- [Vedi Indice]
Osteolisi tumorale. Mieloma multiplo, iperparatiroidismo
primario.
Prevenzione e trattamento dell’ osteoporosi post
menopausale.
�
Osteolisitumorale. Mieloma multiplo -
Iperparatiroidismo primario.
Lo schema posologico deve essere considerato orientativo e
può quindi essere adattato alle necessità del singolo paziente.
a) Fase di attacco
200-300 mg/die in unica somministrazione per via endovenosa
lenta per 3-8 giorni in relazione all’ andamento dei parametri clinici e di
laboratorio (calcemia, idrossiprolinuria,
ecc.).
b) Fase di mantenimento
100 mg/die per via intramuscolare per 2-3 settimane.
Tali cicli possono essere ripetuti ad intervalli variabili a
seconda dell’ evoluzione della malattia. La valutazione periodica dei parametri di
riassorbimento osseo può utilmente indirizzare i cicli terapeutici.
Prevenzione e trattamento dell’ osteoporosi post
menopausale.
La posologia in funzione del quadro clinico e dei valori
mineralometrici può variare come di seguito riportato:
Per via intramuscolare 100 mg ogni 7-14 giorni o per infusione
endovenosa 200 mg ogni 3-4 settimane, per 1 anno o più a seconda delle condizioni
del paziente.
�
Ipersensibilità individuale accertata verso i
componenti del prodotto o verso altri farmaci del gruppo dei difosfonati.
�
Poiché il farmaco è eliminato prevalentemente
per via renale, si consiglia cautela nel
trattamento di pazienti con insufficienza renale,
particolarmente quando il farmaco venga
somministrato per via endovenosa. In tali casi l’ uso
del clodronato andrà effettuato solo
dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio e
monitorando frequentemente gli
indici di funzionalità renale.
Nella fase iniziale del trattamento oncologico e comunque
nelle forme più gravi, è
consigliabile somministrare il prodotto in NaCl 0.9% o in
soluzione glucosata al 5%, per via
endovenosa, mediante perfusione lenta (2-3 ore).
TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI.
�
Non si conoscono interazioni legate all’ uso del farmaco
per via intramuscolare o endovenosa.
�
Non essendone stata accertata la sicurezza d’ impiego,
si sconsiglia l’ uso del prodotto nelle donne in stato di gravidanza.
�
Il farmaco non altera lo stato di vigilanza.
�
Non sono stati segnalati effetti indesiderati con l’ uso
del farmaco per via intramuscolare o endovenosa.
�
Nonostante non vi siano esperienze di sovradosaggio, è
tuttavia teoricamente possibile che elevate quantità di prodotto possano indurre
ipocalcemia.
In tali evenienze il trattamento dovrà consistere nella
correzione dell’ ipocalcemia mediante supplemento alimentare adeguato o, in casi gravi, mediante
somministrazione endovenosa di calcio.
Qualora dovessero verificarsi alterazioni della
funzionalità renale per la formazione di aggregati di calcio, a seguito di somministrazione
intravenosa, la terapia dovrà mirare al ripristino della funzionalità stessa.
�
Il disodio clodronato appartiene alla categoria dei
difosfonati, farmaci in grado di inibire la formazione e la dissoluzione dei cristalli di idrossiapatite.
Le indagini farmacologiche e cliniche hanno dimostrato il rimarchevole effetto inibitorio
del disodio clodronato sul riassorbimento osseo, inibendo l’ attività
osteoclastica in tutte le condizioni sperimentali e cliniche nelle quali questa risulti esageratamente aumentata.
Tra queste condizioni vanno annoverate affezioni di tipo neoplastico quali le metastasi
ossee e il mieloma multiplo, endocrinopatie quali l’ iperparatiroidismo primario,
nonché le osteopatie metaboliche quali l’ osteopenia da immobilizzazione e, in particolar modo,
l’ osteoporosi postmenopausale.
Di particolare rilievo è risultata inoltre l’
efficacia del disodio clodronato nel trattamento delle crisi ipercalcemiche.
Recenti ricerche hanno dimostrato l’ efficacia del
farmaco nel ridurre la morbidità scheletrica secondaria a neoplasie maligne, in particolare nel
carcinoma mammario.
Rilevante è infine l’ effetto antalgico del
farmaco nel trattamento del dolore secondario a metastasi ossee, effetto che si instaura fin dai primi giorni
di trattamento per via endovenosa.
L’ uso prolungato del farmaco non induce difetti di
mineralizzazione ossea, come confermato da indagini bioptiche.
�
Il disodiodiclorometilendifosfonato viene rapidamente
allontanato dall’ organismo attraverso le urine.
�
La tossicità acuta del disodiodiclorometilendifosfonato
è risultata essere notevolmente bassa.
Ratto: DL 50 1700 mg/Kg os; 430 mg/Kg e.p.; 65 mg/Kg e.v.
Tossicità cronica: per os nel ratto, fino a 200
mg/kg/die per oltre 6 mesi, nessun effetto tossico; per os nel cane, fino a 40 mg/kg/die per oltre 6
mesi, nessun effetto tossico.
�
Sodio bicarbonato, acqua per preparazioni iniettabili.
�
Incompatibile con soluzioni alcaline o soluzioni
ossidanti.
Il clodronato forma complessi con ioni bivalenti e pertanto
non deve essere miscelato con soluzioni contenenti calcio (es. soluzione di Ringer).
�
24 mesi
�
Nessuna in particolare.
�
Astuccio contenente 6 fiale da 100 mg/3,3 ml di vetro neutro
incolore.
�
Nessuna.
�
EG S.p.A.
Via D.Scarlatti 31 - 20124 Milano
�
Confezione da 6 fiale da 100 mg/3,3 ml: A.I.C. 035014012/G
�
-----
�
05/11/2001
�
-----
�
05/11/2001
�
Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network -
Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]