ISONEFRINE 10%
- [Vedi Indice]100 ml di collirio contengono: fenilefrina cloridrato g 10.
100 g di pomata contengono: fenilefrina cloridrato g 10.
Collirio liofilizzato. Pomata.
- [Vedi Indice]Ischemizzante nella chirurgia del bulbo oculare e della mucosa congiuntivale. Trova impiego per facilitare il distacco di sinechie posteriori.
Vasocostrizione capillare e dilatazione pupillare : instillare nell'occhio una goccia di collirio, ripetere l'instillazione se necessario dopo un'ora.
Uveite, sinechie posteriori: instillare una goccia di collirio sulla superficie superiore della cornea; ripetere il trattamento se necessario nei giorni seguenti.
Esame oftalmoscopico: instillare una goccia di collirio nell'occhio 15-30 minuti prima dell'esame da compiere.
Il prodotto è controindicato nei pazienti che presentano fenomeni di sensibilizzazione verso qualunque dei componenti la specialità, nei pazienti affetti da glaucoma ad angolo stretto e nell'infanzia.
È opportuno controllar e attentamente la pressione del sangue. L'uso contemporaneo, o posteriore di 21 giorni, all'impiego di inibitori delle monoaminossidasi deve avvenire sotto attento controllo medico riguardo ai dosaggi impiegati, per evitare il manifestarsi di effetti adrenergici abnormi. La risposta pressoria agli agenti adrenergici può essere inoltre potenziata dall'uso di antidepressivi triciclici. Per prevenire l'irritazione oculare è opportuno instillare un anestetico locale prima dell'uso del prodotto. Una prolungata esposizione all'aria o alla luce intensa, provoca l'ossidazione ed una colorazione bruna della soluzione. Evitare in tal caso l'impiego del prodotto. Usare il collirio esclusivamente per uso esterno, evitando l'applicazione quando la cute sia infiammata o comunque lesa. Il prodotto, se accidentalmente ingerito o se impiegato per lungo periodo a dosi eccessive, può determinare effetti tossici. Esso va quindi tenuto lontano dalla portata dei bambini. Non deve essere comunque impiegato nei bambini sotto i 3 anni di età
Come per tutti i farmaci adrenergici la somministrazione di fenilefrina in concomitanza o prima di 21 giorni dall'uso degli inibitori delle monoaminossidasi (MAO) esige un accurato controllo del dosaggio di questi ultimi per evitare la comparsa di eccessivi effetti adrenergici. La risposta adrenergica della fenilefrina potrebbe essere potenziata dal contemporaneo di farmaci antidepressivi triciclici.
Non sono noti effetti teratogenetici ed embriotossici della fenilefrina nell'uso topico.
L'isonefrine non modifica lo stato di vigilanza ma l'effetto midriatico può modificare la capacità visiva del paziente in modo tale da rendere difficile la guida di autoveicoli.
L'uso nei pazienti glaucomatosi può provocare un aumento della pressione endoculare, tuttavia, quando la dilatazione pupillare può determinare il distacco delle adesioni iridolenticolari o l'azione vasocostrittrice può ridurre la tensione oculare, questi vantaggi superano momentaneamente il rischio derivante dalla contemporanea dilatazione della pupilla. A causa dell'assorbimento sistemico del prodotto, l'uso può provocare un aumento della pressione del sangue nei soggetti affetti da ipertensione, alterazioni da arteriosclerosi avanzata e nei bambini con basso peso corporeo.
Non c'è esperienza di sovradosaggio con l'uso oftalmico. Un eventuale sovradosaggio richiede: la momentanea interruzione della somministrazione allo scopo di evitare fenomeni irritativi, ulcerativi, di glaucoma acuto o di ipertensione arteriosa. Questa interruzione dovrebbe essere però attuata in maniera graduale.
La fenilefrina è un'amina simpaticomimetica di sintesi, strutturalmente simile all'adrenalina e all'efedrina, che esercita la sua azione stimolante diretta soprattutto sugli alfarecettori, determinando vasocostrizione e midriasi. Essa induce un effetto rapido e moderatamente prolungato, mantiene l'efficacia anche in somministrazioni ripetute e non dà vasodilatazione compensatoria. Una recente sperimentazione ha confermato la notevole attività vasocostrittrice e midiatrica dell'Isonefrine 36% e non ha evidenziato effetti collaterali.
L'assorbimento oculare della fenilefrina non è stato ancora sottoposto ad accurato studio ma si presume che esso sia presente in quanto con il suo uso si riscontra un valido effetto terapeutico.
L'assorbimento sistemico valutato con la registrazione di effetti cardiovascolari nell'animale è risultato completamente assente.
Il principio attivo presenta una DL50 pari a 350 g/kg per os nel ratto, dose questa notevolmente superiore a quella utilizzata in clinica.
Collirio lio : sodio metabisolfito, benzalconio cloruro, glicocolla, idrossipropilmetilcellulosa, disodio edetato, acqua depurata.
Pomata : clorobutanolo, sodio metabisolfito, colesterolo, acqua depurata, paraffina liquida, vaselina bianca
Non note.
Collirio lio : 60 mesi. 28 giorni dopo prima apertura.
Pomata: 36 mesi.
Temperatura ambiente.
Collirio lio : flacone in vetro contenente fase solida, flacone plastica contenente solvente 5ml.
Pomata : tubetto in alluminio da 5 g
Collirio lio : premere il flacone di plastica versando il solvente nel flaconcino contenete la sostanza liofilizzata. Rimettere sul flaconcino la capsula ed agitare bene. Togliere la capsula ed avvitare sul flaconcino il contagocce sterile. Capovolgere il flaconcino ed instillare nell'occhio premendo la pompetta del contagocce.
TUBILUX PHARMA S.p.A.
Via Costarica, 20/22 - 00040 Pomezia (RM)
Pomata AIC n. 011621024
Collirio Lio AIC n. 011621012
Medicinale soggetto a prescrizione medica.
20.956 / 6.1995
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]Nessuna.
Dicembre 1997
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