Ig VENA N I.V.��� 1 g/20 ml�����������
Ig VENA N I.V. 2.5 g/50 ml�����������
Ig VENA N I.V.��� 5 g/100 ml�����������
Ig VENA N I.V.� 10 g/200 ml�����������
Principio attivo:
1 ml di soluzione contiene:
Immunoglobulina umana normale virus inattivata� mg 50
Proteine umane 50 g/l delle quali almeno il 95% è IgG
Distribuzione delle sottoclassi di IgG
IgG1����������� 24.3� -� 37.2� mg
IgG2����������� 12.4� -� 22.1� mg
IgG3��� ���� � 0.9� -�� 1.5� mg
IgG4��� � ��� � 0.1� -�� 0.5� mg
Massimo contenuto di IgA����������� 0.05� mg
Per gli eccipienti vedere sezione 6.1.
Soluzione per infusione endovenosa.
Indicazione |
Dose |
Frequenza delle iniezioni |
Terapia sostitutiva nella immunodeficienza primaria |
- dose iniziale: 0.4 – 0.8 g/kg - successive: 0.2 – 0.8 g/kg |
ogni 2 – 4 settimane per ottenere livelli base di IgG di almeno 4 – 6 g/l |
Terapia sostitutiva nella immunodeficienza secondaria |
0.2 – 0.4 g/kg |
ogni 3 – 4 settimane per ottenere livelli base di IgG di almeno 4 – 6 g/l |
Bambini con AIDS |
0.2 – 0.4 g/kg |
ogni 3 – 4 settimane |
Immunomodulazione: |
||
Porpora trombocitopenica idiopatica |
0.8 – 1� g/kg o 0.4 g/kg/die |
il primo giorno, possibilmente ripetendo una seconda volta entro tre giorni per 2 – 5 giorni |
Sindrome di Guillain Barré |
0.4 g/kg/die |
per 3 – 7 giorni |
Malattia di Kawasaki |
1.6 – 2� g/kg o 2� g/kg |
in dosi suddivise in 2 – 5 giorni, in associazione con acido acetilsalicilico in dose singola, in associazione con acido acetilsalicilico |
Miastenia gravis |
0.4 g/kg/die |
per 5 giorni consecutivi nelle fasi critiche non sufficientemente compensate dalla terapia specifica |
Trapianto di midollo osseo allogenico: |
||
- trattamento di infezioni e profilassi della malattia da rigetto |
0.5 g/kg |
ogni settimana da sette giorni prima del trapianto, fino a tre mesi dopo |
- deficienza persistente nella produzione di anticorpi |
0.5 g/kg |
ogni mese finché i livelli di anticorpi non tornano nella norma |
Prima della somministrazione il prodotto deve essere riscaldato a temperatura ambiente o corporea.
Ig VENA N I.V. deve essere infusa per via endovenosa ad una velocità iniziale di 0.46 – 0.92 ml/kg/h (10 - 20 gocce al minuto) per 20 - 30 minuti. Se ben tollerata la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 1.85 ml/kg/h (40 gocce/minuto) per il resto dell'infusione.
Ipersensibilità ad uno qualsiasi dei componenti.
Intolleranza alle immunoglobuline omologhe, specialmente nei casi molto rari di deficienza di IgA quando il paziente abbia anticorpi anti-IgA.
Certe gravi reazioni allergiche al preparato possono essere correlate alla velocità di infusione.
La velocità di infusione raccomandata nel "Modo di somministrazione" deve essere strettamente seguita. Il paziente deve essere rigorosamente controllato ed attentamente osservato per qualsiasi sintomo durante l'intero periodo dell'infusione.
Alcune reazioni avverse possono manifestarsi più frequentemente:
in caso di alta velocità di infusione
in pazienti con ipo-� agammaglobulinemia, con o senza deficienza di IgA
in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta o, in casi rari, quando è stato cambiato il prodotto di immunoglobulina umana normale o quando c’è stato un lungo intervallo dalla precedente infusione.
Vere reazioni di ipersensibilità sono rare. Possono verificarsi in casi molto rari di deficienza di IgA con anticorpi anti-IgA.
Raramente le immunoglobuline umane normali possono causare un calo della pressione del sangue con reazioni anafilattiche, anche quando il paziente non abbia mostrato ipersensibilità a precedenti somministrazioni.
Potenziali complicazioni spesso possono essere evitate assicurando:
che i pazienti non siano sensibili all’immunoglobulina umana normale iniettando inizialmente il prodotto lentamente (velocità di iniezione 0.46 – 0.92 ml/kg/h);
che i pazienti siano controllati attentamente per qualunque sintomo durante il periodo di infusione. In particolare, pazienti che ricevono per la prima volta immunoglobulina umana normale, pazienti che hanno cambiato prodotto di IgIV o pazienti con un lungo intervallo dalla precedente infusione devono essere controllati durante la prima infusione e per la prima ora dopo la prima infusione, per individuare potenziali segnali di reazioni avverse. Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.
