ATC: CO1DA14 Nitrati organici. Vasodilatatori usati nelle malattie cardiache.
Duronitrin è una formulazione a cessione controllata di isosorbide-5-mononitrato, in compresse da 60 mg. L'isosorbide-5-mononitrato, metabolita attivo dell'isosorbide dinitrato, ha un'azione vasodilatatrice, per effetto miorilassante sulla muscolatura liscia delle pareti venose e arteriose del circolo sistemico e sulle arterie coronariche. Alla vasodilatazione venosa segue riduzione del ritorno venoso e quindi del carico ventricolare presistolico, riduzione del lavoro del cuore e miglioramento del bilancio fra biodisponibilità e richiesta di ossigeno del miocardio. Duronitrin (compresse da 60 mg) presenta un'efficacia equivalente a quella di tre somministrazioni giornaliere di compresse normali da 20 mg nella riduzione dei sintomi anginosi e nel miglioramento della capacità di svolgere attività fisica. In studi clinici controllati verso placebo, Duronitrin ha mostrato un significativo incremento della capacità di esercizio in pazienti non sottoposti ad altri trattamenti cronici e in quelli sotto terapia cronica con b-bloccanti. È noto che l'efficacia dei nitrati può ridursi per somministrazione ripetuta ad alte dosi e/o per somministrazioni frequenti. Con l'assunzione di 1 o 2 compresse di Duronitrin una volta al giorno non si è tuttavia rilevata comparsa di tolleranza per quanto riguarda l'effetto antianginoso.
Tossicità acuta: DL50 (topo): p.o. 3100 mg/kg (tempo di osservazione 1 giorno), 1900 mg/kg (tempo di osservazione 14 giorni); e.v. 1600 mg/kg (nel maschio); 2100 mg/kg (nella femmina). DL50 (ratto): p.o. 2100 mg/kg (nel maschio), 1600 mg/kg (nella femmina); e.v. 1100 mg/kg (in entrambi i sessi). DL50 (cane): p.o. > 384 mg/kg.
Tossicità per somministrazioni ripetute:ratto p.o. (26 settimane): nessun rilievo di tossicità di accumulo anche alla massima dose testata (250 mg/kg/die), come dimostrato dai reperti ematologici, biochimici e istologici; alla suddetta dose, lieve calo della curva ponderale limitato ai maschi. Cane p.o. (26 settimane): anche alla massima dose testata (60 mg/kg/die), mancanza di segni tossici da accumulo (comportamento, stato di salute, peso corporeo, consumo di cibo, ECG, esame oftalmoscopico, esami ematologici, biochimici, delle urine, peso degli organi, esami macro- e microscopici dei tessuti senza differenza rispetto ai controlli); unico rilievo, nel range delle dosi saggiate (5-60 mg/kg/die), diminuzione della magnesiemia nella femmina, con "recovery" spontaneo al termine del trattamento.
Teratogenesi e tossicità fetale: ratto p.o. dal 6° al 15° giorno di gravidanza: 9,6-48-240 mg/kg/die. Nessuna evidenza di segni tossici a carico delle madri, embrioni e feti a tutte le dosi testate.
Mutagenesi: Test di Ames su Salmonella: assenza di effetto mutageno. Test dei micronuclei nell'eritrocita di topo: assenza di formazione di eritrociti con micronuclei policromatici in numero superiore ai controlli e di alterazione del rapporto tra eritrociti con micronuclei ed eritrociti normali alle dosi testate (da 134 mg/kg a 1388 mg/kg). Test di conversione genica mitotica in Saccharomyces Cerevisiae: nessun incremento significativo della frequenza delle conversioni geniche, sia in presenza che in assenza di attivazione metabolica, anche alla massima concentrazione saggiata (50.000 mcg/piastra).