Posologia
Per quanto riguarda la gravidanza, parto ed interventi ginecologici:
Profilassi post-partum:1000-1500 U.I.(200-300 mcg) rappresentano la dose standard ottimale senza avere effettuato il controllo dell'infiltrazione di cellule HbF (emoglobina fetale) (test di Kleihauer-Betke).L'iniezione alla madre deve essere fatta prima possibile dopo il parto ed in ogni caso non più tardi di 72 ore dopo il parto.
Profilassi ante-partum e post-partum:1000-1500 U.I.(200-300 mcg) nella ventottesima settimana di gravidanza; in alcuni casi, è giustificato un più precoce inizio della profilassi. Una dose ulteriore di 1000-1500 U.I. (200-300 mcg) deve essere fatta entro 72 ore dal parto, nel caso in cui il neonato sia Rh D positivo.
Dopo interruzione della gravidanza, gravidanza extrauterina o mola idatidea:
-prima della 12ª settimana di gravidanza: 600-750 U.I. (da 120 a 150 mcg) possibilmente entro 72 ore dall'evento;
-dopo la 12ª settimana di gravidanza 1250-1500 U.I. (da 250 a 300 mcg) possibilmente entro 72 ore dall'evento;
-dopo amniocentesi o biopsia corioidea: 1250-1500 U.I. (da 250 a 300 mcg) possibilmente entro 72 ore dall'intervento.
Dopo una trasfusione di sangue Rh incompatibile: somministrare da 500 a 1250 U.I.(da 100 a 250 mcg) per ogni 10 ml di sangue trasfuso in un periodo di diversi giorni.
Metodo di somministrazione
Esclusivamente per uso intramuscolare.
In caso di disordini coagulativi, in cui siano controindicate le iniezioni intramuscolari, l'immunoglobulina umana anti-D può essere somministrata per via sottocutanea. Dopo la somministrazione, in corrispondenza della sede d'iniezione, si deve effettuare un'attenta pressione manuale con una compressa di garza.
Se sono necessarie grandi dosi totali (> 5 ml) si consiglia di somministrarle in dosi suddivise in posti differenti.
Non somministrare questo prodotto per via endovenosa (rischio di shock).Le iniezioni devono essere fatte per via intramuscolare e deve essere fatta attenzione che l'ago non sia penetrato in un vaso sanguigno tirando indietro lo stantuffo della siringa prima dell'iniezione.
Sono rare vere risposte allergiche all'immunoglobulina umana anti-D, somministrata per via intramuscolare come prescritto. Nel caso di shock il trattamento deve seguire le prescrizioni per la terapia dello shock. In casi molto rari di deficit di IgA, quando il paziente abbia anticorpi anti-IgA, si può verificare una intolleranza alle immunoglobuline.
Dopo la somministrazione i pazienti dovrebbero essere osservati per almeno 20 minuti.
Il sospetto di reazioni allergiche o di tipo anafilattico richiede l'immediata sospensione dell'iniezione.