In pazienti che hanno ricevuto terapia con IgIV sono stati riportati casi di insufficienza renale acuta. Nella maggior parte dei casi i fattori di rischio sono stati identificati in insufficienza renale preesistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici, o età superiore a 65 anni.
In tutti i pazienti la somministrazione di IgIV richiede:
adeguata idratazione prima dell’inizio dell’infusione di IgIV
controllo del volume urinario
controllo del livello di creatinina sierica
evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa
In caso di danno renale deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento.
Sebbene questi rapporti di disfunzione renale ed insufficienza renale acuta siano stati associati con l’uso di molti prodotti di IgIV, quei prodotti contenenti saccarosio come stabilizzante rispondono di un numero sproporzionato del totale. In pazienti a rischio può essere preso in considerazione l’uso di prodotti di IgIV che non contengono saccarosio ed il prodotto deve essere somministrato alla minima velocità di infusione ed alla minima concentrazione praticabili.
In caso di reazione avversa la velocità di somministrazione deve essere ridotta o l’infusione deve essere interrotta.
Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla gravità dell’effetto collaterale.
In caso di shock, il trattamento deve seguire le linee guida della terapia dello shock.
Quando si somministrano prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano, non si possono totalmente escludere malattie infettive dovute alla trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche ai patogeni di natura finora sconosciuta.
Il rischio di trasmissione di agenti infettivi è ridotto da:
selezione di donatori tramite intervista e selezione di donazioni individuali e di pool plasmatici per HBsAg, per gli anticorpi HIV e HCV e per il contenuto di ALT;
esame di pool plasmatici per materiale genomico di HCV;
il processo produttivo comprende stadi di inattivazione/rimozione virale; sono state validate quattro fasi del processo, due di rimozione mediante filtrazione durante il frazionamento alcolico secondo Cohn, una di inattivazione chimica mediante trattamento con miscela solvente/detergente secondo il brevetto New York Blood Center, ed una chimica per trattamento a pH 4. E’ stata dimostrata l’efficacia di inattivazione/rimozione nei riguardi dell’HIV, e di BVDV, PRV e Reovirus 3, riconosciuti come virus-modello per HCV, HBV ed HAV.
Nell’interesse dei pazienti, si raccomanda che, quando possibile, ogni volta che Ig VENA N I.V. è somministrato sia registrato il nome ed il numero di lotto del prodotto.
Vaccini a virus vivi attenuati
La somministrazione di immunoglobuline può alterare per un periodo di almeno 6 settimane e fino a 3 mesi, l'efficacia dei vaccini a virus vivi attenuati come quelli per il morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione di questo prodotto deve trascorrere un intervallo di tre mesi prima della vaccinazione con vaccini a virus vivi attenuati. Nel caso del morbillo questo indebolimento della risposta può persistere fino anche ad un anno. Quindi nei pazienti che ricevono il vaccino del morbillo il livello degli anticorpi deve essere controllato.
Interferenze con i test sierologiciDopo l'iniezione di immunoglobuline, l'aumento transitorio degli anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente può dare risultati falsamente positivi dei test sierologici.
La trasmissione passiva di anticorpi contro antigeni eritrocitari, es. A, B, D, può interferire con alcuni test sierologici per allo - anticorpi di globuli rossi (es. test di Coombs), conta dei reticolociti e aptoglobina.
La sicurezza d'uso di questa specialità medicinale durante la gravidanza umana non è stata stabilita in studi clinici controllati e pertanto deve essere somministrata con cautela in donne gravide o in madri che allattano.
La lunga esperienza clinica delle immunoglobuline indica che non sono da aspettarsi effetti dannosi sul decorso della gravidanza, sul feto e sul neonato.
Le immunoglobuline sono escrete nel latte e possono contribuire al trasferimento di anticorpi protettivi al neonato.
Non è stato osservato alcun effetto sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Si possono occasionalmente verificare reazioni avverse come:� brividi, cefalea, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgie, calo della pressione del sangue e dolore lombare di moderata intensità.
Raramente le immunoglobuline umane normali possono causare un improvviso calo della pressione del sangue, ed in alcuni casi isolati shock anafilattico anche quando il paziente non abbia mostrato ipersensibilità a precedenti somministrazioni.
Con l’uso di immunoglobuline umane normali sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile, casi isolati reversibili di anemia emolitica/emolisi e rari casi di transitorie reazioni cutanee.
Sono stati osservati aumento del livello sierico di creatinina e/o insufficienza renaleacuta.
Eventi trombotici sono stati riportati in anziani, in pazienti con segnali di ischemia cerebrale o cardiaca, e in pazienti sovrappeso e gravemente ipovolemici.
Per informazioni sulla sicurezza virale vedere la sezione 4.4.
