- [Vedi Indice]Prevenzione e trattamento dell'osteoporosi post menopausale.
Osteolisi tumorale - Mieloma multiplo - Iperparatiroidismo primario.
Prevenzione e trattamento dell'osteoporosi post menopausale.
La posologia in funzione del quadro clinico e dei valori mineralometrici può variare come di seguito riportato:
Terapia orale:
da 1 cps/die per 30 gg, seguita da 60 gg di sospensione (per più cicli), fino ad una capsula/die ininterrottamente per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente.
Terapia parenterale:
per via intramuscolare 100 mg ogni 7-14 giorni o per infusione endovenosa 200 mg ogni 3-4 settimane, per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente.
Osteolisi tumorale. Mieloma multiplo. Iperparatiroidismo primario.
Lo schema posologico seguente deve essere considerato orientativo e può quindi essere adattato alle necessità del singolo paziente.
Fase di attacco:
200-300 mg/die in unica somministrazione per via endovenosa lenta per 3-8 giorni in relazione all'andamento dei parametri clinici e di laboratorio (calcemia, idrossiprolinuria, ecc.).Fase di mantenimento:
100 mg/die per via intramuscolare per 2-3 settimane o, in alternativa, 1-6 capsule/die, suddivise in 2-3 somministrazioni lontane dai pasti, per 3-4 settimane.
Tali cicli possono essere ripetuti ad intervalli variabili a seconda dell'evoluzione della malattia. La valutazione periodica dei parametri di riassorbimento osseo può utilmente indirizzare i cicli terapeutici.
Ipersensibilità individuale accertata verso il prodotto o verso altri farmaci del gruppo dei difosfonati.
In caso di somministrazione orale è consigliabile assumere il farmaco almeno 1 ora prima di colazione o dei pasti principali con abbondante acqua.
L'ingestione di cibi particolarmente ricchi di calcio (latte, formaggio, ecc.) deve essere comunque effettuata ad una distanza di 2-3 ore dall'assunzione del farmaco. Per la stessa ragione, a seguito di somministrazione orale, si deve evitare, negli stessi intervalli di tempo, l'assunzione di farmaci contenenti ioni bivalenti (quali Ca++ , Mg++ ).
Poiché il farmaco è eliminato prevalentemente per via renale, si consiglia cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza renale, particolarmente quando il farmaco venga somministrato per via endovenosa. In tali casi l'uso del clodronato andrà effettuato solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio e monitorando frequentemente gli indici di funzionalità renale.
Nella fase iniziale del trattamento oncologico e comunque nelle forme più gravi, è consigliabile somministrare il prodotto in soluzione fisiologica o similari, per via endovenosa, mediante perfusione lenta (2-3 ore).
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Il calcio ed altri cationi bivalenti possono interagire con il farmaco, formando complessi non biodisponibili. Pertanto, in caso di somministrazione orale, l'assunzione di altri farmaci contenenti ioni bivalenti (quali calcio e magnesio) dovrà essere effettuata a distanza di 2-3 ore.
Non essendone stata accertata la sicurezza d'impiego, si sconsiglia l'uso del prodotto nelle donne in stato di gravidanza.
Il farmaco non altera lo stato di vigilanza.
L'uso di alti dosaggi per via orale può dare origine a lievi disturbi gastrointestinali.
Nonostante non vi siano esperienze di sovradosaggio, è tuttavia teoricamente possibile che elevate quantità di prodotto possano indurre ipocalcemia. In tali evenienze il trattamento dovrà consistere nella correzione dell'ipocalcemia mediante supplemento alimentare adeguato o, in casi gravi, mediante somministrazione endovenosa di calcio.
Qualora dovessero verificarsi alterazioni della funzionalità renale per la formazione di aggregati di calcio a seguito di somministrazione intravenosa, la terapia dovrà mirare al ripristino della funzionalità stessa.
Il disodio clodronato appartiene alla categoria dei difosfonati, farmaci in grado di inibire la formazione e la dissoluzione dei cristalli di idrossiapatite. Le indagini farmacologiche e cliniche hanno dimostrato il rimarchevole effetto inibitorio del disodio clodronato sul riassorbimento osseo, inibendo l'attività osteoclastica in tutte le condizioni sperimentali e cliniche nelle quali questa risulti esageratamente aumentata. Tra queste condizioni vanno annoverate affezioni di tipo neoplastico quali le metastasi ossee ed il mieloma multiplo, endocrinopatie quali l'iperparatiroidismo primario, nonché le osteopatie metaboliche quali l'osteopenia da immobilizzazione ed, in particolar modo, l'osteoporosi post menopausale.
Di particolare rilievo è risultata inoltre l'efficacia del disodio clodronato nel trattamento delle crisi ipercalcemiche.
Recenti ricerche hanno infine dimostrato l'efficacia del farmaco nel ridurre la morbidità scheletrica secondaria a neoplasie maligne, in particolare al carcinoma mammario.
Rilevante è infine l'effetto antalgico del farmaco nel trattamento del dolore secondario a metastasi ossee, effetto che si instaura fin dai primi giorni di trattamento particolarmente per via endovenosa.
L'uso prolungato del farmaco non induce difetti di mineralizzazione ossea, come confermato da indagini bioptiche.
L'assorbimento del Difosfonal dopo somministrazione per via orale è molto basso, nell'uomo è dell'ordine del 2%. Il disodiodiclorometilendifosfonato viene rapidamente allontanato dall'organismo; il 90% della dose assorbita si ritrova nelle urine in forma non metabolizzata nelle prime 24 ore dopo la somministrazione.
La tossicità acuta del disodio diclorometilendifosfonato è risultata essere notevolmente bassa. Ratto: DL50 1700 mg/kg os; 430 mg/kg e.p.; 65 mg/kg e.v.
Tossicità cronica: per os nel ratto, fino a 200 mg/kg/die per oltre 6 mesi, nessun effetto tossico; per os nel cane, fino a 40 mg/kg/die per oltre 6 mesi, nessun effetto tossico.
Capsule:
sodio carbossimetilamido, amido di mais, talco, magnesio stearato, gelatina, titanio biossido (E 171), indigotina (E 132).
Fiale:
sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili.
Capsule: niente da segnalare per l'uso previsto.
Fiale: incompatibile con soluzioni alcaline o soluzioni ossidanti.
Capsule: 60 mesi (5 anni)
Fiale: 24 mesi (2 anni).
Non sono previste indicazioni particolari. Da conservare a temperatura ambiente (fra +8° e +30°C, come previsto da F.U. IX).
10 capsule in blister alluminio PVC/PVDC
fiale 100 mg / 3,3 ml in vetro neutro incolore
fiale 300 mg / 10 ml in vetro neutro incolore
Difosfonal 10 capsule
Difosfonal "100" 6 fiale 100 mg
Difosfonal "100" 12 fiale 100 mg
Difosfonal "300" 6 fiale 300 mg
Difosfonal "300" 12 fiale 300 mg
Nessuna.
SPA - Società Prodotti Antibiotici S.p.A.
Via Biella, 8 - 20143 Milano
Difosfonal 10 capsule AIC n. 026510053
Difosfonal "100" 6 fiale 100 mg AIC n. 026510014
Difosfonal "100" 12 fiale 100 mg AIC n. 026510026
Difosfonal "300" 6 fiale 300 mg AIC n. 026510038
Difosfonal "300" 12 fiale 300 mg AIC n. 026510040
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Decreto AIC 5/10/1987 / Rinnovo: 1/6/2000
Il prodotto non appartiene ad alcuna delle tabelle relative al DPR 309/90.
Maggio 2000.
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