Interazioni - [Vedi Indice]La somministrazione di Isoglaucon può potenziare l'azione di sedativi, ipnotici e alcoolici.
Nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del Medico.
È necessario tener conto della possibilità che la clonidina sia secreta nel latte materno. Gli studi condotti nell'animale indicano che l'Isoglaucon entra nel latte materno.
L'effetto sedativo può compromettere la capacità di guida e la capacità di reazione. Di questo devono essere avvertiti i pazienti che svolgano professioni pericolose e utilizzino macchine industriali.
Occasionalmente si osserva un fugace arrossamento dell'occhio, non accompagnato da sensazioni fastidiose soggettive. Anche in caso di corretto impiego locale a livello dell'occhio, Isoglaucon può determinare sintomi sistemici come abbassamento della pressione arteriosa, sedazione e secchezza delle fauci.
Queste manifestazioni sono spesso più accentuate all'inizio della terapia e in genere scompaiono nel prosieguo della medesima.
Non si è verificato, al momento, alcun caso di sovradosaggio.
Misurazioni della dinamica dell'umor acqueo dimostrano che la significativa riduzione della pressione intraoculare non è correlata a variazioni di rilievo delle resistenze al deflusso ma dipende da una significativa riduzione della velocità di formazione dell'umor acqueo; conseguenza questa di una inibizione centrale e periferica dell'attività adrenergica efferente.
Poiché la clonidina cloridrato non è un miotico, non influenza il diametro pupillare e non influisce sulla rifrazione né sull'accomodazione, per cui non si hanno disturbi della lettura o riduzione dell'acutezza visiva in cattive condizioni di luce (crepuscolo).
Trattamenti protratti nell'uomo hanno confermato la costanza nel tempo della riduzione significativa dei valori tonometrici ed una buona tollerabilità.
La riduzione pressoria intraoculare inizia 15 minuti dopo l'instillazione e raggiunge la massima intensità tra il 45° ed il 180° minuto.
Una netta diminuzione dei valori pressori endoculari è ancora riscontrabile alla 6^ ora.
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L'applicazione topica di clonidina collirio nel sacco congiuntivale di animali da laboratorio (cane, gatto, coniglio) ha dimostrato, anche per trattamenti protratti, la buona tollerabilità del farmaco con assenza di effetti irritanti a carico dei tessuti oculari e l'assenza di effetti sistemici. La valutazione della tossicità acuta, subcronica e cronica è stata possibile solo quando il principio attivo è stato somministrato per via orale o parenterale.
La DL50 orale di clonidina nell'animale da laboratorio è enormemente superiore alle più alte dosi impiegabili nell'uomo (DL50 ratto os 270 mg/kg - e.v. 29 mg/kg).
Nelle sperimentazioni di tossicologia subcronica e cronica, la clonidina, impiegata per via orale, è risultata ben tollerata fino a dosi giornaliere di 0,03 mg/kg nel cane e fino a 0,1 mg/kg nel ratto. Migliore è risultata la tollerabilità nelle scimmie (Rhesus), per dosi fino a 1,536 mg/kg.
A tali dosi non si sono verificate mai alterazioni importanti degli organi e funzioni esaminate.
Sodio fosfato monobasico, sodio fosfato bibasico, benzalconio cloruro, acqua p.p.i.
Non accertate.
A confezionamento integro: 3 anni.
Dopo la prima apertura del contenitore: 4 settimane.
Conservare a temperatura ambiente.
Flacone in polietilene a bassa densità da 10 ml
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ALCON ITALIA S.p.A.
Via Roma, 108 - 20060 Cassina de'Pecchi (MI)
AIC n. 023467018
- Classificazione ai fini della fornitura:
Medicinale soggetto a prescrizione medica (Art.4, DL 539/92) con riportato in etichetta: "Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica".
- Classificazione:
Medicinale prescrivibile dal Servizio Sanitario Nazionale: Classe A - L. 537/93, Art. 8, comma 10.
12.10.1976
Rinnovo della registrazione: giugno 2000.
Non pertinente.
Giugno 2000
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