Il sovradosaggio può portare a sovraccarico di liquidi e iperviscosità, particolarmente nei pazienti a rischio, includendo pazienti anziani o pazienti con insufficienza renale.
Gruppo farmacoterapeutico: sieri immuni e immunoglobuline: immunoglobuline umane normali per uso endovenoso; codice ATC: J06BA02.
Ig VENA N I.V. contiene per la maggior parte immunoglobuline G (IgG) con un ampio spettro di anticorpi contro agenti infettivi.
L’immunoglobulina umana normale contiene gli anticorpi IgG presenti nella popolazione normale. E’ preparata da un pool di plasma proveniente da non meno di 1000 donazioni. Ha una distribuzione delle sottoclassi delle immunoglobuline G strettamente proporzionale a quella del plasma umano nativo. Dosi adeguate di questa specialità medicinale possono riportare alla normalità livelli di immunoglobuline G abnormemente bassi.
Il meccanismo d’azione nelle indicazioni diverse dalla terapia sostitutiva non è pienamente chiarito, ma include effetti immunomodulatori.
Dopo somministrazione endovenosa Ig VENA N I.V. è immediatamente e completamente biodisponibile nella circolazione del ricevente.
Si distribuisce in modo relativamente rapido fra il plasma ed il fluido extravascolare, dopo circa 3-5 giorni viene raggiunto un equilibrio fra i compartimenti intra- ed extravascolare.
L'immunoglobulina umana normale per uso endovenoso ha un'emivita di circa 21 giorni. Questa emivita può variare da paziente a paziente e particolarmente nelle immunodeficienze primarie.
Le IgG ed i complessi di IgG sono catabolizzati nelle cellule del sistema reticolo-endoteliale.
Le immunoglobuline sono costituenti normali dell'organismo umano.
Negli animali il controllo della tossicità della singola dose non ha rilevanza in quanto dosi più alte causano un sovraccarico. La tossicità di dosi ripetute e gli studi di tossicità embriofetale sono impraticabili per l'induzione e per l'interferenza con gli anticorpi. Gli effetti della specialità sul sistema immunitario del neonato non sono stati studiati.
Dato che l'esperienza clinica non fornisce alcun indizio per effetti oncogeni e mutageni delle immunoglobuline, non sono considerati necessari studi sperimentali, particolarmente in specie eterologhe.
Maltosio
Acqua per preparazioni iniettabili.
L'immunoglobulina umana normale per uso endovenoso non deve essere mescolata con altri prodotti medicinali.
A confezione integra e se conservato come prescritto Ig VENA N I.V. ha una validità di 2 anni dalla data di preparazione.
Conservare tra +2°C e +8°C, al riparo dalla luce.
Non congelare.
Ig VENA N I.V. 1 g: flacone da 20 ml in vetro incolore neutro, tipo I, con tappo perforabile in elastomero.
Ig VENA N I.V. 2.5 g: flacone da 50 ml in vetro incolore neutro, tipo I, con tappo perforabile in elastomero + set infusionale.
Ig VENA N I.V. 5 g: flacone da 100 ml in vetro incolore neutro, tipo I, con tappo perforabile in elastomero + set infusionale.
Ig VENA N I.V. 10 g: flacone da 200 ml in vetro incolore neutro, tipo I, con tappo perforabile in elastomero + set infusionale.
Ig VENA N I.V. 10 flaconi da 2.5 g: 10 flaconi da 50 ml in vetro incolore neutro, tipo I, con tappo perforabile in elastomero.
Prima dell'uso il prodotto deve essere riscaldato a temperatura ambiente o corporea.
La soluzione deve essere chiara o leggermente opalescente.
Non usare soluzioni torbide o che presentino depositi.
Prima della somministrazione ispezionare visualmente la soluzione per rilevare corpuscoli o alterazioni cromatiche.
Qualsiasi soluzione non usata deve essere scartata utilizzando gli appositi contenitori per la raccolta differenziata dei medicinali.
Kedrion S.p.A. - Loc. Ai Conti, 55020 Castelvecchio Pascoli, Barga (Lucca).
Ig VENA N I.V.���� 1 g/ 20 ml� soluzione per infusione endovenosa
1 flacone da 20 ml�� n° 025266141
Ig VENA N I.V.�� 2.5 g/ 50 ml � soluzione per infusione endovenosa
1 flacone da 50 ml + set infusionale�� n° 025266154
Ig VENA N I.V.���� 5 g/100 ml� soluzione per infusione endovenosa
1 flacone da 100 ml + set infusionale�� n° 025266166
Ig VENA N I.V.�� 10 g/200 ml� soluzione per infusione endovenosa
1 flacone da 200 ml + set infusionale�� n° 025266178
Ig VENA N I.V.�� 2.5 g/ 50 ml� soluzione per infusione endovenosa
10 flaconi da 50 ml�� n° 025266180
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Rinnovo: giugno 2000
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Maggio 2001