
L'efedrina appartiene al gruppo dei farmaci simpaticomimetici,
attivi sulle terminazioni nervose adrenergiche e sulle strutture
effettoriali da esse innervate. Il farmaco stimola sia gli alfa
che i beta recettori e trova diversi impieghi in clinica. Dopo
applicazione locale, l'efedrina provoca vasocostrizione come
conseguenza dell'attività simpaticomimetica periferica del
composto. L'azione farmacologica dell'efedrina differisce da
quella dell'adrenalina soprattutto per la potenza di azione, per
la più lunga durata di attività e per la più
marcata azione centrale.
Anche la nafazolina appartiene al gruppo dei farmaci
simpaticomimetici, il cui impiego è soprattutto quello di
vasocostrittore per applicazione locale sulla mucosa nasale. Il
farmaco, come altri derivati imidazolinici, risulta privo di
azioni beta-simpaticomimetiche ed agisce specificatamente sui
recettori alfa. L'azione sul sistema vasale è
caratterizzata da una contrazione dei vasi periferici che avviene
rapidamente ed è meno spiccata ma più duratura di
quella dell'adrenalina.
Studi condotti direttamente con il DELTARINOLO, mediante il
metodo della perfusione dell'orecchio isolato di coniglio, hanno
confermato, con effetti dose-dipendenti, l'azione
vasocostrittrice dei due farmaci. Altre ricerche eseguite nella
cavia hanno dimostrato che la preparazione non provoca reazioni
di tipo farmaco-allergico, anche in condizioni sperimentali
diverse per quanto riguarda l'induzione dello stato di
sensibilizzazione ed il trattamento scatenante.
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L'efedrina viene rapidamente assorbita dal tratto
gastrointestinale, così come pure la nafazolina la quale,
come è noto, non viene impiegata in medicina per via
sistemica. Tuttavia, le possibilità che i due farmaci
possano venire assorbiti dalla mucosa nasale o dall'apparato
gastroenterico, durante l'applicazione pratica del prodotto,
risultano molto scarse alla luce dei risultati analitici del
dosaggio delle concentrazioni sieriche di efedrina e di
nafazolina in animali trattati con il DELTARINOLO per
somministrazione prolungata. Infatti, i dati delle prove eseguite
nel coniglio per trattamenti di 5 settimane consecutive con dosi
di prodotto pari a circa nove volte più elevate di quelle
impiegate nell'uomo, hanno dimostrato che l'assorbimento dei due
farmaci risulta incompleto (concentrazioni sieriche nella maggior
parte inferiori al limite di sensibilità del metodo usato)
e che non si verificano fenomeni di accumulo.
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L'esame dei dati di letteratura sull'efedrina e sulla
nafazolina rileva la bassa tossicità acuta dei due farmaci
in rapporto alle dosi raccomandate nella clinica ed alla
possibilità che quantità di queste sostanze vengano
assorbite in seguito all'instillazione e nebulizzazione del
prodotto.
Per l'efedrina la DL50 calcolata nelle diverse
specie animali è risultata per via orale di 400 e 600
mg/kg rispettivamente nel topo e nel ratto, per via endovenosa di
74 mg/kg nel topo e per via sottocutanea nel ratto di 300 mg/kg e
di 420 mg/kg nella cavia. La dose minima letale è
risultata per via sottocutanea ed endoperitoneale rispettivamente
di 1000 e 170 mg/kg nel topo, 320 e 170 mg/kg nel ratto e 320 e
310 mg/kg nel coniglio; per via endovenosa la dose minima letale
è stata di 130, 50, 70, 60 mg/kg rispettivamente nel
ratto, cavia, cane e gatto.
Per la nafazolina la DL50 è risultata per
via sottocutanea rispettivamente pari a 514, 385 e 0,950 mg/kg
nel topo, ratto e coniglio e per via endovenosa pari a 170 e 0,80
mg/kg rispettivamente nel topo e nel coniglio.
In confronto con i dosaggi indicati nella clinica, la massima
quantità giornaliera di DELTARINOLO che potrebbe essere
instillata per via endonasale nell'uomo corrisponde a 0,2 mg/kg
di efedrina cloridrato ed a 0,05 mg/kg di nafazolina nitrato.
La tossicità dell'associazione efedrina + nafazolina
è stata studiata nell'animale mediante esperienze
prolungate effettuate nel coniglio per somministrazione
endonasale di DELTARINOLO per 5 settimane consecutive a dosi
notevolmente più elevate (3 e 9 volte) di quelle massime
impiegate nell'uomo. I risultati di queste prove hanno dimostrato
l'ottima tollerabilità del prodotto sia a livello locale
che sistemico, come dedotto dagli esami comportamentali,
ematologici, ematochimici e necroscopici, della determinazione
del peso dei principali organi toracico-addominali e dagli esami
istologici della mucosa nasale, laringea e faringea.
Tuttavia, nell'uomo è opportuno attenersi con scrupolo
alle dosi consigliate. Il prodotto, se accidentalmente ingerito o
se impiegato per lungo periodo a dosi eccessive, potrebbe
determinare fenomeni tossici, malgrado i buoni risultati
conseguiti nell'animale.
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Metile-p-idrossibenzoato, Propile-p-idrossibenzoato, Sodio
edetato, Sodio fosfato monobasico, Sodio fosfato, Sodio
idrossido, Acqua depurata.
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Non sono stati evidenziati casi di incompatibilità.
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36 mesi.
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Nessuna.
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Astuccio contenente 1 flacone nebulizzatore da 15 ml di
liquido per uso rinologico.
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Nessuna.
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P.le S. Türr, 5 - 20149 Milano
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AIC n. 012811016
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1.8.1957 / 31.5.2000
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Maggio 2000
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