Nel trattamento degli edemi da insufficienza cardiaca, somministrando il Diamox ai soggetti affetti da prevalente insufficienza del cuore sinistro si ottengono ottimi risultati, con scomparsa dell'edema polmonare e miglioramento della dispnea dopo alcuni giorni.
È in generale possibile far persistere l'assenza degli edemi senza dover ricorrere ad altri diuretici.
Per ottenere risultati soddisfacenti in pazienti affetti da grave insufficienza cardiaca destra con notevoli versamenti è talvolta necessario ricorrere anche alla paracentesi; in seguito le raccolte di liquido sono di entità sempre minore.
È possibile mantenere in buone condizioni con il Diamox, pazienti che erano stati in precedenza trattati con diuretici mercuriali, che può essere - peraltro - necessario associare al Diamox per far riprendere la diuresi in alcuni casi particolarmente resistenti; Il Diamox potenzia l'azione diuretica dei mercuriali.
Il Diamox può essere somministrato a cardiopatici con lesioni renali: quando esista una marcata insufficienza renale, tuttavia la somministrazione di Diamox può essere inefficace.
Il Diamox è indicato anche nel glaucoma. In questa malattia, la somministrazione di Diamox è seguita da una riduzione della produzione di umor acqueo, e quindi da una diminuzione della pressione endoculare. Pur essendo questo meccanismo sostanzialmente diverso da quello dei miotici, che agiscono sulle vie di deflusso dell'umor acqueo, le osservazioni cliniche e sperimentali portano ad ammettere che il Diamox ed i miotici agiscono, se somministrati contemporaneamente, in maniera additiva. Oltre che nel glaucoma, il Diamox è efficace nelle situazioni nelle quali esiste un edema oculare.
Il Diamox Retard è indicato quale coadiuvante nel trattamento del glaucoma cronico semplice (ad angolo aperto), del glaucoma secondario e quale misura terapeutica preoperatoria nel glaucoma acuto ad angolo chiuso
Il Diamox è anche indicato quale coadiuvante nel trattamento dell'epilessia. È ancor discusso se i benefici osservati con l'uso del Diamox in questa malattia siano da attribuirsi ad una diretta inibizione dell'anidrasi carbonica a livello del S.N.C., o ad un lieve stato di acidosi indotto dal farmaco. I migliori risultati sono stati ottenuti in soggetti giovani affetti da piccolo male, ma risultati favorevoli sono stati ottenuti in notevole percentuale di casi di grande male, di forme miste, di spasmi mioclonici, ecc.
Per ottenere la diuresi, come dosaggio ottimale si consiglia la somministrazione di 1-1/2 compressa (da 250 a 375 mg) secondo il peso (5 mg per kg) una volta al giorno al mattino.
Somministrato per via orale e giornalmente, il Diamox dà un netto controllo dell'edema, con un grande sollievo del paziente.
L'interessamento della funzione renale può ostacolare l'efficacia del Diamox come diuretico, ma ciò non costituisce una controindicazione.
L'uso del Diamox non esclude le altre terapie quali digitale, riposo a letto, dieta povera di liquidi e di sodio.
Nel glaucoma congestizio acuto e secondario si consigliano di solito da 2 a 3 capsule die di Diamox Retard oppure 1 compressa di Diamox (250 mg) ogni 4-6 ore (da 4 a 6 compresse nelle 24 ore). È peraltro possibile - in alcuni casi - ottenere un miglioramento con la somministrazione di 1 compressa (250 mg) ogni 8-12 ore (da 2 a 3 compresse nelle 24 ore). In alcuni casi acuti di particolare gravità si consiglia di iniziare il trattamento con la somministrazione di 2 compresse (500 mg), seguita da 1 compressa (250 mg) ogni 4-6 ore.
Nell'epilessia, i migliori risultati si ottengono con dosi varianti fra 8 e 30 mg per kg di peso corporeo, cioè con la somministrazione - in media - da 1 compressa e mezza a 4 compresse nelle 24 ore.
Quando si desideri somministrare il Diamox in aggiunta a terapia antiepilettica già in atto o in sostituzione di essa, si consiglia di iniziare il trattamento con Diamox somministrando 1 compressa (250 mg) al giorno, aumentando poi gradatamente la dose giornaliera di Diamox fino a raggiungere le posologie indicate più sopra.
L'acetazolamide può determinare una lieve acidosi; ne potrà quindi essere controindicato l'impiego nelle acidosi ipercloremiche.
Per la natura della sua azione l'acetazolamide può essere controindicata nei casi in cui vi sia una netta diminuzione dei livelli sierici del sodio e/o potassio.
L'acetazolamide è anche controindicata nei casi di insufficienza epatica e renale conclamata e nell'insufficienza surrenalica.
Una prolungata somministrazione di acetazolamide è controindicata nei soggetti affetti da glaucoma cronico non congestizio ad angolo chiuso.
Anche se non esiste alcuna prova di effetti teratogeni nell'uomo, l'acetazolamide in gravidanza non dovrebbe essere usata, in particolare nel primo trimestre, a meno che i benefici previsti superino questi potenziali effetti nocivi.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Anche se l'acetazolamide è un derivato sulfamidico senza proprietà batteriostatiche, può determinare gli stessi effetti collaterali più comuni agli attuali sulfamidici batteriostatici (febbre, rash cutaneo, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, epidermolisi tossica, cristalluria, mielodepressione, anemia emolitica, leucopenia, agranulocitosi).
In tali evenienze sarà necessario sospendere la somministrazione del farmaco e adottare gli accorgimenti del caso.
L'acetazolamide va impiegata con cautela nei pazienti con bronco-pneumopatia cronica ostruttiva ed enfisema per il possibile aggravamento dell'acidosi e nei pazienti che assumono aspirina ad alte dosi, poiché, sia pure di rado, possono verificarsi tachipnea, sonnolenza e confusione. In tale eventualità sarà necessario adottare gli accorgimenti del caso.
Aumentando la dose non si ha un aumento della diuresi, si può verificare sonnolenza e/o parestesia e spesso anche una diminuzione della diuresi stessa.
Comunque, in alcuni casi è stata necessaria una somministrazione dell'acetazolamide a dosi molto elevate in combinazione con altri diuretici per ripristinare la diuresi in presenza di completa ed ostinata insufficienza renale.