Interazioni - [Vedi Indice]
Un trattamento concomitante con Desferal e proclorperazina, un
derivato fenotiazinico, può causare una temporanea
alterazione della coscienza: tale associazione va pertanto
sconsigliata.
In pazienti con accumulo di ferro una contemporanea terapia
orale con vitamina C (150-250 mg/die) e Desferal può
aumentare l'escrezione del complesso di ferro. Tale effetto non
viene però aumentato con dosi maggiori di vitamina C.
L'associazione con vitamina C va effettuata solo dopo 1-2
settimane di trattamento con Desferal. Nei casi gravi e cronici
di accumulo di ferro, quando Desferal venga associato ad un
trattamento ad alte dosi di vitamina C (più di 500
mg/die), è stata osservata una alterazione della funzione
cardiaca, per altro reversibile dopo sospensione della vitamina
C. Nel caso di tale associazione è quindi opportuno
sorvegliare la funzione cardiaca.
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Poichè nella sperimentazione sull'animale Desferal si
è dimostrato teratogeno, esso non deve essere
somministrato durante la gravidanza, specialmente nei primi tre
mesi, tranne nei casi in cui, a giudizio del medico, il suo
impiego sia di vitale necessità. Non è noto se
Desferal passa nel latte materno. Comunque i benefici per la
madre devono essere soppesati con eventuali rischi per il
bambino.
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Nessuno noto
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Sono stati osservati: reazioni cutanee allergiche, reazioni
anafilattiche; segni di irritazione locale nella sede di
iniezione, specialmente nel caso di infusione sottocutanea o di
somministrazione di concentrazioni e/o dosi superiori a quelle
raccomandate; disturbi della visione e dell'udito, intorbidamento
del cristallino; turbe gastro-enteriche (dolori addominali,
diarrea); alterazioni della funzionalità epatica e renale;
modificazioni della formula sanguigna (per es. trombocitopenia);
turbe cardiovascolari (ipotensione, shock, aritmie cardiache);
turbe neurologiche (vertigini, convulsioni); crampi muscolari;
febbre.
Alcune manifestazioni citate possono essere segni o sintomi
dell'accumulo di ferro o alluminio.
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Segni e sintomi
Poichè Desferal è disponibile solo per
somministrazioni parenterali, è improbabile che si
verifichi un avvelenamento acuto. Tuttavia, in pazienti trattati
con dosi molto elevate di Desferal, si sono occasionalmente
verificati tachicardia, ipotensione e disturbi
gastrointestinali.
Trattamento
Non è noto un antidoto specifico. Segni e sintomi del
sovradosaggio possono essere eliminati riducendo la posologia.
Desferal è dializzabile.
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Desferal è un chelante che forma complessi
prevalentemente con gli ioni di Fe e Al trivalenti: le costanti
di formazione dei complessi sono rispettivamente 1031
e 1025.
L'affinità di Desferal per gli ioni bivalenti come
Fe++, Cu++, Zn++,
Ca++ è sostanzialmente minore (costante di
formazione del complesso 1014 o inferiore). Una mole
di Desferal lega una mole di Fe+++, vale a dire che 1
g di Desferal può teoricamente legare 85 mg di ferro
trivalente o 41 mg di alluminio trivalente.
Grazie alle sue proprietà chelanti, Desferal può
formare un complesso ferriossamina sia col ferro libero sia con
quello contenuto nella ferritina e nell'emosiderina.
Desferal può anche mobilizzare e legare l'alluminio
legato ai tessuti, formando un complesso alluminossamina.
Poichè entrambi i complessi (ferriossamina e
alluminossamina) sono escreti completamente, Desferal favorisce
l'escrezione del ferro e dell'alluminio per via urinaria e
fecale, riducendo così i depositi patologici di ferro o
alluminio.
Desferal non mobilizza però il ferro contenuto nella
transferrina, nell'emoglobina od in altre sostanze contenenti
emina e in alcuni enzimi (citocromi, catalasi, perossidasi).
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La deferoxamina è rapidamente assorbita dopo
somministrazione intramuscolare o sottocutanea. In soggetti sani
si sono registrati picchi di concentrazione plasmatica di 15,5
mol/l (8,7 g/ml) 30 minuti dopo un'iniezione intramuscolare di 10
mg/kg di DFO. Un'ora dopo l'iniezione il picco di concentrazione
della ferriossamina (FO) era 3,7 mol/l (2,3 g/ml). In vitro meno
del 10% di DFO è legato alle proteine seriche.
Nei soggetti sani la DFO e la FO hanno un'eliminazione
bifasica; nella prima fase rapida la DFO ha un'emivita di 1 ora,
mentre la FO di 2,4 ore. Nella seconda fase lenta l'emivita
è di 6 ore per entrambe.
Il 22% della dose iniettata compare nelle urine 6 ore dopo
l'iniezione come DFO e 1% come FO.
Inpazienti con emocromatosi si sono riscontrati
livelli di picco plasmatici per la DFO di 7,0 mol/l (3,9 g/ml) e
per la FO di 15,7 mol/l (9,6 g/ml) un'ora dopo l'iniezione
intramuscolare di 10 mg/kg di DFO; l'emivita di DFO e FO era
rispettivamente di 5,6 e 4,6 ore. Dopo 6 ore dall'iniezione, 17%
della dose era escreta con l'urina come DFO e il 12% come FO.
