Il prodotto va somministrato per via parenterale
Dosaggio
Varia, in rapporto alla gravità del singolo caso ed al giudizio del Medico
Via intramuscolare
Adulti: 1,5-3 g/die (2 - 4 somministrazioni)
Bambini: 30 -100 mg/kg/die (2 - 4 somministrazioni)
Via endovenosa
2 - 6 g/die
Pazienti con funzionalità renale ridotta
In caso di insufficienza renale ridotta (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min), la posologia va adattata, come riportato nella seguente tabella:
Posologia di cefurossima negli adulti con insufficienza renale
Clerance
Creatinina (ml/min) | Dose | Intervallo tra dosi |
> di 20 | 750÷1500 mg | ogni 8 ore |
> 10 < 20 | 750 mg | ogni 12 ore |
< 10 | 750 mg | ogni 24 ore* |
* Poiché la cefurossima è dializzabile, i pazienti sottoposti ad emodialisi, devono ricevere un'ulteriore dose alla fine della dialisi.
Prima di iniziare la terapia con cefurossima, va fatta una anamnesi accurata per determinare se il paziente abbia avuto precedenti reazioni di ipersensibilità a cefalosporine, penicilline od altri farmaci.
Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicità crociata tra penicilline e cefalosporine. Alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (compresa l'anafilassi) ad entrambi i farmaci. La cefurossima va quindi somministrata con cautela ai pazienti sensibili alla penicillina. Gli antibiotici vanno somministrati con cautela ad ogni paziente che abbia presentato qualche forma di allergia, in particolare, ai farmaci. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina o altre opportune misure di emergenza.
Casi di colite pseudomembranosa, sono stati segnalati con l'uso di cefalosporine (e con altri antibiotici a largo spettro); è importante prendere in considerazione queste diagnosi nei pazienti che presentano diarrea in conseguenza dell'uso di antibiotici. Il trattamento con antibiotici a largo spettro, altera la normale flora batterica del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi.
Alcuni studi hanno evidenziato che una delle cause principali di colite associata agli antibiotici è una tossina prodotta dal Clostridium difficile. Casi lievi di colite, si possono risolvere con la semplice interruzione della terapia. I casi di colite moderati e gravi vanno trattati con l'integrazione della perdita dei liquidi, elettroliti e proteine.
Se la colite non si risolve con l'interruzione della terapia, o è grave, il trattamento di scelta per la colite pseudomembranosa da antibiotico, causata dal Clostridium difficile, è la vancomicina per via orale.
Bisogna anche valutare la possibilità di altre cause per la colite. La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria, con i metodi di Benedict Fehling e Clinitest ma non con i metodi enzimatici.
False positività del test di Coombs diretto sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine.
Si può avere con il test al ferricianuro, per glucosio ematico, una reazione falsamente negativa.
Le cefalosporine di III generazione, come altre b-lattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti specialmente enterobacteriacee e Pseudomonas, in soggetti immuno depressi e, probabilmente, associando tra loro più b-lattamine.
La cefurossima deve essere prescritta con cautela nei pazienti con precedenti di affezioni gastrointestinali, in particolare, colite.
Sebbene la cefurossima causi raramente alterazioni della funzionalità renale, si raccomanda il controllo delle condizioni del rene durante la terapia, soprattutto nei pazienti gravi trattati con le dosi massime.
In caso di insufficienza renale, la posologia delle cefalosporine deve essere opportunamente ridotta, sulla base delle prove di funzionalità renale.
L'uso contemporaneo di altri farmaci nefrotossici, aumenta la tossicità renale e la funzione del rene deve essere assiduamente controllata.
L'uso prolungato di antibiotici può favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili.
In tale evenienza, adottare le opportune misure terapeutiche.