- [Vedi Indice]Trattamento della colestasi intraepatica negli stati precirrotici e cirrotici.
Trattamento della colestasi intraepatica gravidica.
Terapia d'attacco
5-12 mg/kg/die da iniettare per via intramuscolare o endovenosa nelle prime due settimane di trattamento (equivalenti a 300-800 mg/die).
Terapia di mantenimento
10-25 mg/kg/die per via orale (equivalenti a 800-1600 mg/die).
Ipersensibilità individuale accertata verso il prodotto.
Nei pazienti con stati precirrotici e cirrotici con iperammoniemia, la somministrazione orale deve essere fatta sotto controllo del medico curante, tenendo presente i valori ammoniemici.
Il liofilizzato deve essere sciolto con il relativo solvente al momento dell'uso.
L'iniezione per via endovenosa va praticata molto lentamente.
Le compresse di Donamet sono gastroresistenti, liberano cioè l'ademetionina nel duodeno.
Le compresse devono essere estratte dal blister immediatamente prima dell'uso; esse non vanno masticate, ma debbono essere deglutite intere. Per un miglior assorbimento del principio attivo ed un più completo effetto terapeutico si raccomanda l'assunzione delle compresse di Donamet lontano dai pasti.
Qualora la massa liofilizzata assumesse una colorazione diversa dal bianco, a seguito di microrottura del flacone o per esposizione a fonti di calore, si consiglia di rendere l'intera confezione al Farmacista per il cambio.
Qualora, per la presenza di microfori nell'involucro di alluminio, la compressa assumesse una colorazione diversa dal bianco, si consiglia di rendere l'intera confezione al Farmacista per il cambio.
Non sono fino ad ora segnalate interazioni.
L'ademetionina può essere impiegata anche nelle donne gravide.
Non interferisce sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.
Non sono segnalati effetti indesiderati importanti anche in seguito a somministrazione a lungo termine ed a dosaggi elevati. Non sono stati segnalati casi di assuefazione o di farmaco-dipendenza. Raramente, e solo in soggetti particolarmente sensibili, Donamet può provocare disturbi del ritmo sonno-veglia: in tali casi può essere utile l'impiego serale di un ipnoinducente.
Data l'acidità del pH a cui, per ragioni di stabilità, è mantenuto il principio attivo nelle compresse, da parte di alcuni pazienti sono stati segnalati, dopo somministrazione del prodotto per via orale, pirosi e senso di peso epigastrico, fenomeni peraltro di scarsa entità e tali da non pregiudicare la prosecuzione della terapia.
Non sono noti fino ad ora casi clinici di sovradosaggio.
L'ademetionina è una molecola fisiologica presente in modo ubiquitario nei tessuti e nei liquidi dell'organismo. Essa interviene in importanti processi biologici sia come donatore di gruppi metilici (reazioni di transmetilazione) sia come precursore di composti tiolici fisiologici (cisteina, taurina, glutatione, CoA, ecc.) (reazioni di transulfurazione). Nel fegato l'ademetionina regola, attraverso la metilazione dei fosfolipidi di membrana, la fluidità delle membrane epatocitarie, mentre, attraverso la via metabolica della transulfurazione, favorisce la sintesi dei prodotti solforati coinvolti nei processi di detossificazione. Tali fenomeni contribuiscono a mantenere operativi i meccanismi che prevengono la colestasi, purché la biodisponibilità di ademetionina intraepatica sia nella norma.
Nella cirrosi epatica è stata dimostrata una importante riduzione della sintesi nel fegato di ademetionina, a causa di un drammatico calo di attività (-50%) dell'enzima Ademetionina-sintetasi, che presiede alla conversione della metionina (aminoacido solforato essenziale) ad ademetionina. Questo blocco metabolico, producendo una ridotta conversione della metionina ad ademetionina, rende insufficienti i processi fisiologici atti a prevenire la colestasi ed è causa sia della diminuzione della clearance plasmatica della metionina alimentare nei pazienti cirrotici, che della ridotta disponibilità dei prodotti del suo metabolismo, in particolare cisteina, glutatione e taurina. Inoltre questo blocco metabolico produce ipermetioninemia con conseguente rischio di encefalopatia. È infatti dimostrato che l'accumulo di metionina nell'organismo causa un aumento dei livelli plasmatici dei suoi prodotti di degradazione (mercaptani e metantiolo), che svolgono un ruolo determinante nella patogenesi dell'encefalopatia epatica. La somministrazione di ademetionina, superando il blocco dell'enzima Ademetionina-sintetasi, è in grado di aumentare la sintesi dei composti tiolici senza causare alcun aumento dei livelli di metionina circolante. La supplementazione di ademetionina ai pazienti cirrotici costituisce pertanto un raro esempio di ripristino dei livelli endogeni di un composto essenziale la cui biodisponibilità è stata compromessa dalla malattia di fegato.
