Interazioni - [Vedi Indice]
L'acido pipemidico manifesta resistenza crociata nei confronti
dell'acido nalidixico.
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Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va
somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto
diretto controllo del medico. Se ne sconsiglia l'uso durante
l'allattamento.
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Il prodotto non influisce sulla capacità di guida e
sull'uso di macchine.
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I fenomeni secondari di carattere digestivo (soprattutto
nausea e gastralgia) non richiedono che eccezionalmente la
sospensione del trattamento e possono essere attenuati
somministrando il farmaco durante o dopo i pasti; molto raramente
sono stati segnalati alcuni casi di reazioni allergiche cutanee
quali orticaria ed esantemi, casi di fotosensibilizzazione ed un
caso di dermatite bollosa. Eventuali manifestazioni
neuro-sensorie e psichiche sono eccezionali e si evidenziano con
vertigini e disturbi dell'equilibrio nei soggetti anziani.
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Nonostante non siano stati segnalati casi di avvelenamento, in
presenza di assunzione abnorme del farmaco, si consiglia di
effettuare lavanda gastrica, fluidoterapia e se necessario
terapia anticonvulsivante.
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L'acido pipemidico è un chemioterapico di sintesi
chimicamente correlato all'acido nalidixico e all'acido
piromidico. Esso presenta un ampio spettro d'azione nei confronti
di diversi ceppi di microrganismi Gram-negativi (Proteus,
Providencia, Klebsiella, Serratia, Aerobacter, Eritrobacter,
Enterobacter, E.Coli); sono risultati invece poco sensibili al
chemioterapico gli streptococchi ed in particolare gli
enterococchi.
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Dopo somministrazione orale, sia nell'animale da esperimento
che nell'uomo, l'antibiotico viene rapidamente assorbito
raggiungendo livelli ematici massimi entro 1 ora dalla
somministrazione ed altrettanto rapidamente viene eliminato per
via urinaria dove raggiunge il suo acme entro la seconda-terza
ora e mantiene tassi attivi per almeno 12 ore. La quantità
totale escreta per via urinaria supera nell'uomo il 50% della
dose ingerita per via orale.
E' stato possibile, infine, documentare l'assenza di fenomeni
d'accumulo anche dopo ripetute somministrazioni del farmaco.
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Sia nel topo che nel ratto l'acido pipemidico presenta una
tossicità acuta assai scarsa. La DL50 dopo
somministrazione orale è infatti risultata pari a 4700
mg/Kg nel topo e di 8230 mg/Kg nel ratto.
Anche la tossicità cronica nel ratto (25-50 mg/Kg per 6
mesi) e nel mini pig (25-50 mg/Kg per 4 mesi) ha dato risultati
soddisfacenti.
Sulla base dell'accrescimento corporeo, dello stato generale e
del comportamento, dei controlli ematologici e chimico-clinici,
autoptici ed istologici, l'acido pipemidico è apparso
perfettamente tollerato. Nelle prove di tossicità fetale
non sono state riscontrate manifestazioni di intolleranza nei
soggetti gravidi e non ha influenzato lo sviluppo embrio-fetale.
La dose massima saggiata è stata di 300 mg/Kg per via
orale.
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Talco, carbossimetilamido sodico, magnesio stearato, Amido
q.b.
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L'acido pipemidico manifesta resistenza crociata
nei confronti dell'acido nalidixico.
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Il prodotto in confezionamento integro si
mantiene stabile per cinque anni.
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Il prodotto va conservato al riparo dalla luce, in
luogo fresco ed asciutto.
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Astuccio contenente blister in polivinilcloruro ed
alluminio da 20 capsule di gelatina dura da 400 mg�������
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Nessuna
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Francia Farmaceutici Industria Farmaco-Biologica
S.r.l., Via dei Pestagalli, 7� 20138 Milano
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AIC N° 025060029.
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26.10.1983.
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Giugno 2000
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