Inpazienti dializzati per insufficienza renale infusi
con 40 mg/kg di DFO e.v. per un'ora, la concentrazione plasmatica
alla fine dell'infusione era di 152 mol/l
(85,2 g/ml), se l'infusione avveniva nel periodo interdialitico.
La concentrazione plasmatica di DFO era del 13-27% inferiore se
l'infusione� avveniva durante la dialisi.
Comunque, in entrambi i casi, le concentrazioni erano di 7,0
mol/l (4,3 g/ml) per la FO, e di 2-3 mol/l (1,2-1,8 g/ml) per
l'alluminossamina. Al termine dell'infusione la concentrazione
plasmatica di DFO scendeva rapidamente, con un'emivita di 20
minuti.
Una piccola frazione era eliminata con un'emivita di 14 ore.
Le concentrazioni plasmatiche di alluminossamina continuavano ad
aumentare fino alla 48ª ora dopo l'infusione, raggiungendo
valori di circa 7 mol/l (4 g/ml). In seguito alla dialisi la
concentrazione plasmatica di alluminossamina scendeva a 2,2 mol/l
(1,3 g/ml). Nel corso di dialisi peritoneale la DFO viene
assorbita quando somministrata con la soluzione dialitica.
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La deferoxamina (DFO) ha scarsa tossicità acuta.
Nel topo la dose letale media dopo somministrazione
endovenosa è:
DL50 e.v. =� 271 mg/kg. Per via orale anche 6 g/kg
sono tollerati senza sintomi.
Nel ratto la dose letale media per via endovenosa
è:
DL50 e.v. =� 560 mg/kg. Per via orale anche 6 g/kg
sono tollerati senza sintomi.
Mutagenesi, carcinogenesi e tossicità fetale
Non è stato osservato potenziale mutageno in vitro. Non
sono stati eseguiti studi di carcinogenesi a lungo termine.
Nel coniglio la DFO ha provocato malformazioni scheletriche.
Comunque questi effetti teratogeni nel feto sono stati osservati
con dosi già tossiche per la madre. Nel topo e nel ratto
la DFO sembra non avere attività teratogena.
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Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.
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Soluzione di eparina iniettabile.
Non si deve usare come solvente per la polvere una
soluzione fisiologica salina (0,9%); essa può essere
impiegata, dopo la ricostituzione con acqua, per ulteriori
diluizioni.
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4 anni.
Stabilità della soluzione ricostituita
Un flacone deve essere utilizzato per una sola
somministrazione. Il prodotto deve essere utilizzato
immediatamente dopo la ricostituzione (il trattamento deve
iniziare entro 3 ore). Quando la ricostituzione è
effettuata in condizioni convalidate di asetticità, il
prodotto può essere conservato a temperatura ambiente (
23° C) per un massimo di 24 ore prima della
somministrazione.
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Non conservare i flaconi di polvere per soluzione iniettabile
al di sopra di 25°C.
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DESFERAL500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione
iniettabile- Flaconi in
vetro chiaro da 7,5 ml con chiusura in gomma, contenenti 500 mg
di polvere per soluzione iniettabile e fiale di vetro chiaro da 5
ml.
Scatola da 10 flaconi da 500 mg + 10 fiale di solvente da
5 ml
DESFERAL2
g/20 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile-
Flaconi in vetro chiaro da 50 ml con chiusura in gomma,
contenenti 2 g di polvere per soluzione iniettabile e fiale di
vetro chiaro da 20 ml.
Scatola da 1 flacone da 2 g + 1 fiala di solvente da 20
ml
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Per via parenterale, il farmaco viene generalmente utilizzato
sotto forma di una soluzione al 10% in acqua per preparazioni
iniettabili. Si iniettano 5 ml di acqua per preparazioni
iniettabili nel flacone contenente 500 mg di polvere di Desferal
(o 20 ml di acqua per preparazioni iniettabili nel flacone
contenente 2 g di polvere di Desferal), agitando bene il flacone.
Si devono usare solo le soluzioni limpide e incolori o lievemente
gialline. La soluzione di Desferal al 10% può essere
ulteriormente diluita con i normali liquidi trasfusionali (NaCI,
glucosio).
Desferal disciolto può essere anche aggiunto alla
soluzione di dialisi e somministrato per via intraperitoneale a
pazienti in CAPD e CCPD.
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Novartis Farma S.p.A.
S.S. 233 (Varesina) Km 20,5� -� 21040 Origgio (VA)
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DESFERAL500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione
iniettabile
A.I.C. 020417022
DESFERAL2 g/20 ml polvere e solvente per
soluzione iniettabile
A.I.C. 020417034
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DESFERAL500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione
iniettabile
Autorizzazione: 13.02.1965; rinnovo: 1.6.2000
DESFERAL2 g/20 ml polvere e solvente per
soluzione iniettabile
Autorizzazione: 13.02.2001
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Febbraio 2001
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