Colestasi intraepatica
La colestasi intraepatica è una possibile complicanza delle epatopatie acute e croniche e può verificarsi indipendentemente dalla loro eziologia. Questa condizione morbosa consiste nella diminuita secrezione biliare da parte dell'epatocita, cui consegue l'accumulo nel sangue delle sostanze normalmente eliminate con la bile, soprattutto bilirubina, sali biliari, enzimi.
Clinicamente la colestasi intraepatica si manifesta con sintomi quali ittero e/o prurito, mentre il suo quadro biochimico è caratterizzato dall'incremento nel sangue di componenti biliari (principalmente bilirubina totale e coniugata, sali biliari totali) ed enzimi canalicolari (fosfatasi alcalina e gamma-glutamiltranspeptidasi).
La somministrazione di ademetionina, superando il blocco metabolico dovuto alla ridotta attività dell'enzima Ademetionina-sintetasi, consente di ripristinare i meccanismi fisiologici che prevengono l'insorgenza della colestasi. Infatti in diversi modelli sperimentali è stato dimostrato che l'attività anticolestatica dell'ademetionina è da attribuirsi:
1) al ripristino della microfluidità delle membrane citoplasmatiche mediante la sintesi ademetionina-dipendente dei fosfolipidi di membrana (diminuzione del rapporto colesterolo/fosfolipidi);
2) al superamento del blocco metabolico della transulfurazione con conseguente sintesi dei gruppi tiolici coinvolti nei processi endogeni di detossificazione.
Nell'uomo, dopo somministrazione endovenosa, il profilo farmacocinetico di Donamet è di tipo bi-esponenziale ed è composto da una fase rapida di distribuzione nei tessuti e da una fase di depurazione caratterizzata da un'emivita di circa 1,5 ore.
Circa metà della quota di farmaco somministrato viene escreta immodificata nelle urine.
Per via intramuscolare l'assorbimento del farmaco è praticamente completo (96%); i valori plasmatici massimi di ademetionina si raggiungono dopo circa 45 minuti dalla somministrazione.
Donamet si lega solo in modo trascurabile alle proteine plasmatiche.
Somministrato per via orale viene assorbito dal tratto intestinale e induce incrementi significativi delle concentrazioni plasmatiche di ademetionina.
Studi condotti nell'animale con metodi isotopici hanno mostrato che la somministrazione orale di farmaco promuove la formazione di prodotti metilati a livello epatico.
È stato inoltre confermato che l'ademetionina somministrata viene utilizzata dall'organismo attraverso le vie metaboliche caratteristiche del prodotto endogeno (transmetilazione, transulfurazione, decarbossilazione, ecc.).
I valori di DL50 nel ratto sono risultati pari a 1071 mg/kg dopo somministrazione per via endovenosa.
Le prove di tossicità cronica non hanno messo in evidenza modificazioni significative a carico dei vari organi ed apparati. Il farmaco inoltre ha dimostrato di non essere mutageno, di non influenzare la fertilità degli animali e, somministrato per tutta la durata della gravidanza, di non interferire né con l'embriogenesi né con il normale sviluppo del feto.
Donamet 500
Una fiala di solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili, L-lisina, sodio idrossido.
Donamet 500 Compresse
Cellulosa microcristallina, magnesio stearato, polietilenglicole 6000, polimetacrilati, polisorbati, silice colloidale, silicone emulsionato, sodio-amido glicolato, talco.
Donamet 500 flaconi non va miscelato con soluzioni alcaline o contenenti ioni di calcio.
PerDonamet 500 compresse non sono note invece incompatibilità di sorta.
Donamet 500 : 36 mesi
Il prodotto ricostituito rimane stabile per 6 ore.
Donamet 500 Compresse : 36 mesi
Tenere al riparo da fonti di calore.
Astuccio contenente 5 flaconi di vetro a chiusura ermetica (tappo di gomma e ghiera in alluminio con coperchio in polipropilene) di 500 mg + 5 fiale di vetro contenenti 5 ml di solvente
Astuccio contenente 1 blister (alluminio/alluminio) da 10 compresse di 500 mg
Nessuna particolare istruzione.
RAVIZZA FARMACEUTICI S.p.A.
Via Europa, 35 - 20053 Muggiò (MI)
5 flaconi di liofilizzato di 500 mg + 5 fiale di solvente
AIC n. 028119079
10 compresse gastroresistenti di 500 mg AIC n. 028119093
Ricetta ripetibile.
Rinnovo: 7.1998.
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]
Nessuna.
Marzo 1999.
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